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    THE PARTY

    RECENSIONE - Dalla XII. Festa del Cinema e dalla 67. Berlinale - Una commedia in bianco e nero vestita da tragedia che inizia come una festa e si conclude con il sangue sul pavimento. Nell'ottavo lungometraggio di Sally Potter, un cast stellare tra cui Kristin Scott Thomas, Timothy Spall, Bruno Ganz, Patricia Clarkson ed Emily Mortimer - Dall'8 Febbraio

    "'The Party' è una commedia che vira in tragedia, in cui una festa tra amici volge al peggio nell’arco di pochissimo tempo. Sotto pressione, in un ambiente circoscritto, tutto ciò che è nascosto emerge in superficie e la nostra casa, che consideravamo come un rifugio, può rapidamente trasformarsi in prigione. Volevo che si ridesse ma sul filo del rasoio, osservando questo gruppetto di persone che fallisce nel disperato tentativo di mantenersi coerente con la linea di partito su cosa è moralmente giusto e politicamente di sinistra. 'The Party' è stato concepito come un film estremamente essenziale, che trasforma l’isolamento (e tutti i vincoli del tempo reale) in una virtù. In un bianco e nero privo di elaborati effetti speciali o di innaturali cambi di location, elementi all’apparenza semplici assumono funzione narrativa. Ogni cosa è esposta. Non c’è un luogo dove nascondersi durante lo svolgersi della storia. La macchina da presa spia tra le ombre e guarda dritto in faccia questi personaggi nel loro momento di crisi, una crisi che si sviluppa via via che ognuno inizia a dire la verità. È stata una vera e propria benedizione lavorare con un gruppo di grandi attori che si sono assunti il rischio di lanciarsi in questa sfida, con piacere e disciplina, al servizio del potere benefico della risata dolceamara in un momento storico in cui gli eventi del mondo, invece, ci fanno venir voglia di piangere... Ho iniziato a scrivere il film prima delle ultime elezioni nazionali in Gran Bretagna. Era anche una riflessione sui partiti politici e sul linguaggio usato in politica; sul rapporto con la verità che è sottomessa all’ideologia che cambia continuamente. Certe idee diventano di moda perché i politici pensano che sono quello che le persone vogliono sentire e che sostenerle li aiuterà a vincere. È una riflessione su cosa succede nella nostra vita e in quella dei politici quando la verità viene distorta... una consapevolezza dell’assurdità della sofferenza umana. Volevo raccontare qualcosa che arrivasse a parlare di politica attraverso il filtro delle politica della vita privata; relazioni, spostamento di placche tettoniche di potere, amore, desiderio, tradimento, ambizione, delusioni e così via. Le esperienze umane con cui abitualmente le persone sono obbligate a confrontarsi durante l’arco della loro vita ma condensate in meno di un’ora e mezza".
    La regista e sceneggiatrice Sally Potter

    (The Party; REGNO UNITO 2016; Dramedy; 71'; Produz.: Great Point Media/Adventure Pictures; Distribuz.: Academy Two)

    Locandina italiana The Party

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    See Short Synopsis

    Titolo in italiano: The Party

    Titolo in lingua originale: The Party

    Anno di produzione: 2016

    Anno di uscita: 2018

    Regia: Sally Potter

    Sceneggiatura: Sally Potter

    Cast: Patricia Clarkson (April)
    Cillian Murphy (Tom)
    Kristin Scott Thomas (Janet)
    Bruno Ganz (Gottfried)
    Timothy Spall (Bill)
    Emily Mortimer (Jinny)
    Cherry Jones (Martha)

    Costumi: Jane Petrie

    Scenografia: Carlos Conti

    Fotografia: Aleksei Rodionov

    Montaggio: Emilie Orsini e Anders Refn

    Effetti Speciali: Scott McIntyre (supervisore)

    Casting: Irene Lamb e Heidi Levitt

    Scheda film aggiornata al: 02 Marzo 2018

    Sinossi:

    In breve:

    Janet e il marito organizzano una festa per celebrare la di lei promozione a ministro ombra della Sanità. Le rivelazioni successive faranno però emergere sentimenti pericolosi e potenzialmente micidiali che porteranno alcuni degli ospiti a rivalutare il loro intero sistema di convinzioni. L'evento sfocia così in un momento di profonda crisi che getta i loro sistemi mentali nel caos totale.

    In altre parole:

    Janet è appena stata nominata Ministro del Governo ombra, il coronamento della sua carriera politica. Lei e suo marito Bill decidono quindi di festeggiare con gli amici più stretti. Gli ospiti arrivano nella loro casa di Londra, ma la festa volge inaspettatamente al peggio quando Bill all’improvviso fa due rivelazioni esplosive che sconvolgono sia Janet che i presenti. Amore, amicizia, convinzioni politiche e un intero stile di vita vengono messi in discussione. Sotto la superficie elegantemente liberal degli ospiti freme la rabbia. Diretto da Sally Potter, ricco di dialoghi taglienti e fotografato in uno splendido bianco e nero.

    In dettaglio:

    Janet (Kristin Scott Thomas) è appena stata nominata ministra ombra, e il film inizia con lei che riceve congratulazioni al telefono mentre è in cucina che prepara una festa con i suoi amici più cari. Il marito Bill (Timothy Spall), tuttavia, è nell'altra stanza, beve vino e ascolta musica su dischi, con un'espressione sul volto che sicuramente non esprime felicità.

    Gli ospiti cominciano ad arrivare. La prima è April (Patricia Clarkson), un'americana dura e cinica con il marito tedesco Gottfried (Bruno Ganz), una specie di motivatore. Sono seguiti dalla coppia di lesbiche Martha (Cherry Jones) e Jinny (Emily Mortimer), che è incinta e, infine, metà di un'altra coppia invitata, l'affascinante uomo d'affari Tom (Cillian Murphy), che dice che la moglie Marianne ritarderà un po' - prima di fiondarsi in bagno per sniffare coca e lasciarci intravedere la pistola che porta segretamente addosso, di cui ovviamente non è contento.

    Quando la festa prende il via, vengono fatti altri annunci. L'ecografia di Jinny ha rivelato che avrà un parto trigemellare, che è motivo di festa... ma anche, a quanto pare, di preoccupazione per la sua compagna considerevolmente più anziana. Tuttavia, Bill fa esplodere la vera e propria bomba: gli è stata diagnosticata una malattia terminale. Anche Janet sente la notizia per la prima volta, e nel frattempo ha ricevuto SMS d'amore da un mittente "sconosciuto".

    Short Synopsis:

    The Party unfolds in real-time in a contemporary London house, starting as a celebration and ending, according to the producers, with "blood on the floor"

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Ha tutto il sapore di una nuova 'carneficina' dall'impalcatura teatrale questo The Party di Sally Potter (Ginger e Rosa, 2012). Dopo il Carnage di Roman Polanski arriva una nuova 'reunion' consumata in una sola stanza o quasi. 'Reunion' che parte con i toni civili e, in questo caso, persino comici della commedia, per tradursi ben presto in tragedia. Nel senso letterale del termine. Una 'carneficina' avvalorata dalla formale scelta di narrare in tempo reale e di tornare al bianco e nero. Un valore aggiunto alla ripresa introspettiva di ognuno dei personaggi in campo. Una sorta di effervescente partita a scacchi umana, giocata sul 'botta e risposta' tra l'uno e l'altro, a coppie prima che si raggiunga il climax corale nel segno del tragicomico. Ogni personaggio ha almeno uno scheletro nell'armadio che la sceneggiatura, curatissima, pungente, sarcastica ed irresistibilmente ironica, riesce a far affiorare in una sorta di ralenti narrativo, mentre

    saltella dalla sfera politica - in cui entra dal portone principale il motivo della sanità britannica - alla sfera individuale di ciascuno degli invitati.

    Che qualcosa non va lo si capisce fin dalle prime sequenze, nella casa di una coppia sposata in cui si sta per festeggiare la vittoria di una carica politica. Il fatto che questa vittoria sia di lei e non di lui è già motivo di una frizione emotiva in punta di rancore, momentaneamente sopita sotto pelle ma che già aleggia nell'aria. Ed è per l'appunto lei, la festeggiata e padrona di casa, ad aprire le danze sullo schermo. Lei è Janet, appena insignita della carica di Primo Ministro Ombra della Sanità britannica, e lei ha il grandioso appeal di Kristin Scott Thomas, inquadrata in cucina, intenta nei preparativi del 'party' e a ricevere telefonate su telefonate di complimenti per l'incarico (ma non solo per quello!). Lui è

    l'accigliato e silenzioso Bill di Timothy Spall, ritratto al culmine del disinteressamento, come mentalmente assente, mentre sprofonda nella sua poltrona in salotto, tra musica ad alto volume e un calice di vino. Il suo ripetere a pappagallo sussurrando certe parole che sente dire alla moglie in cucina in risposta alle telefonate, rappresenta l'indizio chiave primario, di matrice quasi 'pirandelliana', che 'nulla è come sembra'.

    L'ingresso dei convenuti al 'party' è singolare ed eccentrico e, soprattutto, riservato, come l'ingresso di un attore sul palcoscenico a teatro: dalla coppia dell'americana dura e cinica April (Patricia Clarkson) e del tedesco filosofo 'new age' Gottfried (Bruno Ganz) - irresistibili entrambi nei rispettivi ruoli torniti alla perfezione fin dalla pagina scritta - al giovane uomo d'affari benestante Tom (Cillian Murphy), stranamente nervoso mentre dice che la moglie Marianne ritarderà un po', prima di fiondarsi in bagno per sniffare coca e lasciarci intravedere la pistola che

    porta segretamente addosso. Completano la coppia di lesbiche Martha (Cherry Jones) e Jinny (Emily Mortimer). Una sorta di presentazione ad personam prima che decollino le conversazioni con l'interazione degli uni con gli altri, vale a dire il corpo e l'anima di questa tragicommedia dove il 'party' sarà alla fine l'ultimo dei pensieri degli intervenuti alla festa.

    Così, a conti fatti, il The Party di Sally Potter indossa più la veste da 'piece' meta-cinematografica che da pellicola di puro cinema. Un brano sofisticato che tradisce le fonti di ispirazione, d'altra parte autodichiarate dalla stessa regista e sceneggiatrice Sally Potter: la presenza di altri cinque ospiti (e la significativa assenza di un ospite), è uno schema che riporta alla mente classici come Chi ha paura di Virginia Woolf?, adattamento di Mike Nichols da un testo teatrale di Edward Albee, e Il fascino discreto della borghesia di Luis Bunuel. E anche per quanto

    riguarda la stessa scelta di girare in bianco e nero, in pieno accordo con il direttore della fotografia Alexey Rodionov - con cui la Potter lavora dal 1992 dal film Orlando - ha una sua specifica e sofisticata fonte di riferimento culturale che si richiama, per l'appunto, ad una precisa stagione della cinematografia inglese degli anni ‘60: per l'esattezza a film come Saturday Night and Sunday Morning, The L-Shaped Room e This Sporting Life.

    Con un'impostazione del genere, va da sé che senza una base solida di scrittura, registro su cui The Party eccelle, e senza attori strabilianti, una simile impalcatura avrebbe barcollato con estrema facilità, tremando pericolosamente come un budino non abbastanza rassodato, rendendo il tutto quasi surreale. Ma con a bordo Kristin Scott Thomas (che adoro sopra tutti da sempre), Patricia Clarkson, Bruno Ganz, Timothy Spall e Cillian Murphy con gli altri, si ha quasi l'impressione di assistere ad

    una gara di bravura che dimostra un collante quasi telepatico tra loro, tanto ciascuno non solo non ha niente da invidiare all'altro, ma si dimostra capace di realizzare un sincronismo dialettico che scivola diretto alla meta, mentre si raggiunge un finale a sorpresa, sparato come un colpo di cannone che va a chiudere il sipario. Consigliato a chi ama il teatro della vita e delle sue contraddittorie sofferenze e a chi ama scrittura e recitazione al più alto livello artistico.

    Perle di sceneggiatura


    Commenti del regista

    "Capiamo immediatamente che lei si occupa di politica ed è stata promossa Ministro Ombra della Salute per il partito di opposizione, di cui non viene mai fatto il nome, lui è un accademico che ha rinunciato alle opportunità di carriera per sostenere la moglie. E questa decisione è stata accompagnata da un grande senso di frustrazione... Ognuna di queste persone custodisce un segreto. Le cose che sono state nascoste vengono fuori in una sequenza di rivelazioni che si delineano come qualcosa di catastrofico, qualcosa di sinistro e pesante ma che in realtà è una commedia, avvolta da elementi tragici"

    Altre voci dal set:

    Il produttore Christopher Sheppard:

    "L’idea è sempre stata quella di realizzare il film in un modo che rispecchiasse lo spirito scoppiettante dei dialoghi e dell’azione. Lo si poteva fare in maniera rapida e frenetica. Ed è così che è andata…il trucco era quello trasferire lo spirito della sceneggiatura nella modalità di produzione"

    Pressbook:

    PRESSBOOK ITALIANO di THE PARTY

    Links:

    • Kristin Scott Thomas

    • Patricia Clarkson

    • Emily Mortimer

    • Cillian Murphy

    • Bruno Ganz

    • Timothy Spall

    • Il miglior cinema dell'anno 2018/The best movies of 2018 Year (CineSpigolature)

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    Galleria Video:

    The Party - trailer

    The Party - trailer (versione originale)

    The Party - clip 'Post femminista'

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