E' la vigilia di Natale e Antoine, sei anni, ha una sola idea in mente: incontrare Babbo Natale e fare un giro in slitta con lui tra le stelle. Così, quando Babbo Natale gli cade come per magia sul balcone, Antoine è troppo stupito per capire che sotto il classico costume rosso e bianco si nasconde in realtà un ladro intento a svaligiare gli appartamenti dei quartieri alti.
Nonostante tutti gli sforzi dell’improvvisato Babbo Natale per sbarazzarsi del determinato Antoine, i due finiranno per formare un’improbabile coppia in giro per i tetti di Parigi, ognuno intento a realizzare il proprio sogno in una notte magica dove tutto può accadere…
Commento critico (a cura di FRANCESCA CARUSO)
Dai produttori di Quasi amici questo Natale arriva Un amico molto speciale, che farà ridere, intenerire e commuovere. Alexandre Coffre dirige Tahar Rahim e Victor Cabal.
Tra i tanti doni chiesti a Babbo Natale, c’è un desiderio che Antoine vorrebbe si realizzasse più di tutti: fare un giro sulla slitta con lui. Quando la sera della Vigilia, Babbo Natale cade sul suo balcone, Antoine non riesce a trattenersi dalla gioia e non comprende che quell’uomo è solo un ladro vestito da Babbo Natale, impegnato a svaligiare appartamenti. Più l’uomo cerca di togliersi dai piedi Antoine, più il bambino è determinato a seguirlo per tutta Parigi, per far avverare il suo desiderio. Sarà una notte magica per entrambi.
Dopo Tutta colpa del vulcano, Alexandre Coffre si affida alla magia del Natale per il suo nuovo progetto cinematografico. Di certo è il periodo dell’anno in cui si immagina (e si spera) che tutto possa
accadere ed ognuno di noi è propenso a lasciarsi trasportare in una favola.
Inoltre affronta il rapporto padre/figlio, quello potenziale tra il ladro e Antoine. Il bambino scorge nell’uomo della bontà ed è pronto a credergli qualsiasi cosa dica. Si lascia guidare da lui, affezionandosi immediatamente. Impareranno l’uno dall’altro: il ladro farà suo malgrado da padre ad Antoine e si prenderà le sue responsabilità nei confronti del bambino e di se stesso. Antoine imparerà ad affrontare la perdita del padre e ad andare avanti.
La Parigi in cui il regista pone i suoi personaggi è molto suggestiva, grazie alla cura delle luci.
La scelta degli attori principali è eccellente. Sul viso del giovanissimo Victor Cabal appaiono – di volta in volta – tutte le emozioni che Antoine avrebbe dovuto avere e sono estremamente naturali e immediate da conquistare. Dal canto suo Tahar Rahim ha colto in pieno lo spirito di questo ladro
trentenne che “non ha ancora preso in mano la sua vita†– sottolinea il regista - ma possiede un animo tenero e gentile. L’attore passa da un’emozione all’altra con una disinvoltura davvero apprezzabile.
“È una commedia che gioca con la simbologia del Natale. Credo che ci sia qualcosa di molto moderno nel principio della narrazione, nei personaggi e allo stesso tempo di molto poetico nel concetto di favola. Il ladro, manipolando Antoine per i suoi obiettivi, va a giocare con i codici del Natale, portando il bambino in un mondo incantato: finge di essere davvero Babbo Natale, chiama il bambino folletto, nomina un delinquente l’uomo nero, fa passare una ballerina come sua agente, crea il paese di Babbo Natale… C’è un lato irriverente che riesce a divertire senza però offuscare mai l’immagine del Natale e di Babbo Natale†spiega Coffre.
Un amico molto speciale ha tutte le carte in regola per essere
un film da amare da grandi e piccini. Porta lo spettatore in una realtà in cui tutto è possibile, basta chiudere gli occhi, esprimere il proprio desiderio e lasciare che la magia del Natale faccia il resto.
Al regista piace raccontare le emozioni attraverso il sorriso e in questo film ci è riuscito appieno.