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    DEPARTURES: EVOCAZIONE DELL'AMORE ATTRAVERSO LA MORTE PROVOCANDO POTENTI EMOZIONI, SIA CON IL SORRISO CHE CON LE LACRIME

    I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - PREMIO OSCAR 'Miglior Film Straniero' 2009 - RECENSIONE - Dal 9 APRILE

    "Quando sono stato in India 15 anni fa ero molto commosso nel vedere che in India la vita e la morte coesistono in armonia e in maniera molto naturale. Hanno entrambe lo stesso valore nella vita umana. Vicino alle persone che si lavavano e si preparavano nel fiume, c’erano persone che celebravano un funerale e si accomiatavano dai corpi dei loro cari. Morte e Vita coesistono in equilibrio in quei posti. Ero affascinato e commosso dalla vista di questi episodi. Quando sono tornado a Tokyo, ho sentito che la morte era intenzionalmente nascosta dalla vita quotidiana. La gente è semplicemente troppo occupata a correre in giro e non affronta né guarda la morte come una parte importante della propria vita. Questo di fatto significa anche in altre parole che noi non apprezziamo e non godiamo della vita quanto dovremmo. Dal mio viaggio in India in poi ho sempre pensato al significato di vita e morte che giacciono fianco a fianco. Quando è nato mio figlio, ero lì con mia moglie. Guardando mio figlio che era nato, ho realizzato quanto vicine fossero vita e morte. Ero così contento di vedere mio figlio appena nato e non avrei potuto essere un uomo più felice. Ma allo stesso tempo mi sono reso conto che la morte porta con sé la stessa importanza che ha la nascita".
    Il regista Yôjirô Takita

    (Okuribito GIAPPONE 2008; drammatico musicale; 130'; Produz.: Amuse Soft Entertainment/Asahi Shimbunsha/Dentsu/Mainichi Hoso/Sedic/Shochiku Company/Shogakukan/Tokyo Broadcasting System (TBS); Distribuz.: Tucker Film)

    Locandina italiana Departures

    Rating by
    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Departures

    Titolo in lingua originale: Okuribito

    Anno di produzione: 2008

    Anno di uscita: 2010

    Regia: Yôjirô Takita

    Sceneggiatura: Kundo Koyama

    Soggetto: PRELIMINARIA - (The ‘encoffineers’) I preparatori di cadaveri: accompagnano nell’ultimo viaggio della vita con amorevole grazia:

    Fino a che non arriva la nostra 'dipartita', dobbiamo tutti salutare affettuosamente i nostri cari. Questo tema universale evoca l’amore tra le coppie sposate, l’amore dei genitori per I figli e l’amore dei figli per i genitori e le relazioni che legano tra loro i parenti, gli amici e i colleghi...

    La preparazione dei cadaveri, il lavaggio cerimoniale del corpo, la vestizione, e il posizionamento del defunto nella bara alla presenza dei familiari, non è una carriera molto agognata, ma in Departures è una pratica che serve sia per scaldare il cuore che per affermarsi nella vita. Un giovane uomo si trova faccia a faccia con i diversi modi in cui la gente è colta dalla morte, una nuova vita per lui.

    Il film è girato nel Nord Est del Giappone, nella prefettura di Yamagata, in uno scenario bellissimo che fa da sfondo a una storia che si svolge lungo l’arco di tutte e quattro le stagioni.

    Cast: Masahiro Motoki (Daigo Kobayashi )
    Tsutomu Yamazaki (Ikuei Sasaki )
    Ryoko Hirosue (Mika Kobayashi )
    Kazuko Yoshiyuki (Tsuyako Yamashita )
    Kimiko Yo (Yuriko Kamimura )
    Takashi Sasano (Shokichi Hirata)
    Tetta Sugimoto (Yamashita )
    Tôru Minegishi (Yoshiki Kobayashi )
    Tatsuo Yamada (Togashi)

    Musica: Joe Hisaishi

    Scenografia: Fumio Ogawa

    Fotografia: Takeshi Hamada

    Montaggio: Akimasa Kawashima

    Makeup: Etsuko Egawa

    Casting: Takefumi Yoshikawa

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    “Preparandosi per l’ultima partenzaâ€

    Quando l’orchestra in cui suona il violoncello si scioglie, Daigo KOBAYASHI (Masahiro Motoki) abbandona una carriera nel campo della musica e si trasferisce con sua moglie In questo luogo trova un annuncio per un “aiutante†che sembra offrire buone condizioni per un lavoro che lui crede essere in un agenzia di viaggi e si presenta per un colloquio in un ufficio in cui trova bare nuove allineate sul muro. Il proprietario della compagnia Sasaki (Tsutomu Yamazaki), lo assume dopo aver dato non più di uno sguardo al CV di Daigo; è a questo punto che Daigo chiede cosa faccia esattamente la compagnia e gli viene detto che il lavoro riguarda la preparazione cerimoniale dei corpi prima della cremazione. Daigo è riluttante, ma Sasaki insiste perchè accetti il lavoro e lui acconsente, dicendo a Mika che il lavoro riguarda “cerimonieâ€. In questo modo comincia a viaggiare per Hirano, nella prefettura di Yamagata, con Sasaki. Una bellissima suicida, che risulta poi essere un ragazzo vestito da donna; un adolescente teppista morto in un incidente stradale, un’anziana nonna che ammirava gli ampi calzetti bianchi utilizzati dalle sue nipoti con le loro uniformi scolastiche: Daigo incontra la morte sotto vari aspetti e, nonostante sia incerto all’inizio, comincia a capire questo lavoro di 'preparazione' e in qualche modo ad avere anche rispetto per la vita. Mika, tuttavia, scopre esattamente quale tipo di cerimonia comporti questo lavoro. Sconvolta, gli chiede di lasciare il posto e, quando lui rifiuta, se ne va dalla casa di famiglia per tornare a Tokyo. Si trova da solo ancora una volta dal momento che sua madre è morta qualche anno prima e il padre aveva abbandonato la famiglia quando Daigo era bambino, ma comunque continua a credere nel valore del lavoro che svolge. Quando l’inverno volge a primavera, comincia a sentirsi sicuro di sè e della sua nuova carriera, ma proprio in questo momento si verificano una serie di eventi significativi in successione: Mika ritorna, la madre di un suo un carissimo amico di infanzia muore all’improvviso e lui riceve la notizia che suo padre, col quale non ha avuto contatti in 30 anni, è, anche lui, morto. Come preparatore di defunti, come marito, come figlio e come essere umano: come affronterà Daigo la vita e la morte tra le persone che gli sono più care? Un’ultima partenza per un felice arrivederci.

    Dal >Press-Book< di Departures

    Commento critico (a cura di ENRICA MANES)

    È con una compostezza ed una serenità insolita quella che la ritualità del gesto induce ed accompagna attraverso la figura del giovane Daigo, alla ricerca di una identità e nel tentativo di creare arte con le sue mani di artista, scoprendo e andando alle origini della sua passione per la musica.
    Il suono del violoncello diventa un adagio ad accompagnare le inquadrature di paesaggio di immensa sensibilità, con la neve e i fiori rosa del pesco, la pace della campagna e il silenzio della quotidianità riempita di un valore nuovo. Perché le famiglie si riuniscono, si scopre amore, e un uomo dalle sue mani è capace di dare nuova vita. Un senso nuovo a ciò che non è perso ma è passato per diventare altro.
    Si cresce e si matura con Departures, in un viaggio che esce dalla stereotipo e che non è fatto di mero ricordo ma di vita vissuta, una

    culla che trasporta in un quotidiano senza tempo, così diverso dalla fuga di ogni giorno e da quella frenesia che nella Tokyo moderna quanto in molti paesi e città del mondo allontana dalla morte, portando così al distacco brutale dai valori e dai cari pronti per il nostro e loro ultimo viaggio.
    Si parla il linguaggio del teatro e del cinema classico giapponese, con le inquadrature a camera fissa e gli skyline quasi dipinti, i volti del giovane Kobayashi maschere del suo cammino di passaggio, ora ironico, perplesso, colpito, sconvolto, in un racconto in immagini di puro sentimento.
    Daigo, per caso immerso nella professione di thanato esteta, vive sulla sua pelle la macchia dell’emarginazione e dell’isolamento - quello stesso distacco che la società dà a chi non è più ormai di questo mondo - e ne fa una vocazione per sentire vivo dentro di lui il senso della vita, un attaccamento nuovo

    agli affetti proprio attraverso quei corpi che attendono solo di essere amati come lo sono sempre stati.
    Departures insegna a non giudicare, ma ad accogliere e ad ascoltare ogni voce ed ogni profilo, senza il timore di perdere qualcosa ma con il sentimento di acquisire molto altro.
    Un viaggio toccante e quotidiano, attraverso il ritmo delle stagioni di cui la cerimonia porta con sé l’elegante bellezza del gesto della deposizione con ritmi di una intensità palpabile, di un respiro nuovo che porta alla percezione di sé e alla comprensione matura degli affetti oltre ogni convenzione, al di là della religione e della norma sociale, dritto al cuore.
    Umano.

    Links:

    • 'DEPARTURES' e 'CONFESSIONS': il miglior cinema giapponese grazie alla collana Far East Film (A cura di FRANCESCA CARUSO) (CineSpigolature)

    • DEPARTURES INTERVISTA all’attore MASASHIRO MOTOKI (Interviste)

    • THIS MUST BE THE PLACE - INTERVISTA in ANTEPRIMA al regista PAOLO SORRENTINO (A cura dell'inviata CARLA BERGAMINI) (Interviste)

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    Galleria Video:

    Departures - trailer.flv

    Departures - trailer (versione originale sottotitolata in inglese).flv

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