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    PER AMOR VOSTRO: NEI VORTICI PSICOANALITICI DI GAUDINO L'ICONICA VALERIA GOLINO, MERITATA 'COPPA VOLPI' A VENEZIA 72.

    Dalla 72. Mostra del Cinema di Venezia - Coppa Volpi per la 'Migliore Interpretazione Femminile' (Valeria Golino) - RECENSIONE - Dal 17 SETTEMBRE

    "Erano pionieri, e la psicanalisi era un'idea rivoluzionaria. Ha scoperto tanti scheletri nell'armadio e rivelato molti tabù. bAlla fine del diciannovesimo secolo hanno visto la luce grandi correnti di nuove idee che hanno dato vita ad una nuova concezione completamente nuova della società".
    Lo scrittore e sceneggiatore Christopher Hampton

    "Il progetto di questo film, raccontato attraverso realtà visive appartenenti alla cultura mediterranea e ad alcuni suoi riti inconsueti, si sviluppa su più piani. Il legante è la sensibilità di una donna, Anna, che vive tutto in prima persona. È tutto visto attraverso la sua soggettività. Nulla accade ‘fuori scena’. Persino il paesaggio è visto, interpretato, dal suo sguardo, come un oracolo quotidiano che lei deve decifrare. Un oracolo che la suggestiona e la condiziona. La sua realtà ‘esterna’ però è fatta di eventi concreti, ineluttabili, che si presentano in un crescendo drammatico, duro. Anna lotta per affrontare tutto questo con l’atteggiamento di un’eroina. Un’eroina che ritrova via via il coraggio, in un incessante dialogo con i suoi sentimenti. Finalmente in contatto con la parte più vitale di se stessa. Accanto a un livello che racconta gli accadimenti travolgenti di questo momento particolare della sua vita, affiorano da un livello più profondo, senza tempo, miti e suggestioni legati all’Ade e al mondo infero. Ma niente in fondo di spaventoso o morboso o decadente: casomai legato in modo buffo, ironico e tenero alla quotidianità, come solo i napoletani con grazia e poesia sanno fare. Questi diversi livelli permettono una libertà di associazione emotiva e trasversale nella narrazione visiva, che può dare enfasi, forza al racconto, pur non rinunciando all’affabulazione e a una struttura principale lineare. Perciò nel film ci sono grandi contrasti, luce accecante, cieli e paesaggi solari, ma anche ombra. Un’ombra cupa e profonda che dal sottosuolo alimenta e mette in risalto la forza della luce. Napoli, la città che accoglie la nostra storia, è infatti una metropoli che si sviluppa su due livelli: quello sotterraneo pieno di catacombe, cimiteri, ipogei; e quello esterno, agitato da una rara vitalità. Parte della sua ‘forza’ viene da queste misteriose viscere che si estendono dal cimitero delle Fontanelle, sotto la collina di Capodimonte, a tutto il Rione Sanità, dalla chiesa del Purgatorio ad Arco fino alle catacombe di San Gaudioso. Un’estesa città sotterranea, speculare a quella abitata dai vivi, ma non per questo meno ‘popolata’: lì infatti si nascondono migliaia e migliaia di scheletri e di resti di gente senza nome morta a causa di pestilenze o perché in carcere o perché troppo povera per avere una sepoltura. Non a caso uno dei riti ‘raccontati’ nel film è quello delle povere anime ‘pezzentelle’, anch'esso, come il ‘volo dell’Angelo’ della bambina, di grande impatto visivo, commovente nella sua capacità di sopravvivere attraverso i secoli. Ed è tra il cielo da cartolina che si distende sopra il Golfo di Napoli e il Vesuvio e il magmatico ribollire dei suoi sotterranei, tra l’aria e le viscere della città, che la nostra protagonista, Anna, combatte per tentare di ricucire qualcosa di prezioso prima che vada perduto".
    Il regista Giuseppe M. Gaudino

    (Per amor vostro; ITALIA/FRANCIA 2015; Drammatico; 109'; Produz.: Figlidelbronx/Eskimo/Buena Onda/Gaundri Film/Minerva Pictures Group/Bea Production Company in collaborazione con Les Films des Tournelles e Rai Cinema; Distribuz.: Officine UBU)

    Locandina italiana Per amor vostro

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Per amor vostro

    Titolo in lingua originale: Per amor vostro

    Anno di produzione: 2015

    Anno di uscita: 2015

    Regia: Giuseppe M. Gaudino

    Sceneggiatura: Giuseppe M. Gaudino, Isabella Sandri e Lina Sarti

    Soggetto: Giuseppe M. Gaudino.

    Cast: Valeria Golino (Anna Ruotolo)
    Massimiliano Gallo (Gigi Scaglione)
    Adriano Giannini (Michele Migliaccio)
    Elisabetta Mirra (Santina Scaglione)
    Edoardo Crò (Arturo Scaglione)
    Daria D'Isanto (Cinzia Scaglione)
    Salvatore Cantalupo (Ciro)
    Rosaria Di Cicco (Dirigente Studio TV)

    Musica: Epsilon Indi

    Costumi: Alessandra Torella

    Scenografia: Flaviano Barbarisi e Antonella Di Martino

    Fotografia: Matteo Cocco

    Montaggio: Giogio' Franchini

    Casting: Marita D'Elia

    Scheda film aggiornata al: 26 Aprile 2016

    Sinossi:

    Anna è stata una bambina spavalda e coraggiosa. Oggi, è una donna “ignavaâ€, nella sua Napoli, che da vent’anni ha smesso di vedere quel che davvero accade nella sua famiglia, preferendo non prendere posizione, sospesa tra Bene e Male. Per amore dei tre figli e della famiglia, ha lasciato che la sua vita si spegnesse, lentamente. Fino a convincersi di essere una “cosa da nienteâ€. La sua vita è così grigia che non vede più i colori, benché sul lavoro - fa la “suggeritrice†in uno studio televisivo - sia apprezzata e amata, e questo la riempia di orgoglio. Anna ha doti innate nell’aiutare gli altri, ma non le adopera per se stessa. Non trova mai le parole né l’occasione per darsi aiuto. Quando finalmente, dopo anni di precariato, riesce a ottenere un lavoro stabile, inizia il suo affrancamento da questo stato. Anche dal marito, del quale decide finalmente di liberarsi. Da quel giorno affronta le tante paure sopite negli anni, come quella di affacciarsi al balcone di fronte al mare...Perché sa che quel mare è per lei un oracolo. Il mare unico elemento ancora non contaminato dal suo sguardo grigio.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    NEL METALINGUISMO CINEMATOGRAFICO DI GIUSEPPE M. GAUDINO UN'ICONICA VALERIA GOLINO CHE HA BEN MERITATO LA COPPA VOLPI PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE FEMMINILE A VENEZIA 72.

    Lo si intuisce fin dai titoli di testa. Che Per amor vostro di Giuseppe M. Gaudino (navigato documentarista diplomato in Scenografia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma) non è un cinema tradizionale. Si direbbe piuttosto una cifra metalinguistica che dopo i tiepidi ammicchi dell'inizio prende coraggio per spiccare un coraggioso volo intorno ai meandri mentali della protagonista, fatti di una realtà grigia (il bianco e nero di gran parte della pellicola), tanto quanto di sogni repressi, di soffocate aspirazioni, di incubi e sensi di colpa sottesi, pronti a prendere vita ad intermittenza davanti ai nostri occhi, vorticosamente balzellanti in cromie psichedeliche. Schegge impazzite tra sovraccariche sovrimpressioni di immagini risucchiate in una danza frenetica e inconsulta. Nulla è assolutamente chiaro in quelle immagini, perché nulla è

    assolutamente chiaro nella mente di Anna (meritatissima la Coppa Volpi vinta da Valeria Golino per la 'Miglior Interpretazione Femminile' a Venezia 72.), regina incontrastata di visioni allucinatorie, di esternazioni di memorie d'infanzia, così come di una realtà domestica che su altre spalle avrebbe potuto risultare a dir poco intollerabile. La quotidianità sommossa da un marito che lei provoca spudoratamente a dispetto della sua innegabile aggressività e propensione alla facile violenza. I tre figli, due femmine e un maschio, sordomuto, fanno da coperchio ad una pentola che bolle guardando bene di non far mai esondare il proprio, scottante, è proprio il caso di dirlo, contenuto. Ma chi è Anna/Golino?

    Si diceva di questo meta cinema con cui Gaudino confeziona questa ardita, ambiziosa e forse un tantino pretensiosa, sotto certi aspetti, pellicola. Pellicola sperimentale che d'altra parte trasuda un grande amore per il cinema e per i meccanismi di fiction e recitazione, spesso

    in scena grazie al lavoro di Anna, artigiana del cosiddetto 'gobbo' che suggerisce i testi agli attori quando recitano per la televisione. Battute che spesso rimbombano nella mente di Anna come portavoci personali della sua stessa vita reale. Ma l'amore per il cinema, o per meglio dire, per la creazione artistica in senso lato, in un flirt ininterrotto con il teatro, con le arti figurative e la video arte, occhieggia da ogni poro di questa 'scomposta' pellicola, e persino dalle rudimentali prove di recitazione del figlio sordomuto, ricalcate di pari passo su dirette televisive, ammiccanti alle origini stesse della settima e del palcoscenico primigenio. Beh, per raccontarci Anna e le sua caotica dimensione personale e familiare, la cui sospensione tra il Bene e il Male non sarà del tutto delineata se non in prossimità dell'epilogo - quando si ha l'impressione di essere stati disarcionati dal cavallo in corsa per guadagnare

    la sella di un ronzino travestito da thriller - Gaudino veste a sua volta i panni di una sorta di cantastorie. Così, in musica, racconta, cantando, mentre sfilano i sottotitoli che affettuosamente italianizzano la natura strettamente dialettale partenopea del testo della canzone. Una melodia popolare tanto quanto le icone d'arte sacra cui fa ricorso il regista, in stile para fumettistico, e che riveste del portante ruolo di portavoce di quella Fede paesana, ben florida nei quartieri cittadini di Napoli: la madre di Anna, con tutte quelle riverenze per grazia ricevuta e per il modo con cui parla con i morti, con l'al di là, ne è l'espressione vivente più autentica.

    Insomma, un calderone in continua ebollizione, il cui olezzo non sempre è naturalmente gradevole ad attizzare l'appetito, ma che d'altra parte sembra farsi perdonare lo spavaldo azzardo - che conta qualche anello mancante così come qualche anello di troppo, a seconda

    dei momenti - con la plausibile lettura d'insieme nei termini di visualizzazione di scorci psicoanalitici. Scorci di psicoanalisi raccontati con il ritmo delle arti, palpitanti tutta la disarmonica, scollegata, soggettiva della memorabile, inconsueta, protagonista.

    Bibliografia:

    Ufficio Stampa: Patrizia Cafiero & Partners

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di PER AMOR VOSTRO

    Links:

    • Valeria Golino

    • 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (Lido, 2-12 settembre 2015) - LEONE D'ORO per il MIGLIOR FILM al venezuelano 'DESDE ALLA' dell'esordiente LORENZO VIGAS. LEONE D'ARGENTO a EL CLAN di Pablo Trapero. COPPA VOLPI a VALERIA GOLINO (Per Amor vostro) e a FABRICE LUCHINI (L'Hermine). TUTTI I PREMI!!! (Speciali)

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    Galleria Video:

    Per amor vostro - trailer

    Per amor vostro - clip 1

    Per amor vostro - clip 2

    Per amor vostro - clip 3

    Per amor vostro - clip 4

    Per amor vostro - clip 5

    Per amor vostro - featurette 'L'arrivo del regista e del cast a Venezia'

    Il giudizio della critica

    The Best of Review

    International Press

    Italian Press

    "C'è un'ispirazione vera. Il suo personaggio rimane a lungo dopo la visione."
    L'Espresso

    "Visionario e originalissimo."
    Grazia

    “Un formidabile racconto.â€
    “Emozionante.â€
    “Momenti di pura magia.â€
    “Un film difficile da dimenticare.â€
    La Repubblica

    "Uno dei film più belli visti al Lido."
    “Valeria Golino, la migliore delle nostre attrici, col suo talento straordinario di interprete capace di entrare con ogni muscolo, nervo, corda dell’emozionalità nella materia del fotogramma.â€
    Il Manifesto

    “Giuseppe Gaudino fa il miracolo, il migliore degli italiani in gara.â€
    Il Fatto Quotidiano

    "Una autentica sorpresa."
    “Golino in stato di grazia.â€
    Il Giornale

    “Una storia di incanti e malavita che spiazza e affascina.â€
    “Un cast magnifico. Valeria Golino lascia il segno e con lei Massimiliano Gallo e Adriano Giannini, bravissimi.â€
    Il Mattino

    "Gaudino qui s'inventa un cinema paradossale in grado di restituire una vera e propria visione del mondo, la visione indecisa e struggente, gioiosa e segnata di Anna. Andate e godetene tutti, questo è uno dei nostri migliori cinema possibili."
    Film Tv

    "Una vera perla, una straordinaria Valeria Golino."
    Avvenire

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