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    LES MISÉRABLES: L’ADATTAMENTO CINEMATOGRAFICO DEL SENSAZIONALE SUCCESSO TEATRALE GLOBALE PORTA L'AUTOREVOLE FIRMA DEL REGISTA TOM HOOPER (IL DISCORSO DEL RE) E SI FREGIA DI UN CAST ALL'ALTEZZA DEL PREGEVOLISSIMO SOGGETTO: DA HUGH JACKMAN A RUSSELL CROWE, DA ANNE HATHAWAY AD AMANDA SEYFRIED, CON HELENA BONHAM CARTER E SACHA BARON COHEN. VALE A DIRE 'LA TEMPESTA PERFETTA DI ATTORI'

    VINCITORE OSCAR 2013: 'MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA' (ANNE HATHAWAY), 'MIGLIOR SONORO' (Nelson, Paterson e Hayes), 'MIGLIOR TRUCCO e 'ACCONCIATURA' (Westcott e Dartnell) - BERLINALE SPECIAL 2013 - VINCITORE ai GOLDEN GLOBES 2013: 'MIGLIOR FILM COMMEDIA O MUSICAL', 'MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA' (HUGH JACKMAN), 'MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA' (ANNE HATHAWAY) - 8 NOMINATION OSCAR 2013 - RECENSIONE ITALIANA IN ANTEPRIMA e PREVIEW in ENGLISH by JUSTIN CHANG - Dal 31 GENNAIO

    "'Les Misérables’ è uno dei più grandi romanzi sociali che siano mai stati scritti. Hugo ha creato dei personaggi e ha scritto di situazioni entrambi senza tempo e universali. Quando a questo aggiungi la forza della musica di Claude-Michel Schönberg, lo splendore dei testi originali francesi di Alain Boublil, e lo stile fantastico e senza tempo della scrittura di Herbert Kretzmer, il successo dello spettacolo si capisce facilmente".
    Il produttore Cameron Mackintosh

    "Una delle cose più eccitanti del fare 'Il discorso del re' è stata l’emozione che ha suscitato nel pubblico di tutto il mondo. Mi ha fatto desiderare che il mio film successivo provocasse emozioni ancora più forti... Mettendo insieme il modo in cui mi aveva fatto sentire il musical con l’effetto che la sceneggiatura aveva avuto su di me, pensavo ci fosse la fantastica opportunità di lavorare in una maniera molto emotiva. Sono stato attratto dalla combinazione di questa storia straordinaria con la trascendenza e spinta della musica... Volevo rischiare e fare qualcosa di molto diverso in un genere diverso. Quello che mi ha galvanizzato sin dall’inizio era l’idea di farlo dal vivo. Non credo che l’avrei fatto se si fosse dimostrato impossibile dirigere il film dal vivo, perché non importa quanto sia buona la sincronizzazione degli attori che cantano in playback, il pubblico sente che c’è sempre qualcosa di irreale. Il canto sembra sconnesso da quello che succede sullo schermo".
    Il regista Tom Hooper

    (Les Misérables; REGNO UNITO 2012; dramma musicale; 158'; Produz.: Working Title Films/Cameron Mackintosh Ltd.; Distribuz.: Universal Pictures International Italy)

    Locandina italiana Les Misérables

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    See SHORT SYNOPSIS

    Titolo in italiano: Les Misérables

    Titolo in lingua originale: Les Misérables

    Anno di produzione: 2012

    Anno di uscita: 2013

    Regia: Tom Hooper

    Sceneggiatura: William Nicholson

    Soggetto: Dal libro di Alain Boublil, con integrazioni di James Fenton ispirato al romanzo originale di Victor Hugo. Testo originale francese di Jean-Marc Natel e Claude-Michel Schönberg.

    PRELIMINARIA:

    La storia del musical Les Misérables è iniziata nel 1978, quando i compositori francesi Alain Boublil e Claude-Michel Schönberg hanno cominciato a lavorare a un adattamento musicale dell’opera di Victor Hugo. E’ stata ispirata da una visita di Boublil a Londra durante la quale, mentre guardava il revival del 1997 di Oliver! del produttore Cameron Mackintosh —Mackintosh al quel tempo non ne sapeva niente—Boublil si è accorto che il personaggio di Artful Dodger gli ricordava Gavroche, il giovane monello alleato degli studenti rivoluzionari nella storia di Hugo.

    Il seme di “Les Misérables” come musical teatrale era gettato, e il concept album di Boublil e Schönberg è uscito nel 1980 e ha venduto 260.000 copie. A settembre di quello stesso anno, il regista francese Robert Hossein ha messo in scena il loro lavoro in uno spettacolo che è stato visto da più di 500.000 persone al Palais des Sports di Parigi.

    Circa due anni più tardi un regista ungherese di nome Peter Farago ha portato questo concept album a Mackintosh per vedere se lui potesse prendere in considerazione l’idea di mettere in scena Les Misérables come musical in lingua inglese. Mackintosh ha subito capito che si trattava di qualcosa di speciale e ha rintracciato Boublil e Schönberg. Sebbene Mackintosh non parlasse correntemente francese, è rimasto estasiato... Mackintosh voleva che Boublil e Schönberg rimanessero una parte chiave del processo, e ha messo insieme una brillante squadra creativa con Trevor Nunn e John Caird come registi e James Fenton come paroliere. Fenton è stato poi rimpiazzato da Herbert Kretzmer, ma a lui viene ancora dato il credito di aver dato allo spettacolo una parte della sua forma.
    Il resto è storia del teatro.

    Les Misérables ha debuttato per la prima volta a Londra al Barbican Theatre l’8 ottobre 1985, si è trasferito al Palace Theatre il 4 dicembre 1985, e dopo 19 anni si è trasferito alla sua attuale dimora, il Queen’s Theatre il 3 aprile 2004. Quando Les Misérables ha celebrato il suo 21mo compleanno londinese, l’8 ottobre 2006, è diventato il musical più longevo del mondo, superando il record prima detenuto da Cats al West End di Londra. A gennaio 2010, la produzione del West End ha battuto un altro record celebrando la sua storica 10.000ma replica. Visto da più di 60 milioni di persone in tutto il mondo in 42 paesi e 21 lingue, Les Misérables è diventato indubbiamente il musical più popolare del mondo e della storia, con nuove produzioni che continuamente vengono messe in scena in tutto il pianeta.

    Cast: Amanda Seyfried (Cosette)
    Anne Hathaway (Fantine)
    Hugh Jackman (Jean Valjean)
    Russell Crowe (Ispettore Javert)
    Sacha Baron Cohen (Monsieur Thénardier)
    Helena Bonham Carter (Madame Thénardier)
    Eddie Redmayne (Marius Pontmercy)
    Aaron Tveit (Enjolras)
    Samantha Barks (Éponine)
    Isabelle Allen (Giovane Cosette)
    George Blagden (Grantaire)
    Colm Wilkinson (Vescovo di Digne)
    Frances Ruffelle (Prostituta )
    Killian Donnelly (Combeferre)
    Fra Fee (Courfeyrac)
    Cast completo

    Musica: Claude-Michel Schoenberg (musiche non originali); Herbert Kretzmer (liriche); Anne Dudley e Stephen Metcalfe (orchestrazioni); Stephen Brooker (regista musicale); Becky Bentham (supervisore)

    Costumi: Paco Delgado

    Scenografia: Eve Stewart

    Fotografia: Danny Cohen

    Montaggio: Chris Dickens

    Effetti Speciali: Mark Holt (supervisore)

    Makeup: Audrey Doyle, Soleil Jackson e Malwina Suwinska

    Casting: Nina Gold

    Scheda film aggiornata al: 14 Settembre 2019

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Les Misérables è l'adattamento cinematografico di uno dei musical di maggior successo di tutto i tempi e tratto dal celebre romanzo di Victor Hugo. Siamo nella Francia della prima metà dell'Ottocento. Protagonista della storia è Jean Valjean, appena uscito di prigione in cerca di redenzione. Sotto falso nome, diventa un fortunato imprenditore e sindaco di una città della provincia francese. Perseguitato dall'ispettore Javert, è costretto a fuggire nuovamente, portando con sé la piccola orfana Cosette, che alleva come una figlia.

    IN DETTAGLIO:

    1815, Toulon/Digne: Dopo 19 anni di lavori forzati (“Look Down”), Jean Valjean (Jackman)—il prigioniero 24601—viene rilasciato da Javert (Crowe), l’agente responsabile del detenuto. Mentre Valjean lotta per farsi strada da Toulon a Digne (“Freedom Is Mine”) in cerca di cibo, alloggio e lavoro, si rende conto di essere un reietto, evitato da tutti. Solo il Cardinale Myriel di Digne (COLM WILKINSON, che ha per primo interpretato il ruolo di Valjean a Londra e a Broadway) lo tratta con gentilezza, ma Valjean, indurito da anni di stenti, lo ripaga rubando i candelabri d’argento della chiesa. Valjean viene presto beccato e arrestato ma rimane interdetto e stupito quando il cardinale, per salvarlo, nega il furto davanti alla polizia. Da questo momento in poi, Valjean decide di cominciare daccapo la sua vita (“What Have I Done?”).

    1823, Montreuil-sur-Mer: Sono trascorsi otto anni, e Valjean, avendo infranto la sua libertà su parola scomparendo, ha utilizzato i soldi guadagnati con la vendita dell’argenteria del cardinale per reinventarsi una nuova identità come Signor Madeleine — stimato sindaco della città e proprietario di una fabbrica. Una delle sue operaie, Fantine (Hathaway), ha una figlia segreta e illegittima di nome Cosette ai cui tutori la donna invia ogni franco che guadagna. Scoperta dalle altre donne, che pensano anche che Fantine si comporti in maniera non consona alla sua posizione perché rifiuta le avances del caposquadra della fabbrica, viene chiesto il suo licenziamento (“At the End of the Day”). Fantine viene buttata fuori senza pietà e supplica Valjean di aiutarla, ma l’attenzione di lui è altrove.
    Javert, ora ispettore di polizia, è comparso nella fabbrica per vedere Madeleine. Nonostante Javert pensi di averlo già conosciuto, velocemente Valjean liquida l’argomento dicendogli che lo sta scambiando per qualcun’altro. I due vengono interrotti da un rumore che viene da fuori e si affrettano a uscire. Qui, Javert osserva con ammirazione Valjean sollevare un carro che si è rovesciato su un guidatore di nome Fauchelevent (STEPHEN TATE, che è stato Thénardier in teatro a Londra per vari anni). Questo straordinario spettacolo di forza ricorda a Javert del prigioniero Valjean, ma non ne è così sicuro da dirlo.
    Alla disperata ricerca di soldi per pagare le medicine di sua figlia, Fantine si reca nella zona a luci rosse (“Lovely Ladies”), dove vende il suo amato medaglione, i suoi capelli e i suoi denti, e poi si unisce alle prostitute per vendere il suo corpo (“I Dreamed a Dream”). Completamente degradata, litiga con un cliente violento e sta per essere arrestata da Javert quando arriva il sindaco ed esige che lei venga invece portata in ospedale. Fantine racconta a Valjean che lei è stata mandata via dal suo caposquadra, che Valjean non ha fatto niente per aiutarla e che sua figlia sta per morire. Basito, lui promette di andare alla locanda di Montfermeil, dove vive la figlia, e di riportarla da sua madre.
    Più tardi, Javert sente che il prigioniero Valjean — a cui da la caccia da otto anni — è stato ricatturato, e va a trovare Madeleine per scusarsi del suo sospetto. Valjean nasconde lo shock e corre a casa per prepararsi a scappare prima che venga scoperto l’errore. Incapace di vedere un uomo innocente andare in prigione, Valjean irrompe in tribunale e confessa di essere lui il vero Valjean, prigioniero 24601 (“Who Am I?”). Valjean va poi in ospedale, dove promette a Fantine in fin di vita che lui troverà e crescerà Cosette come se fosse sua figlia (“Take My Hand”). Proprio mentre Fantine muore, Javert arriva ad arrestare Valjean. I due uomini lottano (“The Confrontation”), ma Valjean riesce a scappare.
    A Montfermeil, la giovane Cosette (l’esordiente ISABELLE ALLEN) vive con (“Castle on a Cloud”) il Signor e la Signora Thénardier (Baron Cohen e Bonham Carter), che la trattano orribilmente mentre invece viziano la loro vera figlia, la giovane Éponine (l’esodiente NATALYA WALLACE). Tenutari di una locanda, i due gestiscono un business losco e spesso frodano i clienti rubando loro i soldi (“Master of the House”). Valjean trova Cosette gelata nel bosco vicino alla locanda, la riporta ai Thénardier e paga i suoi tutori per poterla portare con sé a Parigi (“The Bargain”).
    Poco dopo che Valjean e Cosette sono andati via, arriva Javert, maledicendo il fatto che Valjean gli sia sfuggito ancora una volta. In viaggio per Parigi, Valjean viene sopraffatto dall’amore che prova per Cosette (“Suddenly”, scritta per il film), ma non c’è tempo per abbandonarsi a sentimenti paterni. Javert gli sta alle calcagna, e quando arrivano a Parigi, Valjean e Cosette cercano rifugio in un convento. Lo trovano quando si imbattono proprio nell’uomo che Valjean ha salvato da morte certa, Fauchelevent. Quella notte, Javert promette alla città che dorme che darà la caccia a Valjean fino a quando non ritornerà dietro le sbarre (“Stars”).

    1832, Parigi: Nove anni più tardi, la rivolta cova in città a causa dell’imminente morte del famoso leader, il Generale Lamarque, l’unico uomo del governo che ha mostrato benevolenza nei confronti dei poveri cittadini che muoiono per le strade. Seguiamo l’indomabile monello Gavroche (DANIEL HUTTLESTONE, della produzione per il West End di Les Misérables) mentre salta da carrozza a carrozza, letteralmente danzando sopra le teste dell’elite (“Look Down”), e un gruppo di studenti politicamente impegnati capeggiati da Marius (Redmayne) e Enjolras (Tveit) mentre si radunano in strada. Enjolras raduna la folla per supporto, e una giovane e bella ragazza, l’ormai cresciuta Éponine (Barks), fissa con desiderio Marius, chiaramente e disperatamente inamorata di lui.
    Più tardi in quello stesso giorno, una banda di strada capeggiata dai Thénardier assale Valjean e una bellissima giovane donna, Cosette (Seyfried), che stanno facendo l’elemosina ai mendicanti. Marius intravede Cosette, e non riesce a toglierle gli occhi di dosso. E’ semplicemente amore a prima vista. Proprio in quel momento, arriva Javert che mette fine alla zuffa ma non riconosce Valjean fino a che l’ex prigioniero non è scomparso. Dalla sua, Éponine accetta riluttante di aiutare Marius a trovare Cosette, l’unica per cui lui abbia occhi.
    Mentre la notizia della morte di Lamarque si diffonde per tutta Parigi, gli studenti si radunano di nuovo per cercare sostenitori per una rivoluzione (“Red and Black”). Marius è comunque distratto dal pensiero di Cosette, così come Cosette pensa a lui (“In My Life”). Éponine guida Marius da Cosette (“In My Life”/“A Heart Full of Love”), mentre suo padre cerca di rapinare la casa di Valjean. Valjean, convinto che sia Javert che lo ha trovato, dice a Cosette che devono lasciare il paese. Cosette scarabocchia in gran fretta una lettera per Marius per comunicargli dove potrà trovarla. Vede Éponine e le chiede di dare il messaggio a Marius. Éponine lo prende e camminando scoraggiata per le strade solitarie di Parigi (“On My Own”), arriva all’appartamento dove vive Marius. Con il cuore affranto conserva la lettera ma gli dice che Cosette è andata in Inghilterra.
    Ascoltando la canzone d’ensemble “One Day More”, seguiamo i molti fili della storia: Valjean e Cosette che scappano, mentre Marius è ardente di desiderio per Cosette e Éponine piange per un amore che non conoscerà mai; Enjolras e gli studenti preparano le munizioni per la rivolta, mentre Javert mette insieme le sue forze e promette di sopprimerla. Marius guida in strada gli studenti che, appoggiati dalla folla, tendono un’imboscata al funerale di Lamarque (“Do You Hear the People Sing?”) e chiamano la gente alla rivolta. Un soldato scarica tutte le sue munizioni contro di loro e il funerale si trasforma in una sommossa. Gli studenti si dividono e tornano alla loro base, dove si preparano per costruire una barricata e aprire il conflitto finale. Travestita da maschio, Éponine decide di ricongiungersi a Marius là, e anche Javert, sotto copertura per tutto il funerale, arriva alla barricata in costruzione. Gavroche presto smaschera la vera identità di Javert e la spia viene presa in ostaggio dagli studenti.
    La barricata continua a crescere, e i rivoluzionari disobbediscono all’ordine dei soldati di smettere. Éponine viene uccisa mentre protegge Marius (“A Little Fall of Rain”) ma, prima di morire, riesce a dargli la lettera che Cosette gli ha scritto. Marius chiede a Gavroche di portare una lettera a Cosette, che viene intercettata da Valjean. Quest’ultimo capisce ora che Marius e Cosette sono innamorati e sapendo che gli studenti non hanno nessuna possibilità, va a cercare Marius. Valjean riesce ad entrare nella barricata e subito vede che Javert è stato fatto prigioniero. Mettendo gli studenti in guardia della presenza dei cecchini e dimostrando così la sua fedeltà, Valjean chiede a Enjolras di lasciare Javert alla sua custodia. A Valjean viene data l’opportunità di uccidere Javert, invece Valjean gli mostra la pietà che l’ispettore gli aveva negato. Gli studenti si preparano per una lunga notte sulle barricate (“Drink With Me”), e nel silenzio mortale, Valjean prega Dio di salvare Marius (“Bring Him Home”).
    Il giorno successivo, Gavroche si offre volontario per andare a prendere altre munizioni (“Little People”) e viene ucciso da un soldato. I ribelli devono ora affrontare un bombardamento da parte dell’esercito, e in questo attacco, Marius viene colpito. Valjean porta Marius privo di sensi fuori dalla carneficina, scappando attraverso la rete fognaria. Enjolras e i pochi ribelli rimasti vengono uccisi. Javert cammina in mezzo ai corpi, contemplando la vittoria della legge sulla ribellione, ma l’ispettore non trova Valjean fino a che non vede che un tombino è stato sollevato…
    Valjean spinge Marius attraverso le fogne, e dopo aver incontrato Thénardier che sta rapinando i cadaveri dei ribelli, emerge dal canale di scolo solo per trovare ancora una volta Javert che lo sta aspettando. Valjean lo prega di dargli il tempo di portare Marius all’ospedale, ma Javert minaccia di ucciderlo se tenta di fuggire. Valjean continua ad andare avanti, ma Javert non riesce a premere il grilletto. Javert lascia andare Valjean, incapace però di vivere sapendo che i suoi immutabili principi di giustizia sono stati infranti, si uccide gettandosi da un ponte.
    Marius, inconsapevole dell’identità del suo salvatore, si risveglia dall’incubo a casa di suo nonno Gillenormand (PATRICK GODFREY, Quel che resta del giorno). Ancora debole, Marius ritorna al café dove gli studenti avevano pianificato la loro rivolta e piange per i suoi compagni che sono morti per la causa (“Empty Chairs at Empty Tables”). Quando si gira per andarsene, vede Cosette che lo aspetta. A casa di suo nonno, Marius guarisce grazie anche alla cura di Cosette e va da Valjean per ascoltare il suo salvatore confessargli del suo passato. Sapendo che deve fuggire per non causare disonore a Cosette nel caso venga catturato (“Who Am I?”), Valjean fa giurare a Marius che Cosette non verrà mai a sapere la sua vera storia.
    Marius e Cosette si sposano e, al banchetto di nozze, i Thénardier tentano di ricattare Marius in cambio del loro silenzio sull’identità di Valjean. Quando vede che l’anello che Thénardier ha rubato quella famosa notte nelle fogne è il suo, Marius capisce che è stato Valjean a salvarlo. Colpisce Thénardier e lui e sua moglie vengono cacciati via accompagnati da un canto di protesta (“Beggars at the Feast”). Cosette si unisce a Marius per affrettarsi insieme verso il convento dove lei potrà forse conoscere la sua vera storia. Restano con Valjean mentre muore, raggiunti dai fantasmi di Fantine e del cardinale (“Take My Hand”).
    Molti anni più tardi, a Parigi la gente si è rivoltata a migliaia ed è nata una nuova Repubblica. Un’immensa barricata è popolata da migliaia di persone (“Do You Hear the People Sing?”). Tra loro vediamo i fantasmi di Enjolras e degli studenti, di Gavroche e Éponine, di Fantine e Valjean— tutti insieme a cantare trionfanti.

    SHORT SYNOPSIS:

    An adaptation of the successful stage musical based on Victor Hugo's classic novel set in 19th-century France, in which a paroled prisoner named Jean Valjean seeks redemption.

    Prisoner 24601, Jean Valjean, is released from prison and breaks parole to create a new life for himself while evading the grip of the persistent Inspector Javert. Set in early 19th-century France, the story reaches resolution against the background of the July Revolution of 1832.

    Commento critico (a cura di ROSS DI GIOIA)

    Nella Toulon del 1815, l’ardore della Rivoluzione francese è ancora viva e vegeta. Jean Valjean (Hugh Jackman), prigioniero numero 24601, deve scontare diciannove anni di lavori forzati per aver rubato un pezzo di pane per sfamare un nipote. Tornato libero grazie ad un'amnistia, continua ad avere il fiato sul collo dell’onnipresente Javert (Russell Crowe), secondino della prigione, convinto che in fondo un ladro resti sempre - comunque e dovunque - un ladro. Illuminato quindi dall’atto caritatevole di monsignor Myriel, il galeotto Valjean si spoglia delle vesti di peccatore e assume il nome di Monsieur Madeleine, ricostruendosi una vita che valga la pena vivere, diventando un imprenditore di successo nonché sindaco della sua nuova cittadina, Montreuil sur Mer. L’animo nuovo rende Monsieur Madeleine misericordioso al punto che, salvata dalla prigione la disgraziata Fantine (Anne Hathaway), le promette di proteggere la sua bambina, Cosette, che è stata affidata alle cure dei

    Thénardier, una coppia di locandieri ladri e furbacchioni (Sacha Baron Cohen ed Elena Bonham Carter). Alla morte di Fantine, come promesso, Valjean riscatta Cosette. Una volta adulta, quest’ultima (Amanda Seyfried) vive immersa nell’amore di Valjean, che per lei si è fatto padre e madre insieme, ma allo stesso tempo nella sua ossessione (reciproca) per Javert, che non lo molla. La Storia però è capricciosa, si sa, e con nonchalance mette ex galeotto ed ex secondino l’uno di fronte all’altro - ancora una volta - sulle due barricate che infiammano Parigi: uno è con i rivoluzionari repubblicani, l’altro con la monarchia. Intanto il cuore di Cosette è rapito dal giovane Marius (Eddie Redmayne), mentre il destino di tutti loro volge verso un finale di dolore ma anche di speranza.

    Tom Hooper, regista premio Oscar per Il discorso del Re, usa esclusivamente il recitativo (non ci sono dialoghi), mantenendo fede alla versione originale

    a cui si ispira, per far risplendere al cinema Les Misérables, il musical più longevo nella storia del West End londinese. I miserabili di Victor Hugo prestano così corpo e voce a una vera e propria opera lirica. Ma non ci si lasci né ingannare né spaventare. L’assenza di dialogo è strumentale, in questo caso, ad una rappresentazione incardinata su un elemento innovativo: la performance degli attori è infatti “live”. La sfida, ora ravvicinata ora a distanza, tra il galeotto Jackman e l'ufficiale Crowe, parabola dell’intera opera di Hugo, rivive tra i derelitti di una società allo sbando - ex carcerati, prostitute, studenti in povertà, orfani abbandonati a loro stessi - per volere di Hooper con una forza innovativa e coinvolgente. La più amata di sempre tra le storie di cadute e di risalite, peccato e redenzione, scopre adesso nuove vesti e sfaccettature, facendo della rievocazione storica il collante di

    un melodramma potente e ricco, nel quale l’elemento musicale domina gli eventi. Uno spettacolo ipnotico che ti trascina senza riserve, dove la maestosità scenica - l’incipit, o in questo caso dovremmo dire l’ouverture, sovrasta tutte le altre - con galeotti al lavoro nei bacini di carenaggio delle navi o barricate disperate nel cuore di Parigi, non distoglie però l’attenzione dalle romanze più delicate e dai canti d'amore. L’eterna e sempre verde lotta tra il Bene e il Male si insinua nello scontro tra Valjean e Javert, trascinando Les Misérables di Tom Hooper verso elementi nuovi e inesplorati nel romanzo di Hugo, arricchendo il plot grazie ad un senso dell’inquadratura da grande cinema, ma soprattutto evitando la trappola del flashback - utile, ma ne avrebbe risentito la fluidità del racconto, e con una durata di due ore e mezzo… - optando invece per il controcampo. Dopo lo straordinario Il discorso

    del Re, la magia che permea ancora il regista (incredibilmente assente nella short list per gli Oscar del prossimo febbraio), regala una festa per gli occhi e il cuore, nel quale una diafana Anne Hathaway sorprende e commuove e la coppia Baron Cohen-Bonham Carter (che si era già sfiorata in Sweeney Todd) diverte interpretando due locandieri popolari e truffaldini. Più di tutte le altre, è con le loro arie che il musical scritto da Alain Boublil e musicato da Claude Michel Schönberg, fatto amare al mondo da Cameron Mackintosh, crea un trampolino di lancio per Jackman-Crowe, veri dominatori della scena. Una scena sfarzosa e indimenticabile.

    Secondo commento critico (a cura di JUSTIN CHANG, www.variety.com)

    As a faithful rendering of a justly beloved musical, "Les Miserables" will more than satisfy the show's legions of fans. Even so, director Tom Hooper and the producers have taken a number of artistic liberties with this lavish bigscreen interpretation: The squalor and upheaval of early 19th-century France are conveyed with a vividness that would have made Victor Hugo proud, heightened by the raw, hungry intensity of the actors' live oncamera vocals. Yet for all its expected highs, the adaptation has been managed with more gusto than grace; at the end of the day, this impassioned epic too often topples beneath the weight of its own grandiosity.

    The Universal release will nonetheless be a major worldwide draw through the holidays and beyond, spelling a happy commercial ending for a project that has been in development for roughly a quarter-century. Since its 1985 London premiere, the Cameron Mackintosh-produced tuner (adapted from Alain

    Boublil and Claude-Michel Schoenberg's French production) has become one of the longest-running acts in legit history, outpaced on Broadway only by "The Phantom of the Opera" and "Cats." "Les Miserables" has aged far more gracefully than those two '80s-spawned perennials, owing largely to the lush emotionalism of Schoenberg's score, the timeless sentiments articulated in Herbert Kretzmer's lyrics, and the socially conscious themes, arguably more relevant than ever, set forth in Hugo's much-filmed masterwork.

    In an intuitive yet bold scripting decision, scribes William Nicholson, Boublil, Schoenberg and Kretzmer have fully retained the show's sung-through structure, with only minimal spoken dialogue to break the flow of wall-to-wall music. Not for nothing is "Do You Hear the People Sing?" the piece's signature anthem; song is the characters' natural idiom and the story's lifeblood, and the filmmakers grasp this idea firmly enough to give the music its proper due. Even with some of the

    lyrics skillfully truncated, this mighty score remains the engine that propels the narrative forward.

    In visual terms, Hooper adopts a maximalist approach, attacking the material with a vigor and dynamism that suggest his Oscar-winning direction on "The King's Speech" was just a warm-up. At every turn, one senses the filmmaker trying to honor the material and also transcend it, to deliver the most vibrant, atmospheric, physically imposing and emotionally shattering reading of the show imaginable. Yet the effect of this mammoth 158-minute production can be as enervating as it is exhilarating. Blending gritty realism and pure artifice, shifting from solos of almost prayerful stillness to brassy, clunkily cut-together ensemble numbers, it's an experience whose many dazzling parts seem strangely at odds.

    The film's ambition is immediately apparent in a muscular opening setpiece that hints at the scope of Eve Stewart's production design: In 1815 Toulon, France, a chain gang labors

    to tow a ship into port. Among the inmates is Jean Valjean (Hugh Jackman), overpunished for having stolen a loaf of bread nearly 20 years earlier, now being released on parole by Javert (Russell Crowe), the prison guard who will persecute him for years to come. With his scraggly beard, sunburnt skin and air of wild-eyed desperation, Valjean looks every inch a man condemned but, through the aid of a kind bishop (Colm Wilkinson, who originated the role of Valjean in 1985), vows in his soul-searching number "What Have I Done?" to become a man of virtue.

    In this and other sequences, Hooper (again working with "Speech" d.p. Danny Cohen) opts to bring the camera close to his downtrodden characters and hold it there. It's a gesture at once compassionate and calculated, and it's never more effective than when it touches the face of Fantine (Anne Hathaway), a poor, unwed

    mother ejected from Valjean's factory into the gutters.

    Hathaway's turn is brief but galvanic. Her rendition of "I Dreamed a Dream," captured in a single take, represents the picture's high point, an extraordinary distillation of anguish, defiance and barely flickering hope in which the lyrics seem to choke forth like barely suppressed howls of grief. Hathaway has been ripe for a full-blown tuner showcase ever since she gamely sang a duet with Jackman at the Oscars in 2009, and she fulfills that promise here with a solo as musically adept as it is powerfully felt.

    This sequence fully reveals the advantages of Hooper's decision to have the thesps sing directly oncamera, with minimal dubbing and tweaking in post. As carefully calibrated with the orchestrations (by Anne Dudley and Stephen Metcalfe) in Simon Hayes' excellent sound mix, the vocals sound intense, ragged and clenched with feeling, in a way that at

    times suggests neorealist opera. A few beats and notes may be missed here and there, but always in a way that serves the immediacy of the moment and the truth of the emotions being expressed, giving clear voice to the drama's underlying anger and advocacy on behalf of the poor, marginalized and misunderstood.

    Hathaway's exit leaves a hole in the picture, which undergoes a tricky tonal shift as Valjean rescues Fantine's young daughter, Cosette (Isabelle Allen), from her cruel guardians, the Thenardiers. Inhabited with witchy, twitchy comic abandon by Sacha Baron Cohen and Helena Bonham Carter, not terribly far removed from the grotesques they played in "Sweeney Todd," these innkeepers amusingly send up their venal, disreputable and utterly unsanitary lifestyle in "Master of the House," a memorably grotesque number that also marks the point, barely halfway through, when "Les Miserables" starts to splutter.

    As it shifts from one dynamically slanted

    camera angle to another via Melanie Ann Oliver and Chris Dickens' busy editing, the picture seems reluctant to slow down and let the viewer simply take in the performances. That hectic, cluttered quality becomes more pronounced as the story lurches ahead to the 1832 Paris student uprisings, where the erection of a barricade precipitates and complicates any number of subplots. These include Javert's ongoing pursuit of Valjean, their frequent run-ins seeming even more coincidental than usual in this movie context; the blossoming romance between Cosette (now played by Amanda Seyfried) and young revolutionary leader Marius (Eddie Redmayne); and the noble suffering of Eponine (Samantha Barks), whose unrequited love for Marius is heartbreakingly exalted in "On My Own."

    As the characters' voices and stories converge in the magisterial medley "One Day More," the frequent crosscutting provides a reasonable visual equivalent of the nimble revolving sets used onstage. Yet even on this

    broader canvas, the visual space seems to constrict rather than expand, and the sense of a sweeping panorama remains elusive. From there, the film proceeds through an ungainly pileup of gun-waving mayhem before unleashing a powerful surge of emotion in the suitably grand finale.

    Devotees of the stage show will nonetheless be largely contented to see it realized on such an enormous scale and inhabited by well-known actors who also happen to possess strong vocal chops. The revelation here is Redmayne, who brings a youthful spark to the potentially milquetoast role of Marius, and who reveals an exceptionally smooth, full-bodied singing voice, particularly in his mournful solo "Empty Chairs at Empty Tables."

    Jackman's extensive legit resume made him no-brainer casting for Valjean, and he embodies this sinner-turned-saint with the requisite fire and gravitas. Whether he's comforting the dying Fantine or sweetly serenading the sleeping Cosette (in the moving "Suddenly," a

    song written expressly for the screen), Jackman projects a stirring warmth and nobility. He's less at home with the higher register of Valjean's daunting two-octave range; there's more strain than soul in his performance of "Bring Him Home," usually one of the show's peak moments.

    Crowe reveals a thinner, less forceful singing voice than those of his co-stars, robbing the morally blinkered Javert of some dramatic stature, although his screen presence compensates. Barks, a film newcomer wisely retained from past stagings, more than holds her own; Seyfried (who previously flexed her musical muscles in "Mamma Mia!") croons ever so sweetly as the lovely, passive Cosette; Aaron Tveit cuts a dashing figure as the impulsive student revolutionary Enjolras; and young Daniel Huttlestone makes a delightful impression as the street urchin Gavroche, bringing an impish streak of energy to the proceedings.

    Altre voci dal set:

    Il produttore CAMERON MACKINTOSH:

    "L’unico modo in cui si può far funzionare questa musica è catturandola nel momento. Questa è stata una delle prime cose che Tom ha detto quando mi ha spiegato i motivi per cui voleva fare così. In più lui amava Les Misérables. La maggior parte degli altri registi con cui ho parlato nel corso degli anni mi ha detto che avrebbe saputo fare questa o quella canzone, ma che non avrebbe saputo come fare a far cantare Les Misérables. Ma questo è proprio quello di cui parla il romanzo di Victor Hugo: parla di tutti noi, non solo della storia di Jean Valjean e Javert. Nel momento in cui Tom ha afferrato questo, io ho capito che lui era la persona che avrebbe trovato la sua propria maniera di realizzare questa storia e che ci avrebbe messo tutti al lavoro".

    Pressbook:

    PRESSBOOK ITALIANO di LES MISÉRABLES
    ENGLISH PRESSBOOK of LES MISÉRABLES

    Links:

    • Tom Hooper (Regista)

    • Russell Crowe

    • Anne Hathaway

    • Alistair Brammer

    • Gabriel Vick

    • Hugh Skinner

    • Killian Donnelly

    • Amanda Seyfried

    • Hugh Jackman

    • Sacha Baron Cohen

    • Helena Bonham Carter

    • Eddie Redmayne

    • George Blagden

    • Samantha Barks

    • Aaron Tveit

    • Colm Wilkinson

    • Frances Ruffelle

    • Fra Fee

    • Richard Cordery

    • Isabelle Allen

    • 'LES MISERABLES' - PREMIERE MONDIALE A LONDRA: 'VIDEO LIVE' IN ESCLUSIVA ON LINE SU 'CELLULOIDPORTRAITS' (Speciali)

    • Les Misérables (BLU-RAY + DVD)

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    Les Misérables - trailer 2

    Les Misérables - trailer

    Les Misérables - spot TV

    Les Misérables - spot TV 'Evento dell'anno'

    Les Misérables - spot TV 'Storia indimenticabile'

    Les Misérables - clip 'A heart full of love' (versione originale sottotitolata)

    Les Misérables - clip 'On my own' (versione originale sottotitolata)

    Les Misérables - featurette 'Cantando dal vivo sul set' (versione originale sottotitolata)

    Les Misérables - featurette 'Colm Wilkinson is Back' (versione originale sottotitolata)

    Les Misérables - featurette 'Epic Scale-Les Mis' Opening Number' (versione originale sottotitolata)

    Les Misérables - featurette 'Production Design' (versione originale sottotitolata)

    Les Misérables - featurette 'Sound Mixing/Editing' (versione originale sottotitolata)

    Les Misérables - featurette 'Original New Song: Suddenly' (versione originale sottotitolata)

    Les Misérables - La Première Mondiale di Londra del 04.12.2012 (versione originale)

    Les Misérables - La Première Mondiale di Londra del 04.12.2012-B-Roll (versione originale)

    Les Misérables - intervista video a Amanda Seyfried 'Cosette' alla Première Mondiale di Londra del 04.12.2012 (versione originale)

    Les Misérables - intervista video a Hugh Jackman 'Jean Valjean' alla Première Mondiale di Londra del 04.12.2012 (versione originale)

    Les Misérables - intervista video a Russell Crowe 'Ispettore Javert' alla Première Mondiale di Londra del 04.12.2012 (versione originale)

    Les Misérables - intervista video a Anne Hathaway 'Fantine' alla Première Mondiale di Londra del 04.12.2012 (versione originale)

    Les Misérables - intervista video a Sacha Baron Cohen 'Monsieur Thénardier' alla Première Mondiale di Londra del 04.12.2012 (versione originale)

    Les Misérables - intervista video a Helena Bonham Carter 'Madame Thénardier' alla Première Mondiale di Londra del 04.12.2012 (versione originale)

    Les Misérables - intervista video a Eddie Redmayne 'Marius Pontmercy' alla Première Mondiale di Londra del 04.12.2012 (versione originale)

    Les Misérables - intervista video a Samantha Barks 'Éponine' alla Première Mondiale di Londra del 04.12.2012 (versione originale)

    Les Misérables - intervista video al regista Tom Hooper alla Première Mondiale di Londra del 04.12.2012 (versione originale)

    Les Misérables - intervista video al produttore Eric Fellner alla Première Mondiale di Londra del 04.12.2012 (versione originale)

    Les Misérables - intervista video al produttore Cameron Mackintosh alla Première Mondiale di Londra del 04.12.2012 (versione originale)

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