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L'ESORCISTA: A QUARANT'ANNI DI DISTANZA DALLA SUA PRIMA USCITA (1973) L'ESORCISTA TORNA DI NUOVO AL CINEMA PER UN SOLO GIORNO RESTAURATO E DIGITALIZZATO NELLA VERSIONE 'DIRECTOR'S CUT' (WILLIAM FRIEDKIN) CON I SUOI INEDITI 11 MINUTI RECUPERATI DALLE SCENE ELIMINATE
Già Film di Apertura al 33° FantaFestival - Dal 19 GIUGNO
"Non so se questo film abbia cambiato i parametri del film dell’orrore, ma di sicuro resta uno dei miei lavori più noti. Tutti lo citano nella loro graduatoria dei film più inquietanti. Io ero restio a dare al film lo stesso titolo del libro di William Peter Blatty, autore anche della sceneggiatura: sapevo che sarebbe intervenuta, come poi avvenne, la censura, anche perchè nella vicenda il demonio si impossessa di una minorenne. Ma decisi di dirigerlo nonostante fossi reduce da 'Il braccio violento della legge'. Ricordo che mi ripetevo la frase di un’epistola 'La Fede è la sostanza delle speranze umane, l’evidenza di cose che non vediamo'. Mi affascinava poi la personalità di Blatty che aveva profonde radici religiose ed era figlio di libanesi immigrati a New York. Dopo il libro, lessi il possibile sull’esorcismo e sulle possessioni demoniache e constatai che la Chiesa Cattolica era reticente sull’argomento... Ho sempre pensato al mio film come a una detective story basata su una storia vera, da agnostico che crede al potere di Dio e ai misteri delle anime umane... è la mente, non il corpo, a essere posseduta nel film e questo è un motivo di conoscenza e fascinazione. Gli spettatori continuano a prendere dal film quel che serve loro: quasi come personale esorcismo da un mondo buio, dove le regole di Satana sembrano talvolta applicate. Gli esseri umani hanno perennemente bisogno di liberarsi da qualche cosa".
Il regista William Friedkin
Galleria Fotografica:
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