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SHELTER - IDENTITA' PARANORMALI: DAI PRODUTTORI DI 'THE RING' UN ALTRO INQUIETANTE VIAGGIO NEL PARANORMALE TARGATO USA CON JULIANNE MOORE E JONATHAN RHYS MEYERS
RECENSIONE - Dal 25 FEBBRAIO
(Shelter, USA 2010; Thriller paranormale-horror; 112'; Produz.: NALA Films Macari/Edelstein/NALA Investments/Shelter Productions; Distribuz.: Moviemax)
SEE SHORT SYNOPSIS
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Titolo in italiano: Shelter - Identità paranormali
Titolo in lingua originale:
Shelter
Anno di produzione:
2010
Anno di uscita:
2011
Regia: Måns Mårlind Björn Stein
Sceneggiatura:
Michael Cooney
Cast: Julianne Moore (Cara Harding ) Jonathan Rhys Meyers (David/Adam/Wesley ) Jeffrey DeMunn (Dr. Harding ) Frances Conroy (Signora Bernburg ) Nathan Corddry (Stephen Harding ) Brooklynn Proulx (Sammy ) Brian Anthony Wilson (Virgil ) Joyce Hurring (Granny Holler Witch ) Steven Rishard (Detective Danton ) Charles Techman (Monty Hughes ) John Peakes (Dr. Charles Foster ) Michael Graves (Holler Man ) Chaz Moneypenny (Adam Sabre )
Musica: John Frizzell
Costumi: Luca Mosca
Scenografia: Tim Galvin
Fotografia: Linus Sandgren
Montaggio: Steve Mirkovich
Makeup: Susan Reilly LeHane (per Julianne Moore)
Casting: Diane Heery e Jason Loftus
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
IN BREVE:
Cara (Julianne Moore) è una psichiatra forense che scopre che un suo paziente, è affetto da problemi di personalità multipla. Il fatto inquietante è che tutte le personalità dell'uomo sembrano essere state vittime di brutali assassinii. Fenomeno soprannaturale? Allucinazioni? Cara dovrà scoprirlo velocemente, prima che il suo tempo finisca.
SHORT SYNOPSIS:
A female forensic psychiatrist discovers that all of one of her patient's multiple personalities are murder victims. She will have to find out what's happening before her time is finished.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Con Shelter Måns Mårlind e Björn Stein (già co-registi dell’action thriller svedese Storm) si cimentano, per la prima volta in seno ad una produzione statunitense, con la regia di un thriller paranormale, così come la traduzione italiana del titolo originale (letteralmente ‘rifugio’, ‘difesa’) si precipita ad esplicitare con Identità paranormali. Il che rischia di essere quanto meno impreciso, alla luce di tutti gli elementi, parecchi, ma tutti ben noti grazie alla letteratura e alla stessa cinematografia canonica di genere, chiamati in causa per concorrere a focalizzare un fenomeno come quello delle identità multiple, normalmente campo elettivo della psichiatrìa. E in effetti la base muove proprio da quella sfera di competenze, con Julianne Moore nelle vesti di Cara Harding, per l’appunto una psichiatra forense con un bagaglio di teorie difese a spada tratta almeno finché, di lì a poco, non si vedrà costretta a rinunciarvi, mentre Jonathan Rhys Meyers (From Paris |
with Love) si cala, dignitosamente, in quelle del paziente rispondente ad un caso ‘strampalato’, come dire, fuori dall’ordinario.
Ma è proprio su questo binario pilota della psichiatria che si innesta una rete ibrida di altri surrogati paralleli di percorrenza, corollari limitrofi pronti a farsi avanti man mano che l’analisi vira in indagine, e a più ampio spettro, chiamando in causa Fede religiosa, simboli congiunti a malesseri e reazioni fisiche sospette, riti magici ancentrali di marca 'vudù', passando per il consueto nodo ‘Fede e Scienza’ non necessariamente contrapposte: la stessa protagonista Cara-Moore è una scienziata credente. Così l’analisi medico-scientifica finisce per abbracciare il processo investigativo anche di marca poliziesca che vede Julianne Moore fin troppo temeraria, impavida e un tantino disavveduta, al punto da dimenticarsi persino di andare a prendere sua figlia.
I misteri si infittiscono, le convinzioni si sgretolano e il tutto inizia a screziarsi di schegge di ‘paranormal activity’ |
(la materializzazione di impreviste onde sonore in ombre, visibili in video), appena venate di un horror sfumato sulle corde di memorie ataviche mai dimenticate né dismesse: prova ne è il richiamo all’espulsione dei demoni dalla bocca secondo l’iconografia corrente dal medioevo in poi, rivisitata anche dalla cinematografia contemporanea ad esempio con la variante sul tema mostrata ne Il miglio verde, di cui è figlia l’ulteriore variabile qui scelta per Shelter.
Boschi in notturno, tra visioni e possessioni, fanno poi la loro parsimoniosa comparsa in questa rivisitazione di genere che, pur non avendo alcunchè di particolarmente originale (la lista dei riferimenti sarebbe lunghissima da stilare e ognuno potrà estrapolarne da sé gli esempi che più gli aggraderanno), si dimostra capace di mixare gli ingredienti in modo da generare un’apprezzabile suspense prima di chiudere in maniera tanto sconcertante quanto prevedibile. |
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Perle di sceneggiatura
Pressbook:
PRESSBOOK ITALIANO di SHELTER
Links:
Galleria Fotografica:
1
Galleria Video:
Shelter-Identità paranormali - trailer
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