THE LADY - L'AMORE PER LA LIBERTA': LA STRAORDINARIA AVVENTURA UMANA E POLITICA DEL 'PREMIO NOBEL PER LA PACE' (1991) AUNG SAN SUU KYI (MICHEELE YEOH), LA PACIFISTA BIRMANA DA DECENNI ATTIVA CONTRO LA DITTATURA NEL SUO PAESE E PER LA DIFESA DEI DIRITTI UMANI
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal VI. Festival Internazionale del Film di Roma - Dal 23 MARZO
"Sono felice e onorato che 'THE LADY' sia stato scelto per aprire il Festival Internazionale del Film di Roma, e che l'anteprima del film abbia luogo in un paese e in una città che mi sono molto cari. Sono stato profondamente ispirato e commosso dalla storia personale di Aung San Suu Kyi e dalla sua lotta per la democrazia. Spero che, attraverso questo film, la voce di Aung San Suu Kyi possa fare il giro del mondo ed essere meglio conosciuta e condivisa dal grande pubblico".
Il regista Luc Besson
La pellicola racconta la straordinaria avventura umana e politica di Aung San Suu Kyi (interpretata da Michelle Yeoh), la pacifista birmana da decenni attiva contro la dittatura nel suo paese e per la difesa dei diritti umani.
Aung San Suu Kyi è stata costretta agli arresti domiciliari quasi ininterrottamente dal 1989 al 2007 e separata a forza dal marito e dai figli residenti in Inghilterra. Nel 1991 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace.
Nota: A Roma, con LUC BESSON e il coprotagonista David Thewlis, ci sarà anche Michelle Yeoh che, per aver interpretato la figura di San Suu Kyi, è stata bandita dalla Birmania.
Cast: Michelle Yeoh (Aung San Suu Kyi) David Thewlis (Michael Aris ) Jonathan Raggett (Kim Aris) Jonathan Woodhouse (Alexander Aris ) Susan Wooldridge (Lucinda Philips ) Benedict Wong (Karma Phuntsho )
La straordinaria avventura umana e politica di Aung San Suu Kyi, la pacifista birmana da decenni attiva contro la dittatura nel suo paese e per la difesa dei diritti umani, e di suo marito l’inglese Michael Aris. Nonostante la distanza, le lunghe separazioni e un regime pericolosamente ostile, l’amore tra la donna leader del movimento democratico in Birmania e il marito durerà fino alla fine. Una storia di dedizione e di umana comprensione all’interno di una situazione politica convulsa che ancora oggi persiste, ma anche il racconto di una scelta terribile, quella tra la fedeltà alla propria battaglia e l’amore per il compagno.
SHORT SYNOPSIS:
The Lady is an epic love story about how an extraordinary couple and family sacrifice their happiness at great human cost for a higher cause. This is the story of Aung San Suu Kyi and her husband, Michael Aris. Despite distance, long separations, and a dangerously hostile regime, their love endures until the very end. A story of devotion and human understanding set against a background of political turmoil which continues today. THE LADY also is the story of the peaceful quest of the woman who is at the core of Burma's democracy movement.
Commento critico (a cura di SONIA CINCINELLI)
Apre le danze The Lady, la piatta trasposizione della vita esemplare dell'attivista birmana Aung San Suu Kyi
Luc Besson in linea con le sue retoriche dichiarazioni in conferenza stampa, porta al cinema una storia esemplare, ma in modalità piatta, banale
senza colpire al cuore. Tranne qualche elemento melodrammatico che riguarda la coppia, il resto del film, di fattura commerciale, sfodera inquadrature lineari. Tranne qualche rallenty ben distribuito, tutto è incentrato sulla figura-mito fredda di questo personaggio che intorno ha solo delle avvisaglie della sofferenza della repressione che lasceranno al massimo una camicia bianca sporca di sangue. Il leitmotiv del corpo a corpo vittima-cecchino che ci vuole riportare al ragazzo e il carroarmato di Piazza Tienanmen non regge.
Il regista sembra voler strizzare l'occhio agli stilemi della supremazia artistica del cinema asiatico, ma fallisce abbinando simbologie ad un ritmo-non ritmo sincopato dello svolgimento della trama come a voler dire tutto nel più breve tempo possibile.
Ne risulta una regia scontata, spersonalizzata che non trasmette nessun tipo di fuoco e di passione. Manca la poesia, la delicatezza e l'obliquità dello sguardo del cinema d'Oriente. Ci sono delle frasi nel film che lasciano una traccia
importante, come: "Tu puoi non pensare alla politica, ma la politica pensa a te"; oppure: "Non tutti possono far parte della storia mentre avviente". Certo Besson cerca di lavorare per sottrazione ma viene risucchiato dalla bramosia della quantità consumistica di stampo occidentale. In effetti l'occhio indagatore del regista sembra confondersi con quello del consorte britannico della Aung San Suu Kyi, che osserva dal televisore la Birmania, chissà che cosa avrebbe saputo proporre invece un regista di questa terra? Sicuramente Besson non si è fatto sfuggire una storia d'oro ma probabimente non si è minimamente interrogato sulle modalità di creazione, sdoganando un prodotto in serie che può lusingare il pubblico frequentatore dei multiplex.
The Lady-L'amore per la libertà - trailer (versione originale) - The Lady
The Lady-L'amore per la libertà - VI. Festival Internazionale di Roma, conferenza stampa col regista Luc Besson 'The Lady accende i riflettori su San Suu Kyi'
The Lady-L'amore per la libertà - VI. Festival Internazionale di Roma, conferenza stampa col regista Luc Besson 'The Lady è un inno alla democrazia'