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LA PREMIERE ETOILE: IL LUNGOMETRAGGIO, CHE RACCONTA LE VACANZE IN MONTAGNA DI UNA FAMIGLIA DI ORIGINE ANTILLANA, SEGNA IL DEBUTTO ALLA REGIA DELL'ATTORE E DOPPIATORE LUCIEN JEAN-BAPTISTE
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 26 MARZO
Gran Premio della Giuria e Premio del Pubblico al Festival de Comédie de L'Alpe d'Uez
"Mia madre, una donna incredibile, ci fece lasciare le Antille negli Anni ’60 per trasferirci in Francia. Desiderava che i suoi figli non fossero diversi dagli altri bambini che in inverno partivano per andare a sciare. Decise così di portare anche noi.
Quest’avventura accadde quando io avevo 14 anni. Ci siamo arrangiati con un paio di sci per due e una macchina in prestito. Crescendo, mi sono reso conto che non era solo una questione di un gruppo di neri che scopre la neve, ma di una famiglia unita che si integra in un ambiente sconosciuto.
Erano molti anni che questo ricordo mi tornava in mente sempre più forte e, grazie alla fortuna di lavorare come attore, ho conosciuto molta gente tra cui Marille-Castille Mention-Schaar la produttrice, cui ho raccontato questi ricordi, che mi ha subito detto che ci vedeva la trama di un film. Insieme abbiamo cominciato a scrivere e da lì è cominciato tutto. Mano a mano che andavamo avanti nella stesura della sceneggiatura, Marie mi ha detto che dovevo essere io il regista. Molte volte ho avuto l’impressione di essere nato sotto una buona stella, “la prémiere”, che mi guidava e quando ho incontrato Marie-Castille e Pierre Kuber ne ho avuto la conferma. Mi hanno subito affiancato una squadra molto esperta e motivata dal progetto".
Il regista Lucien Jean-Baptiste
(La première étoile FRANCIA 2009; drammatico; 90'; Produz.: Vendredi Film/France 2 Cinéma/Rhône-Alpes Cinéma/Mars Distribution, con la partecipaz. di Canal +/CinéCinéma, con il sostegno del Agence Nationale pour la Cohésion Sociale et l'Egalité des Chances (ACSE)/Fonds Images de la Diversité/Procirep/Angoa-Agicoa, in associaz. con Cinémage 3/La Banque postale Image; Distribuz.: Nomad Film)
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Titolo in italiano: La première étoile
Titolo in lingua originale:
La première étoile
Anno di produzione:
2009
Anno di uscita:
2010
Regia: Lucien Jean-Baptiste
Sceneggiatura:
Lucien Jean-Baptiste e Marie-Castille Mention-Schaar
Soggetto: Da un'idea di Virginia Bach
Cast: Firmine Richard (Bonne Maman) Lucien Jean-Baptiste (Jean-Gabriel) Anne Consigny (Suzy) Jimmy Woha-Woha (Yann) Ludovic François (Ludovic) Loreyna Colombo (Manon) Bernadette Lafont (Madame Morgeot) Michel Jonasz (Monsieur Morgeot)
Musica: Erwann Kermorvant
Costumi: Laurence Benoit
Scenografia: Hérald Majar
Fotografia: Myriam Vinocour
Montaggio: Hachdé
Effetti Speciali: Stephane Bidault (supervisore effetti visivi)
Casting: Michael Laguens
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
IN BREVE:
Jean-Gabriel, sposato e padre di tre bambini, vive di espedienti e passa il suo tempo all’agenzia ippica vicino casa. Un giorno, per fare piacere a sua figlia, promette che porterà tutta la famiglia in vacanza sulla neve. C’è solo un problema: non ha i mezzi per farlo e se questa volta non manterrà la promessa sua moglie lo lascerà.
Per tenere fede all’impegno Jean-Gabriel dovrà utilizzare tutta la sua immaginazione…
Commento critico (a cura di ERMINIO FISCHETTI)
Se volessimo procedere per schemi, si potrebbe categorizzare l’opera prima dell’attore e doppiatore francese Lucien Jean-Baptiste come un cine-panettone alla francese. Un film dove si parla di vacanze e di una famiglia franco-antillana, proveniente dalla periferia di Créteil, rumorosa e chiassosa e non proprio alla moda sulle Alpi francesi frequentate dalle classi borghesi, ricche e più o meno snob. Un padre che passa tutto il suo tempo al bar e a giocare ai cavalli non sembra il più affidabile a mantenere la promessa fatta ai tre figli di portarli tutti sulla neve, una spesa che certo non può assolutamente permettersi. Una moglie e madre stanca di dover essere l’unico adulto in casa dice basta: o mantiene l’ennesima inutile promessa o lo lascerà per sempre. Per l’uomo sarà necessario trovare una soluzione. Inoltre, la nonna ingombrante e chiassosa, oltre che pia, entra nell’ingranaggio narrativo. Se poi si gioca con lo stereotipo |
dell’uomo di colore sulla neve (il rapporto fra i contrasti) ci sarà di che ridere e divertirsi. Non vi spaventate non ho detto che è un cine-panettone italiano, ma alla francese, c’è differenza, e come, e si nota pure tutta. Infatti, le scurrili volgarità nostrane e l’evidente vacuità becera vengono sostituite da un umorismo garbato, eppure allo stesso tempo esilarante, che però ambisce a raccontare qualcosa di più profondo come la questione dell’identità, delle proprie origini, delle differenze di classe, del razzismo e degli affetti. Gli schemi della commedia e della risata certo ci sono tutti, ma vengono fluidificati in un meccanismo interessante, che si sviluppa con il sottotesto di una malinconia adombrata e appena appena accennata. Il messaggio sociale passa, ma alla fine resta incastrato in tutti i propositi dei buoni sentimenti dei film cosiddetti per famiglie (e in questo, più che oltralpe, Jean-Baptiste oltrepassa l’Oceano e guarda ad |
Hollywood) e tutto all’interno della pellicola lascia presagire apparentemente il classico elemento politicamente corretto di un’integrazione alla fin fine sedimentata; a cominciare da quello più evidente di tutti, il nostro protagonista è sposato con una donna bianca, la nonna è stata educata con gli inni patriottici di De Gaulle, il figlio povero e nero si innamora ricambiato dalla parigina (appartenente al nono municipio) ricca, bianca e alto-borghese, il sottile razzismo della coppia di mezz’età sola da cui Jean-Gabriel, il protagonista, affitta la casa per la vacanza viene sciolto e dimenticato dal calore della nonnina e dei bimbi più piccoli, la musica e le canzoni stesse della colonna sonora, persino il rapporto atipico e originale fra la montagna “bianca” e la famiglia antillana. Insomma tutto finisce a tarallucci e vino come si può immaginare e i conflitti, le recriminazioni si frantumano lasciando spazio all’amore e al senso della famiglia. Situazioni e |
scambi culturali fanno riflettere e pensare piacevolmente in questa commedia di appena un’ora e mezza, che diverte e rilassa e vuol far passare in superficie un tema fondamentale come quello dell’integrazione. Lucien Jean-Baptiste scrive la sceneggiatura, a quattro mani con la produttrice Marie-Castille Mention Schaar, infarcendola di alcuni autobiografismi e dirige linearmente e senza troppi picchi una commedia realizzata in funzione dei tempi comici e della versatilità degli interpreti, sui quali domina la dinamicità di Firmine Richard nei panni della nonna. Nomination ai César 2010 come miglior opera prima e Gran Premio della Giuria e Premio del Pubblico al Festival International de Comédie de L’Alpe d’Huez (sic!). |
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Commenti del regista
"Si è voluto andare oltre l’aneddoto di una storia di Neri sulla neve per narrare una storia universale.
Nella sinossi abbiamo scritto “Jean Gabriel sposato, padre di tre figli” ma senza parlare del colore della pelle. Solo in un secondo momento ci si rende conto che sono neri.
Bisogna tenere presente che fino a che una persona vive nel suo paese di origine non si accorge di essere nero. Il Monte Bianco e il Mondo Bianco e la neve per contrasto ha questo effetto rivelatore. Ma non rivela solo questo.
Il film non gioca unicamente sul contrasto tra bianco e nero. La cosa più forte è questa famiglia antillana che in modo normale va a sciare e si ritrova in un ambiente totalmente diverso. Alla fine di quest’avventura folle, nonostante la mancanza di soldi e le grandi difficoltà, la speranza e la felicità si realizzano".
Links:
Galleria Fotografica:
La première étoile - trailer.mp4
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