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    THE CIRCLE

    Tra i più attesi!!! - RECENSIONE - Adattamento del romanzo omonimo (2013) di Dave Eggers, The Circle (Il cerchio), scritto e diretto da James Ponsoldt, vede primi protagonisti Tom Hanks, Emma Watson, John Boyega e Karen Gillan - Dal 27 Aprile

    "'TruYou': un solo account, una sola identità, una sola password, un solo sistema di pagamento per ogni singola persona. Eri costretto a usare il tuo vero nome, che era collegato alla tua carta di credito, alla tua banca; quindi pagare qualsiasi cosa era semplicissimo. Un solo pulsante, per tutto il resto della tua vita online. Per utilizzare gli strumenti di 'The Circle', che erano i migliori in assoluto, i più diffusi, onnipresenti e gratuiti, bisognava farlo con la tua vera identità, attraverso il tuo 'TruYou'. L’era delle identità false, dei furti d’identità, delle innumerevoli username, delle password e dei sistemi di pagamento complicati era finita. Ogni volta che volevi vedere qualcosa, usare qualcosa, commentare qualcosa o comprare qualcosa, dovevi solo spingere un pulsante. C’era un solo account, tutto era collegato e rintracciabile, e semplice, tutto avveniva tramite smartphone o laptop, tablet o retina. Bastava avere un singolo account per viaggiare in ogni angolo del web, ogni portale, qualsiasi sito, ovunque si volesse andare’"

    Lo scrittore Dave Eggers nel suo romanzo Il Cerchio

    (The Circle; EMIRATI ARABI/USA 2017; Thriller drammatico Sci-Fi; 110'; Produz.: Imagenation Abu Dhabi FZ/Likely Story/Playtone; Distribuz.: Adler Entertainment e Good Films)

    Locandina italiana The Circle

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    See Short Synopsis

    Titolo in italiano: The Circle

    Titolo in lingua originale: The Circle

    Anno di produzione: 2017

    Anno di uscita: 2017

    Regia: James Ponsoldt

    Sceneggiatura: James Ponsoldt

    Soggetto: Dall'omonimo romanzo di Dave Eggers. (edizione italiana, Il cerchio)

    PRELIMINARIA - Trama del libro:

    "Questo non è un romanzo sul potere di Google sulle nostre vite, ma su quello che rimane delle nostre vite nell'era di Google".

    Mae Holland crede di aver fatto il colpo della vita quando viene assunta al Cerchio, la più influente azienda nella gestione di informazioni web (un incrocio tra Facebook e Google). Il Cerchio si occupa di intrecciare tra loro i dati provenienti dalle mail, i social network, i conti bancari, in una società dove la trasparenza è sempre più una parola d'ordine a discapito della privacy. Inizialmente Mae è eccitata da tutto quanto riguarda il suo nuovo lavoro: gli open space avvenieristici, le palestre e le piscine distruibuite ai piani, la zona riposo con i materassi per chi si trovasse a passare la notte al lavoro, le feste organizzate e le gare sportive, i club e perfino un acquario con rarissimi pesci tropicali... Mae continua a considerarsi fortunata anche quando la vita al di fuori del Cerchio non è più altro che un miraggio lontano, anche quando un ex collega la incontra per farla riflettere su qualche operazione di cui le sfuggiva il senso, anche quando la sua stessa vita inizia a diventare sempre più pubblica, trasparente al mondo esterno. Presto quella che sembrava la storia delle idealiste ambizioni di una donna, diventa una storia di suspense, un'interrogazione a tutto campo sulle questioni della memoria, della privacy, della democrazia e dei limiti (valicabili o meno) per la conoscenza umana. (*)

    (*) Consigliata la recensione al libro a cura di Francesco Musolino: http://www.minimaetmoralia.it/wp/il-cerchio-dave-eggers/

    Cast: Tom Hanks (Eamon Bailey)
    Emma Watson (Mae Holland)
    Karen Gillan (Annie)
    John Boyega (Ty)
    Ellar Coltrane (Mercer)
    Patton Oswalt (Tom Stenton)
    Bill Paxton (Vinnie, padre di Mae)
    Glenne Headly (Bonnie, madre di Mae)
    Ellen Wong (Renata)
    Poorna Jagannathan (Dr. Villalobos)
    Nate Corddry (Dan)
    Frederick Koehler (Kevin)
    Elvy Yost (Sabine)
    Abraham Lim (Circler)
    Mamoudou Athie (Jared)

    Musica: Danny Elfman

    Costumi: Emma Potter

    Scenografia: Gerald Sullivan

    Fotografia: Matthew Libatique

    Montaggio: Lisa Lassek

    Effetti Speciali: Matthew Bramante e Roger Nall (supervisori effetti visivi)

    Makeup: Jane Galli (capo dipartimento makeup); Kathrine Gordon (capo dipartimento acconciature)

    Casting: Avy Kaufman

    Scheda film aggiornata al: 14 Giugno 2017

    Sinossi:

    In breve:

    Mae Holland è stata appena assunta da una importante compagnia, il "Circolo", leader nella gestione di informazioni web. Pur di far parte della comunità di eletti del Cerchio, Mae non esita ad acconsentire alla richiesta di condividere sul web qualsiasi esperienza personale e trasmettere in streaming la propria vita. Ma se crolla la barriera tra pubblico e privato, non crolla forse anche la barriera che ci protegge dai totalitarismi?

    Short Synopsis:

    A woman lands a job at a powerful tech company called the Circle, where she becomes involved with a mysterious man

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Correva l'anno 1998 quando usciva il fantastico e geniale The Truman Show, con cui Peter Weir giocava all'inquadratura nell'inquadratura. Andando a sottolineare anche visivamente la 'totale trasparenza' di pubblico dominio dell'inconsapevole soggetto: il tragicomico Truman di Jim Carrey. Soggetto che, telecamera nascosta in ogni dove, si trovava costantemente sotto i riflettori mentre la sua vita si svolgeva in seno ad una grande scenografia, dove persino moglie, amici, conoscenti, annessi e connessi, altri non erano che attori. La vita vissuta su un grande palcoscenico per un 'gioco delle parti' consapevole per tutti tranne che per l'involontario 'interprete di se stesso'. Una sorta di 'grande fratello' trasmesso in TV, diretto nella fiction dal regista Christof di Ed Harris mentre la storia veniva ripresa per il grande schermo dalla macchina da presa del regista cinematografico Weir. Qualche tempo dopo (2014) è arrivato al cinema - un pò troppo in sordina per la voce

    in capitolo che avrebbe meritato - il Disconnect di Henry Alex Rubin. Due diversi abusi. Alla base la stessa domanda: quale confine? Qual è il segno oltre il quale è meglio non andare? Dove inizia il beneficio e quando comincia a trasformarsi in danno? Disconnect intreccia tra loro interessanti esempi in contesti diversi che alla fine convergono, condividendo tragiche conseguenze. Perché privacy ed emozioni personali non possono e non devono essere messe al bando del concorso pubblico in cui si vince un vergognoso intrattenimento gratuito, soprattutto a beneficio di chi detiene il profitto del numero di clic e di visualizzazioni. Sotto accusa, nell'occhio del ciclone, la tecnologia a cavallo dei social, o, per meglio dire, l'uso che se ne fa ai nostri tempi. Di fatto ormai da un bel pezzo, si direbbe! Oggi, a porsi le stesse domande, portandosi sulle sponde del meschino 'palcoscenico' su cui vanno in scena altre

    tragiche conseguenze, arriva il The Circle del regista James Ponsoldt (The Spectacular Now e The End of the Tour - Un viaggio con David Foster Wallace), ispirato dalle pagine di Dave Eggers.

    La sottile metafora nel 'marchingegno' della finzione ha reso il The Truman Show di Peter Weir un intramontabile cult. L'inquietante realismo del Disconnect di Rubin, sull'abuso e sull'uso improprio dei canali di connessione, ancora oggi fa riflettere da quanto ha lasciato il segno. Non credo che il The Circle di Pondsolt godrà della stessa fortuna. Chiedetemi perché. Se teniamo presente il vessillo promozionale del libro Il cerchio di Dave Eggers - "Questo non è un romanzo sul potere di Google sulle nostre vite, ma su quello che rimane delle nostre vite nell'era di Google" - potremmo dire che il film di Pondsolt non lo ha concettualmente tradito, ma sembra aver indubbiamente mancato l'auspicabile approfondimento di quel che già

    sapevamo o che abbiamo già visto. Anzi, diciamo pure che The Circle ricalca spesso orme già impresse da altri sullo stesso cammino. Ricordate il Truman/Carrey che tutti guardano in un'operazione di ordinaria quotidianità privata, come il lavarsi i denti, eletta a dominio pubblico? La Mae di Emma Watson, una volta approdata al The Circle diretto dall'Eamon Bailey di Tom Hanks, in fase di 'volontaria trasparenza', fa lo stesso, con la differenza che, per l'appunto, è del tutto consapevole, trovandosi nella fase dell'esaltazione. Fase che dall'anonimato della sua opaca vita precedente, in men che non si dica, come una meteorina in caduta libera, l'ha resa improbabile leader. La strana sequenza del salvataggio in mare aperto quando pagaia sul kayak mantiene lo stesso familiare profumo (The Truman Show) prima che se ne perda ogni traccia quando, in nome della sicurezza, la protagonista accetta il controllo consapevole, trovando normale che uno stuolo di

    droni le ruoti attorno, mentre si rende globalmente visibile quel che dovrebbe appartenere alla sfera della privata libertà individuale. Il familiare profumo torna (questa volta assimilandosi al Disconnect di Rubin) sull'onda di una tragica conseguenza, consumata anche in The Circle, sebbene metabolizzata alla velocità della luce e con una leggerezza quasi inquietante.

    Ed è così che, scavalcando una festa dopo l'altra, tutte le argomentazioni accampate strada facendo in The Circle, nel corso di conferenze evento settimanali e di incontri vari sulla vera democrazia e sulla bontà di questa 'trasparenza', sia professionale che privata, mirano a rilevare l'ovvia contraddizione di fondo. Dà una mano, alquanto debole, la ristretta pletora di personaggi ridotti quasi a dei 'segnaposto' al desco dove si alimenta l'indiscussa protagonista Mae della Watson: dai suoi genitori (con il padre affetto da sclerosi multipla ritratto dal compianto Bill Paxton ) all'amico aspirante fidanzato Mercer (Ellar Coltrane), alla migliore amica Annie

    - cui Mae deve peraltro la sua assunzione al 'The Circle' - che Karen Gillian rende almeno un pò interessante, soprattutto in una delle rare sequenze memorabili come quella in bagno. E che dire poi di Ty (John Boyega), il guru inventore informatico di 'The Circle' con intenzioni altre al fattivo sviluppo, o del dirigente Tom Stenton di Patton Oswalt? Quasi non esistono. A dire il vero persino il leader primario Eamon Bailey di Tom Hanks non brilla di luce propria, dando l'impressione di star lì per scoperchiare il vaso di pandora appena là dove serve, intervenendo ad intermittenza nel percorso di Mae/Watson, in modo peraltro tiepido o semi spento, per sviscerare tecnicamente un'analisi di cui si conosce già la soluzione. Se poi piovono dal cielo improvvise ed impensabili gratifiche economiche, lauti aiuti alla famiglia con tanto di copertura sanitaria, chiunque sa, fatta eccezione per la nostra Mae, che

    non è tutto oro quel che luccica e che c'è sempre del losco sotto, come già a suo tempo ebbe a scoprire in tutt'altro modo lo sbarbatello avvocato Mitch di Tom Cruise ne Il socio di Sydney Pollack. Mai fidarsi della esagerata generosità dei propri datori di lavoro!

    E' certo che, mentre riuscivamo a provare tenerezza per l'ignaro Truman di Carrey, proviamo rabbia e fastidio per la stupidità di Mae della Watson che, tra l'altro, sembra non essersi ancora scrollata di dosso la fanciullesca e scolastica veste dell'insipida maghetta indossata nelle retrovie di Harry Potter, ragion per cui, evidentemente, non riesce qui oggi a dare spessore e intensità al suo personaggio. Stupidità sembra una parola forte per un qualsivoglia personaggio ma, d'altra parte, qualunque ragazza con ancora in serbo un briciolo di senno e di dignità non si sognerebbe neppure di scherzare sulla messa in onda dei genitori nel bel mezzo

    di un orgasmo. Capirebbe immediatamente che si è indebitamente varcato quel fatidico segno. Ma non la nostra Mae, sorridente e appagata mentre la vediamo accerchiata da tutti quei messaggi digitali (caratteri bianchi su fondo rosso), come i balloon da fumetto, tipici delle chat a marchio social. E persino il recupero del senno sull'ultima spiaggia, sull'onda di un colpo da maestra fuori tempo massimo, non eleva personaggio ed interprete dalla landa desolata in cui si sono volontariamente rifugiate, confermando il basso rango in fatto di interpretazione della Watson, da neofita che deve ancora farsi le ossa perché inevitabilmente accademica e candidamente infantile. Spiaggia laddove confluisce altresì un finale debole e appena sbozzato, che sembra farle eco.

    Pressbook:

    PRESSBOOK in ITALIANO di THE CIRCLE

    Links:

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    • John Boyega

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    • THE CIRCLE, il thriller Sci-Fi di James Ponsoldt, con Emma Watson e Tom Hanks attore e produttore. Dal 27 Aprile al cinema (Anteprime)

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    Galleria Video:

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