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'BABEL': LA GENESI COME METAFORA PER PARLARE DI BARRIERE E FRONTIERE DENTRO L'UOMO
'Premio per la Regia al FESTIVAL di CANNES; Vincitore ai 'GOLDEN GLOBES 2007' come 'MIGLIOR FILM DRAMMATICO';
I bellissimi di ‘CelluloidPortraits’
"Barriere e frontiere non sempre sono visibili e fisiche. I confini sono dentro di noi e il pregiudizio esiste all'interno della nostra cultura. E nello stesso modo possono essere abbattuti... A un livello convenzionale' (e talvolta le convenzioni sono utili per raccontare delle storie) si può dire che 'Babel' parla della non comunicazione, ma per me in ultima analisi è su quanto gli esseri umani siano fragili e vulnerabili e quando si spezza un anello si spezza tutta la catena. Non è necessario perdersi nel deserto del Marocco o nel quartiere di Shibuya per sentirsi isolati. La solitudine e l'isolamento più terribili sono quelli che sperimentiamo con noi stessi, con le mogli e i figli... Ho cercato di cogliere l'idea della comunicazione umana nel suo complesso, le sue ambizioni, la sua bellezza e i suoi problemi, con una parola. Ho preso in considerazione molti titoli, ma quando ho pensato alla storia della genesi, ho sentito che era la metafora del film. Ognuno di noi ha la sua lingua, ma condividiamo tutti la stessa struttura spirituale".
Il regista Alejandro González Iñárritu
(Babel, USA 2006; drammatico; 144'; Produz.: Anonymous Content, Zeta Film e Central Films; Distribuz.: 01 Distribution)
Galleria Fotografica:
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