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    POMPEI: AMORE, AVVENTURA E UN DISASTRO NATURALE DI PROPORZIONI CATASTROFICHE SONO GLI ELEMENTI CHIAVE DEL FILM DI PAUL W. S. ANDERSON, EPICA RICOSTRUZIONE DI UNA DELLE TRAGEDIE PIÙ SCONVOLGENTI DEL MONDO ANTICO

    RECENSIONE ITALIANA IN ANTEPRIMA e PREVIEW in ENGLISH by PETER DEBRUGE (www.variety.com) - Dal 20 FEBBRAIO

    "Sono sempre stato affascinato dall'Impero Romano fin da quando ero bambino. Sono cresciuto nel nord dell'Inghilterra, dove sono presenti tanti scavi archeologici, e ho iniziato interessarmi alla civiltà romana, in particolare a Pompei. L'idea che una città e i suoi abitanti siano rimasti irrigiditi nella posizione in cui sono stati sorpresi dall'eruzione mi intriga ancora... (Pompei) era una sorta di Las Vegas dell'antichità".
    Il regista Paul W.S. Anderson

    "... Questo non è un documentario, ma è saldamente radicato nella realtà e nello stesso tempo riesce a commuovere, a emozionare e a divertire... La città era piena di bordelli, osterie, taverne e tutto ciò che poteva permettere di trascorrere belle vacanze. Poiché era un porto di mare, era frequentata da gente che veniva da tutti luoghi più remoti dell'Impero, brulicava di vita e ospitava le attività più pittoresche. E proprio l'immaginare chi fosse quella gente e raccontare le loro storie è all'origine del progetto... Vedrete bombe di lava, bufere di cenere e un fiume di materiale piroclastico, sostanzialmente vapore bollente che si muove a grande velocità e incenerisce tutto ciò che trova sul suo percorso. Vedrete l'ondata provocata dal maremoto. Vedrete un terremoto. E questo è solo l'ultimo atto. Prima potrete assistere a un sensazionale combattimento tra gladiatori e a una guerra in Britannia, il tutto condito con grandi emozioni e una straordinaria storia d'amore"
    Il produttore Jeremy Bolt

    (Pompeii; USA/GERMANIA 2014; Drammatico; 98'; Produz.: Constantin Film/Impact Pictures; Distribuz.: 01 Distribution)

    Locandina italiana Pompei

    Rating by
    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Pompei

    Titolo in lingua originale: Pompeii

    Anno di produzione: 2014

    Anno di uscita: 2014

    Regia: Paul W. S. Anderson

    Sceneggiatura: Janet Scott Batchler & Lee Batchler e Michael Robert Johnson

    Soggetto: Nel 79 d.C., Pompei, una splendida città adagiata sulla baia di Napoli, venne completamente sepolta dalla catastrofica eruzione del Vesuvio. In sole 24
    ore, l'affollato porto internazionale venne colpito da uno dei peggiori disastri naturali del mondo antico che lasciò la città e i corpi dei suoi abitanti perfettamente integri sotto la coltre di lava e ceneri eruttate dal vulcano.

    Cast: Kit Harington (Milo)
    Carrie-Anne Moss (Aurelia)
    Emily Browning (Cassia)
    Adewale Akinnuoye-Agbaje (Attico)
    Jared Harris (Severo)
    Kiefer Sutherland (Corvo)
    Jessica Lucas (Ariadne)
    Sasha Roiz (Proculus)

    Musica: Clinton Shorter

    Costumi: Wendy Partridge

    Scenografia: Paul Denham Austerberry

    Fotografia: Glen MacPherson ASC, CSC

    Montaggio: Michele Conroy

    Casting: Ronna Kress CSA e Deirdre Brown

    Scheda film aggiornata al: 12 Marzo 2014

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Ambientato nel 79 d.C., Pompei racconta la storia di Milo (Kit Harington), uno schiavo diventato un invincibile gladiatore che si ritrova a lottare contro il tempo per salvare la donna che ama, Cassia (Emily Browning), la bella figlia di un ricco mercante che è stata però promessa a un corrotto senatore romano. Quando il Vesuvio esplode con un torrente di lava incandescente, Milo deve riuscire ad abbandonare l'arena e salvare la sua amata, mentre quella che un tempo era la splendida città di Pompei gli crolla attorno.

    Commento critico (a cura di FRANCESCO ADAMI)

    Pompei è un film diretto da Paul W. S. Anderson che, esperto di film d'azione e fantastici,
    qui propone una versione sofisticatamente elaborata della catastrofe accaduta nella città
    di Pompei. Ambientato nel 79 d.C., Pompei racconta la storia di Milo (Kit Harington), un uomo schiavizzato da quando era bambino che, diventato gladiatore, deve lottare per una sua personale vendetta e per conoscere e salvare una donna,
    Cassia (Emily Browning), figlia di un ricco architetto che però è tormentata per essere stata conquistata dal senatore romano Corvus (Kiefer Sutherland). Dopo le prime immagini riguardanti i calchi delle persone morte nel disastroso evento di Pompei, il film inizia con un'inquadratura totale dall'alto, con movimento rotatorio che si avvicina verso il basso, una sorta di firma del regista, che ha utilizzato questo stile di ripresa nei suoi ultimi lavori. Si prosegue con la visione di una Pompei straordinariamente ricostruita nella quale si svolgono violente azioni verso

    i cittadini da parte delle truppe romane, soprattutto verso la famiglia del protagonista Milo. Si è così introdotti subito nel vivo dell'azione anche un po' cruenta.

    La svolta interessante al livello della storia è l'incontro di Milo, ormai diventato un combattente tale da poter essere inserito nella squadra dei gladiatori, tra cui spicca il campione Attico (Adewale Akinnuoye-Agbaje). Attico è un personaggio interessante, un gladiatore africano che lotta per conquistarsi la libertà, e che dopo essere stato l'avversario più pericoloso di Milo nell'arena, diventa il suo alleato più fidato. Tra Attico e Milo nasce una grande amicizia, anche se tutti e due sanno che inevitabilmente si ritroveranno uno contro l'altro in uno scontro mortale. Questa amicizia tra gladiatori e il fattore di ribellione verso i romani ricorda un po' la storia
    del gladiatore Spartaco, anche se questo film ha anche molti tratti che ricordano Il Gladiatore, film a cui il regista

    ammette di essersi ispirato.

    L'aspetto drammaturgico del film è coerente con l'ambientazione e la temporalità storica nella quale si svolge, pur essendo sviluppato come un film d'azione con pochi tratti documentaristici. La struttura narrativa è semplice, per gli amanti del genere peplum alcuni svolgimenti possono risultare scontati, come il rapporto di salvataggio dell'eroe verso la sua amata, gli scontri bellici del medesimo e del suo fedele amico contro i nemici romani. Al di là di questo aspetto narrativo, la riproduzione della tragedia di Pompei in stile 'disaster movie' è sorprendente ed avvincente: può sembrare esagerata ma i fattori della distruzione della città illustrati sono accaduti veramente. Come raccontato dal regista nel film, l'eruzione del Vesuvio fu così potente che la cima della montagna diminuì di 600 metri, con un effetto paragonabile a quello di una esplosione nucleare. La città di Pompei si discostò dal mare, provocando uno tsunami nella Baia

    di Napoli, con colate laviche ad una temperatura di 900 gradi centigradi che potevano muoversi alla velocità di 700 kmh, sterminando tutto ciò che trovavano sul percorso, rendendo impossibile ogni tentativo di fuga.

    Dal punto di vista tecnico la città di Pompei protagonista della storia è stata ricostruita nei Cinespace Studio di Toronto, grazie ad un lavoro meticoloso e accuratissimo dei dipartimenti delle scenografie, dei costumi e degli effetti visivi. Il set dove è stata ricostruita la strada di Pompei è stato allestito in 13 settimane, dato che la sua complessità attraverso negozi e bancarelle doveva rievocare la sensazione di vita quotidiana nell'antichità. Il supervisore degli effetti visivi Dennis Berardi e il suo team presso la Mr. X, oltre ad occuparsi di ampliare il set reale creando gli effetti drammatici della catastrofica eruzione del Vesuvio che avviene nel terzo atto, ha collaborato con Anderson per filmare realmente a Pompei
    le rovine,

    la montagna e il paesaggio attraverso una tecnologia sofisticata di laser e radar, denominata LiDAR, che ha dato la possibilità di misurare le distanze e le grandezze con grande precisione, così' da poter essere utilizzate per ricostruire fedelmente parti della città negli studios.

    Questo è il quarto film che Paul W.S. Anderson, insieme al direttore della fotografia Glen MacPherson, ha completamente girato in S-3D: entrambi si sono trovati concordi nell'affermare che questo format si è rivelato particolarmente adatto al film, in quanto prezioso strumento per raccontare una storia e particolarmente funzionale ed efficace nella resa delle battaglie, così come per l'architettura e lo stile di ripresa.

    Un grande lavoro è stato svolto anche dal reparto costumi e scenografie: la costumista Wendy Partridge (Fantastici 4; Underworld; Underworld: Evolution; Blade II e Highlander) e lo scenografo Paul Denham Austerberry (Twilight Saga: Eclipse, I Tre Moschettieri) si sono ispirati alla gamma di colori

    degli affreschi di Pompei, con le nuances viola e oro, ma anche verde e menta, sullo sfondo di un intenso color cremisi, accentuato dal nero. Partridge con il suo team di sarti ha realizzato circa
    3.000 costumi per il film, lavorando per mesi a tuniche, toghe e armature, gioielli realizzati su misura: un intero dipartimento si è addirittura occupato solo delle armature di cuoio. Il film, girato in digitale con Red Epic, è un'avventura che
    intrattiene con l'epica azione, mostrando anche attraverso la sequenza finale del film, un sentimentalismo forte che mette l'amore al di sopra di ogni avversità. Da vedere.

    Secondo commento critico (a cura di PETER DEBRUGE, www.variety.com)

    WHILE SPECTACLE SHOULD BE ENOUGH TO FILL THE SEATS, THIS CAMPY 3D DISASTER SAGA CATERS ESPECIALLY WELL TO TEENAGE GIRLS AND GAY MEN.

    The Romans give you every reason to wish for their destruction in Paul W.S. Anderson’s “Pompeii,†a campy, concept-driven disaster pic that mistakes the eruption of Vesuvius for the biblical account of Sodom and Gomorrah, where an entire city is deemed expendable on mostly moral grounds. Taking a page from “Titanic,†the film invents a rich-girl/poor-boy romance, puts a powerful suitor in their way and then besets their star-crossed love story with CG lava showers, rendered all the more spectacular in stereoscopic 3D. In short, “Pompeii†is a blast, at least by guilty-pleasure standards, opening to massive worldwide potential in a relatively uncompetitive February frame.

    “You’ve dragged me from a perfectly good brothel for this?†asks an indignant slave trader, evidently displeased that the carnage on

    offer at the local gladiator arena isn’t of a higher caliber. An hour or so later, the same guy finds himself staring down a flaming boulder, his appetite for destruction more than satisfied by the Fates. While hardly high art (and without so much as a fossil record of the aborted project once slated for helmer Roman Polanski and scribe Robert Towne), “Pompeii†certainly recognizes what mass audiences want from a “Game of Thronesâ€-style sword-and-scandal saga, delivering especially high marks as either a sudsy indulgence for teenage girls or a beefcake offering for gay men.

    The pic even goes so far as to repurpose a “Thrones†star, Kit Harington, as its bestubbled slave hero, Milo, known to the Empire as “the Celt†— one of the few survivors of a quashed rebellion. As a boy, Milo watched his mother and the rest of their horse-loving tribe butchered by blood-thirsty future senator

    Corvus (Kiefer Sutherland, relishing the chance to follow in his father’s footsteps by playing corrupt plutocrats). Now a lowly slave with abs of steel, Milo has been transformed from gentle equestrian into deadly gladiator, with only a small facial scar to show for the years of abuse.

    Talent-scouted in a grubby Londinium arena, Milo is chained up and packed off to Pompeii, impressing an upper-class beauty named Cassia (Emily Browning) along the way. The sensitive brute stirs passionate feelings in the young lady, suggesting forbidden possibilities for the daughter of a Pompeii businessman (Jared Harris) and his proud wife (Carrie-Anne Moss), who have all but promised Cassia’s hand to the repulsive Corvus.

    Milo arrives in Pompeii on the eve of the Vinalia festival, tossed in with other gladiators whom he’ll be expected to fight the following day. The local champion is a massive black slave named Atticus (Adewale Akinnuoye-Agbaje, who nearly steals

    the movie out from under its pretty-boy star), one last deathmatch away from earning his freedom — an irony not lost on the mountain, which glows fiery red in advance of the imminent eruption. Whenever things seem to drag at the story level, Anderson cuts away to the volcano, as if to remind us it’s only a matter of time before the helmer plans to obliterate everything he and screenwriters Janet Scott Batchler and Lee Batchler (“Batman Foreverâ€) and Michael Robert Johnson have worked so carefully to construct.

    Essentially, apart from Milo, Cassia and Atticus — as well as the young lady’s beloved horse — everyone in Pompeii is expendable, condemned by either avarice or their insatiable desire to see loincloth-clad men dismember each other for sport (in which case, the filmmakers may as well wish volcanic vengeance on their audiences as well). And so, as the digital mountain begins to

    belch ash and massive cracks splinter their way through town, the pic shifts its focus from survival to melodrama: Milo must avenge his family, Atticus must earn his freedom, and Cassia can’t possibly marry Corvus.

    Audiences of a certain age may recognize a superficial similarity between these generic agendas and those of “The Princess Bride†(which improved upon its B-movie ingredients through sheer force of screenwriting). One craves something as memorable as Inigo Montoya’s “prepare to die†monologue the moment big chunks of the mountain start to rain down from the seemingly puritanical heavens, conveniently missing any who still have unfinished business to attend to.

    Naturally, the spectacle should be enough to fill the seats, despite d.p. Glen MacPherson’s tendency to shoot everything through a lens darkly — even before clouds of black smoke blot out the sun. To ground us emotionally, the filmmakers have resorted to the potboiler playbook, risking unintentional

    laughter as Milo breaks free of his chains and runs toward the volcano in order to rescue his beloved, the foolhardy gesture elevated to epic status by a stirring score from “District 9’s†Clinton Shorter.

    Led by Mr. X, the half dozen or so vfx shops that worked on “Pompeii†do a stunning job of re-creating the multi-pronged calamity — which combines earthquakes, eruptions and a tidal wave just slow enough for Atticus to rescue a child who has stumbled in its path. While more coherent than much of Anderson’s recent work, the film proves less successful at combining destruction and damsel-in-distress storytelling within the same frame, serving up blurry images of Milo trying to rescue Cassia while the city crumbles around them. As history, it is even shakier, compressing the 18-hour catastrophe into a series of cliffhangers and sword fights.

    Though modern-day framing devices rarely do more than make the films

    run longer, the corny last scene begs some sort of comment from almost two millennia later. Archaeologists have spent decades trying to extrapolate what they can from the excavated skeletons of the 2,000 or so victims who died in Pompeii, as plaster casts reveal people frozen in positions of terror. Milo and Cassia defy the gods’ wrath, striking a final pose so shamelessly romantic even Rodin couldn’t top it.

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di POMPEI

    Links:

    • Paul W. S. Anderson (Regista)

    • Kiefer Sutherland

    • Jessica Lucas

    • Jared Harris

    • Emily Browning

    • Adewale Akinnuoye-Agbaje

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    Galleria Video:

    Pompei - trailer

    Pompei - trailer (versione originale) - Pompeii

    Pompei - clip 'Questo schiavo mi ha salvata'

    Pompei - clip 'Mi chiamo Milo'

    Pompei - clip 'Che i giochi abbiano inizio'

    Pompei - clip 'L'eruzione del vulcano'

    Pompei - clip 'Combattimento tra gladiatori nell'arena'

    Pompei - clip 'Una cittadina di Pompei'

    Pompei - intervista video al regista Paul W. S. Anderson (versione originale sottotitolata)

    Pompei - intervista video a Kit Harington 'Milo' (versione originale sottotitolata)

    Pompei - intervista video a Kiefer Sutherland 'Corvo' (versione originale sottotitolata)

    Pompei - intervista video a Emily Browning 'Cassia' (versione originale sottotitolata)

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