HOLY MOTORS: L'OMAGGIO ALL'ARTE CINEMATOGRAFICA E ALLA BELLEZZA DI LEOS CARAX
I recuperati di 'Celluloid Portraits' - RECENSIONE - Dal 6 GIUGNO - Dal 65. Festival Internazionale del Film di Locarno (1-11 Agosto 2012): PARDO D'ONORE a LEOS CARAX, regista di HOLY MOTORS (presentato al 65. Festival del Cinema di CANNES)
Il film segue 24 ore nella vita di un 'essere' (DL) dalle diverse identità : a volte è un uomo, a volte una donna, a volte è giovane, spesso è vecchio quasi fino alla morte, a volte è povero, a volte è ricco. Da killer si trasforma in mendicante, presidente di una società , creatura mostruosa, lavoratore, padre di famiglia... È chiaro che DL sta interpretando dei ruoli, gettandosi a capofitto in ciascuno di essi - ma dove sono le telecamere, la troupe del film, il regista...?
La prima impressione che si avverte entrando in contatto con Holy Motors è che il protagonista stia interpretando dei ruoli e per calarsi completamente nella
La limousine ha un ruolo fondamentale, importante tanto quanto il suo viaggiatore. Per 24 ore saranno inseparabili, l’auto rappresenta il suo rifugio, il suo camerino, la
sua casa. La sua onnipresenza e il suo utilizzo richiamano alla mente Cosmopolis di David Cronenberg.
Per Carax le limo sono dei motori sacri che traghettano “gli uomini nei loro ultimi viaggi, i loro ultimi lavoriâ€. Hanno tutte un destino comune e nel momento in cui due dei loro viaggiatori si incontrano condividono lo stesso sogno.
In Holy Motors ci si trova davanti a tante interpretazioni di generi diversi, legate fra loro dall’attore che dà loro forma: il bravissimo Denis Lavant. Dieci travestimenti, dieci incontri, dieci ‘missioni’ da portare a compimento prima che la limousine torni nella propria casa: il garage. Sono dieci modi diversi di intendere l’esistenza, nessuna delle quali sembra essere quella di Oscar.
Leos Carax si domanda “Ma dov’è la vera dimora di ciascuno? Forse le nostre vere case sono già i nostri computer?â€. Il film spinge a riflettere e a porsi delle domande: Quando ci rapportiamo agli altri
siamo davvero noi stessi? O forse non siamo un po’ tutti – chi più chi meno – il signor Oscar e ad ogni incontro indossiamo una maschera e mostriamo una parte alterata di noi? Holy Motors è un film particolare e insolito, non va incontro ai gusti di tutti, esige una predisposizione mentale verso la sua storia un po’ sopra le righe.