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    MAZE RUNNER-IL LABIRINTO: DAL PRIMO LIBRO DELLA FORTUNATA SERIE DI JAMES DASHNER AL GRANDE SCHERMO CON L'ESORDIENTE REGISTA WES BALL, PRENDE VITA UNA NUOVA AVVENTURA GIA' VISTA COME COMBINAZIONE TRA IL 'SIGNORE DELLE MOSCHE', 'HUNGER GAMES' E LA MITICA SERIE TELEVISIVA 'LOST'

    RECENSIONE ITALIANA in ANTEPRIMA e PREVIEW in ENGLISH by ELLA TAYLOR (www.variety.com) - Dall'8 OTTOBRE

    "Non penso che i personaggi reagiscano come nel ‘Signore delle mosche’... credo che siano molto più civilizzati, stabili e determinati a sopravvivere e a fuggire. 'The Maze Runner' è un’avventura, ma anche una storia sulla speranza e sulle potenzialità dello spirito umano".
    Lo scrittore James Dashner

    "Ho una piccola società di effetti speciali e ho deciso che dopo aver lavorato per un paio di anni per gli altri, volevo fare qualcosa per me stesso. Ho chiuso il negozio e realizzato 'Ruin', l’ho quindi messo on-line e, grazie a Twitter, è praticamente esploso... Ho avuto una potente visione di come sarebbe dovuto apparire l’interno della Radura, che ho immaginato come un ambiente rude, spigoloso, scabro, naturale, circondato da maestose pareti di cemento. Mi sono reso conto che era il mondo in cui avrei voluto vivere nei prossimi anni... Thomas è quel tipo di persona che fa un passo verso l’ignoto quando tutti gli altri ne fanno uno indietro. E’ quella convinzione che tu debba essere coraggioso abbastanza per affrontare l’ignoto, se vuoi trovare te stesso. Thomas è curioso, e alcuni nella Radura lo percepiscono come una minaccia, ma potrebbe essere quel qualcosa che lo porterà fuori di là... Inoltre amo i film che creano un mondo, e questo film è una creazione dall’inizio alla fine. Si comincia nella Radura, costruita dai ragazzi, poi, fuori dalle mura, si entra nel grande mondo del Labirinto, e questo è uno scenario completamente diverso".
    Il regista Wes Ball

    (The Maze Runner; USA 2014; Fantasy d'avventura Sci-Fi; 113'; Produz.: 20th Century Fox/Gotham Group/Temple Hill Entertainment; Distribuz.: 20th Century Fox)

    Locandina italiana Maze Runner - Il labirinto

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    Celluloid Portraits:



    See SYNOPSIS

    Titolo in italiano: Maze Runner - Il labirinto

    Titolo in lingua originale: The Maze Runner

    Anno di produzione: 2014

    Anno di uscita: 2014

    Regia: Wes Ball

    Sceneggiatura: Noah Oppenheim, Grant Pierce Myers e T.S. Nowlin

    Soggetto: The Maze Runner è tratto dal primo libro della fortunata serie di James Dashner. Pubblicato nell’ottobre del 2009, il romanzo è poi entrato nella classifica dei bestseller del "New York Times" catturando l’immaginazione dei lettori di tutto il mondo, tanto da essere descritto come una combinazione fra il Signore delle mosche, Hunger Games e la mitica serie televisiva Lost.

    Cast: Dylan O'Brien (Thomas)
    Kaya Scodelario (Teresa)
    Thomas Brodie-Sangster (Newt)
    Will Poulter (Gally)
    Patricia Clarkson (Ava Paige)
    Aml Ameen (Alby)
    Ki Hong Lee (Minho)
    Blake Cooper (Chuck)
    Dexter Darden (Frypan)
    Chris Sheffield (Ben)
    Joe Adler (Zart)
    Alexander Flores (Winston)
    Jacob Latimore (Jeff)
    Randall D. Cunningham (Clint)
    Don McManus (Uomo mascherato)

    Musica: John Paesano

    Costumi: Simonetta Mariano

    Scenografia: Marc Fisichella

    Fotografia: Enrique Chediak

    Montaggio: Dan Zimmerman

    Effetti Speciali: Russell Tyrrell (supervisore effetti speciali); Eric Brevig e Sue Rowe (supervisori effetti visivi)

    Makeup: Stacy Kelly (capo dipartimento makeup); Budd Bird (capo dipartimento acconciature)

    Casting: Denise Chamian

    Scheda film aggiornata al: 18 Ottobre 2014

    Sinossi:

    Thomas si risveglia in un ascensore che sta salendo lentamente. Non appena la cabina si ferma e le porte si aprono, si ritrova tra un gruppo di ragazzi che lo accolgono nella Radura, un grande spazio aperto circondato da enormi mura di cemento. Thomas non ricorda nulla e non è assolutamente consapevole di dove possa trovarsi nÊ sa da dove viene, non riesce nemmeno a ricordare i propri genitori, il suo passato e persino il suo nome.
    Thomas e i suoi compagni “Radurai” non sanno come e perché siano arrivati nella Radura, sanno soltanto che ogni mattina le gigantesche porte in cemento delle mura della Radura si aprono e che ogni sera al tramonto si richiudono; sanno anche che ogni trenta giorni arriva un nuovo ragazzo dall’ascensore. Per questo l’arrivo di Thomas non è una sorpresa, visto il ciclo abitudinario del Labirinto, la cosa inaspettata, invece, è il ritorno della cabina dopo non meno di una settimana, con all’interno Teresa, la prima ragazza a giungere nella Radura.
    Thomas impara che ogni residente della Radura ha un ruolo da svolgere, dal giardinaggio alle costruzioni fino all’elite dei Corridori che ‘mappano’ le mura di quel Labirinto che li tiene prigionieri e che cambia configurazione ogni notte. I Corridori del Labirinto lottano contro il tempo per coprire più terreno possibile entro la fine della giornata, quando il Labirinto si chiude e i mortali Dolenti, creature biomeccaniche, vagano lungo i corridoi della possente struttura.
    Thomas, nonostante sia un nuovo arrivato, una “spina”, percepisce una strana familiarità per la Radura e il Labirinto. C’è qualcosa sepolto fra i suoi ricordi che potrebbe essere la soluzione ai misteri del Labirinto e al mondo che nasconde.

    SYNOPSIS:

    Thomas is deposited in a community of boys after his memory is erased, soon learning they're all trapped in a maze that will require him to join forces with fellow "runners" for a shot at escape.
    Thomas wakes up in an elevator, remembering nothing but his own name. He emerges into a world of about 60 teen boys who have learned to survive in a completely enclosed environment, subsisting on their own agriculture and supplies. A new boy arrives every 30 days. The original group has been in "The Glade" for two years, trying to find a way to escape through the Maze that surrounds their living space. They have begun to give up hope. Then a comatose girl arrives with a strange note, and their world begins to change. There are some great, fast-paced action scenes, particularly those involving the nightmarish Grievers who plague the boys.

    Commento critico (a cura di ROSS DI GIOIA)

    Il giovane Thomas (Dylan O´Brien) si risveglia in un ascensore in lenta risalita. Ad attenderlo, appena si apre la porta, c’è un branco di ragazzotti che lo accoglie nella Radura, un “giardino” incastonato in uno spazio delimitato da enormi mura di cemento. Saranno quindi i “Radurai” a spiegargli (poco, perché poco ne sanno) di quel luogo. Le uniche certezze: provviste accompagnate da un novizio arrivano ogni mese non si sa da dove. Loro, invece, si sono dati tre regole della casa: niente pigrizia, non far male agli altri e non addentrarsi nel gigantesco Labirinto, le cui porte si aprono tutte le mattine all’alba per poi richiudersi tutte le sere al tramonto. Persa quasi completamente la memoria (ci mette un po’ perfino a ricordare il suo nome), Thomas non ha quindi idea di come e perché sia finito lì. Epperò, nonostante sia il pivello di turno, riaffiora presto un senso di

    appartenenza alla Radura e allo stesso Labirinto, qualcosa sepolto in confusi flaskback che lo convince a cercare la verità e con essa la chiave capace di farli evadere da lì. E per farlo sa che c’è un unico modo: farsi fagocitare dal Labirinto...

    Attenzione rischio spoiler (lettore/spettatore avvistato, ecc ecc ).
    Nell’ottobre del 2009, James Dashner si sistemò a vita pubblicando Maze Runner - Il Labirinto, un patchwork di suggestioni che l’autore ammette aver imbastito usando allegramente come cartamodello il Signore delle mosche e Hunger Games, ma anche Lost e perfino The Beach e I Goonies (questi ultimi glieli affibbia a tradimento lo scrivente, che ci vede anche l’acquario del Grande Fratello e The Truman Show, che ci sta sempre bene in queste vicende). Wes Ball ne dirige ora la versione full screen, prendendo spunto dal primo titolo della serie, ignorando però molte delle suddette suggestioni, preferendo loro le sole connotazioni da

    Giochi senza Frontiere del plot. Da qui un ciclostilato abbastanza già visto: si spia un microcosmo che viene rigenerato a rullo tra speranza e paura, nuovi arrivi ed efferate dipartite; anche qui le amicizie si sfasciano per poi rinsaldarsi, il cuore viene buttato oltre l’ostacolo ma poi eccolo il mostro - o l’apocalittico ringhio del mostro o la tuonante falcata del mostro o l’atavica paura del mostro - a scombinare lo scombinabile e a rimettere tutto sulla casella del “via”. Un’apatia d’inventiva irritante che costringe le poche trovate ad effetto, e qualche sparuto divertissement, a confondersi con la prevedibilità delle caratterizzazioni - il ragazzino ciccione che muore consegnando una pietra intagliata da dare ai genitori (che non ricorda manco se ha mai visto o no) giura da solo vendetta - ed evaporano definitivamente quando, mentre stai lì a fare il tifo per un colpo al 'politically correct' con la speranza

    che non spunti prima o poi la ragazza che manca nel gruppo, che succede? Arriva.
    113 minuti del “e come ti sbagli?” insomma, che diventano perfino menzogneri nella misura in cui imboscano nella scena finale il doppiofondo rivelatore di nature fino ad allora celate (ma spunta quella gran signora di attrice che è Patricia Clarkson e allora ce ne facciamo una ragione). Ok, anticipiamo l’obiezione: se il film lo fa è perché lo esige ogni capostipite di un franchising, come questo, e serve a spianare la celluloide alla seconda puntata. Siamo d’accordo. Ma la capacità di farti venire la voglia di andarlo a vedere il seguito, dove la mettiamo? Ball è troppo proiettato sul prossimo Maze Runner - La fuga per accorgersi che Maze Runner - Il Labirinto gli è scappato da sotto la cinepresa. (e poi diciamola tutta: almeno negli Hunger Games si ridacchia delle parrucche condonate, del fondotinta

    come se non ci fosse un domani e di Lenny Kravitz solo Iddio sa perchĂŠ cosĂŹ infrocito; qui no).

    Secondo commento critico (a cura di ELLA TAYLOR, www.variety.com)

    MERCIFULLY RESTRAINED IN THE CGI DEPARTMENT, WES BALL'S FEATURE DEBUT REPS A SOLID ADAPTATION OF JAMES DASHNER'S YA FANTASY NOVEL.

    As world-creation YA pictures go, “The Maze Runner” feels refreshingly low-tech and properly story-driven, based on James Dashner’s popular 2009 fantasy novel. Much of the action unfolds in a large field, and the spidery thingies that crawl out of the woodwork to afflict a band of boys trying to escape a mysterious confinement have an old-fashioned, bio-mechanical charm. Though the pacing drags a bit in the first hour and there’s not much character development unless you count the cast’s bicep-building hours at the gym, Wes Ball’s feature debut builds solidly to an exciting battle finale and a big reveal that doubles as coming-of-age parable. Though the addition of a lone girl feels tacked on, if the film doesn’t beef up the summer’s watery box office, it won’t be for lack

    of female bums in seats. Girls flock to action and horror these days, especially when they come plentifully stocked with the comely likes of “Teen Wolf’s” Dylan O’Brien and his band of muscled bros.

    “The Maze Runner” plunges in — as it must, or give the game away to the five teenagers who have not read Dashner’s bestselling novel — with room-shattering noises off as a buff young fellow (O’Brien) is transported in a cage, he knows not where or why or by whom, to a landscape that, at first blush, closely resembles an Outward Bound campsite. Indeed, those who remember their days at summer camp with fondness may wish to linger in the Glade, a huge field dotted with handmade lean-tos, knotted ropes and tanned, ax-wielding, ethnically diverse boys who make fun of the baffled new arrival, who has momentarily forgotten his own name.

    A helpful hazing brings it back, and

    Thomas quickly, if not quiescently, acclimates to the Glade, which for all its bucolic beauty is edged with sinister creeping vines (the film was shot in rural Louisiana) and surrounded by walls too high to scale — and one tantalizing opening. Egged on by the regulation bully (Will Poulter), most of Thomas’s fellow Gladers come on like obedient frat boys, crossed with “Lord of the Flies” castaways trying to improvise social order in the absence of adult authority. Except that nothing could be more antithetical to can-do American individualism than the bleak British fatalism of William Golding’s novel. On more fronts than one, “The Maze Runner” tells a different story, an old-fashioned American tale of one boy whose resourceful courage, refusal to obey rules, and emergent leadership skills carry a raggedy army of prisoners to freedom and responsibility for a catastrophically fallen world.

    Though he operates his own CGI company, first-time

    director Ball handles special effects with impressive economy, as they pertain organically to the story. If anything, the action dawdles a bit for its first hour, dwelling on setup until at last Thomas, accompanied by a muscled pal (Ki Hong Lee) with whipped hair, breaches the forbidden opening in the wall and enters the dread Maze, which has no exit and from which no one returns unscathed.

    Only then do we meet the Grievers — giant, hairy, tarantula-like critters that patrol this dank labyrinth, dispensing sticky stuff and nasty stingers that kill and maim on demand. Back and forth go Thomas and company between these two, building courage, resolve and ingenuity as they go. The last girl on Earth shows up to lend a hand, mysteriously murmuring Thomas’s name and raining missiles on the boys from the treehouse where they hold her. More Kristen Stewart than Jennifer Lawrence, Teresa (played by

    Kaya Scodelario of the British television series “Skins”) is enchantingly rumpled, un-buffed and equipped with only a hard stare from her striking blue eyes.

    Scodelario’s one-of-the-lads brio is a touch wasted here, for Teresa adds little to the story other than to jog Thomas’ memories of whence he came and spur him on to mobilize the troops for a climactic battle to free themselves from the Maze. The great Patricia Clarkson bows in all too briefly to upend the team’s sense of their past and their future. If the rites of passage feel a touch perfunctory and hasty — well, you can never go wrong telling teenagers that they’re different, special and chosen to lead a broken world forward into “The Maze Runner, Part Deux".

    Perle di sceneggiatura


    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di MAZE RUNNER - IL LABIRINTO
    ENGLISH PRESSBOOK of THE MAZE RUNNER

    Links:

    • Wes Ball (Regista)

    • Patricia Clarkson

    • Kaya Scodelario

    • Will Poulter

    • Maze Runner - Il labirinto (BLU-RAY + DVD)

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    Galleria Video:

    Maze Runner-Il labirinto - trailer 2

    Maze Runner-Il labirinto - trailer

    Maze Runner-Il labirinto - trailer (versione originale) - The Maze Runner

    Maze Runner-Il labirinto - spot TV

    Maze Runner-Il labirinto - spot 'Epic Review'

    Maze Runner-Il labirinto - spot 'Il labirinto'

    Maze Runner-Il labirinto - clip 'Fight'

    Maze Runner-Il labirinto - clip 'Doors'

    Maze Runner-Il labirinto - featurette 'Dylan O'Brien (Thomas) saluta i fan italiani' (versione originale sottotitolata)

    Maze Runner-Il labirinto - featurette 'James Dashner Walk And Talk' (versione originale sottotitolata)

    Maze Runner-Il labirinto - featurette 'Meet the Gladers' (versione originale sottotitolata)

    Maze Runner-Il labirinto - featurette 'Making the Maze' (versione originale sottotitolata)

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