(The Aftermath; REGNO UNITO/USA/GERMANIA 2017; Drammatico; 108'; Produz.: Amusement Park Films/Fox Searchlight Pictures/Scott Free Productions; Distribuz.: 20th Century Fox)
Soggetto: Basato sul romanzo La conseguenza di Rhidian Brook, edito da Mondadori dal 19 Marzo 2019 (Traduzione di Katia Bagnoli, pagg. 336, euro 17,90)
Preliminaria - L'autore del libro:
RHIDIAN BROOK è un autore e giornalista britannico. Ha scritto per la tv, per la radio, per il cinema e per i più importanti quotidiani inglesi come "The Guardian" e il "Daily Telegraph". Con i suoi romanzi, tradotti in più di venti lingue in tutto il mondo, ha vinto numerosi premi tra cui il prestigioso Somerset Maugham Award. Vive a Londra con la moglie e i suoi due figli.
Amburgo, 1946. La città , assegnata agli inglesi dopo la spartizione fatta dagli Alleati della Germania sconfitta, è devastata come le vite di chi la abita: vinti e vincitori. È in questa notte buia dell’anima che il colonnello inglese Lewis Morgan, incaricato di gestire la ricostruzione di questa città senza speranza, si trova costretto, suo malgrado, a requisire al legittimo proprietario, l’architetto tedesco Stefan Lubert, una splendida villa sul fiume Elba.Nonostante la diffidenza di sua moglie Rachael, Lewis offre a Lubert e Frieda, la figlia adolescente, la possibilità di rimanere a vivere nella villa. Le due famiglie per quanto non condividano quasi nulla, sono però accomunate dallo stesso dolore causato dalla guerra: Lewis e Rachael hanno perso il figlio maggiore per una bomba nemica, mentre Stefan, per la stessa ragione, ha perso sua moglie Claudia.I destini delle due famiglie iniziano a intrecciarsi in un susseguirsi di emozioni e colpi di scena: solo affrontando le conseguenze del dolore, infatti, la notte delle loro vite potrà cedere il passo a una nuova alba.
Cast: Keira Knightley (Rachael Morgan) Jason Clarke (Lewis Morgan) Alexander Skarsgård (Stefan Lubert) Flora Thiemann (Freda Lubert) Alexander Scheer (Siegfried Leitmann) Fionn O'Shea (Barker) Frederick Preston (Michael Morgan) Joseph Arkley (Capitano Thompson) Claudia Vaseková (Donna tedesca) Frederick Preston (Michael Morgan)
Musica: Martin Phipps
Costumi: Bojana Nikitovic
Scenografia: Sonja Klaus
Fotografia: Franz Lustig
Montaggio: Beverley Mills
Casting: Arwa Salmanova
Scheda film aggiornata al:
14 Aprile 2019
Sinossi:
In breve:
The Aftermath racconta la storia di un colonnello britannico che ha l’incarico di ricostruire la città di Amburgo, devastata dalla guerra. Insieme a sua moglie, che è in lutto, e suo figlio di 11 anni, si trasferisce in una lussuosa villa in un quartiere prestigioso. Il colonnello consente a un architetto, che è in attesa del permesso ufficiale per tornare a lavorare, di rimanere nella sua casa, dove vive con la figlia adolescente turbata dalla scomparsa della madre durante un bombardamento alleato. Le due famiglie, che hanno subito ciascuna una perdita, sono ostili l’una verso l'altra e devono affrontare la convivenza sotto lo stesso tetto - un'esperienza che cambierà le loro vite per sempre.
Synopsis:
In the aftermath of World War II, a British colonel and his wife are assigned to live in Hamburg during the post-war reconstruction, but tensions arise with the German widower who lives with them.
Set in postwar Germany in 1946, Rachael Morgan arrives in the ruins of Hamburg in the bitter winter to be reunited with her husband Lewis, a British colonel charged with rebuilding the shattered city. But as they set off for their new home, Rachael is stunned to discover that Lewis has made an extraordinary decision: They will be sharing the grand house with its previous owners, a German widower and his troubled daughter. In this charged atmosphere, enmity and grief give way to passion and betrayal
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Non c’è ambizione di originalità . Persino il fascinoso inizio del treno che attraversa un paesaggio innevato è un classico. E il classicismo pervade tutta la storia racchiusa in The Aftermath (La conseguenza) di James Kent (Generazione perduta e poco d’altro spuntano in un percorso di regia dedicato alla TV più che al cinema). Dal primissimo primo piano a quelli che seguono copiosi prima di giungere al termine della storia, sono tutti dedicati. Dedicati a lei. Lei che, com’è noto, in film a sfondo storico - e da Orgoglio e pregiudizio ed Espiazione in poi sono diventati parecchi - brilla di tutta la luce propria che può emanare, incastonata in un volto carico di intensità e di chiaroscuri come una scultura. E qui, ora, Keira Knightley, tradotta in Rachael Morgan, perfora lo schermo da quanto è perfettamente centrata, letteralmente spalmata in questo melodrammatico personaggio. E la sua recitazione sovrasta le altre,
pure da primo protagonismo: quella del marito colonnello britannico Lewis Morgan di Jason Clarke e quella del nemico numero uno, e di lì a poco il più improbabile degli amanti, quale l’architetto tedesco Stefan Lubert di Alexander Skarsgård.
Ci troviamo ad Amburgo nell’anno 1946. Una città che i bombardamenti bellici hanno ridotto in macerie, frammiste a cadaveri e tanta desolazione. Una città tutta da ripulire e ricostruire dunque, compito di cui è stato incaricato, per l’appunto, il colonnello britannico Lewis Morgan/Jason Clarke, che la moglie Rachael di Keira Knightley ha appena raggiunto in treno. I due sono affiatati ma distanti, e si lascia percepire un vago disagio. Entrambi vanno diversamente metabolizzando il grave lutto della perdita del proprio bambino. Quel maglioncino feticcio riposto con cura maniacale come se dovesse farsi male parla da solo. Così la città di Amburgo, assegnata agli inglesi in seguito alla spartizione fatta dagli alleati della
Germania sconfitta, esala fumi di devastazione ovunque, tanto quanto le vite delle persone - vinti e vincitori fa poca differenza - che, volenti o nolenti, ancora la abitano. Le case degli sconfitti vengono espropriate ed è per l’appunto in una di queste, peraltro molto grande e particolarmente bella, che i Morgan vanno ad abitare. Un piccolo non trascurabile particolare sfocia nella messa in scena di uno di quei pasticciacci in odore di melò: la generosità - a dir poco sconsiderata - del colonnello britannico nei confronti del tedesco Stefan/ Skarsgård, già legittimo proprietario della casa prima dell’espropriazione, si traduce nella concessione di restare in casa propria e di accomodarsi nella soffitta. Nasce così una pericolosa ‘convivenza’ che, congiunta alle continue partenze per emergenze a go-go sul territorio da parte del colonnello, lascia ben poco all’immaginazione, lasciando ben intendere quale sarà La conseguenza del titolo. Conseguenza d’altra parte anche dei due
rispettivi lutti, incrociati come i destini, duri da metabolizzare da entrambe le parti.
rivendicazione sono due aspetti chiave tenuti in sottotono ma comunque presenti. Quel che affiora tra le righe di questa improbabile storia d’amore de La conseguenza è la volontà di illuminare certe realtà di voci fuori dal coro. Non tutti i tedeschi dovevano essere necessariamente nazisti, così come avevamo già notato nello Schlinder’s List di Steven Spielberg - non lo è di certo ad esempio l’architetto Stefan Lubert di Alexander Skarsgård - e non tutti i capi militari della parte vittoriosa usavano abusi o godevano della disfatta della parte avversa. Poteva esserci una certa attitudine alla comprensione, come è per l’appunto il caso del colonnello britannico di Jason Clarke. Ed è così per la stessa Rachael e per la figlia adolescente dell’architetto tedesco, Freda (Flora Thieman), all’inizio più che riluttante, e dopo un po’ di tempo, ben più conciliante. Il rifiuto epidermico iniziale lascia il posto alla consapevolezza che la sofferenza
si misura su entrambi i versanti. Tratto dall’omonimo romanzo di Rhidian Brook, la versione in celluloide de La conseguenza mostra però tutti i limiti di una regia che si adagia sulla larghe spalle dei protagonisti, Keira Knightley su tutti, pensando che questo possa essere e fare il tutto di una storia declinata in melò e tenuta in vita entro la più classica e canonica delle cornici. Ma potrebbe non essere sufficiente.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)
trailer ufficiale:
intervista video a Keira Knightley 'Rachael Morgan' (sub ITA):
intervista video a Alexander Skarsgård 'Stefan Lubert' (sub ITA):
intervista video a Jason Clarke 'Lewis Morgan' (sub ITA):
intervista video al regista James Kent (sub ITA):
intervista video alla costumista Bojana Nikitovic: