Premio "Film della Critica†(Sindacato Nazionale Critici) - VINCITORE del Premio Fedeora alla 70. Mostra del Cinema di Venezia - RECENSIONE ITALIANA in ANTEPRIMA - Dal 9 OTTOBRE
«L’incomunicabilità è sicuramente il nucleo, il detonatore di 'Class Enemy'. L’eruzione vulcanica che poi mette a nudo le paure e le frustrazioni nascoste sotto la pelle della società europea».
Il regista e co-sceneggiatore Rok Biček
Sceneggiatura:
Nejc Gazvoda, Rok Biček e Janez Lapajne
Cast: Igor Samobor (Robert) Natasa Barbara Gracner (Zdenka) Tjasa Zeleznik (Sasa) Masa Derganc (Nusa) Robert Prebil (Matjaz) Voranc Boh (Luka) Jan Zupancic (Tadej) Dasa Cupevski (Sabina) Doroteja Nadrah (Mojca) Spela Novak (Spela) Pia Korbar (Marusa) Dan David Mrevlje Natlacen (Primoz) Jan Vrhovnik (Nik) Kangjing Qiu (Chang) Estera Dvornik (Sonja)
Slovenia, oggi. Un liceo come tanti, una classe come tante, un’apparente normalità . Ma l’arrivo del nuovo professore, il durissimo Robert (uno straordinario Igor Samobor, superstar del cinema sloveno), innesca un violento corto circuito prima didattico e poi umano, quando il già precario equilibrio salta per il suicidio di una studentessa. Il dolore dei ragazzi si traduce immediatamente in rabbia e la rabbia, alimentata da interrogativi esistenziali troppo difficili da affrontare, si traduce in caccia: caccia al colpevole, caccia al nemico. Una scorciatoia emotiva che impatta fatalmente contro il nuovo professore: il colpevole perfetto, il nemico perfetto. È una guerra quella che ha inizio. E nessuno può vincerla senza grave danno. Esplorando le zone d’ombra che separano i torti dalle ragioni, i buoni dai cattivi, Class Enemy smonta le certezze più categoriche e invita a riflettere, tanto gli adolescenti quanto gli adulti, sulle sfumature.
SHORT SYNOPSIS:
Relations between the students and the new teacher of German are extremely tense. When one female student commits suicide, her schoolmates blame the teacher for her death. An awareness that...
Commento critico (a cura di ELISABETTA VILLAGGIO)
Presentato al Festival di Venezia nel 2013 Class Enemy, opera prima del giovane regista sloveno Rok Bicek, classe 1985, arriva nelle sale italiane. Interpretato da Igor Samobor, acclamato attore teatrale e cinematografico a cui nel 2012 e' stato conferito il più grande riconoscimento alla carriera del teatro sloveno, il film narra una storia dura di confronto generazionale, di scontro tra studenti e istituzioni qui rappresentate dalla scuola. Class Enemy racconta di una classe qualunque nella Serbia di oggi. I ragazzi sono come gli adolescenti di tutto il mondo: inquieti, alla ricerca di una propria identità , in conflitto con il mondo degli adulti. Arriva un nuovo professore in sostituzione della professoressa, alla quale l'intera classe e' molto affezionata, che deve partorire. Il nuovo insegnante ha metodi abbastanza vecchio stile e pretende una serie di regole alle quali gli studenti non sono più abituati. Si sentono umiliati da quel professore tutto d'un
pezzo che sembra non accorgersi di nulla, che vuole solo portare avanti il programma in modo freddo e distaccato quasi ignorando le reali esigenze della classe. Un fatto gravissimo si abbatte sulla scuola: il suicidio di una ragazza. A questo punto le incomprensioni tra gli studenti e, inizialmente, il professore e poi l'intero corpo insegnante, sfociano in una vera e propria guerra che cresce in modo esponenziale e non sembra trovare rimedi o soluzioni. E le soluzioni verranno trovate solo quando le due parti ammorbidiranno le proprie prese di posizione, quando si capirà che tra il bianco e il nero ci sono tante tonalità di grigi.
Class Enemy e' un film intenso che fa largo uso della macchina a mano per drammatizzare le atmosfere, per rendere più realistiche le angosce, più verosimili le ansie. Largo uso dei bianchi di sfondo come quella luce accecante che arriva dalle finestre che fanno da
sfondo agli interessanti dialoghi. Bella scelta dei personaggi che sono curati e mai scontati. Tanti i piani sequenza, volutamente lunghi per dare un senso di immobilismo a una situazione che, ad un certo punto del film, sembra essere senza sbocchi.
Insomma Class Enemy merita i tanti riconoscimenti internazionali ricevuti e il giovane regista si è dimostrato sicuro e preparato.