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    JOKER

    Di nuovo al cinema dal 6 Febbraio 2020 - VINCITORE di 2 Premi OSCAR 2020: 'Miglior attore protagonista' (Joaquin Phoenix) e 'Miglior colonna sonora originale in un film' (Hildur Guðnadóttir) - Oscar 2020: 11 Nominations; Golden Globe 2020 e Bafta 2020: VINCITORE 'Miglior attore protagonista' (Joaquin Phoenix) e 'Miglior colonna sonora originale in un film' (Hildur Guðnadóttir); VINCITORE del LEONE D'ORO DI VENEZIA 76 - Tra i più attesi!!! - RECENSIONE - 1a uscita: Dal 3 Ottobre 2019

    "... Un tono diverso rispetto ai film fatti prima, influenzato dai personaggi degli anni '70. Era un film difficile da fare, ma abbiamo voluto spingere perché era un film molto speciale e gli studios hanno accettato. Non vogliamo far competizione alla Marvel... Volevamo avere un approccio completamente nostro e non mi sono riferito a nessuna altra interpretazione del personaggio, la chiave era non riferirmi a niente... Adoro la complessità del Joker, e ho pensato che sarebbe valsa la pena esplorare le sue origini nel cinema, dal momento che nessuno lo ha fatto e canonicamente non ha un inizio formale. Quindi, Scott Silver ed io abbiamo scritto una versione di un personaggio complesso e complicato, e di come potrebbe evolversi ... e poi devolvere. Questo è ciò che mi ha interessato: non una storia del Joker, ma la storia del diventare Joker"
    Il regista e co-sceneggiatore Todd Phillips

    (Joker; USA 2018; Avventura d'azione Fantasy; 122'; Produz.: BRON Studios in associazione con: Creative Wealth Media Finance, DC Comics, DC Entertainment, Joint Effort, Village Roadshow Pictures e Warner Bros.; Distribuz.: Warner Bros. Italia)

    Locandina italiana Joker

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    Celluloid Portraits:



    See Short Synopsis

    Titolo in italiano: Joker

    Titolo in lingua originale: Joker

    Anno di produzione: 2018

    Anno di uscita: 2020

    Regia: Todd Phillips

    Sceneggiatura: Todd Phillips e Scott Silver

    Soggetto: Joker ruota intorno all'iconico villain con una storia originale, mai apparsa sul grande schermo. Ispirato a The King of Comedy di Martin Scorsese e al fumetto The Killing Joke.

    La storia dovrebbe essere ambientata negli anni '80 e racconterà la vita del clown di scarso successo che diventa il cattivo per eccellenza dell'universo DC. Il più sadico, burlone, psicopatico, perfido, eccentrico, carismatico, vanitoso, egocentrico, logorroico e folle criminale di Gotham City, soprannominato anche Zuccherino, il pagliaccio principe del crimine, autoproclamatosi artista dell'omicidio, è un personaggio dalla storia lasciata intenzionalmente vaga dalla DC Comics e poco approfondito al cinema.

    Preliminaria - Premi e Riconoscimenti:

    2020 - Premi Oscar

    Candidatura per il miglior film
    Candidatura per il miglior regista a Todd Phillips
    Candidatura per il miglior attore a Joaquin Phoenix
    Candidatura per la migliore sceneggiatura non originale a Todd Phillips e Scott Silver
    Candidatura per la migliore fotografia a Lawrence Sher
    Candidatura per il miglior montaggio a Jeff Groth
    Candidatura per la migliore colonna sonora a Hildur Guðnadóttir
    Candidatura per il miglior sonoro a Todd Maitland, Tom Ozanich e Dean Zupancic
    Candidatura per il miglior montaggio sonoro a Alan Robert Murray
    Candidatura per i migliori costumi a Mark Bridges
    Candidatura per il miglior trucco e acconciatura a Kay Georgiou e Nicki Ledermann

    2020 - Golden Globe

    Miglior attore in un film drammatico a Joaquin Phoenix

    Miglior colonna sonora originale in un film a Hildur Guðnadóttir

    Candidatura per il miglior film drammatico
    Candidatura per il miglior regista di un film a Todd Phillips

    2020 - Premi BAFTA

    Miglior attore protagonista a Joaquin Phoenix

    Migliore colonna sonora a Hildur Guðnadóttir

    Candidatura per il miglior film
    Candidatura per il miglior regista a Todd Phillips
    Candidatura per la migliore sceneggiatura non originale a Todd Phillips e Scott Silver
    Candidatura per la migliore fotografia a Lawrence Sher
    Candidatura per il migliore montaggio a Jeff Groth
    Candidatura per la migliore scenografia a Mark Friedberg e Kris Moran
    Candidatura per il miglior trucco e acconciatura a Kay Georgiou e Nicki Ledermann
    Candidatura per il miglior sonoro a Todd Maitland, Alan Robert Murray, Tom Ozanich e Dean Zupancic

    2019 - Mostra internazionale d'arte cinematografica

    Leone d'oro al miglior film

    Premio Soundtrack Stars a Hildur Guðnadóttir
    Premio Fanheart3 - Graffetta d'oro al miglior film

    2019 - Chicago Film Critics Association Awards

    Candidatura per il miglior attore a Joaquin Phoenix

    2019 - San Diego Film Critics Society Awards

    Miglior attore a Joaquin Phoenix (ex aequo con Adam Driver)

    Candidatura per il miglior film
    Candidatura per il miglior utilizzo delle musiche
    Candidatura per la miglior sceneggiatura non originale a Todd Phillips e Scott Silver

    2019 - Satellite Awards

    Migliore sceneggiatura non originale a Todd Phillips e Scott Silver

    Migliore colonna sonora originale a Hildur Guðnadóttir

    Candidatura per il miglior film drammatico
    Candidatura per il miglior attore in un film drammatico a Joaquin Phoenix
    Candidatura per la miglior fotografia a Lawrence Sher
    Candidatura per i migliori effetti visivi a Edwin Rivera, Mathew Giampa e Bryan Godwin
    Candidatura per il miglior montaggio a Jeff Groth
    Candidatura per la miglior scenografia a Mark Friedberg e Laura Ballinger
    Candidatura per i migliori costumi a Mark Bridges
    Candidatura per il miglior sonoro a Alan Robert Murray, Tom Ozanich e Dean Zupancic

    2020 - Critics' Choice Awards

    Miglior attore a Joaquin Phoenix

    Miglior colonna sonora a Hildur Guðnadóttir

    Candidatura per il miglior film
    Candidatura per la miglior sceneggiatura non originale a Todd Phillips e Scott Silver
    Candidatura per la miglior fotografia a Lawrence Sher
    Candidatura per la miglior scenografia a Mark Friedberg e Laura Ballinger
    Candidatura per il miglior trucco

    2020 - Screen Actors Guild Awards

    Miglior attore cinematografico a Joaquin Phoenix

    Candidatura per le migliori controfigure cinematografiche

    2020 - Premio César

    Candidatura per il miglior film straniero

    Cast: Joaquin Phoenix (Arthur Fleck/Joker)
    Zazie Beetz (Sophie Dumond)
    Robert De Niro (Murray Franklin)
    Shea Whigham (Detective Burke)
    Frances Conroy (Penny Fleck)
    Glenn Fleshler (Randall)
    Brett Cullen (Thomas Wayne)
    Marc Maron (Ted Marco)
    Douglas Hodge (Alfred Pennyworth)
    Josh Pais (Hoyt Vaughn)

    Musica: Hildur Guðnadóttir

    Costumi: Mark Bridges

    Scenografia: Mark Friedberg

    Fotografia: Lawrence Sher

    Montaggio: Jeff Groth

    Makeup: Nicki Ledermann (direzione); Lani Barry, Etzel Ecleston, Amy Sue Nahh, Amy Porter, Fiona Tyson e Charles Zambrano

    Casting: Shayna Markowitz

    Scheda film aggiornata al: 01 Marzo 2020

    Sinossi:

    In breve:

    L'esplorazione di Todd Phillips su Arthur Fleck (Joaquin Phoenix), un uomo ignorato dalla società, non vuole essere soltanto uno studio crudo del personaggio ma una storia più ampia che si prefigge di lasciare un insegnamento, un monito.

    'Joker' è incentrato sulla figura dell’iconico villain ed è uno standalone originale, diverso da qualsiasi altro film tratto dai comics apparso sul grande schermo fino ad ora. L’esplorazione di Phillips su Arthur Fleck (Phoenix), un uomo profondamente turbato e ignorato dalla società, non è soltanto uno studio crudo e affascinante del personaggio, ma una storia più ampia che si prefigge di lasciare un insegnamento, un monito.

    In dettaglio:

    Da sempre solo in mezzo alla folla, Arthur Fleck cerca un contatto. Mentre cammina per le strade fuligginose di Gotham City e attraversa le rotaie dei trasporti pubblici pieni di graffiti di una città ostile, brulicante di divisione e insoddisfazione, Arthur indossa due maschere. Una se la dipinge per svolgere il suo lavoro come pagliaccio durante il giorno. L'altra non se la può mai togliere: è la maschera che mostra nell’inutile tentativo di sentirsi parte del mondo che lo circonda, che nasconde l'uomo incompreso che la vita sta ripetutamente abbattendo. Senza un padre, Arthur ha una madre fragile, probabilmente la sua migliore amica, che lo ha soprannominato ‘Felice’, un appellativo che ha scaturito in Arthur un sorriso che nasconde un’angoscia interiore. Ma, da quando è stato vittima di bullismo da parte di adolescenti per le strade, o deriso per i suoi abiti in metropolitana, o semplicemente preso in giro dai suoi compagni pagliacci al lavoro, quest’uomo solitario si è distaccato ancor di più dalla gente che lo circonda.

    Joker racconta l’originale visione del regista sul famigerato villain DC, una storia sulle origini pervasa, ma allo stesso tempo al di fuori, dalle mitologie più tradizionali del personaggio. L'esplorazione di Phillips su Arthur Fleck, interpretato in maniera indimenticabile da Joaquin Phoenix, è quella di un uomo che lotta per trovare un posto nella società fratturata di Gotham. Desiderando che la luce brilli su di lui, si cimenta come comico di cabaret, ma scopre che lo zimbello sembra essere proprio lui. Intrappolato in un'esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e - in definitiva - tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata dopo l'altra, provocando una reazione a catena di eventi, utili alla cruda analisi di questo personaggio allegorico.

    Short Synopsis:

    A failed stand-up comedian is driven insane and becomes a psychopathic murderer

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    “Quando ero un bambino e dicevo che volevo fare il comico ridevano tutti di me, ora che faccio il comico non ride più nessunoâ€

    Son già tutti lì, i segnali di quel capolavoro assoluto insignito del Leone d’oro all’ultima mostra del Cinema di Venezia. Il regista Todd Phillips (Borat, la trilogia di Una notte da leoni) ci sorprende con questo ardito e sconcertante affresco appuntato su Joker, un reietto di Gotham City. Una finestra aperta su un microcosmo umano vagante nel macrocosmo sociale di una città allo sbando. Una sorta di gioco di specchi di una decadenza devastante e inesorabile. E il prologo che anticipa il titolo ad personam del film, Joker, offre una sintesi mirabile di questa ambivalente rovina, sbocciata tra i rovi della malsana ed ipocrita politica, del poderoso dislivello sociale, del fumoso placebo iniettato dai ‘talk show’ televisivi, mentre tra l’immondizia che cresce nelle strade cittadine, è possibile

    scorgere rifiuti umani di cui a nessuno importa niente.

    Dimenticate tutti i Joker in azione che abbiamo visto ed apprezzato fino ad oggi, in stile Comics. Dimenticateli proprio, azzerate il contatore ed immaginate la nascita di un individuo che non solo non farà mai mistero della sua lacerata dimensione interiore, ma ne costituirà un manifesto psichedelico, sgargiante di tutti i sorprendenti e spesso inaspettati colori del suo immenso dolore represso. Una dimensione complessa e problematica al punto da fare di una iconica e cangiante ‘risata dolorosa’, il suo motivo firma. Il motivo firma di un emarginato sociale, all’ombra di una solitudine senza il conforto di alcun sorriso autentico, senza il sostegno di un barlume di sporadica felicità di qualsiasi genere e portata. Ferite aperte come voragini in un’anima perduta ai confini di quella follia nata e cresciuta sulla spina dorsale della genetica, condita con abusi che scivolano nella canonica infanzia negata.

    Il genere di infanzia in grado di assicurare un’esistenza adulta rovinosa e senza appello. Un’anima sperduta nella follia in mezzo alla folla, di cui d’altra parte nessuno sembra accorgersi. La presenza ‘assente’ di un uomo ‘invisibile’ quando non rifiutato o persino pesantemente ‘bullizzato’. Un fallito anche come il clown che vorrebbe essere, naufragato sotto il velo dei colori senza tenuta di quella maschera che non fa ridere nessuno, neppure se stesso. Così ripiega su quella disturbante ‘risata dolorosa’ da far male, da soffocare lacrime che preferiscono fuggire negando il naturale sollievo. E il rivolo che spunta talvolta solitario e che quella maschera scolora, eleva all’ennesima potenza una profonda e lacerante malinconia - lontano retaggio derivato dal classico Pierrot (una lacrima, un sorriso) - su cui si depositano tante di quelle umiliazioni e frustrazioni, tanti di quei maltrattamenti, derisioni e percosse gratuite, da trasformare questo individuo in una mina vagante di

    rabbia compressa pronta ad esplodere. Eppure non esplode. Non ancora!

    Quella del Joker di Todd Phillips è dunque la storia di un uomo. E’ la storia della disperata condizione di Arthur Fleck, con dei sogni propri che annaspano fino a scomparire del tutto nelle nebbie di quei farmaci a grappolo che ha ereditato dal soggiorno obbligato nell’ospedale psichiatrico da cui è appena uscito sotto condizione: regolari sedute psichiatriche di controllo in vista di una riabilitazione che, per la verità, appare subito un miraggio impossibile. Un gioiello che farebbe gola ai tanti giovani dottori in psichiatria assetati di ricerca, quello di Arthur Fleck, il tipo che vive da solo con la madre Penny (Frances Conroy) di cui si prende cura come fosse una bambina. Un’altra storia distillata in pillole nel film che spiegherà molte cose su ragione e natura disturbate dello stesso Arthur. Il tipo che nel proprio diario appunta: “Spero solo

    che la mia morte abbia più senso della mia vitaâ€. Il tipo che sperimenta il suo sconfinato smarrimento e dolore interiori con uno stratificato repertorio di ‘risate dolorose’ allo specchio: il fiorire e lo sfiorire emozionale in un corollario espressivo inimmaginabile, se non condotto da quell’inquietante mostro sacro che risponde al nome di Joaquin Phoenix: da Il gladiatore in avanti, passando per il The Master di Paul Thomas Anderson, Phoenix è approdato al suo Joker, conquistando lo scettro regale che ad oggi lo mostra irraggiungibile sulla vetta del divino olimpo. L’interprete in grado di regalarci immortali scavi interiori che qui il regista Phillips ha celebrato con tutti gli onori in primissimi piani e piani sequenza da manuale. Come pure la manuale si rivelano le sintesi di montaggio in grado di inerpicarsi su per i labirinti della mente di Arthur/Phoenix, postume visioni che svelano allo spettatore il flebile confine tra realtà

    e immaginazione, tra quel che di fatto succede e quel che era solo proiezione mentale di un desiderio sognato dal protagonista.

    L’apertura di cruciali finestre satellite al Murray Franklin di Robert de Niro (il Murray Franklyn Show), e al politico di turno, il Thomas Wayne di Brett Cullen - in odore di candidatura a dispetto del disappunto popolare e delle canoniche contraddizioni - e della stessa madre Penny/Conroy, non affievolisce di certo la luminosità dei riflettori sparati integralmente sul groviglio di ombre del protagonista. E’ un Arthur Fleck/Joker a tutto campo quello ripreso da Todd Phillips in Joaquin Phoenix. Ed è un viaggio inverso: che dal purgatorio discende negli inferi. Del Paradiso neppure l’odore. Una maschera tragica anche quando non dipinta. Soprattutto quando non dipinta. Se fosse stata un dipinto avrebbe potuto essere un ritratto in particolare de La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci (in encausto su

    parete già in Palazzo Vecchio a Firenze, 1503-1504) oppure, che so, la Testa di Medusa di Caravaggio (1597). Il tipo di profilo shakespeariano, o, se vogliamo, pasoliniano. In questo Joker si nasconde l’eredità dell’antica tragedia tanto quanto è ben visibile la tragedia contemporanea. E’ un tripudio di tragedia - e con lo straordinario concorso di una partitura musicale particolarmente illuminata! - inesorabile, puntuale, proprio quando magari si poteva anche sperare. Ma Joker resta un ‘villain’ a tutto tondo, senza sconti, neppure riguardo a quella cruda violenza che ha preoccupato non poco i sevizi di sicurezza alla premiere mondiale americana, alla luce dei drammaticissimi trascorsi con la premiere de Il cavaliere oscuro, sfociata in una strage reale. Eppure, questo Joker non è certo nato per offrire spunti all’emulazione psicotico-criminale, quanto per tratteggiarne semmai la genesi più plausibile mentre lancia un monito accorato. Così il paradossale eroe delle masse cittadine figlie del

    degrado, del disagio e della povertà ingiustamente imposte dall’alto, lascia presto l’indebito podio per guadagnare l’unico posto cui sembrava predestinato. Laddove negli anfratti di un’inesorabile tragedia annunciata e riscontrata nei fatti, si guadagna uno degli epiloghi, cinematograficamente parlando, più nobili ed eleganti: tra allegoria e metafora, sulle punte di una danza, nell’avanspettacolo della follia.

    “Non sono mai stato felice, mai neppure un attimo della mia vita. Sai cos’è buffo? Cosa mi fa veramente ridere? Ho sempre pensato che la mia vita fosse una tragedia, ma adesso mi rendo conto che è una cazzo di commediaâ€

    Secondo commento critico (a cura di La parola al film)





    trailer ufficiale:



    teaser trailer ufficiale:

    Perle di sceneggiatura

    "Mia madre mi diceva sempre di sorridere e di fare un bel sorriso..."
    Arthur Fleck (Joaquin Phoenix)

    Pressbook:

    PRESSBOOK ITALIANO di JOKER

    Links:

    • Robert De Niro

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    • Zazie Beetz

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