RECENSIONE - Woody Allen torna a mettere le mani in pasta su riflessioni esistenziali di marca autoreferenziale passando per i classici del cinema, la vera arte, di contro al 'business' imperante, fatto di agenzie pubblicitarie e ... festival sempre più commerciali - Dal 6 Maggio
Cast: Wallace Shawn (Mort Rifkin) Gina Gershon (Sue) Louis Garrel (Philippe) Elena Anaya (Dr.ssa Jo Rojas) Michael Garvey (Psichiatra) Damian Chapa (Festivaliero) Bobby Slayton (Festivaliero) Stephanie Figueira (Reporter all'Hotel) Luz Cipriota (Reporter all'Hotel) Godeliv Van den Brandt (Reporter all'Hotel) Manu Fullola (Reporter all'Hotel) Richard Kind (Il padre di Mort) Nathalie Poza (La madre di Mort) Cameron Hunter (Il giovane Mort)
Effetti Speciali: Mariano GarcÃa e Jon Serrano (supervisori)
Casting: Patricia DiCerto
Scheda film aggiornata al:
19 Settembre 2022
Sinossi:
E' la storia di una coppia americana: Sue (Gina Gershon), ufficio stampa cinematografica e Mort Rifkin (Wallece Shawn), suo marito, docente in pensione e appassionato di cinema. I due decidono di trascorrere una vacanza in Spagna e prendere parte al Festival del cinema di San Sebastian. La coppia viene travolta dalla bellezza tipica delle cittadine site nel nord della Spagna e dall'ammaliante magia del cinema che si respira durante l'evento.
Così mentre Sue passa il suo tempo in compagnia di Philippe, tra Mort e Jo si crea un'amicizia sempre più profonda che farà riesplodere in Mort quella grande passione per il cinema classico che tanto amava. L'ex professore avrà inoltre la possibilità di riflettere a lungo sulla su vita e ritroverà grande fiducia verso il futuro, superando finalmente quel blocco che fino a quel momento non gli aveva permesso di portare a termine il suo primo romanzo.
Synopsis:
A married American couple go to the San Sebastian Festival and get caught up in the magic of the event, the beauty and charm of the city and the fantasy of movies.
The film tells the story of an American couple attending the San Sebastian International Film Festival. The charm of that small city in the North of Spain and the charm of the world of cinema soon seduce the couple. She has a slip with a brilliant French film director, while he falls in love with a young Spanish resident in the city.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
IL CINEMA, LA SALVIFICA SEDUTA PSICHIATRICA PER WOODY ALLEN
incassi passando per i sit in promozionali delle agenzie di stampa, ma quella dei classici che non ci sono più. Motivo questo, richiamato qua e là fino alla noia: ribadito in effetti qualche volta di troppo (si sa, con l’età che avanza!), in voce narrante dietro il protagonista.
bensì un capolavoro. In realtà sembra avvinto da una sorta di blocco dello scrittore, tale da passare il tempo a stracciare le pagine di ciò che scrive. Beh, il Mort di Wallace Shawn, attempato e bruttino ex professore cinefilo - manco a dirlo! - si ritrova perennemente insoddisfatto e frustrato nel vedere, palesemente in ‘affaire’, la moglie Sue (Gina Gershon), press agent, sempre in compagnia dell’aitante giovane e vanesio regista francese convinto di risolvere con l'arte il conflitto israelo-palestinese (Louis Garrel). E’ per l’appunto il Mort di Shawn l’alter ego elettivo di un Woody Allen che, d’altra parte, a mio avviso, ha commesso un imperdonabile errore di fondo: non può dirsi particolarmente illuminata la scelta di limitarsi alla sola regia, delegando ad altri l’interpretazione del primo protagonista. La fatica di dirigere ed interpretare alla sua età probabilmente lo ha fatto desistere, ma il respiro del film ne ha risentito sicuramente,
Insomma Rifkin’s Festival finisce per essere una vera e propria seduta psichiatrica - quella che per l’appunto avvia e chiude il racconto del protagonista - di cui noi potevamo fare benissimo a meno ma che evidentemente continua ad essere indispensabile per l’autore, Woody Allen, ipercritico e carico di risentimento persino col Padre Eterno. Forse memore dell’indimenticabile Monologo con la Morte di un Vittorio Gasmann in stato di grazia (Brancaleone atto II°, ovvero, Brancaleone alle crociate), Woody Allen lo ripropone qui in una sua versione rivisitata e corretta, lasciando un varco aperto per la tanto temuta spada di Damocle che da sempre incombe sull’umana natura: quella del severo monito medievaleggiante (nel Non ci resta che piangere di Roberto Benigni): “Ricordati che devi morireâ€. Monito cui, con il mitico Troisi all’apice dell’ironia, ci piace rispondere, “mo’ me lo segnoâ€! Così come, indirettamente, sembra sottoscrivere lo stesso Woody Allen.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)