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    QUO VADO?: AL SUO QUARTO FILM CHECCO ZALONE VIAGGIA IN GIRO PER L'EUROPA PUR DI NON PERDERE IL POSTO FISSO COME IMPIEGATO

    Tra i più attesi!!! - RECENSIONE - Dal 1° GENNAIO

    "In Italia, negli anni sessanta, per contrastare l’avanzata del comunismo si assumevano migliaia di statali. Gli impiegati pubblici hanno salvato la democrazia nel nostro Paese. Immaginate quanti uomini e donne che avevano un talento l’hanno dovuto sacrificare per quella che si definiva 'la sicurezza', il posto fisso. Non c’era genitore che, a un figlio con qualità artistiche, non lo consigliasse-­‐costringesse a un più sereno pubblico incarico con stipendio sicuro. Stesso destino lo subisce l’imprenditore che, dal doversi inventare qualcosa di valido per il mercato, riceve fondi statali che annientano la sua creatività, la deriva del 'made in Italy'. Il nostro Paese subisce in quegli anni un capovolgimento psicologico, si passa dai concetti futuristico-­‐fascisti di coraggio e intraprendenza, anche troppa, al senso rasserenante impiegatizio democristiano che accompagnerà tutto il corso della prima repubblica, un profilo sociale che arriva fino al nostro contemporaneo segnandolo ancora e profondamente. Sì perché, svegliarsi da quel torpore durato oltre cinquant’anni non è così facile. L’attuale mondo del lavoro mostra le sue fredde complessità a un Paese che fa ancora richiesta di modelli assistenzialistici. Specchio delle difficoltà di concepire il nuovo senso di occupazione si avverte in frasi tipo 'mio figlio è stato costretto ad andare a lavorare all’estero'. In quel 'costretto' si annida tutta l’impossibile comprensione del presente. Stessa cosa vale per gli imprenditori, 'lo Stato faccia qualcosa' invece che la ricerca d’invenzioni e creatività interessanti. 'Quo Vado?' parte da tutto questo. È il racconto di un tempo in bilico tra certezza e incertezza, dove Checco, figlio di quella mentalità assistenzialista, deve 'provarsi a vivere'. A tendere una mano a Checco è Valeria, una giovane ricercatrice che studia il surriscaldamento del pianeta e il suo effetto sugli animali. Ad animare la vita di Valeria è il tentativo di salvare il mondo da mutamenti irreversibili che mettono a repentaglio la sua stessa sopravvivenza, ad animare Checco è l’ottusa ricerca di salvare il suo posto fisso. Checco non ha ancora capito che il posto fisso si sta estinguendo proprio come quegli animali che Valeria cerca disperatamente di salvare. Inizia per Checco un nuovo tempo che gli fa richiesta di coraggio, di determinazione, di partecipazione, a lui che è stato sempre e solo interessato al suo piccolo microcosmo fatto da ufficio, casa dei genitori, piccolo paese dove vive. Per Checco è giunto il tempo di aprirsi al mondo, di ospitare grandi ideali, di concepire un senso comunitario della vita, e Checco, per amore di Valeria, accetta di far parte del nuovo tempo. Abbiamo voluto chiamare questo nuovo
    tempo della vita di Checco 'Tempo dell’educazione'. Checco ha compreso che la civiltà, da sola, serve a poco se non si accompagna all’educazione. L’educazione è la porta d’ingresso a un futuro carico di meravigliosa eternità
    ".
    Il regista Gennaro Nunziante

    (Quo vado?; ITALIA 2015; Commedia; 86'; Produz.: Taodue Film; Distribuz.: Medusa Film)

    Locandina italiana Quo vado?

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Quo vado?

    Titolo in lingua originale: Quo vado?

    Anno di produzione: 2015

    Anno di uscita: 2016

    Regia: Gennaro Nunziante

    Sceneggiatura: Luca Medici e Gennaro Nunziante

    Soggetto: Commedia ambientata tra la Puglia, la Sardegna e la Norvegia.

    Cast: Checco Zalone (Checco)
    Eleonora Giovanardi (Valeria)
    Sonia Bergamasco (Dottoressa Sironi)
    Maurizio Micheli (Peppino) (Padre di Checco)
    Lino Banfi (Senatore Binetto)
    Antonino Bruschetta (Ministro Magno)
    Ludovica Modugno (Caterina) (Madre di Checco)
    Paolo Pierobon (Ricercatore scientifico)
    Azzurra Martino (Fidanzata di Checco)
    Massimiliano Montgomery
    Angelica Napa
    Adam Nour Marino
    Fabio Casale

    Musica: Luca Medici

    Costumi: Francesca Casciello

    Scenografia: Alessandro Vannucci (scenografia) e Valerio Girasole (scenografia Africa)

    Fotografia: Vittorio Omodei Zorini

    Montaggio: Pietro Morana

    Effetti Speciali: Giuseppe Motta (supervisore effetti visivi)

    Casting: Elisabetta Curcio

    Scheda film aggiornata al: 18 Febbraio 2016

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Checco Zalone interpreta un impiegato che, pur di non perdere il posto fisso, si trova costretto a viaggiare e a spostarsi in giro per l'Europa.

    Quo vado? racconta la storia di Checco, un ragazzo che ha realizzato tutti i sogni della sua vita. Voleva vivere con i suoi genitori evitando così una costosa indipendenza e c'è riuscito, voleva essere eternamente fidanzato senza mai affrontare le responsabilità di un matrimonio con relativi figli e ce l'ha fatta, ma soprattutto, sognava da sempre un lavoro sicuro ed è riuscito a ottenere il massimo: un posto fisso nell'ufficio provinciale caccia e pesca. Con questa meravigliosa leggerezza Checco affronta una vita che fa invidia a tutti. Un giorno però tutto cambia. Il governo vara la riforma della pubblica amministrazione che decreta il taglio delle province. Convocato al ministero dalla spietata dirigente Sironi, Checco è messo di fronte a una scelta difficile: lasciare il posto fisso o essere trasferito lontano da casa.

    IN DETTAGLIO:

    Checco è un ragazzo che ha realizzato tutti i sogni della sua vita. Voleva vivere con i suoi genitori evitando così una costosa indipendenza e c'è riuscito, voleva essere eternamente fidanzato senza mai affrontare le responsabilità di un matrimonio con relativi figli e ce l'ha fatta, ma soprattutto, sognava da sempre un lavoro sicuro ed è riuscito a ottenere il massimo: un posto fisso nell'ufficio provinciale caccia e pesca. Con questa meravigliosa leggerezza Checco affronta una vita che fa invidia a tutti. Un giorno, però, tutto cambia. Il governo vara la riforma della pubblica amministrazione che decreta il taglio delle province. Convocato al ministero dalla spietata dirigente Sironi, Checco è messo di fronte a una scelta difficile: lasciare il posto fisso o essere trasferito lontano da casa. Per Checco il posto fisso è sacro e pur di mantenerlo accetta il trasferimento. Per metterlo nelle condizioni di dimettersi, la dottoressa Sironi lo fa girovagare in diverse località italiane a ricoprire i ruoli più improbabili e pericolosi, ma Checco resiste eroicamente a tutto. La Sironi esausta rincara la dose e lo trasferisce al Polo Nord, in una base scientifica italiana col compito di difendere i ricercatori dall'attacco degli orsi polari. Proprio quando è sul punto di abbandonare il suo amato posto fisso, Checco conosce Valeria, una ricercatrice che studia gli animali in via d'estinzione e s’innamora perdutamente di lei.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    LA CHICCA DI CHECCO (E NUNZIANTE)

    C'è tutto il respiro di una maturità finalmente acquisita in questo Quo vado?, pellicola che demarca il traguardo della quarta collaborazione tra Luca Medici, in arte Checco Zalone, e il regista Gennaro Nunziante. Perché, diciamolo francamente, la triade precedente di Cado dalle nubi (2009), Che bella giornata (2011) e Sole a catinelle (2013), ad oggi, sembra aver rappresentato una sorta di stage di addestramento nella grande palestra della cinematografia italiana. Palestra sempre più aperta ai giri di pista sui pattini delle gag da varietà televisivo, dove la qualità è non di rado un optional, soprattutto a Natale, con i puntuali cinepanettoni. Del resto anche il nostro Checco ha decollato in popolarità sull'ala del piccolo schermo targato "Zelig". Il pubblico però, avido di comicità, pure meglio se grossolana o finanche volgarotta, diluita quanto si vuole in un contenitore quasi artigianale, lo ha abbracciato con affetto e

    riconoscenza fin dai suoi primi passi, senza aspettarsi nulla di più di quel che è arrivato, tra canzoni goliardiche, tronfi trionfi di una beata ignoranza, lapalissiani paradossi, elementari critiche verso etichette 'populiste' e/o stereotipi sociali. E se Checco (con Nunziante dietro le quinte) è già amato a furor di popolo anche al cinema - al punto da indicare alla biglietteria il suo nome d'arte invece del titolo del film! - con Quo vado? penso che sarà adorato. Per una ragione molto semplice: con Quo vado? Checco cavalca la sua chicca! Il cabaret è un lontano ricordo e finalmente si guadagna il podio del vero cinema in punta di commedia. Una commedia sagace, effervescente, dal ritmo galoppante, con stile, grinta, e, soprattutto, caratteristica fondamentale per una commedia, divertente da morire. Con Quo vado? il tandem Checco-Nunziante ci fa recuperare tutte le risate andate perse con il Cenerentolo di Pieraccioni.

    Intelligente satira

    sul posto fisso, sulla prima repubblica, sulle diversità sociali, gli stili di vita opposti, corruzione e concussione come modo di essere nella normale quotidianità, su vizi e forme di un'italianità posta davanti alla gogna dell'implacabile riflesso dello specchio morale, Quo vado? è una commedia che versa la sua comicità quasi in un'unica colata, fluida e limpida come l'olio extra vergine di oliva dall'ampollina nella stagione più calda. Non ha grumi nè vuoti d'aria. Fin dalla prima goccia versata: un mappamondo che gira abbandonando gradualmente il campo lungo per incontrare il primo piano di un anfratto africano, con le prime esilaranti circostanze che vedono Checco e un taxista locale a bordo di un'auto trentennale. Ricordate la sequenza del cimitero in Frankestein Junior con la celeberrima battuta comica "beh, potrebbe sempre andar peggio... potrebbe piovere" condita con l'automatico inizio di una fragorosa pioggia a fine battuta? Ecco, questo è esattamente lo stile

    delle prime sequenze in Quo vado? che, onora la citazione rendendola persino seriale, promuovendo un condensato di più circostanze e situazioni - a grappolo tanto quanto le nostre risate - incastonate entro la stessa griglia di partenza. E non è che l'inizio!

    La cornice che ingloba l'input al racconto della propria vita in prima persona da parte di Checco rivolto alla popolazione di una tribù africana dopo la sua cattura, da il là all'ironica 'pittura' - come in un dipinto di Bosch - di un'Italia famosa nel mondo più per i suoi vizi che per le sue virtù: in tal senso il tiepido Italians di Giovanni Veronesi con Carlo Verdone ha fatto strada. Vizi e ossessioni, come quella del posto fisso che, nel caso di Checco, si traduce nell'impiegato pubblico pugliese dell'ufficio Provinciale Caccia e Pesca. Una vera e propria aspirazione fin dall'infanzia, come tratteggia l'esilarante racconto di Checco, attraversando

    tutte le fasi che gli consentono di sfuggire alla firma delle dimissioni forzate, a seguito dei tagli delle Province e della riforma dell'impiego pubblico. Quali consigli migliori se non quelli di un Senatore come Binetto (emblematica figura del politico tipo vestita in un cameo da Lino Banfi)? Umori che non hanno ancora terminato la loro esalazione da La Prima Repubblica, quella che dà il titolo alla canzone cantata da Checco in stile Celentano, non a caso già icona della denuncia sociale italiana in musica. Cosa mai potrà far capitolare il nostro Checco dalle sue fisse e dalla sua coriacea resistenza alla 'rottamazione' dal posto fisso, oltre che dalla incrollabile fede nelle innumerevoli irregolarità della vita quotidiana made in Italy, compresa l'auto parcheggiata in doppia fila? L'occasione arriva nel posto più improbabile nella rosa dei siti più disparati in sella ai continui trasferimenti imposti da un'implacabile funzionaria ministeriale come la dott.ssa

    Sironi di Sonia Bergamasco, una tagliatrice di teste ben addestrata, ma non abbastanza per la testa dura di Checco. Il posto è addirittura il Polo Nord, seguito dalla Norvegia, e la persona, che nel tempo opera il miracolo della rieducazione di Checco, altri non è che la giovane ricercatrice del Cnr, nonché madre single, Valeria, indossata piuttosto fieramente dall'attrice reggiana Eleonora Giovanardi, già al fianco di Crozza in Crozza nel Paese delle Meraviglie e recentemente premiata come miglior attrice della web serie Status al Roma Web Fest 2015.

    Appena una parentesi di Nostalgia canaglia per la nostra Italia sull'onda di Al Bano e Romina Power di nuovo insieme al Festival di Sanremo, e il nostro Checco inizierà a capire che effettivamente qualcosa nel suo modo di essere ha seriamente bisogno di essere rivisitato e corretto. Per nostra fortuna e grande divertimento, i gradini da scendere per lui saranno numerosi tanto quanto

    le sue scivolate, ma alla fine avrà la meglio quell'autentico protagonista che, in un modo o nell'altro, è sempre in scena. E' quell'ingegno tipicamente italiano, capace di far saltare fuori una sorpresa come il cappellaio matto dal suo cilindro vuoto. L'ingegno capace di tradurre il niente in una risorsa concreta. Ingegno che il finale, felicemente impostato, celebra sulle orme del benefico riscatto. Così sarebbe davvero gratuita severità etichettare come 'buonista' il commovente finale di questa sorprendentemente azzeccata e divertente commedia. Un cocktail di tante piccole verità shakerate con fluidi movimenti di macchina e di scrittura. E allora, Quo vado? (dove vado?). Al cinema, a gustarmi la 'Chicca di Checco'.

    Perle di sceneggiatura

    LA PRIMA REPUBBLICA - Testo e musica di Luca Medici - Edizioni MZL -
    Etichetta Discografica Officina Musicale

    La prima repubblica
    Non si scorda mai
    La prima repubblica
    Tu cosa ne sai

    Dei quarantenni pensionati
    Che danzavano sui prati
    Dopo dieci anni volati all’aereonautica

    E gli usceri paraplegici saltavano
    E i bidelli sordomuti cantavano

    E per un raffreddore gli davano
    Quattro mesi alle terme di Abano

    Con un’unghia incarnita
    Eri un invalido tutta la vita

    La prima repubblica
    Non si scorda mai
    La prima repubblica
    Tu cosa ne sai

    Dei cosmetici mutuabili
    Le verande condonabili
    I castelli medioevali ad equo canone

    Di un concorso per allievo maresciallo
    Seimila posti a Mazzara del Vallo

    Ed i debiti (pubblici) si ammucchiavano come conigli
    Tanto poi eran cazzi dei nostri figli

    Ma adesso vogliono tagliarci il senato
    Senza capire che ci ammazzano il mercato (e sì perché)
    Senza senato non c’è più nessun reato
    Senza reato non lavora l’avvocato

    Il transessuale è disperato
    Mi perde tutto il fatturato
    Ed al suo posto c’è un paese inginocchiato

    Ma il Presidente è toscano
    e l’è un gran burlone
    Ha detto scherzavo
    Piuttosto che il senato
    Mi taglio un coglione

    La prima repubblica
    Non si scorda mai
    La prima repubblica
    Era bella assai
    La prima repubblica
    Non si scorda mai
    La prima repubblica
    Tu cosa ne sai

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di QUO VADO?

    Links:

    • Checco Zalone

    • Maurizio Micheli

    1 | 2 | 3

    Galleria Video:

    Quo vado? - trailer

    Quo vado? - spot 'Psicologo'

    Quo vado? - spot 'Papa'

    Quo vado? - spot 'Farmacia'

    Quo vado? - spot 'La prima repubblica'

    Quo vado? - spot 1 TV

    Quo vado? - spot 2 TV

    Quo vado? - featurette 'Backstage 1'

    Quo vado? - featurette 'Backstage 2'

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