THE DOUBLE: SUL FILO DELLA LAMA DA THRILLER RICHARD GERE INDOSSA I PANNI DI UN AGENTE CIA IN PENSIONE, COLLABORATORE DI UNA GIOVANE RECLUTA DELL'FBI PER RISOLVERE UN MISTERIOSO OMICIDIO. UNA STORIA DI SPIONAGGIO POST GUERRA FREDDA
RECENSIONE - Dal 9 MARZO
"Quello che cerchiamo veramente di fare è avere gente cattiva che compia buone azioni o viceversa. Credo che se questa cosa è presente, allora può essere interessante per un attore. È interessante per me come spettatore, e se pensate ai personaggi classici del passato, loro erano cattivi che provavano a fare buone azioni o viceversa. Quindi è una scelta facile per noi e penso che scrivere un buon personaggio voglia dire anche attirare l’attore a interpretarlo".
Il regista e co-sceneggiatore Michael Brandt
(The Double; USA 2011; Thriller; 98'; Produz.: Hyde Park Entertainment/Agent Two/Brandt/Haas Productions/Imagenation Abu Dhabi FZ/Industry Entertainment; Distribuz.: Eagle Pictures)
Cast: Richard Gere (Paul Shepherdson) Odette Yustman (Natalie Geary) Topher Grace (Ben Geary) Stana Katic (Amber) Martin Sheen (Tom Highland) Stephen Moyer (Brutus) Tamer Hassan (Bozlovski) Randy Flagler (Martin Miller) Jeffrey Pierce (Agente Weaver) Yuriy Sardarov (Leo) Nicole Forester (Molly) Ele Bardha (americano) Johnny Otto (Agente FBI) Jimmy Ortega (Coyote)
Musica: John Debney
Costumi: Aggie Guerard Rodgers
Scenografia: Giles Masters
Fotografia: Jeffrey L. Kimball
Montaggio: Steve Mirkovich
Makeup: Kimberly Jones
Casting: Kelly Wagner
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
Sinossi:
IN BREVE:
Un agente della CIA in pensione Paul Shepherdson (Richard Gere) viene richiamato in servizio dopo il misterioso omicidio di un senatore che porta la firma del leggendario killer sovietico conosciuto come “Cassiusâ€, proprio l’assassino al quale Shepherdson aveva dato la caccia durante la sua carriera. Spinto a occuparsi del caso dal suo ex supervisore, Tom Highland (Martin Sheen), Shepherdson si trova a collaborare con il giovane agente dell’FBI Ben Geary (Topher Grace), il quale ha dedicato la sua tesi di laurea alla ricerca di Cassius da parte di Shepherdson. Costretti a farsi strada attraverso i crimini passati e presenti, i due agenti scoprono che Cassius non può essere la persona che hanno sempre pensato che fosse, e ciò li costringe a riesaminare ogni dettaglio.
IN DETTAGLIO:
Il misterioso omicidio di un senatore degli Stati Uniti, dove appare evidente l’implicazione di un assassino sovietico conosciuto con il nome in codice di Cassius, costringe un agente della CIA in pensione, Paul Shepherdson (Richard Gere), ad allearsi con un giovane agente dell’FBI, Ben Geary (Topher Grace), per risolvere il caso. Convinto che Cassius sia morto da tempo, dopo aver passato la sua carriera a dare la caccia sia a lui che ai suoi rivali, Shepherdson accetta il caso seppur controvoglia. L’agente Geary, invece, ha studiato la storia di Cassius sin da prima di iniziare la sua carriera all’FBI. Affascinato dalla figura dell’assassino, Geary ha scritto la sua tesi di laurea sul killer sovietico. A differenza di Shepherdson, Gary crede che Cassius sia tornato e abbia ricominciato la sua scia di omicidi. Mentre Shepherdson e Geary analizzano insieme le scene dei crimini, nuovi indizi vengono svelati: Cassius potrebbe anche non essere la persona che loro credono, e andare all’inseguimento della sua doppia identità potrebbe diventare pericoloso.
SHORT SYNOPSIS:
A retired CIA operative is paired with a young FBI agent to unravel the mystery of a senator's murder, with all signs pointing to a Soviet assassin.
Story kicks off with the mysterious murder of a senator bearing the marks of a Soviet assassin, who was long thought to be dead. To hunt down the killer, a retired CIA operative, who spent his career going toe-to-toe with his Soviet nemesis, is teamed with a young FBI agent.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
VIAGGIO NEGLI IGNOTI MEANDRI DI MENTE E ANIMA DI UN KILLER SERIALE PER UN INCONSUETO THRILLER DI SPIONAGGIO. E MENTRE LA RAFFINATA TESSITURA DI UN FILM, IN CUI NON PASSA INOSSERVATO IL CO-PROTAGONISMO DI UNA SUPERBA FOTOGRAFIA QUALE INTRIGANTE COMPLICE DEL PRISMA PSICOLOGICO DI CERTI COMPLESSI PERSONAGGI, FA ONORE AL DEBUTTO ALLA REGIA DI MICHAEL BRANDT, RICHARD GERE RAGGIUNGE LETTERALMENTE L'ILLUMINAZIONE CON UNO DEI PRISMI INTROSPETTIVI IN CELLULOIDE TRA I PIU' IMPAPABILMENTE CANGIANTI DI TUTTA LA SUA CARRIERA
La doppia identità dà il ritmo al film fin dai titoli testa: occhieggiando dalla grafica dei caratteri dello stesso titolo, ma non è lei la vera protagonista. In questa 'spy-story' che segna il debutto alla regia dello sceneggiatore (con Derek Haas) di Wanted - Scegli il tuo destino e Quel treno per Yuma Michael Brandt, l'obiettivo non è tenere sul filo del rasoio lo spettatore fintanto che non sono maturi i
tempi per il colpo di scena finale svelando chi si è nascosto dietro un'identità di copertura, giocando sporco e rilanciando sul suo stesso doppio. Curiosamente, infatti, non passa molto tempo prima che il regista dia avvio alle presentazioni: 'spettatori, occhio che adesso vi presento il criminale doppiogiochista Cassio'. Ma impensabilmente, invece di perdere mordente, The Double accresce suspense e tende sempre più il suo reticolo di fili ad alta tensione, virando sul noir mentre si tamburella sul 'detective movie', on teh road e 'into the office', seguendo il tocco di stile in celluloide anni Settanta-Ottanta (ad esempio Peter Weir con Witmess-Il testimone o Alan Pakula con Presunto innocente, secondo umori condivisi anche da Sydney Pollack che per l'appunto di Presunto Innocente fu il produttore), là dove la raffinata e bella regia di Brandt sembra aver pescato a piene mani: con il generoso ricorso ad intensissimi e intriganti chiaroscuri mentre il
colore si inchina a dominanti contrasti in bianco e nero, quando non è il nero assoluto a far nascere, mai per intero, superbi scorci in primissimo piano, generosamente 'sgranati' eppur non necessariamente indirizzati ad incastonare volti e sguardi come pietre preziose. Tra questi sovrasta tutto e tutti uno strabiliante Richard Gere (memore del suo precedente Identikit di un delitto), qui letteralmente incarnato nel suo personaggio, agente della CIA in pensione Paul Shepherdson, con cui tira a segno una delle sue più viscerali e sottilmente stratificate performance dell'intera carriera, rendendo vivo e palpabile uno dei suoi più esplosivi caleidoscopi introspettivi in celluloide, in intima, complice, relazione con una fotografia a dir poco regale. Una fotografia che si fa co-protagonista a tutti gli effetti quale strumento elettivo per infiltrarsi nei profondi meandri di mente e anima di chi si sta conducendo il doppio gioco sulla scacchiera di tanti crimini non
sempre motivati e non sempre chiari in tutte le loro diagrammatiche linee. Crimini di cui, se è piuttosto chiara la dinamica operativa, non sempre lo sono i moventi e la tempistica di ventennali scomparse e improvvise riapparizioni sul campo, rendendo particolarmente torbide le acque che dovrebbero portare alla 'firma' autentica dell'autore.
Così scopriamo presto che il fascino di The Double - a cui ci siamo avvicinati con una certa riluttanza, fiutando, a torto, una spy story dozzinale, con gli immancabili organi di indagini ad ampio spettro della portata di CIA, FBI e KGB - il suo vero obiettivo, non è tanto quello, canonico e scontato di scovare il doppiogiochista a colpi delle consuete sequenze d'azione con sparatorie multiple, quanto quello di approfondire l'iniziale epidermica conoscenza del killer, fornendo tutte le chiavi di accesso necessarie per giungere alla fine del suo tunnel conscio e inconscio. Un affascinante percorso introspettivo lÃ
e ancora misura sui vezzi metaforici ultra gettonati nella storia del cinema. Come resistere alla rifrazione di immagine su specchio con già iscritta nel proprio DNA la frantumazione, speculare a quella della vita umana?