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    JOJO RABBIT

    RECENSIONE - Oscar 2020 - Sei Nominations tra cui 'Miglior Film' - Dal 37° Torino Film Festival (22-30 Novembre 2019) - VINCITORE del People's Choice Award al Festival di Toronto 2019 - Film di APERTURA al 37° Torino Film Festival (22 al 30 novembre 2019) - Il regista neozelandese Taika Waititi (Thor: Ragnarok e il mockumentary vampirico What We Do in the Shadows) è una satira sferzante e spiazzante del nazismo e dei suoi miti - Dal 16 Gennaio

    "Se riesci a ridurre Hitler a qualcosa di ridicolo, hai vinto"
    Mel Brooks

    "Non volevo fare un film zuccheroso sul nazismo, ma piuttosto una satira anti-odio... Sono sempre stato attratto dalle storie in cui il mondo è visto attraverso gli occhi dei bambini. Qui, il caso vuole che si tratti di un bambino su cui normalmente si tenderebbe a non investire. Mio nonno ha combattuto i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e sono sempre stato affascinato da quel momento storico e da quegli eventi. Quando mia madre mi parlò del libro di Christine Leunens, 'Il Cielo in Gabbia' fui attratto dal fatto che fosse raccontato attraverso gli occhi di un bambino tedesco indottrinato all’odio dagli adulti. Avendo figli io stesso, sono diventato ancora più consapevole del fatto che gli adulti dovrebbero guidare i bambini nella vita e allevarli perché diventino la migliore versione di se stessi, eppure in tempo di guerra spesso accade il contrario. In effetti, dal punto di vista di un bambino, gli adulti di questi tempi sembrano essere piuttosto caotici e assurdi, proprio quando tutto quello di cui il mondo ha bisogno è una guida e un po’ di equilibrio. Da ebreo maori, ho fatto esperienza di un certo grado di pregiudizio, quindi lavorare a 'Jojo Rabbit' è stato un modo per ricordare, soprattutto oggi, che dobbiamo educare i nostri figli alla tolleranza e continuare a ripeterci che non ci deve essere posto per l'odio in questo mondo. I bambini non nascono nell'odio, vi vengono addestrati. Mi auguro che l'umorismo di 'Jojo Rabbit' contribuisca a coinvolgere una nuova generazione; è importante continuare a trovare modi sempre nuovi e originali per continuare a raccontare l'orribile storia della seconda guerra mondiale alle nuove generazioni, in modo tale che i nostri figli possano ascoltare, imparare e progredire, uniti verso il futuro. Alla fine dell'ignoranza, sperando che possa essere sostituita dall’amore"
    Il regista e sceneggiatore Taika Waititi

    (Jojo Rabbit; USA 2019; Dramedy; 109'; Produz.: Fox Searchlight Pictures; Distribuz.: 20th Century Fox)

    Locandina italiana Jojo Rabbit

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Jojo Rabbit

    Titolo in lingua originale: Jojo Rabbit

    Anno di produzione: 2019

    Anno di uscita: 2020

    Regia: Taika Waititi

    Sceneggiatura: Taika Waititi

    Soggetto: Tratto dal romanzo Caging Skies di Christine Leunens.

    Preliminaria - Premi e Riconoscimenti:

    2020 - Premi Oscar

    Candidatura per il miglior film
    Candidatura per la migliore attrice non protagonista a Scarlett Johansson
    Candidatura per la migliore sceneggiatura non originale a Taika Waititi
    Candidatura per la migliore scenografia a Ra Vincent e Nora Sopková
    Candidatura per il miglior montaggio a Tom Eagles
    Candidatura per i migliori costumi a Mayes C. Rubeo

    2020 - Golden Globe

    Candidatura per il miglior film commedia o musicale
    Candidatura per il miglior attore in un film commedia o musicale a Roman Griffin Davis

    2020 - Premi BAFTA

    Candidatura per la migliore attrice non protagonista a Scarlett Johansson
    Candidatura per la migliore sceneggiatura non originale a Taika Waititi
    Candidatura per il migliore montaggio a Tom Eagles
    Candidatura per la migliore colonna sonora a Michael Giacchino
    Candidatura per la migliore scenografia a Ra Vincent e Nora Sopková
    Candidatura per i migliori costumi a Mayes C. Rubeo

    2019 - Chicago Film Critics Association Awards

    Candidatura per la miglior sceneggiatura non originale a Taika Waititi
    Candidatura per la miglior performance rivelazione a Roman Griffin Davis

    2019 - National Board of Review Awards
    Migliori dieci film dell'anno

    2019 - Satellite Award
    Candidatura per il miglior attore in un film commedia o musicale a Taika Waititi
    Candidatura per la migliore sceneggiatura non originale a Taika Waititi

    2019 - Toronto International Film Festival
    Premio del pubblico (1º posto)

    2020 - Critics' Choice Awards

    Miglior giovane interprete a Roman Griffin Davis
    Candidatura per il miglior film
    Candidatura per la miglior attrice non protagonista a Scarlett Johansson
    Candidatura per il miglior giovane interprete a Thomasin McKenzie
    Candidatura per il miglior giovane interprete a Archie Yates
    Candidatura per la miglior sceneggiatura non originale a Taika Waititi
    Candidatura per il miglior film commedia

    2020 - Screen Actors Guild Award

    Candidatura per la miglior attrice non protagonista cinematografica a Scarlett Johansson
    Candidatura per il miglior cast cinematografico

    2019 - Hollywood Film Awards

    Miglior fotografia a Mihai Mãlaimare Jr.
    Miglior scenografia a Ra Vincent

    Cast: Roman Griffin Davis (Johannes 'Jojo Rabbit' Betzler)
    Thomasin McKenzie (Elsa Korr)
    Scarlett Johansson (Rosie Betzler)
    Taika Waititi (Adolf Hitler)
    Sam Rockwell (Capitano Klenzendorf)
    Rebel Wilson (Fräulein Rahm)
    Stephen Merchant (Capitano Deertz)
    Alfie Allen (Finkel)
    Archie Yates (Yorki)
    Brian Caspe (Herr Mueller)
    Luke Brandon Field (Christoph)
    Sam Haygarth (Hans)

    Musica: Michael Giacchino

    Costumi: Mayes C. Rubeo

    Scenografia: Ra Vincent

    Fotografia: Mihai Mãlaimare Jr.

    Montaggio: Tom Eagles

    Effetti Speciali: Jason Chen (supervisore effetti visivi)

    Makeup: Dannelle Satherley

    Casting: Des Hamilton e Maya Kvetny

    Scheda film aggiornata al: 09 Marzo 2020

    Sinossi:

    In breve:

    Il film racconta la storia di un ragazzino di 10 anni che vive a Vienna con la mamma vedova durante gli ultimi anni del nazismo: Jojo Betzler è un bambino dolce e un po' timido, con un grande amico paffutello e occhialuto, insieme al quale vuole diventare un perfetto giovane nazista. Perché Jojo ha un idolo, Adolf Hitler, che ha trasformato in un amico immaginario.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    I segnali di una spietata satira della cultura nazista sono già presenti ad inizio film. Ispirato dal romanzo Il cielo in gabbia di Christine Leunens, il regista Taika Waititi (Thor: Ragnarok, Selvaggi in Fuga - Hunter for the Wilderpeople) imprime a Jojo Rabbit un marchio di fabbrica dal tratto distintivo e soprattutto selettivo. Quello che verrà detto, più che fatto, nel film, passando per la particolare soggettiva di un bambino, unendo humour e dramma, mira a dimostrare che tutto fu possibile perché, al culmine della seconda Guerra Mondiale, il nazismo ‘si impossessò della psiche tedesca’ prima che di qualsiasi altra cosa. E il concetto calza a meraviglia con il montaggio alternato di partenza, che enfatizza la familiarità di fondo tra il fanatico proselitismo nazista del ragazzino Jojo Betzler (Roman Griffin Davis) - Jojo ‘rabbit’, ovvero ‘coniglio’ è l’umiliante nomignolo guadagnatosi col rifiuto di uccidere, per l’appunto un coniglio, come prova

    di coraggio e di determinazione - e i filmati di repertorio in bianco e nero di masse festose inneggianti alla ‘dottrina nazista’. Menti conquistate e felici, convinte di esser parte di una corporazione e di partecipare ad una festa: piazze gremite di gente sorridente e fuochi d’artificio docent.

    Se c’è un tratto distintivo suo proprio in Jojo Rabbit è proprio questo. Perché, diciamocela tutta, se fosse solo per il connubio di umorismo e pathos, di precedenti ben superiori ve ne sono stati: Charlie Chaplin ha preparato la strada a Roberto Benigni che ne ha accolto l’eredità con l’insuperabile La vita è bella. Ma Jojo Rabbit ribalta l’ottica sperimentata, partendo dalla paradossale - per non dire surreale - visione di un bambino tedesco, pure provvisto di un amico immaginario sui generis, l’Adolf Hitler interpretato dallo stesso regista che, ha così finito per levarsi la soddisfazione di sbeffeggiarlo e farlo a pezzi di

    persona, facendo tesoro della lezione di Mel Brooks. Bambino che, per quanto la Guerra stia volgendo al termine, si prepara ad unirsi al Jungvolk, la Gioventù Hitleriana, in una sorta di ‘addestramento’ ad essere uomini, di un certo tipo ovviamente. Sam Rockwell e Rebel Wilson fanno parte del corpo addestratore, ma occhieggia tra le righe il sottofondo di chi al di là dell’identità osservante di copertina, è e si adopera in tutt’altra direzione. A cominciare dalla stessa madre del ragazzo (una sottile e stratificata Scarlett Johansson) che nasconde in soffitta una giovane ebrea (Thomasin McKenzie). Scoperta che sconvolge la visione del mondo del piccolo Jojo, alla fine costretto a confrontarsi con il suo cieco nazionalismo.

    Bisogna ammettere che, facendosi largo tra spiritosaggini e sarcasmi a grappolo ad altezza di bambino, ma non solo, nel Jojo Rabbit di Taika Waititi si raccolgono tratteggi e sequenze particolarmente toccanti. E nello smarrimento di

    questo bambino arroccato sulle ceneri di una fede nazista mai realmente esistita, si fa largo una vena poetica struggente che scavalca l’umorismo per reclamare il suo primo posto: scartando dall’idea di far spoiler, mi permetto di indicare certi elementi che nel film aspettano solo il momento giusto per tramutarsi in pura elegia, quando, per allontanare la sofferenza e la paura reali, il gioco cede finalmente il passo al sentimento vero: l’amico reale Yorki, in contraltare all’immaginario Hitler/Waititi; le lettere fittizie del fidanzato Nathan; il gesto finale di Sam Rockwell; il concetto del ballo come conquista di libertà; la stessa sequenza dell’epilogo, rimettono in riga il caos tra realtà e immaginazione, ai confini di una resistenza ostinata, e d’altra parte tanto fragile, da dissolversi tra le nebbie, agli albori del primo sentimento autentico comparso all’orizzonte. Scoperto e rifiutato, accettato per gradi, come la verità.

    Secondo commento critico (a cura di La parola al film)





    trailer ufficiale:



    intervista al produttore Carthew Neal e al protagonista Roman Griffin Davis 'Jojo Rabbit' (sub ITA):



    featurette 'Making of' (sub ITA):



    featurette 'La parola al regista Taika Waititi' (sub ITA):



    featurette 'La colonna sonora' (sub ITA):

    Pressbook:

    PRESSBOOK ITALIANO di JOJO RABBIT

    Links:

    • Scarlett Johansson

    • Sam Rockwell

    • Rebel Wilson

    • Thomasin McKenzie

    • Roman Griffin Davis

    1 | 2 | 3

    Galleria Video:

    Jojo Rabbit - trailer

    Jojo Rabbit - trailer (versione originale)

    Jojo Rabbit - intervista video al produttore Carthew Neal e al protagonista Roman Griffin Davis 'Jojo Rabbit' (versione originale sottotitolata)

    Jojo Rabbit - featurette 'Making of' (versione originale sottotitolata)

    Jojo Rabbit - featurette 'La parola al regista Taika Waititi' (versione originale sottotitolata)

    Jojo Rabbit - featurette 'La colonna sonora' (versione originale sottotitolata)

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