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MONGA
Dall’Udine Far East Film Festival 12
(Monga; TAIWAN 2010; Gangster Movie; 140'; Produz.: Honto Production e One Production Film Co.; Distribuz.: Tucker Film e Cecchi Gori Home Video)
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Titolo in italiano: Monga
Titolo in lingua originale:
Monga
Anno di produzione:
2010
Anno di uscita:
2013
Regia: Doze Niu
Sceneggiatura:
Doze Niu e Tseng Li-ting
Cast: Ethan Ruan (Monk) Mark Chao (Mosquito) Rhydian Vaughan (Dragon Lee) Ma Ju-Lung (Boss Geta) Ko Chia-yen (Ning) Doze Niu (Grey Wolf)
Musica: Sandee Chan
Scenografia: Huang Mei-Ching e Chen Po-Jen
Fotografia: Jake Pollock
Scheda film aggiornata al:
06 Gennaio 2014
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Sinossi:
Nella Taiwan degli anni Ottanta, dopo la fine della dittatura militare, nel quartiere di Monga si intreccciano le vite tormentate di cinque ragazzi che raggiungono insieme la maggiore età . Mosquito, cresciuto senza un padre e senza veri amici, viene invitato a far parte di una banda in seguito a una stupida lotta per una coscia di pollo. Grazie a Monk, Dragon e agli altri che lo prendono sotto la loro ala, Mosquito scopre un mondo di amicizia e fratellanza ma anche di violenza e in cui le cose non sempre sono quello che sembrano. Quando un gruppo di rivali cerca di prendere il sopravvento a Monga, lealtà e amicizia nella banda di Mosquito vengono duramente messe in discussione.
Commento critico (a cura di FRANCESCA CARUSO)
Presentato all’Udine Far East Film Festival 12, Monga è ora disponibile in Dvd, distribuito dalla Tucker Film e Cecchi Gori Home Video.
Il regista Doze Niu, qui anche interprete del personaggio Grey Wolf, realizza un gangster movie inappuntabile, mescolandovi dramma, romanticismo, azione, tematiche dense di pathos e lirismo.
Monga è il quartiere di Taipei dove Mosquito e sua madre si trasferiscono. A scuola il ragazzo viene preso di mira da una gang che spadroneggia tra i coetanei. Tutto ha inizio per una semplice coscia di pollo, che il capo gli sottrae prima di poterla mangiare. Mosquito non ci sta e reagisce. All’uscita da scuola la banda lo aspetta per dargli una lezione, il ragazzo non si fa mettere i piedi in testa e risponde a suon di pugni. Un’altra gang il giorno dopo gli propone di diventare il quinto elemento mancante. Diventano così cinque persone legate l’una all’altra come le dita di |
una mano.
Niu utilizza la macchina da presa come un corpo fluttuante e modellabile. Tra le tante sequenze degne di nota per la raffinata tecnica utilizzata, rimarrà scolpita nella mente dello spettatore quella in cui la cinepresa danza all’unisono con la musica, durante la prima scazzottata che avviene per le strade del quartiere. Il film è visivamente molto ricco. La colonna sonora è variegata, coesistono diversi generi musicali, con un’alternanza di strumenti che calzano a pennello in ogni fase. L’assolo di chitarra e il ritmo cadenzato del tamburo conferiscono alla pellicola pathos e suspense. Il regista ci infila dentro anche un aspetto ludico quando mostra i ragazzi giocare insieme come fratelli. Non si dilunga troppo su come sia la vita di un gangster, sempre presente ma come sfondo, ciò a cui è più interessato è il modo di relazionarsi dei cinque ragazzi tra loro e con i propri cari. La |
fratellanza è il tema che sta alla base del film, al quale si affianca il rapporto filiale che si crea tra Mosquito e il boss Geta. Moschito, abbandonato dal padre quando era piccolino, ne ha sempre sentito la mancanza ed è cresciuto senza farsi degli amici. Avere di fronte i due affetti che ha sempre ricercato, lo portano a fare di tutto: a trascurare gli studi - disubbidendo alla madre - e a condurre un tipo di vita che il suo modo di essere non contemplava, ovvero una vita di violenza e criminalità .
Un altro rapporto importante che diventa man mano vitale per il protagonista è la relazione affettiva che questi instaura con la prostituta Ning. In lei trova quella pace, quella comprensione e calore umano che tanto desiderava, ma anche dei minuti in cui poter sciogliere la forte pressione a cui è sottoposto. I momenti che i due trascorrono insieme |
si staccano nettamente dal resto degli eventi. Li accompagna una musica romantica, i colori della stanza dove si incontrano sono caldi e avvolgenti, come pure i movimenti della macchina da presa. Quando Mosquito le porge l’auricolare del walkman per ascoltare una canzone, la cinepresa si muove lentamente verso l’alto allontanandosi dalle due figure. Così l’autore sottolinea come i loro pensieri e il loro animo si siano innalzati, distaccandosi dalla realtà , in un mondo solo loro.
La sequenza finale - in cui alcune gocce di sangue si trasformano nei fiori di ciliegio che Mosquito voleva vedere dal vivo - è di una bellezza visiva che non è così scontato trovare altrove, soprattutto è inaspettata e dotata di un senso profondo e pieno di speranza. Vi è racchiusa l’essenza del film.
Monga è un film straordinariamente ben costruito, curato nel dettaglio, geniale in ogni suo passaggio. |
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Links:
• Monga
(BLU-RAY + DVD)
Galleria Fotografica:
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