Sceneggiatura:
Shari Springer Berman e Robert Pulcini
Soggetto: Ispirato al romanzo All Things Cease to Appear (L'apparenza delle cose di Elizabeth Brundage.
Cast: Amanda Seyfried (Catherine Clare) James Norton (George Clare) Natalia Dyer (Willis) Rhea Seehorn (Justine Sokolov) Alex Neustaedter (Eddy Lucks) Karen Allen (Mare Laughton) F. Murray Abraham (Floyd DeBeers) Jack Gore (Cole) Michael O'Keefe (Travis Laughton) James Urbaniak (Bram) Kelcy Griffin (Lynne) Ana Sophia Heger (Franny Clare) Cotter Smith (Tom Clare)
Nel 1980, Catherine Clare è una restauratrice d'arte che vive a Manhattan con il marito George e la figlia Franny. Con riluttanza scambia la vita a Manhattan con una casa remota nel piccolo villaggio di Chosen, New York, quando George trova lavoro come insegnante di storia dell'arte in un piccolo college. Si ritrova sempre più isolata e un disturbo alimentare di cui soffre peggiora. Subito dopo essersi trasferita, trova una Bibbia di famiglia nascosta su uno scaffale in cucina. La prende e legge il lignaggio della famiglia solo per vedere che alcuni nomi sono stati cancellati con la parola "Dannato" scritta sotto. Presto inizia a vedere strane luci in casa e una di queste la porta a un anello antico bloccato nel davanzale della finestra della cucina. Catherine inizia a indossarlo. Franny sente anche la presenza di un essere spettrale nella sua stanza e urla di notte, volendo dormire con i suoi genitori, il che provoca una frattura. George invece manifesta da subito scetticismo.
A casa, Catherine assume Eddie e Cole Lucks, due fratelli che si offrono di aiutare in casa. George inizia anche una relazione segreta con Willis, una giovane donna che incontra in biblioteca. Di notte, Franny continua ad essere spaventata dalla casa, con l'apparizione spettrale di una donna che le appare di fronte. Al lavoro, la collega di George, Justine Sokolov, invita lui e Catherine a cena. Lei e Catherine legano e diventano amiche. Sulla via del ritorno a casa, George è allucinato dopo aver fumato dell'erba e guida la macchina in modo spericolato, sconvolgendo Catherine, la quale esce dall'auto seguita da George. Alla fine lui la spinge in un fosso lungo la strada, ferendola. Quando George si scusa con Catherine a casa nella stanza di Franny, la luce notturna di Franny esplode.
Mentre trascorre le vacanze con la famiglia di George, Catherine si rende conto che i dipinti che George aveva spacciato per suoi sono stati in realtà dipinti da suo cugino che era annegato in un incidente in barca e che George era ossessionato da lui. George inizia a sentire le voci dello spirito maligno in casa. Durante un giro in barca con Floyd, George cerca di convincere Floyd a non dire alle risorse umane del suo inganno, ma fallisce. Pensando alle conseguenze che avrebbe dovuto affrontare, George uccide Floyd. Sulla via del ritorno alla sua macchina, è completamente fradicio e incontra Justine, che lo affronta sulla sua relazione con Willis e anche la falsificazione della raccomandazione da parte del suo relatore di tesi, avvertendolo che dirà tutto prima, andando via sulla sua auto. George inizia un inseguimento in macchina e tampona Justine facendola finire fuori strada, ferendola gravemente e lasciandola in coma.
Catherine cerca di lasciare George, ma lui la seda e in seguito la uccide con un'ascia. Fingendo di trovare il suo corpo il giorno successivo, tenta di incastrare Eddie, che si era avvicinato a Catherine e nutre sentimenti per lei. La polizia è in realtà convinta che George l'abbia uccisa. L'anima di Catherine unisce le forze con Ella e risvegliano Justine dal suo coma mentre le mostrano tutto ciò che George aveva fatto. Justine parla con la polizia e lascia un biglietto per George informandolo che ricorda quello che è successo. George prende la barca del cugino defunto per cercare di scappare, ma arriva una tempesta. Un buco per l'inferno si apre nell'oceano, inghiottendo George e replicando la scena vista in un dipinto che appare in precedenza nel film.
Short Synopsis:
A Manhattan artist relocates her young family to a historic hamlet in the Hudson Valley. As she settles into a new life, she begins to suspect that her marriage has a sinister darkness, one that rivals her new home's history. Based on the acclaimed novel by Elizabeth Brundange...
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Il tema è sempre lo stesso, il risultato complessivo assai diverso: quando la bugia radica nella coppia, l’effetto erosione è incluso nel prezzo, e, alla fine, qualcuno ci rimette la pelle. Ma il fatto è che L’apparenza delle cose di Shari Springer Berman e Robert Pulcini - ispirato al romanzo All Things Cease to Appear di Elizabeth Brundage - dista mille miglia dall’hitchicockiano Le Verità nascoste di Robert Zemeckis, con cui condivide alla lontana, la linea narrativa pilota della menzogna con le gambe corte, e della mano criminale che tenta in extremis di occultare prima, e di far tacere dopo, la verità . Per l’appunto quella verità che si cela dietro un’apparenza ostentatamente positiva. E questo prima di tutto per la portata di regia: la coppia di cineasti Shari Springer Berman e Robert Pulcini (Il diario di una tata, Un perfetto gentiluomo, Imogene, Ten Thousands Saints) non è certo all’altezza di
Robert Zemeckis. Così come d’altra parte non c’è paragone tra Amanda Seyfried e Michelle Pfeiffer, per non dire tra James Norton ed Harrison Ford. L’apparenza delle cose sembra così un episodio - che peraltro non riesce a tener testa per le due ore di durata - da versione televisiva popolare di genere. Versione talmente sottotono da sacrificare agevolmente persino Karen Allen - che ovviamente avrebbe meritato di meglio - con il ruolo-comparsata di agente immobiliare e moglie di un poliziotto.
E’ dunque di scena una giovane coppia dedita all’arte, sia pure in termini diversi: restauratrice lei, la Catherine Clare di Amanda Seyfried, insegnante di storia dell’Arte lui, il George Clare di James Norton. Una coppia che scricchiola fin dai primi momenti: con lei che manifesta tutte le sintomatologie proprie dell’anoressica dallo stomaco ultrasensibile - solo più tardi ammetterà apertamente di star vomitando il suo matrimonio - e con lui che la
quelle che esistono al mondoâ€. Filosofia che si nutre della convinzione per cui, non solo vi sia un forte legame tra il regno dei morti e quello dei vivi, ma che siano più vicini ed intercomunicanti di quanto non si sia propensi a credere.