RECENSIONE - Un thriller psicologico per Russell Crowe - Dal 24 Settembre
"'Il Giorno Sbagliato' focalizza una particolare giornata, con un incontro casuale, che ognuno di noi potrebbe avere in qualsiasi momento... con 'Il Giorno Sbagliato' ho provato a scrivere la cosa più intensa che avessi mai scritto, con un ritmo e un’urgenza incalzanti, che si svolgesse in tempo reale, senza mai rallentare fino alla fine"
Lo sceneggiatore Carl Ellsworth
"Era una di quelle sceneggiature che non puoi smettere di leggere fino a quando non arrivi alla fine. Per quanto la trama si concentri sull’aspetto della rabbia scatenata dal traffico, la storia è un’esplorazione, facilmente riconoscibile, dei meccanismi che regolano la nostra società e delle tendenze più oscure che si nascondono sotto la superficie degli esseri umani. Abbiamo tutti avuto quelli che potremmo definire dei 'brutti giorni', e questa storia porta questi impulsi allo scoperto, estremizzandoli... l’Uomo†(Crowe), si è rifatto all’idea dello squalo dell’omonimo film: letale, imprevedibile, invisibile e memorabile. Per questo motivo non viene mai nominato per tutto il film. Lui è semplicemente 'l’Uomo': una forza primigenia"
Il regista Derrick Borte
Soggetto: Unhinged racconta le conseguenze di un gesto quotidiano: è la storia di una madre che si scontra col tipo sbagliato al momento sbagliato, quando appoggia la sua mano sul clacson. Russell Crowe interpreterà quel tipo sbagliato. E dall’espressione sul volto che vediamo in questa prima immagine, la madre avrà un grosso problema. Caren Pistorius interpreta Rachel, la madre.
Ovvero:
Russell Crowe, è il protagonista di questo thriller psicologico molto serrato, che esplora il fragile equilibrio di una società sempre al limite, mostrandoci qualcosa che tutti noi conosciamo bene, la rabbia al volante in mezzo al traffico e del conseguente sfogo con esiti imprevedibili e terrificanti.
Cast: Russell Crowe (Tom Cooper) Caren Pistorius (Rachel Hunter) Jimmi Simpson (Andy) Gabriel Bateman (Kyle Hunter) Anne Leighton (Deborah Haskell) Michael Papajohn (Poliziotto) Lucy Faust (Rosie) Austin P. McKenzie (Fred) Devyn A. Tyler (Mrs. Ayers) Donna DuPlantier (Psicologa)
Musica: David Buckley
Costumi: Denise Wingate
Scenografia: Freddy Waff
Fotografia: Brendan Galvin
Montaggio: Michael McCusker, Steve e Tim Mirkovich
Effetti Speciali: Matt Kutcher (supervisore)
Makeup: Stacy Kelly (direzione), Adrien Morot (per Russell Crowe)
Casting: Raylin Sabo e Mary Vernieu
Scheda film aggiornata al:
24 Ottobre 2020
Sinossi:
Rachel (Caren Pistorius) è in ritardo al lavoro quando si trova a discutere al semaforo con uno sconosciuto (Crowe) che si trova in una delicata fase della sua esistenza in cui si sente impotente e invisibile. Così Rachel diventerà , insieme a tutti quelli che ama, il bersaglio di un uomo che decide di lasciare un ultimo segno nel mondo impartendole una serie di lezioni… mortali. Ne scaturirà un pericoloso gioco al gatto e al topo che dimostrerà che non si può mai sapere quanto si è vicini a qualcuno che sta sul punto di esplodere.
Synopsis:
The story of a mother who leans on her horn at the wrong time, to the wrong guy. "Road rage" doesn't begin to describe what he's about to do to her and everyone she knows.
Academy Award winner Russell Crowe stars in Unhinged, a psychological thriller that takes something we've all experienced- road rage - to an unpredictable and terrifying conclusion. Rachel (Caren Pistorius) is running late getting to work when she crosses paths with a stranger (Crowe) at a traffic light. Soon, Rachel finds herself and everyone she loves the target of a man who feels invisible and is looking to make one last mark upon the world by teaching her a series of deadly lessons. What follows is a dangerous game of cat and mouse that proves you never know who you're driving next to
mai incontrare in vita sua. E ci si incuriosisce parecchio all’idea di come il regista Derrick Borte (regista americano di origine tedesca noto per la commedia dark The Joneses) e lo sceneggiatore Carl Ellsworth (Disturbia, L’ultima casa a sinistra) siano riusciti a convincere l’ex gladiatore Massimo Decimo Meridio - qui ora un monumentale e digrignante Russell Crowe ormai ridisegnato sulla stazza del Bud Spencer nostrano - a trasformarsi in una sorta di ‘squalo’, famelico di violenza, auto alimentata da psicotica frustrazione condita con impareggiabile sete di vendetta.
Perciò ci suona per certi versi stridente definire Il giorno sbagliato solo come un thriller psicologico: a meno che non si ricorra all’horror per completare la dizione di genere. Thriller psicologico horror riassume più onestamente la linfa che anima questa storia da incubo, imparentata di fatto solo alla lontana con il mitico ‘giorno di ordinaria follia’ che ha visto protagonista uno straordinario Michael
Come si preannuncia d’altra parte in quella sorta di ‘prologo’ all’inizio del film, quello che vediamo, è solo l’estremizzazione esemplare di un fenomeno a ben più ampio spettro: prologo di grande elegante formale peraltro, sul piano cinematografico, che passa per singolari split screen, sghembi o nobilitati da lenti speciali, per ottenere effetti visivi ‘metaforici’. E mentre i titoli di testa occhieggiano tra campi strettissimi, si fa
“Ha fatto una scansione completa del personaggio e solo lui sarebbe potuto scendere così in profondità e creare un uomo credibile. Ti rendi conto che tutte le cose nella sua vita si
sono impilate ma poi sono crollate, e così non puoi dare un giudizio bianco o nero. È minaccioso e imprevedibile, come Jack Nicholson in ‘Shining’, DeNiro in ‘Cape Fear – Il Promontorio della Paura’ o - il già citato n.d.r. - Michael Douglas in ‘Un Giorno di Ordinaria Follia’, tutti grandi attori in alcuni dei loro ruoli più memorabiliâ€.
Tutto gira comunque intorno alla furia dell’Uomo/Crowe che fa subito il suo ingresso poco dopo il prologo, facendo lo slalom tra una gragnola di elementi-simbolo, premonitori di oscure intenzioni: pioggia a catinelle; l’aria sospesa dell’uomo in silenzio come ‘rannicchiato’ nell’abitacolo dell’auto di sera; il fiammifero che accende e che lascia spegnere; l’atto di togliersi la giacca mentre esce sotto l’acqua, eccetera eccetera. Un’escalation visiva che equivale ad una presentazione ufficiale andando ad innescare la miccia della follia senza ritorno. Ecco, imbattersi in un energumeno come questo - che ha appena
L’incontro su strada tra i due, l’uomo di Crowe e la Rachel di Pistorius, è
quel che si dice un incendio in progress che, dalla scintilla divampa ben presto in un qualcosa di inarrestabile e, soprattutto di irrecuperabile. Ma se è vero che la tensione c’è e non ci molla fino all’epilogo, se nel frattempo si cercano variabili sul registro della persecuzione, per generare una struttura narrativa e scenica plausibili ed accattivanti, è anche vero che l’elastico si tende a più non posso su una violenza reiterata che finisce per soffocare spesso la linfa introspettiva, lasciando campo libero all’azione giocata sul ‘gatto e topo’, laddove la logica cede il passo al paradosso, al servizio della spettacolarità insistita della finzione scenica ad effetto. Chissà poi come mai la polizia arrivi sempre a giochi fatti… come da copione!
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)