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    Home Page > Movies & DVD > Un sogno chiamato Florida

    UN SOGNO CHIAMATO FLORIDA

    RECENSIONE - Nomination all'Oscar, Golden Globe, BAFTA e Screen Actors Guild Awards come 'Miglior Attore protagonista' (Willem Dafoe); Vincitrice del Premio come 'Miglior Giovane Attrice' ai Critics' Choice Awards (Brooklyn Kimberly Prince) - Dal Festival del Cinema di Cannes 2017 ('Quinzaine des Realisateurs') - Dal 35. Torino Film Festival - Dopo Starlet e Tangerine il regista indipendente Sean Baker apre un'altra riflessione seria con la chiave della leggerezza e non rinunciando alla smodata passione per i colori - Dal 22 Marzo

    "La esaminavamo in ogni piccolo particolare, modificavamo le scene, abbiamo perfino cambiato il finale originale, ma abbiamo sempre saputo che avevamo il desiderio di raccontare una storia dal punto di vista di un bambino".
    Il regista Sean Baker

    "...e che volevamo raccontare di come, anche se non può permettersi di acquistare un biglietto per i parchi a tema vicino a dove vive, questo giovane personaggio era comunque capace di trovare avventura e divertimento. Questo concetto non è mai stato abbandonato: si tratta di una storia incentrata su dei bambini che crescono all'ombra di un castello incantato"
    Il co-sceneggiatore e produttore Chris Bergoch

    (The Florida Project; USA 2017; Drammatico; 105'; Produz.: Cre Film/Freestyle Picture Company/June Pictures; Distribuz.: Cinema Distribuzione)

    Locandina italiana Un sogno chiamato Florida

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Un sogno chiamato Florida

    Titolo in lingua originale: The Florida Project

    Anno di produzione: 2017

    Anno di uscita: 2018

    Regia: Sean Baker

    Sceneggiatura: Sean Baker e Chris Bergoch

    Soggetto: PRELIMINARIA - Riconoscimento Speciale:

    A soli sette anni, Brooklyn Kimberly Prince è considerata l’attrice rivelazione dell’anno ed è al 1° posto nella classifica di Indiewire delle migliori performance femminili del 2017 accanto a Meryl Streep, Frances McDormand, Sally Hawkins, Saoirse Ronan, Kristen Stewart...

    "Il suo primo piano finale è un capolavoro di espressività emotiva, quella che attori che hanno vissuto molto più a lungo di Prince faticano a trasmettere con autenticità. È difficile ricordare l'ultima volta in cui una stella è nata così rapidamente"

    PRELIMINARIA - Il cuore del soggetto:

    Il film è ambientato a Orlando, Florida, la capitale mondiale delle vacanze, un paradiso ricco di sole al quale accorrono ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo; un regno incantato con una miriade di parchi tematici, spettacoli e resort. Però, a pochi passi di distanza, c’è un mondo completamente diverso in cui vivono i personaggi descritti da Baker senza pietismi e con una gran dose di allegria.

    Cast: Willem Dafoe (Bobby)
    Brooklyn Kimberly Prince (Moonee)
    Bria Vinaite (Halley)
    Valeria Cotto (Jancey)
    Christopher Rivera (Scooty)
    Caleb Landry Jones (Jack)

    Musica: Matthew Hearon-Smith

    Costumi: Fernando A. Rodriguez

    Scenografia: Stephonik Youth

    Fotografia: Alexis Zabé

    Montaggio: Sean Baker

    Casting: Carmen Cuba, CSA

    Scheda film aggiornata al: 10 Aprile 2018

    Sinossi:

    In breve:

    Moonee, Scooty e Jancey sono tre bambini che vivono in Florida, in una zona degradata tanto vicina a Disney World quanto lontana dal suo gioioso e spensierato benessere. I tre hanno circa sei anni e riescono ancora a trasformare una realtà fatta di fast food, trash televisivo e quotidiana miseria in un'avventura. Moonee è una piccola canaglia, la sua giovane mamma Halley si muove lungo il confine tra legalità e crimine e l'unico che cerca di tenere insieme le cose è Bobby (Willem Dafoe) il manager del Magic Castel Hotel dove vivono Moonee e Scooty.

    In altre parole:

    Un sogno chiamato Florida racconta la storia di una vivace bambina e del suo gruppo di amici le cui vacanze estive si riempiono della sorpresa, dello spirito di possibilità e del senso di avventura tipici dell'infanzia mentre gli adulti intorno a loro attraversano tempi difficili. Hanno circa sei anni e riescono ancora a trasformare una realtà fatta di fast food, trash televisivo e quotidiana miseria in un’avventura. Moonee è una piccola canaglia, la sua giovane mamma Halley si muove lungo il confine tra legalità e crimine e l’unico che cerca di tenere insieme le cose è Bobby (Willem Dafoe) il manager del Magic Castel Hotel dove vive Moonee.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Corri bambina, corri, che l'orco si avvicina!

    Occorre pazientare un bel pò prima di poter guadagnare un finale strepitoso! Nel segno della fuga! Fuga da una realtà ingiusta, perché tutto meno che a misura di bambino. Il che suona paradossale se si pensa che ci troviamo ad Orlando, la patria di Disneyland, e dunque la vacanza più ambita dai bambini. Della Florida si riconosce la luce solare abbagliante ma il film di Sean Baker (Tangerine) Un sogno chiamato Florida restringe il campo ad un solo edificio con i confinanti dintorni, quel Magic Castel Hotel che rappresenta il miraggio illusorio di un albergo vacanziero. In realtà i 'rifugiati' che vi alloggiano (una sola stanza per ciascuno) rappresentano una realtà sociale ai margini, che vive di sussidi alimentari e di attività impostate sull'arrangio per sopravvivere. il che non significa che tutto rientri sempre nei limiti della legalità. Una sorta 'favelas' dove meno te

    l'aspetteresti. Uno spicchio di disagio sociale e povertà in bocca alla solare e ricca Florida. Un Paese simbolo di svago e divertimento, per l'appunto. E, ancora paradossalmente, non è detto che non lo sia. Lo è almeno per Moonee (Brooklyn Kimberly Prince, una piccola star naturale che ha ben meritato di vincere il Premio come 'Miglior Giovane Attrice' ai Critics' Choice Awards), che ha il dono di bambina di trasformare tutto in gioco. Davvero una man santa per lei, che non potrebbe sopravvivere altrimenti. Un gioco che trova negli amichetti di quartiere complici perfetti. Quel che si dice una 'simpatica canaglia', tutta energia e voglia di sfangarla a dispetto della situazione. Intorno a lei, si direbbe più una sgangherata sorella più grande che una madre (comunque notevole nella performance la Bria Vinaite nei panni di Halley), sempre in bilico tra legalità e crimine e un modo di fare tragicomico che

    ha finito per forgiare anche la particolare vivacità della figlia. A tenere insieme la baracca, con un occhio oltremodo indulgente, è il manager del Magic Castel Hotel Bobby, di Willem Dafoe, assolutamente in parte, ma niente che meritasse le nomination a Oscar e Golden Globe, BAFTA e Screen Actors Guild Awards.

    La macchina da presa del resto, sta in campo tallonando l'allegra brigata di Moonee e company, in giro nei dintorni con qualche marachella sempre in canna per essere sparata al momento giusto. Il che, alla lunga, cinematograficamente parlando, non è sempre così allettante. L'inizio, con qell'insistito 'che c'è?!' in risposta al ragazzino che vocia ripetendo il nome degli amichetti tra cui Moonee, rappresenta in definitiva il leit motiv di un film che non si nasconde il privilegio accordato al punto di vista e allo sguardo all'altezza di bambino. Un'infanzia d'altra parte 'più matura' di quella vissuta nella bambagia o

    comunque in altre condizioni economiche e di confort. Il tipo di infanzia incarnato dalla Moonee di Brooklyn Kimberly Prince, spinge a riconoscere ad esempio 'quando un adulto sta per piangere' o a restare più tempo a giocare nella vasca da bagno, magari tirando istintivamente la tenda, quando la situazione diventa 'off limits'. Un 'off limits' che d'altra parte dice anche molto fino a che punto una madre sia disposta a spingersi, per quanto squinternata possa essere, per offrire magari la soddisfazione di un pasto di lusso alla propria figlia. E quando nei paraggi scorgerete forze dell'ordine ed assistenti sociali, più preoccupati della legge che non della sensibilità di una bambina, è arrivato il momento di raccolta per questo piccolo, prezioso film intimista dal target indipendente. E magari allora ci si accorge che è valsa la pena di pazientare, rispettando tempi e modi di bambino ad oltranza. Sarà valsa la pena

    vedere come se la cava la piccola Moonee nel momento in cui la realtà da cui ha tentato disperatamente di fuggire, ritagliandosi un legittimo e dovuto spicchio di infanzia, gli si para davanti netta e cruda e senza alcuna pietà. Sarà valsa la pena aspettarla ed osservare la sua illuminata interprete, Brooklyn Kimberly Prince, mentre avanza fino al suo climax emotivo, in un piano sequenza da manuale, mentre intanto, a pochi passi dal finale, realizziamo che 'la fuga' è stato il vero 'leit motiv' di tutta la storia. E quando la realtà assomiglia tanto ad una marea improvvisamente pronta ad inghiottirti, quale posto migliore dove andare, se non sulla nuvola di una fiaba?

    Pressbook:

    Pressbook Completo in Italiano di UN SOGNO CHIAMATO FLORIDA

    Links:

    • Willem Dafoe

    • Caleb Landry Jones

    • Il miglior cinema dell'anno 2018/The best movies of 2018 Year (CineSpigolature)

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    Galleria Video:


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