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    SICCITA'

    I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Da Venezia 79 Fuori Concorso - Nuova commedia per Paolo Virzì - Dal 29 Settembre

    "Nel momento in cui le strade delle nostre città erano deserte, ed eravamo chiusi ciascuno a casa propria, connessi l’uno all’altro solo attraverso degli schermi, ci è venuto naturale guardare avanti, interrogandoci su quello che sarebbe stata la nostra vita dopo. Abbiamo iniziato a fantasticare su un film ambientato tra qualche anno, in un futuro non così distante dal presente. Immaginando alcuni racconti da far procedere ciascuno autonomamente, secondo la tecnica del film corale, che man mano scopriamo esser legati l’uno all’altro in un intreccio più grande. Una galleria di personaggi ugualmente innocenti e colpevoli, un’umanità spaventata, affannata, afflitta dall’aridità delle relazioni, malata di vanità, mitomania, rabbia, che attraversa una città dal passato glorioso come Roma, che si sta sgretolando e 'muore di sete e di sonno'. Una visione che può sembrare un’allegoria catastrofica, dove anche l’ironia è nerissima, ma attraversata da un sentimento di tenerezza e compassione, da lampi di batticuore e speranza di salvezza. La canzone di Mina 'Mi sei scoppiato dentro al cuore', ascoltata dal violoncellista Filippo nella solitudine di un lutto e che commenta musicalmente la passerella finale del cast, risuona come una preghiera in questo paesaggio di solitudini e di relazioni meschine, provando a dar voce all’insopprimibile desiderio collettivo di consolazione e di amore".
    Il regista e co-sceneggiatore Paolo Virzì

    (Siccità; ITALIA 2021; commedia; 97'; Produz.: Wildside e Vision Distribution; Distribuz.: Vision Distribution)

    Locandina italiana Siccità

    Rating by
    Celluloid Portraits:



    See Short Synopsis

    Titolo in italiano: Siccità

    Titolo in lingua originale: Siccità

    Anno di produzione: 2021

    Anno di uscita: 2022

    Regia: Paolo Virzì

    Sceneggiatura: Paolo Virzì, Francesca Archibugi, Paolo Giordano e Francesco Piccolo

    Soggetto: Storia di Paolo Giordano e Paolo Virzì.

    Cast: Silvio Orlando (Antonio)
    Valerio Mastandrea (Loris)
    Elena Lietti (Mila)
    Tommaso Ragno (Alfredo)
    Claudia Pandolfi (Sara)
    Vinicio Marchioni (Luca)
    Monica Bellucci (Valentina)
    Diego Ribon (Professor Del Vecchio)
    Massimiliano Tortora (Jacolucci)
    Emanuela Fanelli (Raffaella)
    Gabriel Montesi (Valerio)
    Sara Serraiocco (Giulia)
    Emma Fasano (Martina)
    Emanuele Maria Di Stefano (Sebastiano)
    Malich Cissè (Sembene)
    Cast completo

    Musica: Carlo Virzì

    Costumi: Ottavia Virzì

    Scenografia: Dimitri Capuani

    Fotografia: Luca Bigazzi

    Montaggio: Jacopo Quadri

    Effetti Speciali: Paolo Galiano (supervisore)

    Makeup: Manuela Caredda, Melissa Mazzocco, Tiberio Nardi

    Casting: Elisabetta Boni

    Scheda film aggiornata al: 31 Gennaio 2023

    Sinossi:

    In breve:

    La storia immagina una Roma nella quale non piove da tre anni e dove la mancanza d'acqua stravolge regole e abitudini Nella città che muore di sete e di divieti si muove un coro di personaggi, giovani e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. Le loro esistenze sono legate in un unico disegno beffardo e tragico, mentre cercano ognuno la propria redenzione.

    In altre parole:

    Il film è ambientato a Roma, dove non piove da circa tre anni. Questa arsura provoca una mancanza di acqua e la conseguente sete nella popolazione, che in preda alla ricerca di qualche goccia si ritrova con la mente alterata, arrivando a stravolgere le regole su cui si basa l'intera comunità.

    Tra questi vi è un gruppo di personaggi di età ed estrazione sociale diversa, alcuni vittime e altri opportunisti. Tutte queste persone sono alla disperata ricerca di una redenzione, ma non sanno che le loro vite sono legate le une alle altre in un modo alquanto drammatico, così come solo il sardonico fato è in grado di fare.

    Short Synopsis:

    It hasn't rained in Rome for 3 years. Regulations and customs change as a group of intertwined characters deal with the water shortage.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    La fornitura d’acqua a quattro milioni di persone senza limiti ha portato a queste conseguenze

    E’ figlia dell’era covid questa pellicola amara, dall’umorismo nero messo in bocca ai tanti protagonisti che vivono la catastrofe ambientale, speculare alle miserie delle proprie esistenze. Una bella allegoria quella della Siccità che dà il titolo a questa storia, assolutamente corale, quanto imbevuta di tutte le ansie e paure incastonate in quella ‘decadenza’ umana, e dunque sociale, che si respira in una Roma che, di decadenze se ne intende. E se in questa Roma, reale ed immaginaria, non piove da tre anni, e nelle case, anche di lusso, la fanno da padrone schifosi scarafaggi, altrimenti detti blatte, accettati più o meno come un dato di fatto, imperversa pure un’endemica letargia. ‘Il grande sonno’ diventa un’emergenza sanitaria tanto quanto la mancanza d’acqua, distillata in quantità limitate al popolo, quando nei privè politici, dintorni & contorni, si fa

    il bagno in piscina e si beneficia pure di acque termali. Ma, ci si discolpa mendacemente, “non si utilizza acqua pubblica”. In questo scenario semi apocalittico, si muove una pletora di personaggi che, in gran parte, fa capo a ben noti attori nostrani: personaggi che ritraggono persone in vita, ed altre che vivono solo nella mente di qualcuno, che, d’altra parte, discute a voce alta i loro consigli e le loro analisi oggettive. Tra queste ombre, riflessi di coscienza, c’è anche un politico, di cui Loris (un grande Mastandrea!) è stato lo chauffeur prima che i tagli al bilancio dello Stato azzerassero l’uso delle famigerate auto blu.

    Il regista Paolo Virzì, qui co-sceneggiatore con Francesca Archibugi, Paolo Giordano e Francesco Piccolo, torna così ad inviare le sue frecciatine di marca politica orientata, questa volta approfittando della ‘discrezione’ ovattata dell’auto da autonomo e assonnato tassista di Loris/Mastandrea. E Loris non è

    che la punta di diamante - anche dell’umorismo - di un corale caravanserraglio di exempla umani, sintesi espressiva delle peggiori ‘dipendenze’ con cui, a vario titolo, si ritrova a fare i conti ognuno dei personaggi presenti sul campo: inariditi nel cuore al pari del terreno delle piante senz’acqua. Percorsi apparentemente indipendenti tra loro, di cui solo verso la fine scopriremo invece le relative interconnessioni.

    C’è Antonio (Silvio Orlando) che, in prigione per aver ucciso la sua compagna, non pensa più nemmeno ad uscire e riconquistare la libertà, non avendo più un altro posto dove vivere, mentre si tiene occupato con il servizio lavanderia; Alfredo (Tommaso Ragno) è invece un attore in stallo che supplisce la sua grande mancanza con una vera e propria ossessione per i social, dando vita a video abbastanza autoreferenziali e ridicoli, unica sua ragione di vita, tanto che la moglie Mila (Elena Lietti) si vede costretta

    a risollevare le finanze di famiglia con un impiego da cassiera al supermercato; c’è poi Sara (Claudia Pandolfi), medico a tempo pieno, con un secondo marito avvocato, Luca (Vinicio Marchioni), che ha una tresca con Mila; la giovane infermiera Giulia (Sara Serraiocco) alla sua prima gravidanza, sposata con uno sconsiderato opportunista; Raffaella (Emanuela Fanelli), moglie tradita che, in un contesto di responsabilità politiche in merito alla crisi idrica, cerca ossessivamente il consenso del padre; il professor Del Vecchio (Diego Ribon), orgoglio vanesio di essere in prima linea televisiva ad esprimersi sulla crisi idrica in corso, che, ad un certo punto, accoglie di buon grado la grazia e le grazie della avvenente Valentina (Monica Bellucci). E poi naturalmente c’è il fiore all’occhiello dell’ensemble - al completo solo con altri protagonisti minori - ovvero il Loris di Valerio Mastandrea, assorto con i suoi fantasmi, prima che ‘il grande sonno’ prenda il sopravvento,

    e gli dia una seconda occasione per trovare una redenzione sua propria. Non proprio tutti però avranno una seconda occasione: basta dare un’occhiata alla locandina del film per capire!

    Ma allora, quale redenzione possibile? Come dichiarato dallo stesso Virzì, ancora una volta, un’italianissima canzone saprà svegliarli e svegliarci dal torpore: “… La canzone di Mina ‘Mi sei scoppiato dentro al cuore’, ascoltata dal violoncellista Filippo nella solitudine di un lutto e che commenta musicalmente la passerella finale del cast, risuona come una preghiera in questo paesaggio di solitudini e di relazioni meschine, provando a dar voce all’insopprimibile desiderio collettivo di consolazione e di amore”. Naturalmente, l’approssimarsi della vera catarsi acquisisce, inaspettatamente in un film di Paolo Virzì, un respiro ‘mistico’ - in qualche modo anticipato molto prima con quella sorta di ‘Sacra Famiglia’ in libera circolazione cittadina - con l’apparizione del Papa (ripreso da tergo) mentre in Piazza San Pietro ognuno,

    tra cui l’Antonio di Silvio Orlando, prega per la piaga della siccità. E dopo ‘il grande sonno’, la grande siccità, ecco che la benefica, abbondante pioggia, provvede a rigenerare l’anima e il corpo di una città che non è ancora riuscita a far tesoro delle esperienze di altri Paesi, anche ben meno ricchi, per rafforzare le proprie lacune (vedi la desalinizzazione dell’acqua del mare). Sembra proprio il caso di dirlo, che, senza una ‘man santa’, il futuro che si profila all’orizzonte, potrebbe non essere tanto roseo.

    Pressbook:

    PRESSBOOK ITALIANO di SICCITA'

    Links:

    • Paolo Virzì (Regista)

    • Monica Bellucci

    • Valerio Mastandrea

    • Silvio Orlando

    • Claudia Pandolfi

    • L'ALBERO - INTERVISTA alla regista e sceneggiatrice JULIE BERTUCCELLI (Interviste)

    • LA SORGENTE DELL'AMORE - INTERVISTA al regista RADU MIHAILEANU (I. PARTE) (Interviste)

    • Siccità (BLU-RAY + DVD)

    1 | 2

    Galleria Video:

    Siccità - trailer ufficiale

    Siccità - clip 1

    Siccità - clip 2

    Siccità - clip 3

    Siccità - clip 4

    Siccità - clip 5

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