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500 GIORNI INSIEME: GENESI DI UN CUORE SPEZZATO. MA PER QUANTO POSSA ESSERE CRUDELE, DURO E DIFFICILE, L'AMORE E' PUR SEMPRE UNA COSA MERAVIGLIOSA
Nomination ai Golden Globe Awards 2010
“Prima di leggere ‘500 giorni insieme’, avevo completamente perso interesse per il genere commedia romantica. In un certo momento della mia vita, diciamo tra la pubertà e quando ho iniziato a pagare le tasse, ho smesso di credere al mondo che le ragazze dalle guance rosa e dai graziosi cappellini lavorati a maglia mi promettevano. Che cosa avevano a che fare con me? Quando ho dato una scorsa alle pagine fotocopiate e stropicciate per essere rimaste quasi tre settimane nel mio zaino, non è che morissi dalla voglia di leggerle. Alla fine è stato il titolo a catturarmi. Inutile dire che è scattato qualcosa. Gli autori, Scott Neustadter e Michael Weber, senza scendere ad esplorare concetti complicati o eccentrici, hanno delineato una relazione al tempo stesso intelligente, sottile e sincera. Metaforica e letterale. Tutti conosciamo Sole perché Sole non è solo una ragazza. È un evento. Ho incontrato la mia prima Sole quando avevo 17 anni. Mi faceva saltare le lezioni per potermi leggere ‘Il giovane Holden’ al Vilas Park Zoo di Madison, nel Wisconsin (‘Non è fantastico?’). All’epoca, credevo che l’amore fosse la pillola magica che avrebbe creato un collegamento tra la mia anima e l’infinito, assicurando un’estasi inesauribile e semplice da raggiungere. Tralascio i dettagli più squallidi, basti dire che le ragazze carine dal cuore ribelle sono molto ricercate. Alcuni riescono a trovare la propria Sole e a tenersela stretta. Io no. Con la mia Sole è finita e io sono entrato in uno strano limbo, in cui non riuscivo a scrollarmi di dosso la sensazione che qualcosa nell’universo fosse andato orribilmente e dolorosamente per il verso sbagliato. La realtà che mi aspettavo e quella che avevo vissuto erano all’improvviso molto diverse. Ironicamente, la cosa che più mi ha fatto sentire solo è forse quella che accomuna le persone dalle esperienze dalle realtà più diverse, che abbiano 17 o 70 anni: tutti abbiamo avuto il cuore spezzato. Sotto molti punti di vista, realizzare questo film, il mio primo film per il grande schermo, è stato il lieto fine che non ho avuto con Sole. Sento l’odore del ragazzo tutt’altro che cinico del Vilas Park Zoo. Perché, sotto l’umorismo e i capricci di ‘500 giorni insieme’, c’è in gioco una verità fondamentale: sì, l’amore può essere crudele, duro e difficile, ma è anche di gran lunga la cosa migliore che la vita ha da offrire”.
Il regista Marc Webb
(500) Days of Summer USA 2009; commedia romantica; 96'; Produz.: Sneak Preview Entertainment/Watermark; Distribuz.: Twentieth Century Fox)
Galleria Fotografica:
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