I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Il film di Marjane Satrapi è dedicato alla vita rivoluzionaria e appassionata di Marie Curie, la scienziata di origini polacche interpretata dall'attrice britannica Rosamund Pike (Gone Girl) - On demand dal 15 luglio e per quattro settimane su Sky, TimVision, Chili, Google play, You Tube, Rakuten, Huawei video e Infinity.
"Tutto ciò che amo era presente nella sceneggiatura. Si tratta di un film sull'amore e sull'etica della scienza. Il più delle volte diamo la colpa allo scienziato per la scoperta di qualcosa. Ma la scienza è per me sinonimo di curiosità , e il film affronta gli effetti duraturi di una scoperta e ho sempre pensato fosse importante parlarne. La scienza si combina con l'amore e onestamente questa è l'unica vicenda che conosco dove ciò avviene, e poi c'è l'elemento drammatico che la rende ancora più bella. Quando ho letto la sceneggiatura ho capito che dovevo farlo".
La regista Marjane Satrapi
Soggetto: Tratto dall'omonimo libro di Lauren Redniss, disponibile dal 7 luglio, edito da Rizzoli Lizzard.
Preliminaria - un'opera audace e visionaria, una storia di collaborazione scientifica e di rara complicità di coppia:
L'opera audace e visionaria della regista iraniana non si limita a raccontare le fasi di sperimentazione e scoperta della donna e di colui che sarebbe divenuto suo marito (nel film interpretato da Sam Riley), ma narra degli straordinari effetti e delle conseguenze che derivano dal lavoro della geniale coppia che segnò profondamente il XX secolo.
'Radioactive' è anche la storia di una collaborazione, di una complicità mentale tra un uomo ed una donna, di un amore fondato in modo particolare sulla condivisione della conoscenza.
Preliminaria - Marie Curie:
Vincitrice nel 1903 del Premio Nobel per la Fisica – per la scoperta di altri due elementi il radio e il polonio – e del Premio Nobel per la Chimica nel 1910 - per aver isolato il radio sotto forma di metallo rendendolo facilmente lavorabile, Marie Curie manifestò sin da subito e per il resto dei suoi giorni il vivo interesse per tutte le scienze che si scontrano con il pensiero comune, morì con la speranza che l’umanità potesse trarre beneficio dalle sue scoperte.
Cast: Rosamund Pike (Marie Curie) Sam Riley (Pierre Curie) Anya Taylor-Joy (Irene Curie a 18 anni) Cara Bossom (Ève Curie a 11 anni) Aneurin Barnard (Paul Langevin) Katherine Parkinson (Emma Jeanne Desfosses) Simon Russell Beale (Professor Gabriel Lippmann) Tim Woodward (Alexandre Millerand) Jonathan Aris (Hetreed) Mirjam Novak (Infermiera Francoise) Corey Johnson (Adam Warner) Demetri Goritsas (Dr. Jenkins) Michael Gould (Giudice Clark) Yvette Feuer (Carla) Indica Watson (Irene Curie a 6 anni) Cast completo
Ralph Berkin (Dottore) Sian Brooke (Bronia Sklodowska) Faye Bradbrook (La domestica di Bronia) Drew Jacoby (Loie Fuller) Harriet Turnbull (La giovane Marie) Dóra Köves (La madre di Pierre) Georgina Rich (La madre di Marie) Elise Alexandre (La giovane Bronia)
Dal 1870 all'età moderna, Radioactive è un viaggio attraverso le eterne eredità di Marie Curie (Rosamund Pike): le sue relazioni appassionate, i progressi scientifici e le conseguenze che questi ebbero in lei e nel resto del mondo. L’incontro con il collega scienziato Pierre Curie (Sam Riley), che sposò, cambiò per sempre la storia della scienza grazie alla scoperta della radioattività . La loro genialità sconvolse il mondo e l’assegnazione del Premio Nobel portò la coppia alla ribalta internazionale.
Short Synopsis:
A story of the scientific and romantic passions of Marie Sklodowska-Curie (Polish scientist) and Pierre Curie, and the reverberation of their discoveries throughout the 20th century
dominato da uomini. Stiamo parlando di Marie Curie, Premio Nobel per la Fisica (1903) per la scoperta di altri due elementi, il radio ed il polonio, e Premio Nobel per la Chimica (1910), per aver isolato il radio sotto forma di metallo rendendolo facilmente lavorabile. Un pilastro inequivocabile della Scienza e pur sempre una donna: il che, soprattutto ad inizio Novecento, poteva essere un problema, sotto svariati aspetti.
E’ questo un po' il leitmotiv che serpeggia per tutta la sua tormentata storia e che rivediamo sul grande schermo dai suoi occhi morenti: ormai anziana, dopo esser svenuta in laboratorio, è dalla postazione di una lettiga che la trasporta lungo i corridoi di un ospedale che Marie Curie (Rosamund Pike) riavvolge idealmente il nastro di una vita dedicata alla scienza, con le unghie e con i denti. E’ il 1893 quando da studentessa polacca Maria Salomea Sklodowska, approda a Parigi in
cerca di un suo primo laboratorio, mentre il burrascoso approccio con il collega Pierre Curie sfocia imprevedibilmente in matrimonio. Dovrà armarsi di infinita pazienza il mite Pierre (Sam Riley) per smorzare gli irruenti attacchi di Maria/Marie, comprendendone l’indole indomita e troppo orgogliosa per ammettere di essere innamorata. Una coppia a tutto tondo, sul lavoro e nella vita, dominata dai complessi di inferiorità di lei che vuole veder riconosciuti i suoi meriti in un mondo che predilige altro da altri. Dalle stelle alle stalle si arriva dopo la morte del consorte quando, per lenire tanta solitudine e sofferenza per la perdita, Marie/Pike si lascia consolare dal collega e amico di famiglia già sposato. L’opinione pubblica la mette alla gogna e la stampa, allora come oggi, che va a nozze sul registro scandalistico, affonda ben volentieri il pennino nella melma dell’inchiostro. Intanto le due figlie crescono e la maggiore la coinvolge, suo
malgrado, nell’operato in soccorso e a sostegno dei feriti e mutilati di guerra.
Com’è ovvio, anche le scoperte della Curie hanno il loro rovescio di medaglia, e la regia ne sintetizza qui gli effetti benefici o distruttivi, innescando alcuni salti temporali, non propriamente armonici con il resto della narrazione assolutamente lineare. A seconda dell’uso che viene fatto del radio si possono avere effetti contrapposti. Esemplari: le cure allora sperimentali di radioterapia cui viene sottoposto un ragazzino nella Cleveland del 1957; l’aereo americano che lanciò la bomba su Hiroshima nel 1945; le esercitazioni nucleari nel deserto del Nevada nel 1961; l’incidente della centrale di Černobyl’ nel 1986. Ma tra gli effetti negativi, proprio a causa delle radiazioni, si annoverano anche la malattia del marito e la stessa di Marie Curie anni dopo, quando la ritroviamo ormai consunta dalla ricerca continua, così come dalle radiazioni dell’uranio. L’epilogo di una vita cui approda
Marie Curie nella Parigi del 1934, città di adozione di quella indomita studentessa polacca in odore di scienziata da doppio Nobel, eppure, con una strana fobia per gli ospedali. Il motivo può dirsi la colonna portante del suo operato così come della sua determinazione. Una sorta di chiave di accesso per l’imperscrutabile e distante genio incompreso Marie Curie, scienziata e femminista ante litteram, che sapeva diventare feroce - Rosamund Pike si fa qui illustre portavoce - e disposta a pagare ad alto prezzo ogni necessità in e per l’evoluzione scientifica delle sue illuminate intuizioni.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)