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    Home Page > Movies & DVD > La donna che canta

    LA DONNA CHE CANTA: UNA TRAVOLGENTE RICERCA INIZIATICA CHE CONIUGA L'ORRORE DELLA GUERRA AL SINGOLARE

    Dalla 67. Mostra del Cinema di Venezia - Giornate degli Autori - Venice Days ANTEPRIMA MONDIALE - Premio del Pubblico al Festival del Cinema di Toronto - RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 21 GENNAIO

    "Le ultime volontà di una madre: mandare i suoi due figli gemelli, Jeanne e Simon, in Medio Oriente alla ricerca delle loro radici. 'Incendies è un romanzo di formazionebche riporta l'orrore della guerra su un piano interamente personale, e offre una testimonianza delle cicatrici indelebili causate da una violenza senza fine, e del sorprendente potere della volontà di sopravvivere. 'Incendies' insegna che serve un terzo interlocutore, tra due contendenti, per liberarsi dagli odi che affondano le radici nel passato. L'altro è lo specchio, la salvezza. Affermando che 'niente è più bello che stare assieme', la protagonista si rifiuta di lanciare accuse a chicchessia e invita invece alla responsabilizzazione".
    Il regista e sceneggiatore Denis Villeneuve

    (Incendies, CANADA 2010; drammatico; 130'; Produz.: Micro_scope - Canada, in co-produz. con TS Productions - Francia; Distribuz.: Lucky Red)

    Locandina italiana La donna che canta

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    See SHORT SYNOPSIS

    Titolo in italiano: La donna che canta

    Titolo in lingua originale: Incendies

    Anno di produzione: 2010

    Anno di uscita: 2011

    Regia: Denis Villeneuve

    Sceneggiatura: Denis Villeneuve

    Soggetto: Tratto dall'opera di Wajdi Mouawad.

    PRELIMINARIA:

    La Donna che canta (Incendies) è stata interpretata per la prima volta in Francia il 14 marzo 2003, presso l'Hexagone Scène Nationale de Meylan, e in Quebec il 23 maggio 2003 al Théâtre de Quat'sous durante la decima edizione del Festival del Théâtre des Amériques, per la regia di Wajdi Mouawad. Cast: Annick Bergeron (Nawal a 40 e 45 anni), Bernier Eric (Nihad), Gérald Gagnon (Ducharme Antoine) Andrée Lachapelle (Nawal a 60 e 65 anni), Marie‐Claude Langlois (Sawda), Isabelle Leblanc (Jeanne), Reda Guerenik (Simon), Isabelle Roy (Nawal da 14 a 19 anni), Richard Thériault (Hermila Lebel).
    Dopo la prima rappresentazione l’opera è stata rappresentata in Canada, Francia, Germania, Svizzera, Belgio, Spagna, Finlandia, Stati Uniti, Australia e Italia.

    Cast: Lubna Azabal (Nawal Marwan)
    Mélissa Désormeaux-Poulin (Jeanne Marwan)
    Maxim Gaudette (Simon Marwan)
    Rémy Girard (Notaio Jean Lebel)
    Abdelghafour Elaaziz (Abou Tarek )
    Allen Altman (Notaio Maddad )
    Mohamed Majd (Chamseddine )
    Nabil Sawalha (Fahim )
    Baya Belal (Maika)

    Musica: Grégoire Hetzel (musica originali), Jean Umansky (adattamento suono), Sylvain Bellemare (Progetto suoni), Jean-Pierre Laforce (mixer)

    Costumi: Sophie Lefebvre

    Scenografia: Andrè-Line Beauparlant

    Fotografia: André Turpin

    Montaggio: Monique Dartonne

    Casting: Lucie Robitaille, Lara Atalla e Constance Demontoy

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    Quando il notaio Lebel (Rémy Girard), legge a Jeanne e Simon Marwan (Mélissa Désormeaux-Poulin, Maxim Gaudette) il testamento della loro madre Nawal (Lubna Azabal), i gemelli restano scioccati nel vedersi porgere due buste, una destinata ad un padre che credevano morto e l'altra ad un fratello di cui ignoravano l'esistenza. Jeanne vede in questo lascito enigmatico, la chiave del silenzio di Nawal, chiusa in un mutismo inesplicabile durante le ultime settimane precedenti la sua morte. Decide di partire subito per il Medio Oriente per riesumare il passato di questa famiglia di cui non sa quasi nulla. Simon, per quanto lo riguarda, non ha bisogno dei capricci postumi di quella madre che è sempre stata lontana e avara di affetto, ma il suo amore per la sorella lo spingerà presto a unirsi a Jeanne per setacciare insieme la terra dei loro antenati sulle tracce di una Nawal ben lontana dalla madre che conoscevano. Spalleggiati dal notaio Lebel, i gemelli risalgono il filo della storia di colei che ha dato loro la vita, scoprendo un destino tragico marchiato a fuoco dalla guerra e dall'odio e il coraggio di una donna eccezionale...

    SHORT SYNOPSIS:

    A mother's last wishes send twins Jeanne and Simon on a journey to Middle East in search of their tangled roots. Adapted from Wajdi Mouawad's acclaimed play, Incendies tells the powerful and moving tale of two young adults' voyage to the core of deep-rooted hatred, never-ending wars and enduring love.

    Commento critico (a cura di ERMINIO FISCHETTI)

    Nawal è stata una donna misteriosa anche per i suoi due figli gemelli, un ragazzo e una ragazza. Ora è morta e molto poco si sa di questa figura che in giovinezza da un Medio Oriente di quotidiana guerriglia si era trasferita in Canada per vivere un’altra vita in un mondo totalmente antitetico da quello che aveva conosciuto fino a quel momento. Per entrambi i figli, ma in particolare per la femmina, è arrivato il momento di partire alla volta della verità. Sconcertante e agghiacciante. Una narrazione criptica, complessa, arzigogolata, una storia intrisa di mistero, attraverso un montaggio fatto di troppe ellissi, composta di una storia su due piani temporali differenti: il dramma della madre e la ricerca dei due figli della verità. Incendies, questo il titolo originale del film, che esce nelle nostre sale in prossimità di una speranzosa nomination agli Oscar come miglior film straniero (è il candidato

    canadese), è ispirato alla piece teatrale del libanese, trapiantato nel Québec, Wajdi Mouawad. La pellicola è un perfetto esempio di drammaturgia, dove lo script meticoloso si concentra su una visione silenziosa del dolore e della violenza. Il rimando alla tragedia greca dell’Edipo Re di Sofocle è solo il pretesto di un’opera profondamente contemporanea che sottolinea ulteriormente l’eternità con il quale il mondo trascina con sé i tormenti del passato, sentimenti e storie che cambiano di fisionomia, ma mai di sostanza.

    Il regista Villeneuve affida tutta la forma estetica del film allo sguardo più che alla parola. Infatti, laddove quest’ultima viene utilizzata è solo pretesto per sottolineare l’incomprensione, una Babele linguistica composta da sentimenti calpestati da essa in quanto segni verbali di voluta sopraffazione. Ed è così che alla fine il perdono viene sì affidato alla parola, ma è una parola fatta di segni scritti. La violenza, parimenti, è un discorso

    ancora più complesso nel film, che si svela solo in ultima analisi con lo scoprire della verità, quando si comprende che l’amore può nascere anche dalle situazioni più efferate. Su questo aspetto non ci si può dilungare troppo senza svelare il bandolo della matassa, ma la storia sottolinea l’autolesionismo di un mondo che vive di dolore, si nutre, una società che si auto-violenta, si auto-mutila.

    Villeneuve viene, a ragione, considerato uno dei registi canadesi di maggior interesse culturale. Non solo perché mescola il vecchio con il nuovo o mette in luce i grandi drammi dell’oggi attraverso una complessità cinematografica, comunemente denominata d’autore, di notevole impatto filmico, ma soprattutto perché le sue opere possiedono un grande senso di dignità e rispetto nei confronti di personaggi e storie da lui raccontate. Un’attenzione da sempre postulata dal cinema canadese e dai suoi autori più valenti, che mai si rivelano faciloni nel raccontare le

    differenze. Il regista quebéchiano è cantore di mondi altri, di un locale che si unisce al globale. E per questo è debitore di Atom Egoyan e in particolare del suo Ararat.

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO

    Links:

    • Denis Villeneuve (Regista)

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    Galleria Video:

    La donna che canta - trailer

    La donna che canta - clip 1

    La donna che canta - clip 2 (versione originale sottotitolata) - Incendies

    La donna che canta - clip 3 (versione originale sottotitolata) - Incendies

    La donna che canta - clip 4 (versione originale sottotitolata) - Incendies

    La donna che canta - clip 5 (versione originale sottotitolata) - Incendies

    La donna che canta - clip 6 (versione originale sottotitolata) - Incendies

    La donna che canta - clip 7 (versione originale sottotitolata) - Incendies

    La donna che canta - clip 8 (versione originale sottotitolata) - Incendies

    La donna che canta - clip 9 (versione originale sottotitolata) - Incendies

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