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LA VERSIONE DI BARNEY: NEL FILM, COME NEL LIBRO, SI RIDE E SI PIANGE, CAVALCANDO L'ONDA DEL 'POLITICAMENTE SCORRETTO'
Dalla 67. Mostra del Cinema di Venezia (1-11 Settembre 2010) - VINCITORE LEONCINO D'ORO AGISCUOLA - PREMIO DEL PUBBLICO al 58° San Sebastian Film Festival - RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 14 GENNAIO
"Il personaggio di Barney mi parla. E' la storia di una vita pienamente vissuta, di un uomo con tanti difetti e vizi, ma con un buon cuore. E' rimasto con me, non ha voluto lasciarmi. E' un romanzo scritto da uno dei miei autori preferiti e uno dei migliori libri che lui abbia mai scritto... in un periodo in cui il mondo occidentale, specialmente quella parte del mondo da cui provengo, pascola docilmente nella dittatura del politicamente corretto, fare un film basato su un libro magnificamente e ampiamente irriverente, mi è sembrata quasi una necessità".
Il produttore Ari Lantos
"(Barney)... cade, in qualche modo, preda di un mostro. E questo mostro è se stesso. Penso che tutti lo abbiamo dentro quel mostro latente, intenzionato a sabotare la nostra felicità".
Il regista Richard J. Lewis
(Barney's Version CANADA/ITALIA 2010; drammatico; 132'; Produz.: Serendipity Point Films/in co-produz. con Fandango/The Harold Greenberg Fund; Distribuz.: Fandango)
Galleria Fotografica:
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