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    THE WEDDING PARTY: L'ESORDIENTE REGISTA LESLYE HEADLAND METTE IN SCENA UNA FEROCE SATIRA DELLA BORGHESIA BIANCA AMERICANA CON UN TRIS DI DIAVOLESSE - KIRSTEN DUNST, ISLA FISHER E LIZZY CAPLAN - ICONE DI PECCATI COME INVIDIA, LUSSURIA, IRA. E IL RINASCIMENTO DELLA COMMEDIA 'POLITICAMENTE SCORRETTA' AL FEMMINILE E' SERVITO!

    RECENSIONE ITALIANA e PREVIEW in ENGLISH by JUSTIN CHANG (www.variety.com) - Dal 65. Festival Internazionale del Film di Locarno (1-11 Agosto 2012) e dal Sundance Film Festival 2012 - Dal 18 OTTOBRE

    "Quando ho presentato la sceneggiatura ai produttori quattro anni fa, questi mi hanno detto che sì, le donne parlano così ma che no, non pagherebbero mai per vedere donne parlare così. Le donne ora sono invece incoraggiate a girare film del genere".
    La regista e sceneggiatrice Leslye Headland

    "La svolta è stata segnata da un certo film intitolato 'Bridesmaids' ('Le amiche della sposa' in italiano, ndr) che ha dimostrato che le donne possono anche essere protagoniste divertenti, e non semplici comparse. Si tratta di un genere che sta ottenendo rispetto, soldi e pubblico... nella mia carriera ho interpretato numerosi personaggi tossicodipendenti e incasinati, e anche Gena non fa eccezione. Ma sapete una cosa? Adoro questo genere di ruoli, se tutto fosse in ordine mi annoiereiâ€.
    L'attrice Lizzy Caplan

    (Bachelorette; USA 2012; Commedia; 91'; Produz.: Gary Sanchez Productions/BCDF Pictures; Distribuz.: Lucky Red)

    Locandina italiana The Wedding Party

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    See SHORT SYNOPSIS

    Titolo in italiano: The Wedding Party

    Titolo in lingua originale: Bachelorette

    Anno di produzione: 2012

    Anno di uscita: 2012

    Regia: Leslye Headland

    Sceneggiatura: Leslye Headland

    Cast: Kirsten Dunst (Regan)
    Isla Fisher (Katie)
    James Marsden (Trevor)
    Lizzy Caplan (Gena)
    Adam Scott (Clyde)
    Rebel Wilson (Becky)
    Arden Myrin (Melissa)
    Hayes MacArthur (Dale)
    Kyle Bornheimer (Joe)
    Meg Phillips (Damigella d'onore della sposa)
    Ella Rae Peck (Stefanie)
    Leslie Meisel (Cugina della sposa)
    Megan Neuringer (Cugina della sposa)
    Nicole Signore (Ospite al matrimonio)

    Musica: Michael Wandmacher

    Costumi: Anna Bingemann

    Scenografia: Richard Hoover

    Fotografia: Doug Emmett

    Montaggio: Jeffrey Wolf

    Makeup: Sylvia Malangone Cappelli

    Casting: Jennifer Euston

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Regan (Kirsten Dunst) è abituata a essere la prima in tutto. Figurarsi il suo orrore e la sua umiliazione quando scopre che una vecchia compagna di liceo, quella che tutti chiamavano «Faccia di maiale», salirà all’altare prima di lei! Regan fa buon viso a cattivo gioco e assume il ruolo di damigella d’onore insieme alle sue amiche d’infanzia: la promiscua Gena, che tende al consumo di sostanze stupefacenti, e la svampita Katie. Le amiche sono determinate a mettere da parte le amarezze per celebrare un addio al nubilato squisitamente edonistico. Armate di sarcasmo e riserve inesauribili di alcol e coca, le tre scurrili signorine si imbarcano in una lunga notte carica di emozioni, senza farsi mancare il momento di panico per il vestito della sposa, vari fluidi corporei e qualche ex ragazzo molto carino.

    IN DETTAGLIO:

    Tre amiche sono invitate a fare le damigelle d’onore al matrimonio di un’ex compagna di liceo che all’epoca prendevano in giro. Invidiose e amareggiate dal fatto che il loro zimbello di gioventù, poeticamente soprannominato Pig Face, abbia trovato l’anima gemella battendole sul tempo, le tre single faranno di tutto, intenzionalmente o meno, per rovinare la cerimonia.
    Commedia catastrofica incentrata sui sentimenti e i comportamenti più ignobili, Bachelorette fa parte di un progetto ambizioso e molto originale della drammaturga, sceneggiatrice e regista Leslye Headland, che qui firma il suo primo lungometraggio cinematografico ma che ha già all’attivo un’opera teatrale composta da una serie di lavori sui sette peccati capitali.
    In origine Bachelorette era una pièce sulla gola, ma il film stila un elenco pressoché esaustivo di peccati quali l’invidia, la lussuria o l’ira declinati, nel corso di questa folle notte di disastri, dissolutezza e psicodrammi, in una valanga di situazioni e battute esilaranti.
    La regista punta il dito su difetti e bizzarrie delle sue contemporanee, giovani belle e ricche che sembrano aver perso ogni riferimento morale così come il senso della realtà (si veda il ruolo fondamentale che nella storia riveste l’abuso di cocaina), e mette in scena una feroce satira della borghesia bianca americana. Questo trio di diavolesse è interpretato da ottime attrici, tanto belle quanto divertenti e talentuose.
    Sotto lo smalto dell’eleganza e dell’autocontrollo, Kirsten Dunst è un impressionante mostro di gelosia e frustrazione. Isla Fisher, all’anagrafe signora Sacha Baron Cohen, è una delle attrici più in vista della nuova commedia americana. Quanto a Lizzy Caplan, è dotata di un temperamento comico straordinario, già ammirato sia al cinema sia in televisione.

    SHORT SYNOPSIS:

    Three friends are asked to be bridesmaids at a wedding of a woman they used to ridicule back in high school.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    'UNA NOTTE DA... LEONESSE', INFIDAMENTE STRONZE, E DAVVERO 'SCOPPIATE' IN OGNI SENSO: LE PROTAGONISTE D'ECCEZIONE (E INTERPRETI, CON KIRSTEN DUNST IN TESTA) IN UNA SORTA DI 'SEX AND THE CITY'... JUNIOR, PER UN PARTY DI MATRIMONIO AL PASTICCIO DI INVIDIE E FRECCIATINE AL VETRIOLO, NATURALMENTE PRIMA DELLA CATARTICA PIOGGIARELLINA DA COMMOZIONE AL CONFETTO ROSA

    "Ho pensato: 'Wow, una parte da antipatica, cattiva e pure un pò puttana: era ora!'. Che noia essere sempre carine, sorridenti e buone... Viva le bastardissime!". A parlare (*) - c'è da non crederci! - è Kirsten Dunst che, non ancora riposti nell'armadio i panni di Camille, la moglie tradita ad oltranza da Dean (il poeta 'beat' Neal Cassady) nell'On the Road di Walter Salles, là dove tutti sono 'off limits', tranne lei, indossa ora quelli di Regan per The Wedding Party, la 'scollacciata' commedia in rosa che celebra l'esordio alla regia della giovane sceneggiatrice

    televisiva Leslye Headland. E lo sguardo giovane e fresco emerge, in effetti, fin dalle prime battute (oltre che dal corredo figurativo ai titoli di testa) in cui è proprio Kirsten Dunst con l'urticante e subdolo personaggio di Regan ad entrare in scena per prima, e per di più con un argomento che non avremmo mai considerato possibile, alla luce del contesto generale di festa matrimoniale, con tanto di doppio addio a celibato e nubilato. In altre parole, 'la notte prima... ' di uno tra gli esami più emozionanti della vita: il matrimonio (ma l'esame vero nella vita arriva, ovviamente, dopo la festa), ovvero, il matrimonio non propriamente della migliore amica nel senso più ortodosso del termine, ma quasi.

    Nel quartetto di 'scoppiate', ex compagne di scuola, Regan/Dunst è quella che tiene alla perfezione del suo essere come a un credo religioso, e come si capirà prestissimo, di lì a

    poco, una cui non piace proprio essere spodestata dai primati nel senso più vasto del termine: di bellezza, di attenzioni, per un egocentrismo impareggiabile e, dunque, ... di matrimonio. Ma non sempre le ciambelle che il destino cucina per ognuno di noi, riescono col buco. E sarà proprio questo il suo problema, giacché per un'occasione specialissima che, non avrebbe mai ritenuto possibile, ma che di fatto la promuove 'seconda', dovrà fare da damigella d'onore al matrimonio di Becky (Rebel Wilson), una ex compagna di classe decisamente 'over size', un tempo velenosamente soprannominata 'faccia di maiale'. Lo scenario di invidie e malelingue, sempre dietro le quinte mai in aperto primo piano, si completa con altre due componenti dell'ex gruppetto scolastico di 'scoppiate'. E queste due (la Katie calzata da Isla Fisher e la Gena incorporata da Lizzy Caplan) 'scoppiate' lo sono veramente, in perenne altalena tra il 'farsi' sniffate & Co.

    e il 'farsi' giovani uomini con gli ormoni ancora in ebollizione come i loro: quel che si dice, un pessimo mix, ideale solo per combinare pasticci e mettersi in guai non di poco conto. Ragazze allo 'stato brado' che di moralità e buon costume non sanno proprio di che farsene e se il termine 'bastardo' ha per lo più avuto una declinazione naturalmente al maschile, beh, questa volta la quota è tutta rosa. Anche se la regia ruffiana, del resto pure femminile, fa di loro, man mano che procede la storia, divertente, non più di tanto, originale men che meno, più delle 'simpatiche canaglie' che delle belle e irrimediabilmente dannate. In una commedia 'irriverente' quanto si vuole, come questa - che lascia trapelare pure un certo orgoglioso compiacimento - si preferisce dar corpo a delle svitate a tempo determinato, in procinto di gettare la spugna e metter la testa a

    posto non appena si presenta la più flebile delle occasioni. Così, prima che il guazzabuglio di peripezie per arrivare ad organizzare 'quel matrimonio' non le porti sull'orlo dei rispettivi baratri, ci accorgiamo di aver assistito solo al preludio di una generale 'catarsi' annunciata ed inevitabile, adagiata sulla commozione dell'happy ending.

    Alla fine, il vero fiore all'occhiello di cotanta effervescenza, l'unica a dar vigore ad una sceneggiatura leggera e impalpabile come la nebbia al cambio di stagione - a parte la tamburellante partenza appuntata sull' innervante e serratissimo montaggio alternato/incrociato a cavalcare il pruriginoso pettegolezzo della notizia che Regan non avrebbe mai voluto dare - sono le interpretazioni delle quattro protagoniste, aderenti come un guanto alle rispettive, rigorosamente 'irriverenti', cadenze caratteriali, d'altra parte meno 'ruspanti' di quanto non vogliano mostrare, ostinatamente, all'apparenza, di contro ad un cuore friabile e dolce come lo zucchero filato, franato sulla buccia di banana della commozione.

    E a chi, soprattutto se donna, non scappa la lacrimuccia ad un matrimonio? Alle volte, ed è questo il caso, riesce persino ad essere 'rigenerante', facendo tornare alla luce quel barlume di senno troppo a lungo negato sia a se stessi che agli altri.

    (*) Intervista a cura di Anna Gennari per "Tu Style" (23 Ottobre 2012, n. 43, pp. 14-16)

    Secondo commento critico (a cura di JUSTIN CHANG, www.variety.com)

    Stepping up to the altar as a nastier, even more foul-mouthed version of "Bridesmaids," "Bachelorette" is a shrill, wedding-themed snipefest that seems determined to elevate backstabbing bitchery to the level of art. It doesn't quite get there. After a promisingly funny first half, this tale of three coke-snorting gal-pals trying not to screw up their friend's nuptials all but drowns in its own catty cynicism, turning as stingy with emotion and insight as it is with real laughs. A primo cast takes the material as far as it will go, which could be enough where distaff and gay-male auds are concerned.

    In retooling her 2010 stage satire, "The Bachelorette," Leslye Headland has retained much of the play's scalding dialogue and generally vituperative vibe. Yet in forcing the piece to function, at least initially, as a traditional mainstream comedy, Headland ill prepares the viewer for a midway shift into more introspective territory,

    making for a tonally uncertain picture too pleased with its characters' snarky self-absorption.

    It begins nicely, or nastily rather, as type-A blonde overachiever Regan (Kirsten Dunst) reacts with barely concealed horror to the news that plain, plus-sized Becky (Rebel Wilson) will be the first of their high-school inner circle to tie the knot -- and to one of the wealthiest men in New York. Equally taken aback are moody, sardonic Gena (Lizzy Caplan) and shallow, model-gorgeous Katie (Isla Fisher), who like Regan have clearly stayed friends with trusting, sweet-natured "Pig Face" all these years mainly because she helps them to feel better about themselves.

    Enlisted for bridesmaid duty, the three do themselves proud by accidentally ripping an enormous gash in Becky's poncho-like wedding gown on the eve of the ceremony. Somehow their frantic search for a replacement, or at least a decent sewing machine, leads to a long night of

    clubbing, drinking, coke snorting, vomiting and hooking up, complicated by various run-ins with three party-hearty groomsmen. Naturally they all wind up paired off at one point or another: Regan and handsome Trevor (James Marsden) exchange competitive banter; Katie treats shy, smitten Joe (Kyle Bornheimer) like a doormat; and Gena has a score to settle with Clyde (Adam Scott), the ex-b.f. who ruined her life years ago.

    For much of the early going, the three ideally cast leads are in top form. Dunst is expertly imperious as the glowering queen bee no one dares to cross; Caplan aces an astoundingly detailed monologue on fellatio (retained from the play). Perhaps most impressively, Fisher, a proven comic firecracker in past pics like "Wedding Crashers," wrings endless variations on her character's one-note stupidity; she strikes up a nice chemistry with Bornheimer, whose likable sad sack is easily the most appealing of the male supports.


    But the proceedings start to grate pretty quickly, particularly when the pic tames its sense of humor and tries to highlight the values of solidarity supposedly at the core of this slutty sisterhood. Holding your girlfriend's head over the toilet while she retches up her last five drinks is admirable, no doubt, but "Bachelorette" is pretty full of it, and its underlying m.o. -- asking the viewer to laugh at, pity, envy and finally respect its utterly unrepentant characters -- is problematic if not downright toxic. The only thing these goddesses seem to have in common is a penchant for promiscuity, substance abuse, bulimia and incessantly screechy, snotty behavior, which are good for easy laughs but pretty sorry grounds for lasting friendship, however much the pic tries to convince otherwise.

    The film is slickly, professionally mounted from top to bottom, with special kudos due costume designer Anna Bingemann's bridal regalia

    and Richard Hoover's elegant production design. Among other things, Headland's script doubles as a veritable time capsule of '80s and '90s pop-cultural touchstones, with throwaway references to "Fast Times at Ridgemont High," "My Girl" and "My So-Called Life."

    Bibliografia:

    Nota: Si ringrazia Alessandra Tieri (Lucky Red)

    Links:

    • Kirsten Dunst

    • Lizzy Caplan

    • Isla Fisher

    • Rebel Wilson

    • REGAN (Personaggi)

    • GENA (Personaggi)

    • TREVOR (Personaggi)

    • KATIE (Personaggi)

    • BECKY (Personaggi)

    • The Wedding Party (BLU-RAY + DVD)

    1 | 2

    Galleria Video:

    The Wedding Party - trailer

    The Wedding Party - trailer (versione originale) - Bachelorette

    The Wedding Party - clip 1

    The Wedding Party - clip 2

    The Wedding Party - clip 3

    The Wedding Party - clip 4

    The Wedding Party - clip 5

    The Wedding Party - clip 'Regan'

    The Wedding Party - clip 'Gena'

    The Wedding Party - clip 'Katie'

    The Wedding Party - clip 'Becky'

    The Wedding Party - clip 'Trevor'

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