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HAI PAURA DEL BUIO
Dalla 67. Mostra del Cinema di Venezia (1-11 Settembre 2010) - 25. Settimana Internazionale della Critica - Dal 6 MAGGIO
"Nei miei documentari non ho mai usato musiche di sottofondo, preferendo attingere al panorama sonoro della presa diretta – o al limite accendendo una radio locale durante le riprese. Spesso le musiche raccolte in presa diretta sono state poi tagliate, frammentate, riproposte nello stesso documentario ma mai una volta se ne è aggiunta una non raccolta in presa diretta.
Quando ho iniziato a scrivere questo film mi sono posto il problema di come quel tipo di atteggiamento potesse applicarsi al film. L’idea che mi è venuta – un piccolo trucchetto per mantenere un vincolo diegetico – è stato quello di far sì che Eva, la protagonista, si “imbattesse” nelle musiche del film. Salita su un taxi trova un i-pod ed è da quell’i-pod (eccettuate le scene in cui la musica è davvero diegetica come le scene nei club, con la televisione, con un giradischi acceso) – che vengono tutte le musiche del film.
Superato il problema per così dire teorico occorreva decidere su cosa ci fosse dentro l’i-pod. Mi piaceva l’idea che ci fosse musica di un solo artista – sia perché tendo all’economia espressiva sia perché volevo trovare la cosa giusta per il tono del film. I Joy Division sono una delle mie band preferite, non solo perché amo la loro musica e il modo in cui la facevano ma anche per il valore simbolico e culturale di una band che è l’essenza stessa del post-punk, del “disagio dell’uomo nella società post-industriale”, della normalità geniale – o sregolata normalità – del suo genio fondatore Ian Curtis: impiegato dedito e sincero ai servizi sociali e grande, immensa rockstar".
Il regista Massimo Coppola
Galleria Fotografica:
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