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    NON AVER PAURA DEL BUIO: DOPO 'THE OTHERS' E 'THE ORPHANAGE' UN HORROR DI PRODUZIONE AMERICANA DEL VISIONARIO GUILLERMO DEL TORO CHE VI FARA' VEDERE ANCHE NELL'OSCURITA'

    RECENSIONE - Dal 13 GENNAIO

    "Le favole tradizionali spesso parlano di rapimenti, di fate che rapiscono bambini, neonati, adulti, e poi li restituiscono alle famiglie cambiati. Possono tornare menomati, o semplicemente scossi, con vizi orribili e strani comportamenti, ululanti alla luna o altro. Li trasformano in modi bizzarriÂ, ho pensato che sarebbe stato interessante inserire questo elemento nella storia... Per la mia generazione (Don't Be Afraid of the Dark) è stato il telefilm più pauroso mai visto. Ha terrorizzato tutta la mia famiglia ed è rimasto impresso nella mia mente... Molti degli elementi che ho inserito nella sceneggiatura di 'Don’t be afraid of the dark' erano elementi che poi sarebbero riemersi anche in 'La spina del diavolo' e in 'Il labirinto del fauno… attimi, gesti, idee... Da bambino sono stato a lungo ossessionato dalle fatine dei denti: perché volevano i denti? Li mangiavano? Li usavano per dei piccoli affreschi? Che ne facevano dei denti che avevano? Non ho mai ottenuto in merito una risposta soddisfacente…".
    Il co-sceneggiatore e produttore Guillermo Del Toro

    (Don't be afraid of the dark; USA/AUSTRALIA/MESSICO 2010; Thriller Horror; 99'; Produz.: Gran Via/Miramax Films/Tequila Gang; Distribuz.: Lucky Red)

    Locandina italiana Non aver paura del buio

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    Celluloid Portraits:



    See SHORT SYNOPSIS

    Titolo in italiano: Non aver paura del buio

    Titolo in lingua originale: Don't be afraid of the dark

    Anno di produzione: 2010

    Anno di uscita: 2012

    Regia: Troy Nixey

    Sceneggiatura: Guillermo Del Toro e Matthew Robbins

    Soggetto: Dal telefilm del 1973 di Nigel McKeand.

    Cast: Guy Pearce (Alex)
    Katie Holmes (Kim)
    Bruce Gleeson (autista Buggy)
    Eddie Ritchard (Housekeeper)
    Garry McDonald (Blackwood )
    Bailee Madison (Sally)
    Carolyn Shakespeare-Allen (Airport Cart Driver )
    Jack Thompson (Harris)
    Julia Blake (Mrs. Underhill )
    David Tocci (Workman )
    Lance Drisdale (poliziotto)

    Musica: Marco Beltrami e Buck Sanders

    Costumi: Wendy Chuck

    Scenografia: Roger Ford

    Fotografia: Oliver Stapleton

    Montaggio: Jill Bilcock

    Effetti Speciali: Angelo Sahin

    Casting: Venus Kanani, Christine King e Mary Vernieu

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    Antiche e malvagie presenze si aggirano nell’oscurità nei pressi della dimora di Blackwood.
    Quando la piccola Sally Hurst (Bailee Madison) arriva nel Rhode Island per far visita al padre (Guy Pearce) e alla sua nuova compagna Kim (Katie Holmes) nella casa vittoriana che stanno ristrutturando, si sente subito un’estranea e la sua nuova, ricca dimora le fa l’effetto di una prigione fredda e inospitale.
    Alex, completamente assorbito dal suo grandioso progetto e dalle sue ambizioni di architetto, è praticamente assente e ha perso ogni contatto con la figlia da tempo, e gli sforzi di Kim per stabilire un legame con Sally si rivelano inutili.
    Sally cerca allora di consolarsi e di sfuggire alla realtà e comincia ad esplorare da sola la proprietà, nonostante gli avvertimenti del guardiano, il signor Harris (Jack Thompson). Comincia così un’avventura che la porta alla scoperta di uno scantinato segreto nel quale nessuno era più sceso da quando, un centinaio di anni prima, il costruttore della casa, il famoso illustratore naturalista Emerson Blackwood, era misteriosamente scomparso. Un tempo studio privato di Blackwood, quella stanza sotterranea, buia e umida, nasconde i segreti del passato di questo luogo mutevole e spaventoso, e forse qualcosa di ancora più sinistro.
    Sally, la cui curiosità è stata risvegliata dalla scoperta, resta ancor più stupita quando sente provenire dalle profondità della buca per la cenere delle voci che la chiamano, implorando il suo aiuto. Voci appartenenti agli Homuncoli, creature maliziose e manipolative le cui origini risalgono all’epoca in cui le fate e i demoni delle fiabe tradizionali erano molto più di un semplice stratagemma per incutere timore e che, invece, vivono nell’oscurità e amano i denti dei bambini!
    Quando Sally, senza volerlo, libera le creature maligne dalla loro prigionia, è la sola a rendersi conto della loro onnipresenza nella casa e della vera natura della loro malvagità.
    Incapace di comprendere le reali e fondate paure di sua figlia, Alex è troppo preso ad organizzare la cena che lui e Kim stanno preparando per festeggiare la conclusione dei lavori e per mostrare la casa finita, e non dà molto peso ai racconti soprannaturali di Sally che parla del male che si nasconde nel buio, neanche dopo una brutale aggressione subita dal signor Harris, che gli adulti liquidano come un banale incidente professionale.
    Sally trova un’inaspettata alleata in Kim, che rivede qualcosa di se stessa nello strano miscuglio di forza e fragilità della bambina. Kim comincia a prendere sul serio le affermazioni di Sally e decide di andare fino in fondo per scoprire le radici delle sue paure, ma questo la porterà a fare un’inquietante scoperta sul vero destino di Blackwood.
    Il momento in cui gli Homuncoli sferrano un terribile attacco contro Sally nel bagno, segna anche l’inizio di un regno del terrore di queste creature che minacciano chiunque cerchi di ostacolarle.
    La famiglia divisa dovrà unirsi per sconfiggere un esercito di mostri crudeli. Perché in caso contrario potrebbe trovarsi ad affrontare la stessa tragica sorte toccata ad Emerson Blackwood…

    SHORT SYNOPSIS:

    A young girl sent to live with her father and his new girlfriend discovers creatures in her new home who want to claim her as one of their own.

    A young girl is sent to live with her estranged father and his girlfriend at their new home. The father, Alex has plans to spruce up the home with the help of his interior decorator girlfriend, Kim. The previous owner of the home was a famous painter who mysteriously disappeared. Alex's daughter, Sally, soon discovers the cause of the painter's disappearance.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Questa volta si direbbe non esser stato sufficiente mandare avanti il produttore e promoter, nel caso specifico anche co-sceneggiatore, con Matthew Robbins, Guillermo Del Toro (lo stesso autorevole produttore di The Orphanage e di Con gli occhi dell'assassino) con dichiarazioni a tutto supporto di contenuti ed intenti. La nuova pellicola Non aver paura del buio, ispirata al telefilm del 1973 di Nigel McKeand, stempera le sue cromie pretestuosamente dark: l'oscurità domina sovrana a cavallo di una fotografia ultra chiaroscurata, eppur cangiante di debiti importanti con la pittura d'epoca, animazione e cover di genere dipinte su carta, rendendo il racconto affiliato al genere 'horror' di marca fiabesca, estremamente epidermico e figliastro del piccolo schermo. Guillermo del Toro ha chiamato a dirigere Non aver paura del buio un suo pupillo, quanto esordiente regista, tale Troy Nixey, che si prodiga in ogni modo per dimostrare di aver imparato la lezione. Peccato però che

    si tratti di una lezione che tutti conosciamo a memoria! Dal target da novellina per bambini, intuibile fin dai primissimi fotogrammi che inquadrano una 'leggendaria realtà' ascritta al XIX secolo, occhieggia una fitta nebbia costellata di tutti i cliché possibili ed immaginabili, visti e rivisti in altri e ben più quotati metraggi in celluloide: dall'inizio del film, copiato su carta carbone da Dracula, con l'arrivo in carrozza naturalmente notturno al sinistro castello vittoriano nel bel mezzo di boscaglia e giardino altrettanto sinistri; ai disegni della bambina Sally, in stile 'paura dell'uomo nero e di quel lato oscuro sempre pronto a saltar fuori all'improvviso per fregare qualcuno', in stile Poltergeist o The Mothman Prophecies (The Mothman Prophecies. Le profezie dell’uomo falena). Disegni sempre in un marcatissimo bianco e nero - e come non ricordare The Others, sull'onda dell'idea di aprire la storia sui titoli di testa, rendendo ancora protagonista il disegno,

    metafora di atavici racconti tramandati oralmente e per immagine, fin dai preistorici affreschi rupestri? Ma questa volta, sui titoli di testa di Non aver paura del buio , si effettua un 'allusivo' scambio di posto, là dove il nero fa da sfondo ad una grafica in bianco.

    Quanto al manipolo di 'fatine' o 'gnomi' malefici golosi di denti di bambino, beh, penso che il mitico Gollum de Il signore degli anelli avrebbe qualcosa da dire al riguardo: persino le voci nel doppiaggio italiano ne ricalcano la stretta parentela. Ma anche i mitici Gremlins potrebbero dir la loro! E potremmo continuare all'infinito ma concludiamo con solo un altro esempio: quello del forno - speculare alle innumerevoli spelonche di oscuri presagi (anche The Hole, tra gli altri, cui Non aver paura del buio ammicca esplicitamente anche con la scoperta della cantina ) - che tanto richiama quello di Hansel e Gretel dei fratelli

    Grimm.

    Non aver paura del buio si rivela una pellicola noiosa ed inutile, grazie anche a performance a dir poco 'di rappresentanza': Guy Pearce nel ruolo del padre al top dell'egocentrico carrierista (Alex) offre un'interpretazione più che accademica e Kathy Holmes, sua compagna (Kim), esibisce un'espressività autoreferenziale quanto Calista Flockhart che, dopo il disastro in celluloide raccolto con Fragile, molto più responsabilmente della sua 'collega', sembra aver deciso di accontentarsi del più consono terreno televisivo. Per nostra fortuna!

    Pressbook:

    PRESSBOOK in ITALIANO di NON AVER PAURA DEL BUIO

    Links:

    • Guy Pearce

    • Katie Holmes

    1| 2| 3

    Galleria Video:

    Non aver paura del buio - trailer

    Non aver paura del buio - trailer (versione originale) - Don't be Afraid of the Dark

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