VICINI DEL TERZO TIPO: BEN STILLER LASCIA IL 'MUSEO' PER 'VIGILARE' IL 'QUARTIERE' IN LIETA COMPAGNIA E...

BEN STILLER GUIDA UNA STRAMPALATA SQUADRA DI POLIZIOTTI DI QUARTIERE IMPEGNATI IN UNA LOTTA A SUON DI GAG CONTRO PERICOLOSI ALIENI. L’INVASIONE DELLA TERRA NON È MAI STATA COSÌ DIVERTENTE.

Dimenticatevi i vari Will Smith, Tom Cruise o l’eroina per eccellenza Sigourney Weaver. A difendere la Terra dalla minaccia aliena questa volta ci pensa Ben Stiller (Tutti pazzi per Mary, Ti presento i miei, Una notte al museo), che insieme a Vince Vaughn (Due single a nozze, Dodgeball, Ti odio, ti lascio, ti…), Jonah Hill (Suxbad, Moneyball - L’arte di vincere) e il comico inglese Richard Ayoade (visto nel serial The IT Crowd) forma un’improbabile banda di “vigilantes” decisi a proteggere il proprio quartiere da assassini, ladruncoli e criminali, causa il poco impegno delle forze di polizia locali.

Il punto di forza di Vicini del terzo tipo è senz’altro rappresentato dall’alchimia creatasi tra i quattro imbranati di turno: Stiller è sempre un

adorabile outsider, Vaughn è un irresistibile e carismatico brontolone, Hill un fenomeno ormai affermato e Ayoade la piacevole sorpresa, nonché ciliegina sulla torta. Ognuno ha una propria personalità e un proprio stile di comicità e questo aspetto tiene sempre alto il ritmo delle gag; nessuno finisce mai per prevalere sull’altro, le battute hanno i tempi giusti e (soprattutto) non sono mai fuori contesto. Con un cast simile, d’altronde, c’era da aspettarselo, e il fatto che la pellicola sia stata scritta da un altro mattacchione come Seth Rogen (40 anni vergine, Molto incinta, Funny People), è un ulteriore elemento di garanzia. Il risultato è un buon mix di sci-fi e comedy, visibile già a partire dal titolo, che fa l’occhiolino al più famoso film di Steven Spielberg, Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977). Poco importa se gli alieni in questione sembrano i cugini verdi dei Predator, altre creature entrate nella storia

del genere negli anni Ottanta (grazie al cult con Arnold Schwarznegger): le risate abbondano e c’è spazio anche per una carrellata di foto esilaranti in stile Una notte da leoni, con vittima proprio uno dei mostri extraterrestri.

Quando scorrono i titoli di coda, il pensiero è uno solo: mai un’invasione extraterrestre è stata così divertente. E la sensazione è assolutamente piacevole.