E' NATA UNA STAR?: 'LUCIANINA' LITTIZZETTO E ROCCO PAPALEO GENITORI DEL 'PORNOSTAR' PIETRO CASTELLITTO (FIGLIO DI SERGIO NELLA VITA REALE). NON SOLO FARSA...!
RECENSIONE - Dal 23 MARZO
(E' nata una star?; ITALIA 2012; Commedia; 95'; Produz.: IBC Movie/Warner Bros. Entertainment Italia; Distribuz.: Warner Bros. Pictures Italia)
Lucia (Luciana Littizzetto) trova nella buca delle lettere un dvd con un biglietto ricevuto da una vicina di casa pettegola. Sulla copertina c'è la foto di suo figlio Marco e il film è vietato ai minori. Marco a quanto pare lavora come pornostar. Lucia, scoperta l'incredibile verità , dovrà dirlo a Fausto (Rocco Papaleo), suo marito, e insieme dovranno parlarne con il ragazzo...
UNA PELLICOLA SBAGLIATA! E QUESTO A DISPETTO DELLA COPPIA-TROFEO LITTIZZETTO-PAPALEO. UN B-MOVIE SCADENTE CON UNA MORALE RAFFAZZONATA, SOSTANZIALMENTE VACUA E INCONCLUDENTE
Non si pretendeva la farsa dall'inizio alla fine a tutti i costi! Ma si pone d'altra parte piuttosto male anche questa sorta di 'melodramma' sciapo di serie B così come alla fin dei conti è risultato E' nata una star? per la regia di Lucio Pellegrini (Figli delle stelle, La vita facile). E dire che gli intenti sullo sviluppo del soggetto (il film è tratto dall'omonimo racconto di Nick Hornby edito da Guanda) ispiravano fiducia: l'onda da cavalcare era quella della vena pedagogico-social-morale che pone in primo piano responsabilità e preoccupazione dei genitori (fortunatamente non di tutti e non obbligatoriamente sugli stessi registri, dipende dai figli, oltre che dall'educazione da loro ricevuta) all'ombra della nostra 'bella società ', quella creata ad hoc a scopo di lucro da svariati manipoli di
manigoldi adulti privi di scrupoli e - consapevoli o meno - assolutamente privi di senno, prima ancora che di morale, e dunque di rispetto per se stessi prima ancora che per gli altri, alla stregua di 'immondizia umana'. Le politiche gestionali che da decenni e decenni hanno sostenuto fino ad oggi discoteche & Co. si specchiano a meraviglia in questa categoria di 'criminali autorizzati' verso lo scempio di 'gioventù bruciate' da ogni punto di vista. Ma i demenziali, e non di rado osceni, programmi che il piccolo schermo propina da tempo - il Teatro doc è meglio tenerlo in archivio, non fosse mai che le nuove generazioni avessero ad imparare qualcosa di troppo! - nell'epoca del Grande Fratello e del rincoglionimento generale con annessi e connessi, non sono da meno.
Eppure tutto questo non viene neanche minimamente toccato nella pellicola di Pellegrini. Le uniche, latitanti e alquanto annacquate riflessioni, sono affidate
riesce proprio a vedere nulla di positivo nè di accettabile nelle scelte del figlio Marco: presto scopriamo che con il filmino da porno star non si è trattato della bravata di una volta e via, ma dell'inizio di una sorta di dopo lavoro (il primo sarebbe quello di cuoco provetto) che si ha tutta l'intenzione di proseguire. E non veniamo a dire 'meglio quello che la droga od altro'! Che poi, dategli tempo! Hai visto mai che arrivi pure quella!? Con buona pace del 'gotha' dei comici italiani! Quale vorrebbe essere il messaggio? Che va bene così?! Ma andiamo!!!