Titolo in italiano: Wolf Creek 2 - La preda sei tu
Titolo in lingua originale:
Wolf Creek 2
Anno di produzione:
2014
Anno di uscita:
2015
Regia: Greg McLean
Sceneggiatura:
Greg McLean, Aaron Sterns
Cast: John Jarratt (Mick Taylor) Ryan Corr (Paul Hammersmith) Shannon Ashlyn (Katarina Schmidt) Philippe Klaus (Rutger Enqvist) Shane Connor (Sergente Gary Bulmer Jnr) Ben Gerrard (Agente Brian O'Connor) Gerard Kennedy (Jack) Annie Byron (Lil)
L’outback australiano è un luogo solitario e isolato, il terreno di caccia ideale per un serial killer sadico con una passione per gli sport più sanguinari. In questa selvaggia terra di nessuno, la calura soffocante e opprimente non è l’unico pericolo dal quale guardarsi. Annoiati dalle rotte turistiche più frequentate, i giovani viaggiatori Rutger (Philippe Klaus) e Katarina (Shannon Ashlyn) desiderosi di conoscere la “vera†Australia si dirigono verso il bellissimo ma isolato Wolf Creek National Park. Lontano dalla civiltà , il maestoso e affascinante paesaggio caratterizzato da enormi spazi aperti nasconde terribili insidie e pericoli. Lo psicopatico cacciatore Mick Taylor (John Jarratt) è l’ultimo uomo al mondo che un viaggiatore dell’outback vorrebbe incontrare, il cui disprezzo per la vita umana ha raggiunto nuovi e ancor più terrificanti livelli. Intanto, coinvolto suo malgrado in una situazione da “horrorâ€, il viaggiatore Paul Hammersmith (Ryan Corr) sta per imbucarsi ad una festa alla quale nessuno vorrebbe essere stato invitato.
Ispirato – ormai è diventata una moda… - a eventi realmente accaduti, e al fatto che in Australia ogni anno scompaiono trentamila persone, e se il novanta per cento viene di norma ritrovato nell’arco di un mese non si può dimenticare che quindi un’altra percentuale, sia pur minoritaria, evidentemente si perde nell’oblio, ha il difetto di tutti gli horror da cinquant’anni almeno a questa parte. Disgusta ma non terrorizza, annoia. E anche a volerlo considerare un thriller, non è che ti faccia stare così tanto col fiato sospeso. A voler sintetizzare: scenari mozzafiato, probabile sbigottimento della pro loco data la considerazione che Taylor ha dei turisti, sangue come se piovesse, insensatezze varie e l’impressione generale di già visto. E a un certo punto, quando i due fidanzatini, che certo non abbondano in neuroni, girano in autostop sotto il peso di zaini più grandi di loro, sembra una
replica di Pechino express… Per carità , ci sono alcuni momenti che, specialmente per merito dell’utilizzo della musica, classica ma non solo, vorrebbero suonare ironici e in un certo qual senso va detto che centrano l’obiettivo (esempio: a un certo punto il ricercatore di Storia col fisico da modello – con tutto il rispetto, non dà proprio l’idea di aver passato anni a ingobbirsi in biblioteca, ma magari la nostra è solo invidia, e a Cambridge ricordano meglio di noi che una mens sana si coltiva con un corpore sano… - viene inseguito, in puro stile Duel, dal pazzo alla guida di un camion; il suddetto pazzo accende la radio, parte The lion sleeps tonight, i canguri della zona la sentono, vanno in solluchero, cominciano a saltare in mezzo alla strada e finiscono in gran parte maciullati dalle ruote dell’autoarticolato…), ma non si esce dalla proiezione convinti di aver assistito a