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    SEVEN SISTERS

    RECENSIONE - Dal 35° Torino Film Festival - L'attrice Noomi Rapace si fa in sette, interpretando le gemelle, per l'appunto sette, protagoniste del film - Dal 30 Novembre

    "Era importante creare lievi sfumature che aiutassero lo spettatore a riconoscere ogni personaggio nel breve tempo a disposizione... Se non ci prendiamo cura del nostro pianeta, potrebbero succedere cose davvero orribili. Siamo una specie conflittuale, quindi credo che questo film farà riflettere molte persone, oltre che intrattenerle. Avremo fatto il nostro lavoro se usciranno dal cinema chiedendosi davvero come l’umanità si relaziona con il resto del pianeta... Volevamo creare un mondo che sembrasse realistico e crudo. Mi sono ispirato molto a film come 'Looper', 'Blade Runner' e 'I figli degli uomini', con un mondo vicino e plausibile"
    Il regista Tommy Wirkola

    "Ho immaginato come sarebbe essere imprigionati in un piccolo spazio con altre sei persone, con limitazioni alle tue possibilità di viaggiare o di vivere indipendentemente dagli altri, a chi puoi amare e a come puoi comportarti in pubblico. Un mondo in cui vige la legge del figlio unico e il Bureau per il Controllo delle Nascite fa rispettare la legge con la morte. Mi piaceva l’idea di sette persone che si dividono una vita in parti uguali, condividendo tra loro ogni dettaglio delle giornate che vivono per garantire la continuità delle altre. E se una di loro non tornasse a casa un giorno, significherebbe caos e mistero. È un mondo identificabile, riconoscibile e orwelliano in cui, a causa della sovrappopolazione e della scarsità delle risorse, non è più possibile sostenere la specie umana. È un mondo che potrebbe diventare realtà se continuiamo a sprecare le risorse naturali, se la popolazione continua ad aumentare e ad abitare o migrare nelle grandi città... La questione centrale del film riguarda quello che gli uomini sono disposti a sopportare pur di sopravvivere. È meglio vivere anche solo un secondo piuttosto che non vivere affatto? Vale la pena vivere se non possiamo essere veramente noi stessi? Qual è il punto di rottura per ciascuno di noi? Se non possiamo più vivere in catene, di che cosa siamo capaci pur di liberarci?... Il film parla dell’identità e della costruzione di una personalità unica per te stesso, quando il resto del mondo ti impone di conformarti o non convalida affatto la tua esistenza. È uno strano mix di puro intrattenimento e riflessione sociale provocatoria. Spero davvero che inneschi un dialogo sulle urgenti questioni universali, oltre che la curiosità del mistero su 'chi è stato' e l’apprezzamento per l’estetica e l’azione incalzante"
    Il co-sceneggiatore Max Botkin

    "... So chi sono. In diverse fasi della mia vita, sono stata ognuna di queste sorelle. Quando avevo 13 o 14 anni, avevo uno stile più hippy come Martedì, ma crescendo sono diventata più simile a Mercoledì perché mi piaceva il combattimento ed ero un maschiaccio. Per un periodo sono stata come Giovedì, una punk sempre arrabbiata che odiava tutti. Poi ho avuto il periodo biondo/rosa, come Sabato... quindi riesco chiaramente a riconoscere in loro i vari capitoli della mia vita"
    L'attrice Noomi Rapace

    (Seven Sisters (già 'What Happened to Monday'); REGNO UNITO 2017; thriller Sci-Fi; 123'; Produz.: Nexus Factory/Raffaella Productions/SND Films/Title Media/Vendome Pictures; Distribuz.: Koch Media)

    Locandina italiana Seven Sisters

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    See Short Synopsis

    Titolo in italiano: Seven Sisters

    Titolo in lingua originale: Seven Sisters (già 'What Happened to Monday')

    Anno di produzione: 2017

    Anno di uscita: 2017

    Regia: Tommy Wirkola

    Sceneggiatura: Max Botkin e Kerry Williamson

    Cast: Noomi Rapace (Karen Settman)
    Willem Dafoe (Terrence Settman)
    Glenn Close (Nicolette Cayman)
    Marwan Kenzari (Adrian Knowles)
    PÃ¥l Sverre Hagen (Jerry)
    Jeppe Beck Laursen (Padre Beck)
    Tomiwa Edun (Eddie)
    Christian Rubeck (Joe)
    Cassie Clare (Zaquia)
    Cameron Jack (Dutch)
    Clara Read (la giovane Settman Siblings)
    Kirsty Averton (Mia)
    Lucy Pearson (Vicky)
    Nadiv Molcho (il giovane dottore)
    Elijah Ungvary (Erickson)

    Musica: Christian Wibe

    Costumi: Oana Paunescu

    Scenografia: Joseph A. Hodges

    Fotografia: José David Montero

    Montaggio: Martin Stoltz

    Effetti Speciali: Lucian Iordache e Haukur Karlsson (supervisori)

    Casting: Laura Grosu e Gillian Hawser

    Scheda film aggiornata al: 03 Gennaio 2018

    Sinossi:

    In breve:

    2073 : il pianeta é afflitto da sovrappopolamento e carestia. L’aumento incontrollato delle nascite ha costretto i governi a mettere in atto la drastica politica del Figlio Unico istituita dal Bureau per il Controllo delle nascite , diretto dalla Dott.sa Cayman (Glenn Close) che impone l’ibernazione dei figli in eccesso. Una donna muore durante il parto di sette gemelle (Noomi Rapace), e per salvarle tutte, il nonno (Willem Dafoe) le nasconde chiamandole Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica. Ognuna di loro potrá uscire di casa solo nel giorno della settimana corrispondente al loro nome con l’identità di Karen Settman e il divieto assoluto di rivelare il segreto della loro famiglia. Nascoste per sei giorni a settimana, le sette sorelle sono libere di essere loro stesse solo nella prigione del loro appartamento. Tutto procede fino a che, un giorno, Lunedì non fa più ritorno a casa…

    In dettaglio:

    Seven Sisters (What Happened to Monday) dipinge un futuro orwelliano non lontano, popolato da figli unici e regolato da rigide imposizioni governative.

    Una legge centrale, varata per arginare la crescita incontrollata della popolazione, permette alle famiglie il concepimento di un solo figlio per nucleo. In questo contesto austero e limitato, sette sorelle gemelle lottano per vivere un'esistenza normale fingendo di essere tutte la stessa persona (una ragazza di nome Karen Settman), e alternandosi nei suoi panni nel mondo esterno per qualche ora a settimana. Alle piccole Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica (tutte interpretate da Noomi Rapace), allevate dal nonno (Willem Dafoe), è permesso uscire di casa soltanto nel giorno corrispondente al proprio nome, con il divieto assoluto di rivelare il segreto della loro famiglia. Nascoste per sei giorni a settimana, camuffate nelle ore concesse all'esterno, crescono senz'altra compagnia che quella del nonno e delle sorelle, fino a quando una di loro, Lunedì per l'appunto, non sparisce nel nulla. Toccherà alle altre investigare sulla scomparsa della maggiore, anche se questo significa uscire al di fuori del giorno stabilito.

    Short Synopsis:

    In a world where families are limited to one child due to overpopulation, a set of identical septuplets must avoid being put to a long sleep by the government and dangerous infighting while investigating the disappearance of one of their own

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    SETTE SORELLE GEMELLE, UN'UNICA IDENTITA' (NOOMI RAPACE): STRATEGIA DI SOPRAVVIVENZA AI TEMPI DEL RADICALE CONTROLLO NASCITE DEL FUTURIBILE 2073

    Quando il cinema immagina il futuro per il genere umano lo immagina per lo più in un mondo post apocalittico. Il Seven Sisters di Tommy Wirkola (Dead Snow, Dead Snow 2: Red vs Dead, Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe), lo colloca nell'anno 2073. E non fa eccezione. La sconsideratezza umana nei confronti dell'ambiente genera conseguenze letali: incalzano le catastrofi meteorologiche, il pianeta in sovrappopolazione inizia a non aver più le risorse sufficienti. Il primo provvedimento è il cibo geneticamente modificato, il secondo il controllo delle nascite. Radicale e inappellabile. La politica del figlio unico diventa un diktat costantemente monitorato da un Bureau dedicato, che verifica il rispetto della nuova legge secondo cui può essere concepito un solo figlio per famiglia, mentre eventuali altri figli vengono sottoposti a crioconservazione. Finché non

    saranno risolti i problemi del pianeta, si dice. Almeno questa è la versione ufficiale sostenuta dal capo del Bureau per il controllo delle nascite Nicolette Cayman, personaggio appena sbozzato e con scarsa possibilità di espressione per l'interprete Glenn Close, normalmente di ben altro respiro, qui sacrificata in un ruolo che sembra calzarle stretto in ogni senso. Ancor più ristretto lo spazio che accoglie Willem Dafoe nei panni del nonno Terrence. Nonno delle sette bambine partorite dalla figlia che non sopravvive. Un personaggio relegato ai flashback d'infanzia di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica, i nomi dati alle sette sorelle gemelle cui dà volto, anima, in una girandola di look e personalità, Noomi Rapace (Uomini che odiano le donne, Prometheus). Tanto che Seven Sisters si trasforma ben presto nel suo 'One Woman Show'. In effetti questa volta la Rapace ha raccolto una bella sfida e qui abbiamo la dimostrazione

    pratica di quanto si sia impegnata, rendendosi credibile in ognuno dei suoi sette diversi personaggi. Non si può dire altrettanto per gli oggettivi risultati della regia.

    Un soggetto accattivante come questo - finito addirittura nella prestigiosa Blacklist di Hollywood (l’elenco delle sceneggiature più interessanti secondo gli addetti ai lavori) - non avrebbe dovuto risolversi nella didascalica introduzione di una premessa narrativa che spiega ragioni e condizioni di una società orwelliana in modo così elementare. E soprattutto, quando entra nel vivo trent'anni più tardi dal parto plurigemellare, mettendo in scena le sette protagoniste adulte incarnate, come si è detto, da Noomi Rapace, non avrebbe dovuto lasciarsi prendere la mano dal potenziale del film d'azione. L'intrigante sci-fi si trasforma ben presto in un film in cui le scene di combattimento non solo prendono il sopravvento, ma l'azione in campo non è spesso neppure di prima mano. La tentazione di farsi prendere al laccio

    dallo pseudo citazionismo e dall'omaggio, ha finito per far inciampare la regia, magari pure orgogliosa di aver razziato scene ben note da Blade Runner, e non solo, qui 'rivendute' come in un outlet. Lo stesso Wirkola non smentisce il fatto mentre fa riferimento alle sue fonti di ispirazione: "Volevamo creare un mondo che sembrasse realistico e crudo. Mi sono ispirato molto a film come 'Looper', 'Blade Runner' e 'I figli degli uomini', con un mondo vicino e plausibile". Peccato che il respiro generale di Seven Sisters non possa vantare la medesima statura. E dire che non manca il filo tensivo dell'allerta continuata per mantenere il segreto dell'illecita situazione, così come neppure le scene madri, in cui i bambini non figli unici vengono separati dai loro genitori, con comprensibile strazio al seguito. Quasi una sorta di revival della memoria di marca nazista.

    Vincente invece resta l'idea di tradurre i sette fratelli pensati

    in origine nelle sette sorelle che vediamo oggi, e la Rapace è davvero interprete centrata (almeno in un caso sembra tra l'altro essersi ricordata della Lisbeth della trilogia Millenium con cui si è fatta conoscere ed apprezzare dal grande pubblico). Sorelle che condividono l’identità di una sola persona, l’impassibile e professionale Karen Settman, con l'obiettivo di mimetizzarsi tra la folla e di superare i regolari controlli del Bureau per il Controllo delle Nascite. Ovvio che le cose si complicheranno strada facendo. E molto. Dovremo continuare a farci strada nel montaggio alternato tra i flashback dei vividi ricordi d'infanzia e la realtà attuale delle sette gemelle adulte, sempre più alle prese con la strenua lotta per la sopravvivenza, fino a raggiungere un epilogo che riecheggia come il più drammatico dei paradossi, ma che vuole guardare al futuro rientrando sostanzialmente in una dimensione positiva. Peccato che si eviti però di entrare nel

    merito di risposte serie a seri interrogativi. L'equazione di fondo resta, di fatto, senza soluzione. E l'unica certezza, almeno per chi nel film si è adoperato per la salvezza dell'umanità e del pianeta con un metodo tanto lapidario, è che "Gli umani non impareranno mai!". Beh, non è che questo suoni esattamente come un happy ending. D'altra parte, trascendendo la finzione e buttando uno sguardo al contemporaneo, si direbbe una partita ancora tutta da giocare!

    Perle di sceneggiatura


    Pressbook:

    Pressbook Completo in Italiano di SEVEN SISTERS

    Links:

    • Tommy Wirkola (Regista)

    • Glenn Close

    • Noomi Rapace

    • Willem Dafoe

    1

    Galleria Video:


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