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    Home Page > Movies & DVD > White God - Sinfonia per Hagen

    WHITE GOD - SINFONIA PER HAGEN: UN FILM POTENTE ED EVOCATIVO ISPIRATO DALLA BRUTALITA’ DEL GENERE UMANO E DALLE SUE INSENSATE E SEMPRE PIÙ RANCOROSE DINAMICHE

    CELLULOIDPORTRAITS AWARD 2015 - MIGLIOR FILM DELL'ANNO 2015!!!!!! - VINCITORE del PREMIO 'Un Certain Regard' al 67° Festival del Cinema di Cannes - XXIV edizione del Courmayeur Noir InFestival - RECENSIONE in ANTEPRIMA - Dal 9 APRILE

    "Non è un segreto che dopo i film realizzati fino ad ora, io mi stia orientando verso esperimenti di genere. Il primo di questi esperimenti è 'White God-Sinfonia per Hagen', ispirato principalmente dalle insensate e sempre più rancorose attuali relazioni sociali. A mio avviso, parallelamente ai discutibili vantaggi della globalizzazione, si va definendo in maniera sempre più netta un sistema di caste: la superiorità è diventata il privilegio dei bianchi nella civiltà occidentale ed è quasi impossibile per noi non trarne profitto. Si, noi. Dopo tutto siamo i membri di questa moltitudine privilegiata. Perciò vorrei realizzare un film che permetta di lanciare uno sguardo sulle passioni che infuriano dall'altro lato, che critichi la nostra detestabile sicurezza piena di bugie e di verità squilibrate, orientata all’addomesticamento delle minoranze mentre in realtà quello che desidera veramente è distruggerle, negando in maniera ipocrita le disuguaglianze e non credendo né nella pace né nella possibilità di una convivenza pacifica. Ciò nonostante ho scelto come soggetto gli animali invece delle minoranze. L'ho fatto perché volevo focalizzarmi liberamente su questo tema delicato; liberamente e con il minor numero possibile di tabù. Quindi racconto una storia di animali, una specie a cui non è più riconosciuto il ruolo di migliore amico dell'uomo. Ora l'uomo li ha traditi e in cambio loro si rivoltano contro quelli che una volta erano i loro padroni e compagni per poter affermare la loro esistenza. Il film può essere descritto come un mix di avventura, vendetta, ribellione ed eroismo. Mi piacerebbe che l'elemento tematico dei film di vendetta e gli aspetti allegorici dei racconti sugli animali convergessero in questo film in modo dinamico, elettrizzante e innegabilmente emotivo. Non c'è dubbio che quando si affronta il tradimento e l'amicizia, il pubblico debba scegliere da che parte stare. Mi piacerebbe che Lili, la ragazza tredicenne, fosse il nostro specchio. Attraverso le sue azioni, noi saremo obbligati a porci degli interrogativi. Mentre la vediamo crescere, ci auguriamo che i nostri figli non crescano allo stesso modo. Tuttavia, Lili è una ragazza coraggiosa con un cuore puro, talmente coraggiosa da riuscire a non fermarsi su quella linea di confine… la nostra stessa linea, di padri e genitori. Ha il coraggio di ribellarsi e contraddire, di deporre le armi, anche a costo della sua stessa vita. Il mio obiettivo ultimo è che si riesca a fare il tifo per entrambi, Lili e Hagen. Per Hagen affinché reagisca; per Lili affinché capisca che la ribellione di Hagen è giusta. In questo modo anche noi possiamo essere purificati e tornare a casa con la consapevolezza che la decisione è nelle nostre mani; abbiamo la possibilità di scegliere di non diventare adulti disonesti e falsi. Questo film intreccia il genere drammatico con le caratteristiche dei film di vendetta e avventura. Vorrei riuscire a dimostrare che il genere umano e le bestie condividono lo stesso universo. Solo se saremo in grado di metterci nei panni delle altre specie avremo la possibilità di deporre le armi".
    Il regista, co-sceneggiatore e attore Kornél Mundruczó

    (Fehér Isten; UNGHERIA/SVEZIA/GERMANIA 2014; Drammatico; 119'; Produz.: Proton Cinema/Pola Pandora Filmproduktions/Filmpartners/The Chimney Potin co-produzione con Film i Väst/Hungarian National Film Fund e ZDF/Arte; Distribuz.: Bolero Film)

    Locandina italiana White God - Sinfonia per Hagen

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    Celluloid Portraits:



    See SHORT SYNOPSIS

    Titolo in italiano: White God - Sinfonia per Hagen

    Titolo in lingua originale: Fehér Isten

    Anno di produzione: 2014

    Anno di uscita: 2015

    Regia: Kornél Mundruczó

    Sceneggiatura: Kata Wéber, Kornél Mundruczó e Viktória Petrányi

    Cast: Zsófia Psotta (Lili)
    Sándor Zsótér (Dániel)
    Lili Horváth (Elza)
    Szabolcs Thuróczy (Vecchio)
    Lili Monori (Bev)
    Body (Hagen)
    László Gálffi (Maestro di musica)
    Károly Ascher (Péter)
    Gergely Bánki (Accalappiacani)
    Tamás Polgár (Accalappiacani)

    Musica: Asher Goldschmidt

    Costumi: Sabine Greunig

    Scenografia: Márton Ágh

    Fotografia: Marcell Rév

    Montaggio: Dávid Jancsó

    Makeup: Oliver Ziem-Schwerdt (makeup e acconciature)

    Casting: Lili Horváth

    Scheda film aggiornata al: 21 Gennaio 2016

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Privilegiando i cani di razza, una nuova legge impone una tassa sui “bastardi”. Gli animali che incorrono in questa condanna sono presto banditi e abbandonati. La tredicenne Lili si batte vanamente per proteggere il suo Hagen che, nel frattempo, si batte per sopravvivere. Una prova spettacolare che vede riversarsi sulle strade di Budapest un esercito di cani sul piede di guerra e pronti a vendicarsi contro gli umani che li catturano, li abbandonano, li incatenano, li rendono rabbiosi, li fanno combattere fra di loro per soldi, li imprigionano e li eliminano. Una metafora del fascismo e dell'ossessione della razza pura.

    IN ALTRE PAROLE:

    Favorendo i cani di razza, la nuova legge prevede una tassa gravosa sui cani meticci. I proprietari degli animali cominciano ad abbandonare i loro bastardini e i canili diventano rapidamente sovraffollati.
    La tredicenne Lili combatte disperatamente per proteggere il suo cane Hagen.
    Il provvedimento le sembra crudele e senza senso. Non può accettare nemmeno le argomentazioni del padre ed è devastata quando lui alla fine abbandona Hagen per strada.
    Con il cuore spezzato, Lili detesta il padre per averle fatto tradire il suo peloso amico. Credendo ingenuamente che l'amore possa vincere ogni difficoltà, Lili si prefigge di ritrovare il suo cane e salvarlo.
    Anche Hagen cerca disperatamente di ritornare a casa da Lili.
    Sforzandosi di sopravvivere, Hagen si rende presto conto che non tutte le persone sono i migliori amici dei cani. Vagando per le strade, l'ex animale domestico cade in una serie di situazioni estremamente pericolose. Deve sfuggire agli accalappiacani, si ritrova sfruttato da un furbo barbone e diventa addirittura prigioniero di un addestratore di cani da combattimento.
    Hagen presto torna per strada e si unisce a un gruppo di altri cani randagi.
    Settimane dopo Lili comincia a farsi una ragione sul fatto che non si riunirà mai ad Hagen. Lei è delusa amaramente, ma cerca comunque di concentrarsi sulla preparazione del suo concerto d'orchestra annuale, cercando di divertirsi come una normale adolescente.
    Quando Hagen viene catturato e mandato al canile, il suo futuro appare più fosco che mai. Lui e gli altri cani colgono un'opportunità di fuga e si ribellano contro il genere umano. La loro vendetta sarà implacabile.
    La coraggiosa Lili potrebbe essere l'unica persona in grado di bloccare questa guerra inaspettata tra l'uomo e il cane.

    SHORT SYNOPSIS:

    Thirteen-year-old Lili fights to protect her dog Hagen. She is devastated when her father eventually sets Hagen free on the streets. Still innocently believing love can conquer any difficulty, Lili sets out to find her dog and save him.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    E' una questione di stile e di linguaggio. Se queste sono le premesse, il regista, sceneggiatore e attore ungherese Kornél Mundruczó farà sicuramente strada. E noi attenderemo con fremente ansia la sua nuova corsa sulla infinita pista della celluloide all'insegna degli 'esperimenti di genere'. Non è certo un mistero. La metafora è dichiarata. Il significato pieno pure. Il sesto lungometraggio di Kornél Mundruczó (Delta, Johanna, Tender Son), White God-Sinfonia per Hagen, Premio 'A Certain Regard' al Festival del Cinema di Cannes 2014, è una parabola allegorica con il compito di ammonire sul malsano rapporto tra 'specie superiori' e i loro disgraziati subalterni. Gli animali, in questo caso i cani, per l'appunto i randagi, non certo quelli di razza, qui 'parlano' e agiscono come speciali portavoce per tutte quelle minoranze che nella società si trovano sottoposte e dipendenti dalle nuove cosiddette 'caste superiori'. Così, anche il cane, quel che era "il

    miglior amico dell'uomo", emarginato e tradito, non si ritrova altra scelta se non quella di ribellarsi contro il suo ex padrone…

    C'è una sorta di prologo che tradisce l'umore di tutta la pellicola: un umore marcatamente nordico - la produzione è ungaro-svedese-tedesca - dominato dalla forza dei pensieri e dalla potenza della musica. Tutto il film è una vera e propria sinfonia, di una bellezza tragica sconvolgente. La didascalia introduttiva (così come la dedica a Miklos Jancsò) ammicca a questa straordinaria simbiosi, di bellezza e tragedia, di cui si alimenta il White God di Mundruczó: "Tutto ciò che è terribile è qualcosa che ha bisogno del nostro amore". Le cose terribili che si avvicendano in questa storia, hanno una sola chance di riscatto, ideale ma pure possibile: mentre attraversano il fossato della vendetta, quella di non sprofondare nel baratro sottostante grazie ad un atto di amore puro. Sembra banale a dirsi,

    eppure qui il messaggio suona centrato: 'se non ritornerete come bambini...', giacché ad elargire questo amore puro è per l'appunto una ragazzina, la Lili di Zsófia Psotta, un cucciolo di umano che già per conto suo vive un disagio affettivo e personale prima ancora che il suo cane Hagen, una volta allontanato da lei contro la sua volontà. Hagen avrà un percorso indipendente ed accidentato quanto basta per raggiungere il suo destino che lo riscopre nel ruolo di capobranco di un 'esercito organizzato' della sua specie. 'Esercito' che ricorda da vicino il recente L'ultimo lupo di Jean-Jacques Annaud, anche per il livello altissimo di recitazione da parte di questi animali eccellentemente addestrati. Come nella pellicola di Annaud, anche in questa di Mundruczó, per altri versi, non mancheranno variopinti esempi di cattiveria umana da far star davvero male. La 'casta superiore' colpisce ancora! Sempre. E la questione della 'razza pura' rispolvera

    rigurgiti di una memoria vivida che non dimentica la Storia. Una Storia fatta di lager molto simili, nella sostanza, al canile per cani randagi di White God.

    Vale così la pena di soffrire un pò, facendosi largo tra gli anfratti di mattatoi e macellerie dove uccidere è una questione di routine, tra i vicoli dove le scommesse sui combattimenti tra cani hanno visto strumentali addestramenti da far accapponare la pelle se non da far distogliere lo sguardo. E facendosi largo altresì tra i timori e le angosce represse della giovane Lili, in affido ad un padre reso a sua volta duro e intrattabile dal grande dolore che lo porterà solo più tardi sulla stessa lunghezza d'onda della figlia - "E' dura perdere qualcuno che ami..." - nella toccante sequenza aperta dal suo pianto. E se siamo condotti, sempre più sconcertati, tra quella fitta boscaglia di intensissimi sguardi e silenzi, spesso

    dominati da altisonanti note musicali che si offrono quale unico spontaneo supporto all'insopportabile dolore, è per raggiungere la vetta di tutti quei 'sussurri e grida' espressi fin lì. Per il momento più altisonante in cui il terrore prepara il terreno al perdono, alle scuse, con la lingua universale dell'arte: è qui che la musica sa farsi sinfonia dell'amore puro, senza compromessi. Mai visto prima nulla di così originale e plausibilmente schietto, per tratteggiare una condivisione! Non c'è il più impalpabile dei veli di concessione sentimentale: la sequenza è tra le più asciutte e paurosamente realistiche - niente lo è di più di un cane che ringhia rabbioso davanti ai nostri occhi - prima che il disgelo abbia inizio con una poetica, potente e bellissima allegoria del porsi allo stesso livello dell'altro, senza più sopraffazione alcuna. Là dove quel susseguirsi di primissimi piani, di parsimonioso ralenti, cede il passo ad un

    campo lunghissimo mozzafiato. La simbolica panoramica dell'uguaglianza condivisa. E questa volta non solo da Lili.

    Bibliografia:

    Nota: Si ringraziano Bolero Film e Ornato Comunicazione.

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di WHITE GOD - SINFONIA PER HAGEN

    Links:

    • Kornél Mundruczó (Regista)

    • WHITE GOD - SINFONIA PER HAGEN - INTERVISTA al regista, sceneggiatore e attore KORNÉL MUNDRUCZÓ (Interviste)

    • CELLULOIDPORTRAITS AWARD 2015 - MIGLIOR FILM DELL'ANNO 2015!!!!!!: 'WHITE GOD - SINFONIA PER HAGEN' di KORNÉL MUNDRUCZÓ (Speciali)

    Altri Links:

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    Galleria Video:

    White God-Sinfonia per Hagen - trailer

    White God-Sinfonia per Hagen - trailer (versione originale ungherese sottotitolata in inglese)

    White God-Sinfonia per Hagen - clip 'Hagen libera gli altri cani dal canile'

    White God-Sinfonia per Hagen - clip 'Controllo a casa di Lili'

    White God-Sinfonia per Hagen - clip 'I cani attaccano la città'

    White God-Sinfonia per Hagen - clip 'Gli accalappiacani'

    White God-Sinfonia per Hagen - clip 'Lili in bicicletta'

    White God-Sinfonia per Hagen - clip 'Hagen viene abbandonato'

    White God-Sinfonia per Hagen - clip 'Hagen viene addestrato'

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