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    IL POTERE DEL CANE

    BAFTA 2022: VINCITORE come 'Miglior Film' e 'Miglior Regista' (Jane Campion) - VINCITORE di 3 Golden Globes 2022: 'Miglior Film Drammatico'; 'Miglior Regista (Jane Campion); 'Miglior Attore Non Protagonista' (Kodi Smit-McPhee) - VINCITORE del LEONE D'ARGENTO a Venezia 78. - RECENSIONE - Dal 17 Novembre; su Netflix (dal 1 Dicembre)

    "Penso che uno non capisca veramente le proprie opere fino a dopo l'uscita, quando comincia a parlarne. Questo film è profondo, scava nell'inconscio, e non capivo cosa mi attirasse verso quel mondo fino a quando ero già a lavorazione inoltrata. La psiche lavora in modo molto originale, e se ho un'energia molto potente in relazione a un mio lavoro so che vale la pena continuare. A volte sono gli attori a svelare quell'energia... Il mio lavoro è entrare in quei personaggi, il più possibile. Quello interpretato da Benedict Cumberbatch era una sfida, e mi sono avvalso delle teorie sui sogni. Ho lavorato con una specialista junghiana, che fa questo genere di analisi a livello di sceneggiatura. A seconda delle scene, mi faceva immedesimare con Phil e poi mi chiedeva che cosa servisse a me, a Jane, per raccontare la storia. E lui a volte rispondeva in modo molto duro... Questo vale per tutti i personaggi, chi racconta storie deve avvicinarsi a tutte le sfaccettature, al lato tenero come a quello più cupo. È questa la parte affascinante del nostro mestiere"
    La regista Jane Campion

    (The Power of the Dog; REGNO UNITO 2021; Drammatico; 125'; Produz.: See-Saw Films, Brightstar, Max Films International, BBC Films; Distribuz.: Lucky Red (Netflix dal 1 Dicembre))

    Locandina italiana Il potere del cane

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    Celluloid Portraits:



    See Synopsis

    Titolo in italiano: Il potere del cane

    Titolo in lingua originale: The Power of the Dog

    Anno di produzione: 2021

    Anno di uscita: 2021

    Regia: Jane Campion

    Sceneggiatura: Jane Campion

    Soggetto: Tratto dal romanzo omonimo di Thomas Savage (edito in Italia da Neri Pozza)

    Preliminaria - Riconoscimenti:

    2022 – Premi Oscar

    Candidatura al miglior film
    Candidatura alla miglior regista a Jane Campion
    Candidatura alla migliore sceneggiatura non originale a Jane Campion
    Candidatura al miglior attore protagonista a Benedict Cumberbatch
    Candidatura al miglior attore non protagonista a Kodi Smit-McPhee
    Candidatura al miglior attore non protagonista a Jesse Plemons
    Candidatura alla migliore attrice non protagonista a Kirsten Dunst
    Candidatura alla migliore scenografia a Grant Major
    Candidatura alla migliore fotografia ad Ari Wegner
    Candidatura al miglior montaggio a Peter Sciberras
    Candidatura al miglior sonoro
    Candidatura alla migliore colonna sonora a Jonny Greenwood

    2022 – Golden Globe

    Miglior film drammatico
    Miglior regista a Jane Campion
    Miglior attore non protagonista a Kodi Smit-McPhee

    Candidatura per il miglior attore in un film drammatico a Benedict Cumberbatch
    Candidatura per la migliore attrice non protagonista a Kirsten Dunst
    Candidatura per la migliore sceneggiatura a Jane Campion
    Candidatura per la migliore colonna sonora originale a Jonny Greenwood

    2022 – British Academy Film Awards

    Miglior film
    Miglior regista a Jane Campion

    Candidatura per la migliore sceneggiatura non originale a Jane Campion
    Candidatura per il miglior attore protagonista a Benedict Cumberbatch
    Candidatura per il miglior attore non protagonista a Jesse Plemons
    Candidatura per il miglior attore non protagonista a Kodi Smit-McPhee
    Candidatura per la migliore colonna sonora a Jonny Greenwood
    Candidatura per la migliore fotografia ad Ari Wegner

    2022 – Screen Actors Guild Award

    Cadidatura per il miglior attore cinematografico a Benedict Cumberbatch
    Candidatura per il miglior attore non protagonista cinematografico a Kodi Smit-McPhee
    Candidatura per la migliore attrice non protagonista cinematografica a Kirsten Dunst

    2021 – Mostra internazionale d'arte cinematografica

    Leone d'argento - Premio per la migliore regia a Jane Campion

    2021 - Los Angeles Film Critics Association

    Miglior regista a Jane Campion
    Miglior attore non protagonista a Kodi Smit-McPhee
    Miglior fotografia ad Ari Wegner

    Cast: Benedict Cumberbatch (Phil Burbank)
    Jesse Plemons (George Burbank)
    Kirsten Dunst (Rose Gordon)
    Kodi Smit-McPhee (Peter Gordon)
    Thomasin McKenzie (Lola)
    Frances Conroy (Sig.ra Burbank)
    Geneviève Lemon (Sig.ra Lewis)
    Keith Carradine (Governatore Edward)
    Alison Bruce (Moglie del Governatore)
    Adam Beach (Edward Nappo)
    Sean Keenan (Sven)
    Cohen Holloway (Bobby)
    Stephen Lovatt (Dottore)

    Musica: Jonny Greenwood

    Costumi: Kirsty Cameron

    Scenografia: Grant Major

    Fotografia: Ari Wegner

    Montaggio: Peter Sciberras

    Effetti Speciali: Brendon Durey (supervisore)

    Makeup: Deirdre Cowley (direzione)

    Casting: Nikki Barrett, Tina Cleary, Carmen Cuba e Nina Gold

    Scheda film aggiornata al: 15 Marzo 2022

    Sinossi:

    In breve:

    Ambientato negli anni '20, il film vede al centro della storia la coppia dei ricchi fratelli Burbank, Phil (Benedict Cumberbatch) e George (Jesse Plemons), proprietari di un enorme ranch in Montana che domina la vallata. I due sono molto diversi tra loro: Phil è un uomo brillante ma crudele, con un atteggiamento prepotente e violento, mentre George è una persona testarda e puntigliosa, ma sempre gentile. Quando George sposa in segreto la vedova Rose (Kirsten Dunst), Phil non accetta la cosa e inizia una guerra spietata contro la donna usando suo figlio Peter (Kodi Smit-McPhee) come pedina.

    In dettaglio:

    Il film ci porta in Montana, nel 1920 in un post-western. L'introverso allevatore Phil Burbank (Benedict Cumberbatch) incute paura e timore reverenziale a tutti quelli che lo circondano. Quando il mite e più colto fratello George (il grandissimo Jesse Plemons) porta a casa la nuova moglie, la vedova Rose (Kirsten Dunst), con il figlio di lei, Phil non ci sta ad accettare quelli che considera solo degli estranei e li comincia a tormentare in una guerra senza esclusione di colpi. Ma si può dire che se questa è la trama di minima, quello che succede dopo è legato a smottamenti emotivi dei personaggi tanto sorprendenti quanto impossibili da raccontare senza fare spoiler. Ma una cosa è certa: il figlio di Rose, Peter (il longilineo attore australiano Kodi Smit-McPhee) che compare molto in sordina solo a metà film, alla fine sarà un vero e proprio protagonista.

    Synopsis:

    Charismatic rancher Phil Burbank inspires fear and awe in those around him. When his brother brings home a new wife and her son, Phil torments them until he finds himself exposed to the possibility of love.

    Severe, pale-eyed, handsome, Phil Burbank is brutally beguiling. All of Phil's romance, power and fragility is trapped in the past and in the land: He can castrate a bull calf with two swift slashes of his knife; he swims naked in the river, smearing his body with mud. He is a cowboy as raw as his hides. The year is 1925. The Burbank brothers are wealthy ranchers in Montana. At the Red Mill restaurant on their way to market, the brothers meet Rose, the widowed proprietress, and her impressionable son Peter. Phil behaves so cruelly he drives them both to tears, revelling in their hurt and rousing his fellow cowhands to laughter - all except his brother George, who comforts Rose then returns to marry her. As Phil swings between fury and cunning, his taunting of Rose takes an eerie form - he hovers at the edges of her vision, whistling a tune she can no longer play. His mockery of her son is more overt, amplified by the cheering of Phil's cowhand disciples. Then Phil appears to take the boy under his wing. Is this latest gesture a softening that leaves Phil exposed, or a plot twisting further into menace?

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    “Dopo la morte di mio padre non volevo altro che la felicità di mia madre. Che uomo mai sarei se non l’aiutassi, se non la salvassi?â€. Non è questa solo la voce fuori campo di uno dei protagonisti principali. E’ praticamente il respiro del film.

    Tratto dal romanzo di Thomas Savage pubblicato per la prima volta alla fine degli anni Sessanta (edito in Italia da Neri Pozza), il film The Power of the Dog, ovvero, Il potere del cane, porta l’autoriale firma di Jane Campion (Lezioni di piano, Ritratto di signora, Holy Smoke-Fuoco sacro, In the Cut, Bright Star) e dunque il suo imprinting, non certo convenzionale. Il respiro del film è difatti uno scavo interiore a più corsie - in una narrazione scandita in capitoli - su un terreno a metà tra un western e una pastorale con un sottobosco dalle sfumature non certo rosee, al contrario, alquanto umbratili,

    se non proprio oscure. I tempi sono quelli lunghi di piani sequenza a grappolo, e il protagonismo, nelle riprese, è equamente ripartito tra i personaggi e il paesaggio dalle ampie distese, con un suo appeal, tale da soggiogare quasi i rari abitanti e determinarne il destino. Come è ad esempio il caso di due fratelli Burbank, mandriani a capo della gestione di un grande ranch di famiglia nel Montana del 1925: il Phil di Benedict Cumberbatch e il George di Jesse Plemons.

    Fratelli dalle personalità diametralmente opposte che, a poco a poco, andremo a conoscere sempre meglio, anche se si manifestano già abbastanza chiaramente fin dalle prime battute. Che lo scorbutico, arrogante e sfrontato Phil/Cumberbatch abbia qualcosa che gli va sempre di traverso lo si intuisce fin dal modo in cui tratta il fratello George/Plemons, al contrario di lui fin troppo paziente e controllato, oltre che, indubbiamente di poche parole.

    Così, tra uno spostamento di mandrie e l’altro, e le quotidiane incombenze di lavoro, tra cui l’essiccamento di pelli e l’addestramento di uomini di fatica, i due fratelli si mostrano sempre fianco a fianco, eppure anche sempre più distanti in fatto di vedute, sulle persone, sulla vita e sul mondo.

    Indimenticabile la scena nella locanda della vedova Rose di Kirsten Dunst, e di suo figlio Peter, che Kodi Smit-McPhee delinea in termini estremamente raffinati e di una sensibilità, si direbbe, quasi femminile: tratti alquanto distanti dall’ambiente in cui vive e soprattutto dalla gente rustica che lo abita. Sarà difatti oggetto di derisione collettiva nel corso di una cena e motivo del pianto di sua madre. Facile a dire che mentre a Phil/Cumberbatch viene del tutto naturale attizzare la derisione, a George/Plemons scatta la molla del sentimento al punto da maturare l’idea delle nozze. Ed è altrettanto facile intuire come la

    vedova Rose/Dunst, andando a vivere col marito George/Plemons al ranch, si trovi sensibilmente a disagio fino a stare male al punto da darsi all’alcool. L’insolenza di Phil/Cumberbatch si propaga ovunque senza intoppi ma, ad un certo punto - inspiegabilmente, neppure più di tanto - mutano gli umori e il rapporto con Peter/Smit-McPhee, quel ragazzino tanto sensibile e sottile, iscrittosi alla Facoltà di Medicina e determinato a fare il chirurgo, diventa fattibile. Sensibile e sottile al punto da scorgere subito quel che non salta agli occhi di altri dopo tanto tempo: il profilo del cane a mascella aperta nel grande massiccio che funge da fondale al palcoscenico del ranch e da finale di percorso, nonché da titolo del film.

    E scopriremo ancora qualcosa in più, di alquanto interessante, quando la misteriosa ombra lunga feticcio del defunto cavallerizzo Bronco Henry, preso a modello esemplare soprattutto da Phil/Cumberbatch, si incrocia con la voglia

    di Peter/Smit-McPhee di esplorare e comprendere quel mondo così apparentemente distante dalla sua indole. Qualcosa che può trovare la sintesi perfetta e, al contempo, un significato pieno, per l’appunto in quel potere del cane figurato illusivamente sul fronte della montagna e a cui ammicca lo stesso titolo del film. In ultima istanza in quella litanìa profusa ne L'ordine della sepoltura dei morti che dice così: "Libera l'anima mia dalla spada e il mio amore dal potere del cane".

    Secondo commento critico (a cura di La parola al film)





    trailer ufficiale:



    teaser trailer ufficiale (sub ITA):



    featurette 'intervista video a Benedict Cumberbatch' (sub ITA):

    Links:

    • Jane Campion (Regista)

    • Kirsten Dunst

    • Benedict Cumberbatch

    • Kodi Smit-McPhee

    • Jesse Plemons

    • Thomasin McKenzie

    • Golden Globes 2022 - And WINNERS are... 'Il potere del cane' di Jane Campion 'Miglior Film' (Speciali)

    • BAFTA 2022 - And the WINNER is... 'IL POTERE DEL CANE'; 'Miglior Film Britannico' 'BELFAST'... TUTTI I VINCITORI!!! (Speciali)

    1 | 2

    Galleria Video:

    Il potere del cane - trailer 2

    Il potere del cane - trailer (versione originale sottotitolata)

    Il potere del cane - trailer (versione originale) - The Power of the Dog

    Il potere del cane - featurette 'Intervista video a Benedict Cumberbatch (Phil Burbank)' (versione originale sottotitolata)

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