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    Home Page > Movies & DVD > The Lone Ranger

    THE LONE RANGER: IL PRODUTTORE JERRY BRUCKHEIMER E IL REGISTA PREMIO OSCAR GORE VERBINSKI PRESENTANO UNA NUOVA AVVENTURA MOZZAFIATO RICCA DI AZIONE E UMORISMO, IN CUI IL CELEBRE EROE MASCHERATO ACQUISTA UNA NUOVA DIMENSIONE

    Dal 59° Taormina Film Festival - RECENSIONE ITALIANA IN ANTEPRIMA e PREVIEW in ENGLISH by PETER DEBRUGE (www.variety.com) - Dal 3 LUGLIO

    "Penso che se sei un fan della serie TV originale, rimarrai sorpreso dal film, perché tutti conoscono quella storia e non è la storia che raccontiamo noi. Noi raccontiamo la storia dalla prospettiva di Tonto, come Don Chisciotte raccontato dal punto di vista di Sancho Panza. Oserei dire che nel suo centro, la nostra versione è un buddy film avventuroso d’azione con molta ironia e umorismo e abbastanza singolare da renderlo completamente diverso".
    Il regista Gore Verbinski

    (The Lone Ranger; USA 2013; Avventura; 149'; Produz.: Silver Bullet Productions/Jerry Bruckheimer Films; Distribuz.: The Walt Disney Company Italia)

    Locandina italiana The Lone Ranger

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    Celluloid Portraits:



    See SHORT SYNOPSIS

    Titolo in italiano: The Lone Ranger

    Titolo in lingua originale: The Lone Ranger

    Anno di produzione: 2013

    Anno di uscita: 2013

    Regia: Gore Verbinski

    Sceneggiatura: Ted Elliott & Terry Rossio ed Eric Aronson e Justin Haythe

    Soggetto: Il guerriero indiano Tonto (Johnny Depp) racconta la storia inedita che ha trasformato John Reid (Armie Hammer), un uomo di legge, in un leggendario giustiziere, trasportando il pubblico in un’epica girandola di sorprese in cui i due improbabili eroi, spesso impegnati in comici alterchi, combatteranno fianco a fianco contro l’avidità e la corruzione.

    PRELIMINARIA - LE ORIGINI:

    Ottant’anni dopo il loro primo ingresso nell’immaginario collettivo, i personaggi classici del Cavaliere solitario e Tonto continuano a rimanere stabilmente inseriti nel contesto culturale americano... Radio, televisione, cinema, fumetti, libri, romanzi illustrati e videogame: la popolarità costante di questi personaggi, icone d’America, rappresenta un continuum che conferma il fascino che da sempre il pubblico subisce nei loro confronti... Il programma si fece strada per la prima volta sulle onde radio per gentile concessione della radio WXYZ di Detroit, Michigan, il 30 gennaio 1933. Il proprietario della stazione, George W. Trendle, voleva un Western che affascinasse il pubblico dei bambini. Il personaggio da lui creato era retto, onesto e una figura autoritaria che i bambini potessero ammirare. Così era nata l’idea del Cavaliere solitario, passata poi a Fran Striker, uno sceneggiatore di Buffalo, e al direttore del personale della stazione radio, James Jewell.
    Jewell continuò a dirigere la serie radiofonica Il Cavaliere solitario per tutto il 1938, quando ormai era un fenomeno nazionale. Il suocero di Jewell era proprietario del Campo Kee-Mo-Sah-Bee a Mullet Lake, in Michigan, che divenne così l’ovvia ispirazione linguistica per il nome che Tonto diede al suo amico, il Cavaliere Solitario (Tonto fu inserito in undici episodi della serie)... Si pensa che il nome del campo derivi da una parola Ojibwe, “giimoozaabi,” tradotto come “esploratore fidato” o persino “chi sceglie un percorso diverso dal normale”. Anche il nome Tonto potrebbe derivare da un’altra parola Ojibwe, “N’da’aanh-too” (pronunciato “Nda-n-to”) che significa “selvaggio” o “cambiare”. Jewell suggerì anche la “Ouverture del Guglielmo Tell” di Gioachino Rossini come tema musicale del programma. Ci furono 2.956 episodi radiofonici de Il Cavaliere solitario (l’ultimo nuovo episodio venne trasmesso il 3 settembre 1954), una storia lunga 21 anni che di fatto coincise con l’omonima serie televisiva di grandissimo successo interpretata dal vigoroso Clayton Moore come protagonista e il maestoso Jay Silverheels nel ruolo di Tonto. Questo programma, che divenne un fenomeno internazionale, cominciò a essere trasmesso sulla ABC nel 1949 e continuò fino al 1957. L’enorme popolarità dello show diede vita anche a due lungometraggi teatrali, Il cavaliere senza volto (1956) e Il cavaliere azzurro della città dell’oro (1958).

    Ma ora è giunto il momento che Johnny Depp e Armie Hammer appongano il loro marchio indelebile su Tonto e Lone Ranger. Se da un lato rispettano alcune delle tradizioni stabilite negli ultimi ottant’anni, dall’altro interpretano i personaggi senza paura per una generazione tutta nuova.

    Cast: Johnny Depp (Tonto)
    Armie Hammer (John Reid/The Lone Ranger)
    Helena Bonham Carter (Red)
    Barry Pepper (Capitano Jay Fuller)
    William Fichtner (Butch Cavendish)
    James Badge Dale (Dan Reid)
    Ruth Wilson (Rebecca Reid)
    W. Earl Brown (Stache)
    Tom Wilkinson (Latham Cole)
    Bryant Prince (Danny Reid)

    Musica: Jack White

    Costumi: Penny Rose

    Scenografia: Jess Gonchor

    Fotografia: Bojan Bazelli

    Montaggio: James Haygood e Craig Wood

    Effetti Speciali: John Frazier (supervisore)

    Makeup: Robin Beauchesne, Gretchen Bright, Pepper J. Gallegos, Jerrad Gray, Patricia Greer, Ann-Maree Hurley, Kevin Kirkpatrick, Ken Niederbaumer, Copper Perry e Sara Roybal

    Casting: Denise Chamian

    Scheda film aggiornata al: 24 Luglio 2013

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Il guerriero indiano Tonto (Johnny Depp) e l’uomo di legge John Reid (Armie Hammer) sono due personalità agli antipodi che si uniscono per combattere contro l’avidità e la corruzione.

    Il guerriero indiano Tonto (Johnny Depp) racconta la storia inedita che ha trasformato John Reid (Armie Hammer), un uomo di legge, in un leggendario giustiziere, trasportando il pubblico in un’epica girandola di sorprese in cui i due improbabili eroi, spesso impegnati in comici alterchi, combatteranno fianco a fianco contro l’avidità e la corruzione.

    SHORT SYNOPSIS:

    Native American spirit warrior Tonto recounts the untold tales that transformed John Reid, a man of the law, into a legend of justice.

    Commento critico (a cura di ELISABETTA VILLAGGIO)

    The Lone Ranger, il nuovo film di Gore Verbinski, che esce nelle sale in contemporanea mondiale il 3 luglio, è un western carico di ironia come lo sono generalmente i film di questo regista pieno di fantasia e sarcasmo. La storia narra di John che dopo essere stato assente per otto lunghi anni per studiare legge, torna a casa in un tipico paesino western, in Texas, in mezzo al niente. LÏ è tutto rimasto immobile e l'uomo di legge ritrova il suo vecchio amore che nel frattempo si è sposata con il fratello e dal quale ha avuto un figlio, un ragazzetto sveglio abituato a crescere in mezzo a polvere e pistole dove vige la legge del piÚ forte. Nel frattempo sta andando avanti la costruzione della ferrovia che avrebbe collegato da est ad ovestla grande nazione degli Stati Uniti. Ma non mancano i dissidi con gli indiani che non

    vogliono la strada ferrata nei loro territori e quindi vengono siglati patti di non belligeranza ma gli uomini non sempre rispettano i patti. Gli accordi non sono rispettati in particolar modo da uomini bianchi alla ricerca dell'argento che è stato scoperto in quella zona. Anni prima un ragazzetto indiano, in cambio di un banale orologio da polso, aveva portato dei bianchi avidi dove sorgeva il fiume che corrispondeva alla miniera d'argento e in seguito quegli uomini senza scrupoli avevano ucciso tutta la sua trbÚ. Cresciuto con questo rimorso e con questo grave senso di colpa il giovane indiano aveva passato la sua vita da solitario e il suo unico compagno era un corvo morto che portava come cappello. Per una serie di circostanze l'avvocato e l'indiano ormai cresciuto, interpretato da Johnny Depp, si incrociano e il loro percorso e il loro destino sarà legato prima salvandosi la vita reciprocamente e

    poi combattendo a fianco contro coloro che dietro una parvenza di persone rispettabili in realtĂ  volevano depredare la miniera e volevano scatenare una guerra con gli indiani incolpandoli di non rispettare i trattati.

    Come tutti i western che si rispettino c'è la bella e brava ragazza che tutti vorrebbero conquistare con figlioletto biondo al seguito; il cattivissimo sempre vestito di nero, pieno di cicatrici e con i denti, quelli che gli sono rimasti, gialli e storti; la maitresse che abita al piano sopra il saloon, con tanto di gamba finta di avorio che si trasforma in fucile dalla mira infallibile; l'indiano con i segni in faccia che crede nello spirito dei morti e che ha dovuto subire la violenza dei bianchi avidi; Il bravo ragazzo bianco che ha studiato e crede nella legge dell'uomo piÚ che in quella delle pistole; il pistolero ubriacone che svende i suoi amici per una manciata

    di dollari ma poi se ne pente e il bianco cattivo ma camuffato da uomo d'affari per bene. Grandiosa la scena finale con tanto di duello epico al suono della Cavalcata delle valchirie.

    Lone Ranger è un fumettone molto ben fatto, ironico, divertente, dissacrante e pieno di riferimenti ai film cult western.
    Il film, prodotto da Verbinski con Jerry Bruckheimer e distribuito dalla Disney, vede di nuovo insieme il team de I pirati dei Caraibi per una avventura colossale piena di azione e umorismo. The Lone Ranger è ispirato ai classici personaggi del Cavaliere solitario da ottant'anni nell'immaginario collettivo americano. Le riprese cominciate nel New Mexico sono andate avanti per 7 mesi passando per il Colorado e lo Utah e per terminare in California del Sud. Sono bellissimi gli scenari che Verbinski propone, tipici di quello che è l'immaginario di tutti per i classici film western, con delle entusiasmanti riprese dall'alto di

    paesaggi selvatici magnifici. Lone Ranger è un film divertente e spettacolare anche per chi non ama il genere.

    Secondo commento critico (a cura di PETER DEBRUGE, www.variety.com)

    In classic Westerns, the hero rides off into the sunset, but in “The Lone Ranger,” it’s Tonto we see shambling off toward Monument Valley as the credits roll. No longer simply the sidekick, Tonto gets top billing in Disney’s extravagant but exhausting reboot, whose vaguely revisionist origin story partners a heavily face-painted Johnny Depp with the blandly handsome Armie Hammer. Directed by “Pirates of the Caribbean’s” Gore Verbinski, this over-the-top oater delivers all the energy and spectacle audiences have come to expect from a Jerry Bruckheimer production, but sucks out the fun in the process, ensuring sizable returns but denying the novelty value required to support an equivalent franchise.

    It’s a testament to Depp’s Lon Chaney-like ability to reinvent himself from role to role that so much of Bruckheimer’s quarter-of-a-billion-dollar gamble rides on whether he can bring some of that Jack Sparrow mojo to Hollywood’s most iconic Injun. Certainly, Depp

    plays Tonto as no one else could, borrowing the look of the character from Kirby Sattler’s painting “I Am Crow” by interpreting a bird flying directly above the head of a noble Native American as a strange sort of headdress.

    This odd hat proves to be Tonto’s only distinguishing feature when a 12-year-old Lone Ranger fan discovers him tucked away, half-forgotten in a San Francisco sideshow tent. The year is 1933, months after the radio series began its popular run (Tonto did not appear until the 11th episode), and the “noble savage” (Depp, virtually unrecognizable beneath heavy “Little Big Man”-style makeup) offers to set the record straight about John Reid’s legendary exploits some six decades earlier.

    Tonto’s tale doesn’t alter the key elements of Lone Ranger mythology so much as it expands them, beginning with an unexpected memory of the masked lawman sticking up a bank. While this scene is certainly

    inconsistent with Reid’s goody-goody radio-show image, it assumes that audiences know or care enough about the character to wait nearly two-and-a-half hours to discover why the Old West’s ultimate white-hat hero would break the law.

    Verbinski and screenwriters Ted Elliott, Terry Rossio and Justin Haythe might have saved an entire reel’s worth of screentime by diving directly into the pic’s first setpiece, during which bandits manage to derail an inbound train carrying the dastardly Butch Cavendish (William Fichtner) to the gallows. Embellished by herds of virtual buffalo and other CG touches, this stunning, mostly practical sequence serves to introduce Tonto, Reid and the other key players — including railroad tycoon Latham Cole (Tom Wilkinson), older brother/model ranger Dan Reid (James Badge Dale) and soon-to-be-widowed sister-in-law Rebecca (Ruth Wilson) — and helps to bookend an adventure that climaxes aboard another runaway train.

    In keeping with Elliott and Rosso’s “Pirates” formula, the intervening

    plot proves far more complicated than such archetypal material demands, and as such is likely to alienate younger viewers who may already be overwhelmed by the intensity of Verbinski’s vision. The Lone Ranger may refuse to fire a gun unless absolutely necessary, but the film hardly shares his pacifist philosophy, its abundant carnage ranging from scary carnivorous rabbits to an ambush in which Butch kills half a dozen Texas Rangers and finishes the job by eating Dan Reid’s heart.

    Having proved his acting chops in “Billy: The Early Years” and “The Social Network,” Hammer offers a more uneven performance here. Alternating between silly and serious, Hammer verges on slapstick at times in his portrayal of an effete, Ivy League-educated lawyer (the only character here remotely concerned with dental hygiene) who requires Tonto’s coaching to unlock his inner heroism and exact revenge for his brother’s murder.

    As in “Pirates,” such a

    vanilla protag is typically the least compelling personality onscreen (which explains why Orlando Bloom was edged aside as the series went on), though Fichtner’s villain is no match for Geoffrey Rush’s Barbossa or Bill Nighy’s Davy Jones. Likewise, Wilson displays nary an ounce of Keira Knightley’s empowerment, evidently content to play the damsel in distress, while it’s never quite clear what Helena Bonham Carter — looking as if she stumbled in from the nearest Tim Burton set — is doing here, playing a crimson-haired madam whose false leg conceals a double-barreled shotgun. As for the rest of this motley ensemble, Verbinski did a better job of distinguishing between scraggly Western henchmen in his 2011 animated neo-oater “Rango.”

    Naturally, audiences will look to Depp to pick up the slack, though this time, the star’s eccentricities seem more calculated — and ultimately less amusing — than before. With his bone-white face separated

    by four vertical black streaks, Tonto certainly looks distinctive, though his very appearance is what disguises the inherently Depp-like appeal of the character. Whether offering birdseed to his crow-hat or conning gullible white men into unfair trades (an amusing reversal on history), the actor’s bow-legged, pidgin-speaking Tonto needs more dynamism to register through all that makeup.

    Tonto and Reid are further dwarfed by the sheer scale of the unwieldy action unfolding around them. To see these two heroes framed against vistas made famous by the likes of John Ford brings a swell of all-American pride, though it’s easy to lose the characters amid the intricate, hyper-detailed production design that has become such a Verbinski-Bruckheimer signature. This team builds things just to blow them up, and by the film’s climax — which juggles several high-peril situations aboard two criss-crossing locomotives, including the sight of Reid riding his “spirit horse,” Silver, atop

    a train — what began as an elegantly epic, potentially realistic retelling of the Lone Ranger legend has devolved into Wile E. Coyote-style cartoon shenanigans.

    Pressbook:

    PRESSBOOK BREVE di THE LONE RANGER
    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di THE LONE RANGER

    Links:

    • Gore Verbinski (Regista)

    • Johnny Depp

    • Tom Wilkinson

    • Helena Bonham Carter

    • William Fichtner

    • James Badge Dale

    • Armie Hammer

    • Ruth Wilson

    • Barry Pepper

    • THE LONE RANGER - Conosciamo i personaggi (Dietro le quinte)

    • The Lone Ranger (BLU-RAY + DVD)

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    Galleria Video:

    The Lone Ranger - trailer 2

    The Lone Ranger - trailer

    The Lone Ranger - trailer (versione originale)

    The Lone Ranger - spot 'Big Game'

    The Lone Ranger - clip 'Disastro ferroviario'

    The Lone Ranger - clip 'La maschera'

    The Lone Ranger - clip 'Siamo al capolinea'

    The Lone Ranger - featurette 'La Piattaforma dello Spirito' (versione originale sottotitolata)

    The Lone Ranger - featurette 'Il campo di addestramento del Lone Ranger' (versione originale sottotitolata)

    The Lone Ranger - featurette 'La furia della natura' (versione originale sottotitolata)

    The Lone Ranger - featurette 'L'inferno su ruote'

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