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    IT

    RECENSIONE - Dal capolavoro letterario di Stephen King al digital horror di Andy Muschietti (La madre) - Dal 19 Ottobre

    "Sono sempre stato un grande fan di Stephen King, specialmente durante gli anni della mia adolescenza. È da sempre uno dei miei preferiti. Ma negli anni in cui si cresce e si cominciano ad apprezzare determinate cose, come l'amicizia e l'amore, e tu sai che si attraversano diverse esperienze nella vita e conosci diverse fasi dell'amicizia, mi sono sentito come legato alla storia, ancora una volta, dopo probabilmente venti anni dall'ultima volta che ho letto il libro... Beh, il fatto che questa entità sia stata in giro per centinaia di anni… Da un punto di vista estetico non sono un fan del clown del ventesimo secolo. Sembra troppo a buon mercato e legato a eventi sociali e roba del genere, come il circo. Il circo va bene, ma esteticamente sono più attratto dagli anni passati, come i clown del diciannovesimo secolo. E dato che questo tizio è stato in giro per secoli, mi sono chiesto perché non dargli un tocco in stile Ottocento"
    Il regista Andy Muschietti

    (It; USA 2017; Thriller Horror; 135'; Produz.: New Line Cinema, KatzSmith Productions/Lin Pictures in associazione con RatPac-Dune Entertainment e Vertigo Entertainment; Distribuz.: Warner Bros. Pictures)

    Locandina italiana It

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    Celluloid Portraits:



    See Synopsis

    Titolo in italiano: It

    Titolo in lingua originale: It

    Anno di produzione: 2017

    Anno di uscita: 2017

    Regia: Andy Muschietti

    Sceneggiatura: Chase Palmer, Cary Fukunaga e Gary Dauberman

    Soggetto: Dal libro più popolare e terrificante di Stephen King.

    Cast: Bill Skarsgård (Pennywise)
    Finn Wolfhard (Richie Tozier)
    Sophia Lillis (Beverly Marsh)
    Javier Botet (The Leper)
    Nicholas Hamilton (Henry Bowers)
    Jaeden Lieberher (Bill Denbrough)
    Owen Teague (Patrick Hockstetter)
    Megan Charpentier (Gretta)
    Wyatt Oleff (Stan Uris)
    Jack Dylan Grazer (Eddie Kaspbrak)
    Steven Williams (Leroy Hanlon)
    Jeremy Ray Taylor (Ben Hanscom)
    Tatum Lee (Judith)
    Jackson Robert Scott (Georgie)
    Chosen Jacobs (Mike Hanlon)

    Musica: Benjamin Wallfisch

    Costumi: Janie Bryant

    Scenografia: Claude Paré

    Fotografia: Chung-Hoon Chung

    Montaggio: Jason Ballantine

    Effetti Speciali: Warren Appleby (supervisore)

    Makeup: Sarah Craig e Linda Dowds (direttrice); Dera Veinot

    Casting: Rich Delia

    Scheda film aggiornata al: 07 Settembre 2019

    Sinossi:

    In breve:

    Quando iniziano a scomparire i ragazzi di Derry, nel Maine, un gruppo di bambini si trova faccia a faccia con le proprie paure, facendo quadrato contro un clown maligno chiamato Pennywise, la cui storia è costellata da secoli di omicidi e violenze.

    In dettaglio:

    Derry - Maine, anni Ottanta: Il palloncino rosso che galleggia a mezz'aria è il biglietto da visita di una misteriosa entità demoniaca che tormenta i ragazzini di Derry, attirandoli in una trappola mortale senza vie di scampo. Nell'immaginaria cittadina del Maine dove la gente scompare senza motivo, l'ennesima vittima è un bambino di sette anni di nome George, risucchiato in un tombino durante un temporale.

    Un gruppo di ragazzini perseguitati dai bulli per diverse ragioni, si riunisce sotto la denominazione di Club dei Perdenti per indagare sul mistero della morte di George e degli altri ragazzi scomparsi. Leader dei Perdenti è il giovane Bill Denbrough (Jaeden Lieberher), fratello maggiore dell'ultima vittima, attanagliato dai sensi di colpa per non aver impedito il brutale assassinio. Al suo fianco, bersagli naturali dei prepotenti per indole, aspetto o condizioni economiche, ci sono il grassoccio Ben (Jeremy Ray Taylor), l'impulsivo Richie (Finn Wolfhard), il pragmatico Stan (Wyatt Oleff), l'appassionato di storia Mike (Chosen Jacobs), l'ipocondriaco Eddie (Jack Dylan Grazer) e l'unica ragazza della banda Beverly (Sophia Lillis).

    Quando la ricerca li conduce a un clown sadico e maligno chiamato Pennywise (Bill Skarsgård), ciascuno dei coraggiosi componenti del neonato Club si rende conto di averlo già incontrato prima.

    Synopsis:

    A group of bullied kids with troubled family lives, band together when a monster, taking the appearance of a clown, begins hunting children.

    In the Town of Derry, the local kids are disappearing one by one, leaving behind bloody remains. In a place known as 'The Barrens', a group of seven kids are united by their horrifying and strange encounters with an evil clown and their determination to kill It

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    "Questa storia è l'incredibile parabola di quello che accade quando non affrontiamo le nostre paure"

    1988, cittadina di Derry nel Maine. Il fratello maggiore Billy (Jaeden Lieberher) costretto in casa per l'influenza mentre fuori piove copiosamente, prepara amorevolmente al piccolo Georgie (Jackson Robert Scott) una barchetta di carta, in modo tale che possa 'navigare' lungo i rigagnoli che fiancheggiano i marciapiedi. Il naufragio della barchetta dentro uno scolo che conduce alla rete fognaria dà il là ad un incontro surreale che invita a guardare da subito oltre la lettura letterale del testo. E' il prologo di un vero incubo chiamato IT. L'anno seguente vige il coprifuoco a seguito della scomparsa di Georgie e di altri bambini del luogo.

    Come tutti gli incubi da paura che si rispettino - chissà mai poi perché! - c'è sempre una filastrocca, una canzoncina altalenante su note apparentemente innocenti ad aprire il sipario. E' stato così per

    il vegliardo padre Nightmare con tutta la litanìa dei nuovi episodi al seguito, ed è così oggi per la trasposizione cinematografica di Andres (Andy) Muschietti (La madre) dal best seller IT di Stephen King, considerato un capolavoro. Muschietti lo sa bene e omaggia volontariamente a più riprese Nightmare per ribadirne la 'fratellanza' orrorifica. D'altra parte Muschietti non tradisce neppure il romanzo originale di King, rinvigorendo nelle immagini l'anima horror già sottesa in un'opera letteraria monumentale in tutti i sensi. E non essendo un profano del genere, Muschietti si cala volentieri negli oscuri meandri di storia e personaggi, con lo stile che preferisce. Tornano difatti le fumose architetture 'gotiche' del rudere abbandonato, dove tutto ha origine, con l'antico incendio, la rete fognaria, il pozzo, cui si arriva attraverso una ricerca documentaria sui trascorsi degli abitanti della cittadina di Derry nel passato.

    Stampe antiche, incisioni e lo stesso look del nuovo 'baubau'

    mutaforme, il clown Pennywise (indossato con sadico piacere dal giovane di belle speranze nonché figlio d'arte Bill Skarsgard), ci riportano su orme e sentieri dal gusto Ottocentesco, tanto amato da Muschietti. Immaginario per altri versi non a caso già andato in onda nel precedente La madre, ed evidentemente molto caro al regista, che dichiara con un certo compiacimento come si tratti di una scelta a tutti gli effetti: "... Da un punto di vista estetico non sono un fan del clown del ventesimo secolo. Sembra troppo a buon mercato e legato a eventi sociali e roba del genere, come il circo. Il circo va bene, ma esteticamente sono più attratto dagli anni passati, come i clown del diciannovesimo secolo. E dato che questo tizio è stato in giro per secoli, mi sono chiesto perché non dargli un tocco in stile Ottocento."

    Del resto, il XIX secolo si porta dietro quel bagaglio

    di paure ataviche le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Ma niente avrebbe senso se non guardassimo IT come una ciclopica metafora. Una metafora della vita stessa e di un processo di crescita che sa farsi nobile e vincente solo facendo affidamento sui valori sempre verdi dell'amicizia e della solidarietà sincere e senza barriere di alcun genere. Solo così si arriva a superare ognuno le proprie paure, egoismi e dolori personali, inclusi tutti quegli ostacoli che alle volte arrivano proprio dal mondo degli adulti, dalla famiglia o da quel che ne resta, scampoli di una società violenta ma soprattutto malata, in cui sopravvivono insidie di marca sessuale da genitore a figlio, di insegnamenti fuorvianti e discutibili come quello di sparare in fronte ad un animale, di protezioni materne che sanno essere soffocanti trappole, di scuole lasciate allo stato brado in cui il bullismo di marca pesante regna sovrano.



    Così IT, esso, altro non se non l'immagine fatta carne di un condensato ideale di tutti i mali del mondo, quelli che recano morte e distruzione, senza alcuna pietà. La chiave per combatterli viene affidata a sette ragazzini che, facendo proprio l'intramontabile motto 'l'unione fa la forza', andando a costituire il cosiddetto 'gruppo dei Perdenti', riusciranno veramente a fare la differenza. E il cast che li ritrae non è affatto male. Con una novità, che rivendica in Beverly - si direbbe un volto per il cinema la giovane Sophia Lillis che mostra già ad appena 15 anni, invidiabili charme e sicurezza d'interpretazione - l'unico componente femminile del gruppo, il ritratto di una vera eroina contemporanea. Una sorta di capitano e di faro guida per l'intero gruppo. Le fa eco il dolore in odore di riscatto per se stesso e per l'intera comunità di Bill per la perdita del fratellino Georgie.

    Una nobile pagina scritta sulla perdita di affetti importanti e su come trovarci un senso e un motivo per rialzarsi. Questo è l'autentico messaggio trasmesso prima dal libro di Stephen King e poi dal film di Andres Muschietti, scavalcando la miniserie televisiva degli anni Novanta con l'acclamato Tim Curry che lo ha anticipato. Quel che sta in mezzo può piacere o non piacere, ma è solo intrattenimento, tratteggiato sul macabro horror, a tratti persino splatter, al punto da guadagnarsi il divieto ai minori dei 14 anni. E oggi come oggi non è più tanto frequente.

    E se vi state domandando quale destino sarà riservato ai nostri piccoli eroi, è certo che ne avremo di nuovo notizie, anche se dovremo attendere ancora un pò. Il finale con il patto di sangue (che ricorda un pò quello tra i fratelli Vicent e Anthony di Gattaca) dà garanzie per un atto secondo, d'altra

    parte già in programma - annunciato per il 2019 - perfettamente in linea con l'opera letteraria di King, per l'appunto divisa in due parti: la prima con le vicende dei protagonisti da bambini e la seconda che li ritrova da adulti. Non ci resta che ... attendere!

    Secondo commento critico (a cura di La parola al film)





    It - Il nuovo trailer ufficiale:



    It - trailer ufficiale:



    It - intervista video allo scrittore Stephen King (sub ITA):



    It - featurette 'Il Club dei Perdenti' (sub ITA):



    It - featurette 'Affronta il Male' (sub ITA):

    Perle di sceneggiatura


    Links:

    • Andy Muschietti (Regista)

    • Megan Charpentier

    • Finn Wolfhard

    • Sophia Lillis

    • Bill SkarsgÃ¥rd

    1| 2

    Galleria Video:

    It - trailer 2

    It - trailer

    It - trailer (versione originale)

    It - intervista video allo scrittore Stephen King (versione originale sottotitolata)

    It - featurette 'Il Club dei Perdenti' (versione originale sottotitolata)

    It - featurette 'Affronta il Male' (versione originale sottotitolata)

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