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ROBIN HOOD: IL NUOVO TANDEM RIDLEY SCOTT-RUSSELL CROWE GUARDA AL MITICO 'PRINCIPE DEI LADRI' SULLO SFONDO DELLA CORROTTA CITTA' DI NOTTINGHAM. L'AMORE HA IL VOLTO DI CATE BLANCHETT NELLE VESTI DELLA VEDOVA LADY MARION
Seconde visioni d'Autore - Cinema sotto le stelle
RECENSIONE n. 1 - RECENSIONE n. 2 - 63. Festival del Cinema di CANNES (12-23 Maggio 2010) - Da mercoledì 12 MAGGIO
"Esiste una lunga serie di possibili Robin Hood. E anche il più probabile di essi non è niente di più di un bagliore nella notte. Inizialmente era solo una leggenda tramandata oralmente, alla fine è diventata una sceneggiatura”.
Lo studioso J. C. Holt
“Ridley (Scott) voleva raccontare la versione dell'uomo-prima-del-mito di Robin Hood. Tutti conoscono la leggenda che ovviamente si basa sull'esagerazione degli eventi reali. Questo mito è radicato nell'oppressione e nell'idea che ogni qualvolta che chi è al potere si approfitta delle masse, ecco che arriva un eroe a difendere la gente comune. E, soprattutto nella storia inglese, questo qualcuno è quasi sempre un fuorilegge che si assume tale compito. Quello che Ridley voleva fare era immaginare quali fatti reali avrebbero potuto dar vita alla leggenda di Robin Hood".
Lo scrittore Brian Helgeland
“Tutti parlano di come Robin Hood rubasse ai ricchi per dare ai poveri, ma noi abbiamo pensato che fosse importante scegliere un momento del folklore medievale in cui il paese è sull'orlo della carestia e totalmente ignorato dai regnanti. La gerarchia al potere è il nemico, e l'uomo comune che si schiera contro di essa è Robin Hood. Nell'ambito di questa idea, non abbiamo comunque dimenticato le aspettative e il romanticismo della leggenda. C'è dell'umorismo in tutto questo? Si. C'è un sacco di azione? Si".
Il regista Ridley Scott
"Ho trovato il progetto entusiasmante. Robin Hood è sempre stato uno dei miei eroi preferiti sin da quando ero piccolo. Ho amato molto i vari film su di lui che ho visto da bambino. Esiste una sorta di connessione universale che ciascuno di noi stabilisce con Robin Hood e che è alla base della storia: ci potrebbe essere qualcuno là fuori che vuole veramente combattere l'ingiustizia. Robin possiede una qualità edificante alla quale il pubblico risponde... Ho detto che avrei fatto Robin Hood solo se si fosse trattato di una storia originale. E' una delle storie in lingua inglese che si tramandano da più tempo. Per tanto bisogna trattarla con grande rispetto. Ho deciso che, per poter creare una versione più nuova di Robin Hood, era importante considerare come un comprensibile errore tutto quello che ne avevamo appreso attraverso le varie leggende. Il nostro Robin doveva essere diverso da come era stato raccontato fino a quel momento. Prendiamo ad esempio il suo rapporto con Little John. I due inizialmente non vanno d'accordo. Quando li incontriamo per la prima volta stanno litigando. Ma non succede su un tronco su un fiume dove si stanno picchiando, come è stato raccontato all'infinito. Noi abbiamo ridefinito i tempi e spostato l'avvenimento in un altro momento... Abbiamo una situazione in cui l'uomo che in pratica ha inventato le tasse è lo stesso Re Giovanni firmatario della prima versione della Magna Carta. Abbiamo un periodo compreso tra il 1199 e il 1215, e ci sembrava che potesse essere il momento perfetto per la nascita di una rivoluzione … o di una figura rivoluzionaria. E per quanto il film ruoti attorno alla Magna Carta, racconta anche della nascita di una nazione — la nascita dell'Inghilterra e di tutto ciò che di splendido essa rappresenta".
L'attore Russell Crowe
(Robin Hood USA/REGNO UNITO 2010; avventura; 148'; Produz.: Imagine Entertainment/Universal Pictures, con la partecipaz. di Relativity Media/Scott Free Productions; Distribuz.: Universal Pictures International Italy)
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