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    COLPA DELLE STELLE: LA MALATTIA E UNA STORIA D'AMORE IN UNA MANCIATA DI GIORNI, VALE A DIRE, UN 'PIZZICO DI ETERNITA''

    RECENSIONE ITALIANA e PREVIEW in ENGLISH by ANDREW BARKER (www.variety.com) - Dal 4 SETTEMBRE

    "Volevo scrivere una storia su due giovani come tanti di quelli che avevo incontrato in ospedale, simpatici e pieni di vita. Ma volevo che 'Colpa delle stelle' fosse anche una storia d’amore, anche se per tanto tempo non mi era chiaro di che tipo di amore dovesse trattarsi. Alla fine, dopo aver svolto anni di ricerche sui miei personaggi, ho trovato Hazel e Gus. Hanno idee molto diverse su cosa significa vivere bene e ognuno di loro ha una sua specifica visione del mondo, ma sono uniti dal loro amore e da un libro... E’ una storia molto intima e personale e non riuscivo ad immaginarla trasformata in un film... Volevo fare un film che solleva gli animi, che comunica l’idea che una vita breve può essere bella e ricca...".
    Lo scrittore John Green

    "Questa storia è come ‘Titanic’ ed il cancro è come l’iceberg contro cui ci scontreremo. Ma il film non può incentrarsi sull’iceberg; deve essere una storia d’amore. Doveva avere momenti reali e speciali".
    Il regista Josh Boone

    (The Fault in Our Stars; USA 2014; Drammatico; 125'; Produz.: Temple Hill Entertainment; Distribuz.: 20th Century Fox)

    Locandina italiana Colpa delle stelle

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    Celluloid Portraits:



    See SYNOPSIS

    Titolo in italiano: Colpa delle stelle

    Titolo in lingua originale: The Fault in Our Stars

    Anno di produzione: 2014

    Anno di uscita: 2014

    Regia: Josh Boone

    Sceneggiatura: Michael H. Weber e Scott Neustadter

    Soggetto: Dal quarto romanzo - The Fault in Our Stars - di John Green (gennaio 2012).

    PRELIMINARIA - CURIOSITA':

    Sul suo blog di Tumblr e sul suo vlog di Youtube, John Green ha dichiarato che "il titolo è ispirato alla famosa frase del Giulio Cesare di Shakespeare (Atto 1, scena 2), dove il nobile Cassio dice a Bruto: "La colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma nostra, che ne siamo dei subalterni".

    PRELIMINARIA - TRAMA DEL LIBRO:

    La sedicenne Hazel Grace è costretta dai genitori a frequentare un gruppo di supporto per sopravvissuti al cancro. Tre anni prima le era stato infatti diagnosticato un cancro alla tiroide al quarto stadio, ma la ragazza è riuscita a sopravvivergli grazie all'assunzione di un farmaco sperimentale. Al gruppo di supporto incontra Augustus "Gus" Waters, un diciassettenne ex giocatore di basket a cui è stata amputata una gamba a causa di un osteosarcoma. Hazel convince Augustus a leggere "Un'imperiale afflizione", il suo libro preferito, e lui ne diventa ossessionato quasi quanto lei. Così, tra messaggi e telefonate, Hazel e Gus incominciano a passare sempre più tempo insieme.

    La loro relazione diventa sempre più profonda ma Hazel si sente allontanata da Gus. Quest'ultimo ha salvato il suo desiderio de "I Geni" (un versione di fantasia di Make a Wish Foundation), e lo vuole utilizzare per poter volare fino ad Amsterdam dove con Hazel incontrerà Peter Van Houten, lo scrittore di "Un'imperiale afflizione". Anche se entusiasta dalla proposta, Hazel decide di non voler più continuare la sua relazione con Gus cosìcché possa minimizzare il dolore che la sua eventuale morte potrebbe causare ad Augustus. Hazel si rende conto infatti di essere come una granata che presto, con la sua esplosione, ferirà gravemente tutti coloro che la amano e le stanno vicini, e rivela la sua paura ai genitori con un discorso straziante.

    Hazel si sveglia in completa agonia e viene ricoverata in ospedale con una grave polmonite. Durante la settimana di convalescenza, Gus le fa visita svariate volte e la informa di tenere a lei più di quanto si possa preoccupare del dolore che lei potrebbe causargli. Dopo essere stata dimessa, Hazel capisce di essere innamorata di Gus e, dopo alcune consultazioni con i suoi dottori, le viene permesso di andare ad Amsterdam con sua madre e Gus per poter incontrare Van Houten.

    La prima notte ad Amsterdam viene loro offerta un'ottima cena, offerta da Van Houten in persona. Purtroppo l'incontro con l'autore non va liscio come la cena del giorno prima: i ragazzi scoprono che Lidewij, l'assistente di Van Houten, ha organizzato tutto senza informare lo scrittore perché sperava che la visita di alcuni fan così appassionati potesse ispirarlo ad abbandonare l'alcol per rimettersi a scrivere. Van Houten si dimostra invece sprezzante e maleducato con i ragazzi e si rifiuta di rispondere alle loro domande. Sconvolti dall'incontro, Hazel e Augustus lasciano la casa e, accompagnati dall'assistente dell'autore, visitano la casa di Anna Frank dove si scambiano il loro primo bacio tra gli applausi degli altri turisti. Quando tornano in hotel, non trovando la madre, che era andata a fare delle commissioni, fanno l'amore per la prima volta.

    Qualche tempo dopo, Augustus rivela ad Hazel che il suo cancro è tornato e questa volta ha creato più metastasi in più parti del suo corpo. Nonostante, una volta a casa, Gus incominci un'aggressiva terapia, nessuno si aspetta che sopravviva a lungo. Poco prima di morire, Gus chiede ad Hazel e Isaac, il suo migliore amico, di organizzare un pre-funerale in sua presenza, cosicché possa sentire i loro memoriali in suo onore. Otto giorni dopo il pre-funerale, Augustus muore ed Hazel pronuncia un memoriale al funerale, ma non lo stesso che aveva letto ad Augustus. Hazel realizza infatti che i funerali sono per le persone vive, e ripete qualche luogo comune per rassicurare i genitori del ragazzo.

    Dopo il funerale, Hazel incontra Van Houten, arrivato in America per il funerale, e le rivela che, svariati anni prima, aveva avuto una figlia morta poi di cancro. Dalla figlia l'autore si era poi ispirato per la protagonista del romanzo, Anna, e spiega che la sua scontrosità durante il primo incontro ad Amsterdam era stata dovuta in parte al fatto che Hazel assomigliasse ad Anna stessa (Hazel si era vestita uguale alla protagonista del libro). Hazel lo incoraggia a tornare sobrio e a scrivere un sequel di "Un'imperiale afflizione.

    La ragazza scopre inoltre che Augustus aveva scritto qualcosa per lei, ma le pagine erano state strappate dal notebook. Riesce comunque a rintracciare le pagine e scopre che Gus le aveva inviate a Van Houten. Hazel contatta Lidewij e ottiene le pagine. Augustus aveva inviato le pagine a Van Houten in modo che lui le trasformasse in un elogio per Hazel; Van Houten decide di lasciare le pagine intoccate. Il libro termina con Hazel che accetta l'elogio di Gus.

    Cast: Shailene Woodley (Hazel Grace Lancaster)
    Ansel Elgort (Augustus Waters)
    Laura Dern (Mrs. Lancaster)
    Willem Dafoe (Peter Van Houten)
    Nat Wolff (Isaac)
    Lotte Verbeek (Lidewij Vliegenthart)
    Sam Trammell (Mr. Lancaster)
    Mike Birbiglia (Patrick)
    Emily Peachey (Monica)
    Amber Myers (ragazza sulla scala mobile del centro commerciale)
    Sophie Guest (Jackie)
    Milica Govich (Mrs. Waters)

    Musica: Mike Mogis e Nate Walcott

    Costumi: Mary Claire Hannan

    Scenografia: Molly Hughes

    Fotografia: Ben Richardson

    Montaggio: Robb Sullivan

    Scheda film aggiornata al: 07 Ottobre 2014

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Il film racconta la storia di due teenager ammalati di cancro che si innamorano e affrontano insieme il loro incerto futuro.

    La storia è narrata da Hazel, una sedicenne affetta dal cancro. che è obbligata dai genitori a frequentare un gruppo di supporto. Qui incontra e si innamora del diciassettenne Augustus, un ex giocatore di basket con una gamba amputata.

    IN DETTAGLIO:

    La giovane Hazel Grace Lancaster è sopravvissuta ad un cancro alla tiroide grazie all'assunzione di un farmaco sperimentale. Viene costretta dai genitori a frequentare un gruppo di supporto per sopravvissuti al cancro, dove incontra Augustus "Gus" Waters, un ex giocatore di basket a cui è stata amputata una gamba. Gus e Hazel si innamorano e, grazie a lui, lei ritrova la voglia di vivere e di sorridere. Ma quando la loro relazione diventa sempre più profonda, Hazel cerca di allontanare Gus, per proteggerlo quando il male si ripresenterà. Il male ritorna e Hazel viene ricoverata in ospedale con una grave polmonite; in quel momento Gus le dice di tenere a lei più di quanto si possa preoccupare del dolore che lei potrebbe causargli. Dimessa dall'ospedale, Hazel e Gus si recano ad Amsterdam per incontrare Petre Van Houten, l'autore del loro romanzo preferito. Ma il destino, scritto nelle stelle, ha in serbo per i due innamorati altre dure prove.

    SYNOPSIS:

    Hazel and Gus are two teenagers who share an acerbic wit, a disdain for the conventional, and a love that sweeps them on a journey. Their relationship is all the more miraculous given that Hazel's other constant companion is an oxygen tank, Gus jokes about his prosthetic leg, and they met and fell in love at a cancer support group.

    Commento critico (a cura di ENRICA MANES)

    Tratto dal celebre romanzo The fault in our stars, Colpa delle stelle è la trasposizione cinematografica, da parte del regista Josh Boone, dell'opera di John Green. Molto amata da stuoli di teenagers, la trama, che ripropone il filone narrativo degli innamorati e malati terminali di cancro, è spostata questa volta su righe adolescenziali, attraverso le quali mostra i mesi che separano i giovani Augustus e Hazel dal proprio destino.

    Consapevoli della finitezza delle gioie umane, con coraggio affrontano i giorni della loro vita attingendo tutta la felicità possibile, raggiunta grazie a un fortuito incontro che li renderà uniti e inseparabili. Sarà la passione e l'ammirazione di Hazel per lo scrittore Peter Van Houten e il suo romanzo Un’imperiale afflizione, uno dei primi temi di dialogo con l'amico Augustus che, per starle vicino, le propone uno scambio di libri. Un escamotage da meta romanzo e meta cinematografia che porterà i due giovani

    a superare la paura del destino e dritti verso un viaggio ad Amsterdam, alla ricerca di quello scrittore quasi idolatrato.

    Fuori da ogni buonismo e sdolcinatezza, il film si concentra, per esigenze di pellicola, totalmente sui due protagonisti, tratteggiando tuttavia il dovuto spazio anche per gli altri personaggi, scegliendo però di tenere fuori le crude realtà della malattia -presenti invece nel libro - ed evitare il patetismo che ne sarebbe derivato per il grande pubblico. Un giusto equilibrio che i lettori sapranno apprezzare e che fa del film un elemento complementare ma non sostitutivo, e per questo più che riuscito.

    E dire che la prima impressione poteva essere quella dell’ennesimo film pronto e confezionato per un pubblico di massa e di adolescenti, molto romantico, perdutamente strappalacrime, inutilmente simile ai modelli di Federico Moccia. E se la malattia iscrive la trama ad un filone noto a Hollywood e all'immaginario collettivo, imponendosi talvolta

    con scene di ospedali, ricordi di genitori al capezzale e sofferenti volti di bambini con le piccole teste rasate mentre si sottopongono alle terapie, (si citi per esempio La custode di mia sorella di Nick Cassavetes) si tratta comunque di un genere preciso.

    Un richiamo alla matematica fa rimbalzare per un attimo l'attenzione su La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, con il motto-frase celebre di Van Houten e fatta propria da Hazel e Gus - "Ci sono infiniti che sono più infiniti di altri"; ma di fatto Green e Boone propongono due protagonisti molto differenti, con particolari opposti tanto da attrarsi: affascinante, spaccone, irridente, brillante, lui; cinica, concreta lei, prima dell'incontro reciproco che cambierà le vite di entrambi ridando colore e qualche pennellata di dolcezza per fronteggiare i giochi del destino più grandi e sopra di loro. Già, le stelle, che nel titolo originale sono un "fault",

    "caso" se vogliamo, ma anche "scherzo", "errore". Come errore è descritta la vita e la considerazione dei malati in balìa dei medici e delle terapie, nell'accesso di ira e alcol che nascondono il dolore dello scrittore Van Houten (uno splendido cammeo interpretato da Wilhelm Defoe) che la vita ha reso odioso e impopolare.

    Gli uomini nient'altro che un gioco del destino, eppure i due protagonisti (Shailene Woodley e Ansel Elgort calati con talento nelle parti) camminano a fianco della sorte, mano nella mano, a caccia di ogni sensazione, non tralasciando nessuna emozione ma catturandola fino all'essenza.
    Eppure, un singolo rischio resta, quello di ridurre la pellicola alla teenager-tragedy, oltre il patetismo che non c'è ma si sottende, dato il singhiozzare sommesso e le molte lacrime versate dalle giovanissime spettatrici che popolano le sale.

    Secondo commento critico (a cura di ANDREW BARKER, www.variety.com)

    A NEVER-BETTER SHAILENE WOODLEY ANCHORS DIRECTOR JOSH BOONE'S TRICKY CANCER-THEMED MELODRAMA.

    Though it’s correctly categorized as a teen romance, “The Fault in Our Stars†is above all a movie about cancer. Cancer provides the butt of the film’s most caustic jokes, provides the magnetic pull that first draws its star-crossed couple together, and provides the power with which the story eventually starts to squeeze its viewers’ tear ducts like water balloons in a pressure cooker. As such, it walks a knife’s edge between heart-on-sleeve sensitivity and crass exploitation for its entire running time, and the fact that it largely stays on the right side of that divide has to mark it as a success. Soulfully acted, especially by a never-better Shailene Woodley, and several degrees smarter than most films aimed at teenagers, this Fox melodrama ought to strike a resonant chord with young audiences.

    Based on John Green’s bestselling

    novel, the film offers the first-person accounts of Hazel Grace Lancaster (Woodley), a bright 16-year-old who can hardly remember not living with cancer. She came perilously close to death as a preteen, but an experimental “miracle†treatment beat her disease back to relatively manageable levels: She has to breathe from a tube tethered to an oxygen tank she lugs around like a carry-on bag, and her lifespan has no clear prognosis, but she’s far from helpless.

    Her parents (Laura Dern, Sam Trammell) are a loving, lovable pair who worry that Hazel is becoming depressed, as she has no friends and spends her time endlessly rereading reclusive author Peter Van Houten’s postmodern cancer-themed novel, “An Imperial Affliction.†After some insistently gentle prodding, she agrees to attend a weekly church-basement support group hosted by sappy Jesus freak Patrick (Mike Birbiglia).

    Here she meets Augustus Waters (Ansel Elgort), a strapping, clever, impossibly handsome 18-year-old whose

    basketball career was cut short when cancer took his right leg, but who appears to have since made a full recovery. He asks Hazel out on a series of chaste hangout dates, reads her favorite book, stays up until the wee hours on the phone with her, and ever-so-gradually brings her out of her shell.

    Hazel is a great character, tart without being cynical, vulnerable without being needy, and capable of tossing out bons mots like “I’m the Keith Richards of cancer kids†without seeming like a writerly construct. Augustus is decidedly less developed, essentially functioning as a male version of the types of restorative free spirits usually played by Kate Hudson and Kirsten Dunst in Cameron Crowe movies, and prone to dandyish flourishes — particularly his habit of brandishing an unlit cigarette as a sort of totemistic charm against death — that surely worked better as literary metaphors than visual

    ones. But their rapport is believable, their chemistry palpable, and the film is never more likable than when it unhurriedly lingers on their low-key courtship.

    A few weeks into their relationship, Augustus springs a big surprise: Calling in a favor from a Make-A-Wish-type foundation, he’s arranged a trip for the two of them to Amsterdam, where Van Houten (Willem Dafoe) has apparently agreed to sit down with Hazel and answer her infinite questions about his book. (In one of the pic’s most darkly funny scenes, Augustus mocks Hazel for wasting her wish on a trip to Disney World, “pre-miracle.â€)

    It’s in Amsterdam that the film opens up visually — ditching the closeups and domestic interior scenes to take in the well-photographed surroundings — and Hazel and Augustus forge their most affecting connections. It’s also the only section where the film tips fully over into uncomfortable kitsch, as the couple experiences a romantic

    breakthrough during a visit to Anne Frank’s attic, while voiceovers recite passages from “The Diary of a Young Girl.†The film may get away with using cancer to tug the heartstrings, but combining cancer and the Holocaust is at least one trigger too many.

    But this glaring misstep only goes to demonstrate just how well the film has navigated these choppy waters thus far. Director Josh Boone is hardly the most distinctive cinematic stylist, but he’s smart enough to let his scenes linger for a few beats longer than most mainstream directors would, and seems to trust his actors to carry their own dramatic weight.

    Woodley repays that trust in spades. With close-cropped hair and minimal makeup, she eschews any overly theatrical tics, rarely oversells her character’s goodness and wit — even when her lines seem to be begging for it — and manages to convincingly convey terminal illness without invoking easy

    pathos. Though her character may be 16, Woodley’s performance is thoroughly adult, and offers a reminder that, while the occasional multipart blockbuster franchise like “Divergent†can theoretically be part of a balanced diet for a young actress, she has much more to offer the cinema than an ability to run through obstacle courses while mouthing mealy mythology.

    Woodley’s “Divergent†co-star Elgort can’t match her level of naturalism, and his cocky, smirking self-confidence never quite jibes with his displays of boundless selflessness where Hazel is concerned, but he’s ultimately charming enough to wear down most resistance.

    The screenplay, adapted by “The Spectacular Now†scripters Scott Neustadter and Michael H. Weber, does contain a few clunkers, and lays it on a bit thick toward the end, with a procession of scenes ruthlessly rigged to target the few remaining dry eyes in the theater. But on the whole, the scribes give their audience a good

    deal of credit, looping in some interesting references to neuroethics and calculus without overexplaining or dumbing them down.

    Perle di sceneggiatura


    Bibliografia:

    Nota: Si ringraziano 20th Century Fox e Orazio Bernardi (QuattroZeroQuattro)

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di COLPA DELLE STELLE
    ENGLISH PRESSBOOK of THE FAULT IN OUR STARS

    Links:

    • Laura Dern

    • Willem Dafoe

    • Shailene Woodley

    • COLPA DELLE STELLE - VIDEO-INTERVISTA all'attrice LAURA DERN (Interviste)

    • Colpa delle stelle (BLU-RAY + DVD)

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    Galleria Video:

    Colpa delle stelle - trailer

    Colpa delle stelle - trailer (versione originale) - The Fault in Our Stars

    Colpa delle stelle - spot 'Love story'

    Colpa delle stelle - spot 'Al cinema'

    Colpa delle stelle - spot 'Ed Sheeran saluta i fan' (versione originale sottotitolata)

    Colpa delle stelle - clip 'What's Your Name?'

    Colpa delle stelle - featurette 'Literature To Life' (versione originale sottotitolata)

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