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    FUORI CONTROLLO: MEL GIBSON DETECTIVE DELLA OMICIDI DEL DIPARTIMENTO DI POLIZIA A BOSTON ALLE PRESE CON IL LUTTO DELLA FIGLIA E LA RICERCA DEL MOVENTE. LE INDAGINI GLI RIVELERANNO REALTA' INSOSPETTABILI

    Dal 19 MARZO

    "Qualcuno ha suggerito la possibilità di farlo diventare un film circa cinque anni fa. Ho pensato che fosse un'ottima idea. Ho sempre ritenuto che fosse una storia molto potente: un padre che perde la figlia e si impegna in un viaggio di scoperta non solo per trovare chi l'ha uccisa e perché, ma anche chi è lei veramente. E' un uomo che amava la figlia e pensava di conoscerla, ma quello che scopre è che lei conduceva una vita di cui lui non sapeva nulla... La serie degli anni ottanta aveva molto a che fare con la politica governativa legata al nucleare. Il plutonio e la sua fabbricazione erano questioni importanti, così come le persone che controllavano questo processo. Era una patata bollente ed 'Edge of Darkness' era una serie collegata a queste vicende importanti. Tuttavia, al centro c'era la storia di un padre che perde la figlia e deve sapere perché questo è accaduto sia a lei che a lui".
    Il regista Martin Campbell

    "Io ero un grande fan della miniserie quando è stata trasmessa per la prima volta. Troy Kennedy Martin era veramente in anticipo sui tempi e i suoi avvertimenti sul rapporto pericoloso tra le industrie e le operazioni governative sotto copertura sono importanti oggi come lo erano nel 1985...".
    Il co-sceneggiatore Andrew Bovell

    "... Craven è una tipica persona che abita al quartiere Roslindale. E' un uomo molto regolare, con delle abitudini consolidate e che non si permette tanti lussi. Ha la sua vita, la sua casa e la sua solitudine. E' un vedovo con una figlia che significa tantissimo per lui. Quando la perde, ha perso tutto.
    Il co-sceneggiatore William Monahan

    "Era una sceneggiatura intrigante... Quello che mi ha veramente conquistato era il modo in cui la storia mi parlava... Craven è decisamente metodico, un tipo abitudinario. Non è stato il padre migliore del mondo, ma non ha mai fatto mancare nulla alla figlia. Il suo viaggio ora è una guerra e tutto quello che accade mostra veramente chi è. Lo stress e l'esperienza traumatica di perdere una figlia in questo modo lo sconvolgono e lo portano a girare in uno stato vicino al crollo nervoso. Lui si trova al limite, ma non si può permettere di andare a pezzi perché ha una missione da compiere (La sfida maggiore nell'interpretare Craven era) la sua introversione. E' qualcosa che mi è sempre sembrato anomalo, ma lui è decisamente così. Ho cercato di limitarmi, non cambiare spesso espressione del viso o fare tanti movimenti, perché lui è un uomo veramente introverso."
    L'attore Mel Gibson

    (Edge of Darkness USA/REGNO UNITO 2009; Thriller; 116'; Produz.: Warner Bros. Pictures/GK Films/BBC Films/Icon Productions; Distribuz.: 01 Distribution)

    Locandina italiana Fuori controllo

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Fuori controllo

    Titolo in lingua originale: Edge of Darkness

    Anno di produzione: 2009

    Anno di uscita: 2010

    Regia: Martin Campbell

    Sceneggiatura: William Monahan e Andrew Bovell

    Soggetto: Il film si ispira all'omonima Serie TV del 1985 di Troy Kennedy-Martin.

    PRELIMINARIA: La nascita di un thriller che fonde politica e affari

    Per una serie anomala di circostanze, il regista Martin Campbell si è ritrovato a dirigere Edge of Darkness non una ma due volte, affrontando la pellicola dopo aver già realizzato la premiata miniserie della BBC più di 20 anni fa. Grazie al successo della miniserie, la BBC Films ha iniziato a sviluppare una pellicola dalla storia ed è stato Campbell che ha portato il progetto all’attenzione di Graham King, che, assieme a Tim Headington, ha prodotto il lungometraggio per l’etichetta GK Films... Nel 1985, questa miniserie britannica in sei parti ha conquistato una nazione in preda a tensioni interne e internazionali. All'epoca, la Gran Bretagna era coinvolta nella Guerra fredda e c'era ancora la minaccia nucleare da parte dell'allora Unione Sovietica. Anche il terrorismo internazionale era molto presente in figure come il colonnello libico Gheddafi, mentre la preoccupazione pubblica di una guerra nucleare non era mai stata così alta dai tempi della Crisi dei missili a Cuba. E c'era una grande trepidazione sull'alone di segretezza che circondava l'industria nucleare.
    In questa atmosfera, Edge of Darkness ha fatto presa sulle preoccupazioni e le paure degli spettatori, dando vita a un prodotto di grande successo di critica e di pubblico. I riconoscimenti sono arrivati nella forma di sei 'British Academy of Film & Television Awards' (BAFTA), tra cui il Premio per la 'Miglior Serie Drammatica'. Il telefilm si è piazzato al quindicesimo posto della classifica, stilata dal British Film Institute, dei migliori 100 prodotti televisivi di tutti i tempi e viene considerato uno dei più importanti e influenti drammi televisivi britannici mai realizzati... Per il film, gli aspetti politici della storia dovevano essere aggiornati, ma l'aspetto fondamentale della pellicola sarebbe rimasto lo stesso.

    Dal >Press-Book< di Fuori controllo

    Cast: Mel Gibson (Thomas Craven)
    Danny Huston (Bennett)
    Ray Winstone (Darius Jedburgh)
    Caterina Scorsone (Melissa Conway)
    Shawn Roberts (Burmham)
    Denis O'Hare (Moore)
    Bojana Novakovic (Emma Craven)
    Gbenga Akinnagbe (Detective Darcy Jones)
    Frank Grillo (un agente)
    Wayne Duvall (Capo della Polizia)
    David Aaron Baker (Millroy)
    Jay O. Sanders (Whitehouse)

    Musica: Howard Shore

    Costumi: Lindy Hemming

    Scenografia: Thomas E. Sanders

    Fotografia: Phil Meheux

    Montaggio: Stuart Baird

    Effetti Speciali: Clay Pinney e Rick Thompson (supervisori)

    Makeup: Marleen Alter, Carla Antonino, Rob Fitz e Nichole Pleau

    Casting: Pam Dixon e Carolyn Pickman

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Thomas Craven (Mel Gibson) è un detective della omicidi del Boston Police Department e padre single di una ventiquattrenne. Quando gli uccidono la figlia davanti a casa la prima cosa che gli viene in mente è quella di essere stato il vero bersaglio. Saranno le indagini a condurlo verso un’altra verità: difatti scoprirà non solo la vita segreta della figlia, ma anche l'occultamento di una compagnia in collusione col governo che ha ingaggiato un agente con il compito di eliminare tutte le prove... Tra le verità oscure che emergeranno quella della insospettabile identità della figlia quale spia per conto del governo, sarà la più amara…

    IN ALTRE PAROLE:

    Thomas Craven (Mel Gibson) è un veterano detective della omicidi al Dipartimento di polizia di Boston e un padre single. Quando la sua unica figlia, la ventiquattrenne Emma (Bojana Novakovic), viene uccisa sulla porta di casa, tutti presumono che il vero bersaglio fosse lui. Ma presto l'uomo inizia ad avere dei sospetti e si imbarca in una rischiosa missione per scoprire la doppia vita della figlia che ne ha provocato l'omicidio. L'indagine lo porta in un mondo pericoloso fatto di spionaggio industriale, collusioni governative e omicidi, e inevitabilmente la sua strada si incrocia con quella di Darius Jedburgh (Ray Winstone), inviato per eliminare delle prove. La ricerca solitaria di Craven per comprendere la morte della figlia si trasforma in un'odissea, fatta di scoperte emotive e redenzione.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    DOPO LA TRUCULENTA ‘PASSIONE DI CRISTO’ E IL SANGUINARIO ‘APOCALYPTO’ MEL GIBSON ESCE DA DIETRO LA MACCHINA DA PRESA DECIDENDOSI FINALMENTE A TORNARE DAVANTI. E LO FA FORSE PER SE STESSO, ANCOR PRIMA CHE PER MARTIN CAMPBELL, GIA’ REGISTA DELLA MINISERIE TV ‘EDGE OF DARKNESS’ DA CUI MUOVE ‘FUORI CONTROLLO’, SPIAZZANDO OGNI MIGLIORE ASPETTATIVA: QUALCHE LIEVE SBAVATURA NON INCIDE SULLA QUALITA’ GENERALE DI UN FILM ADRENALINICAMENTE INTROSPETTIVO PIU’ CHE DI PURA AZIONE. QUESTA VOLTA IL SANGUE SI LIMITA A QUEL FIUME IN PIENA, MIRACOLOSAMENTE ‘ARGINATO’, CHE DOMINA IL PERSONAGGIO PROTAGONISTA DALL’INTERNO. IN QUESTO MODO MEL GIBSON TRACCIA UN’INTENSA PARABOLA DI SOFFERENZA INTERIORE, DEL GENERE E GRADO CON CUI SI GUADAGNA UNA SORTA DI ‘REDENZIONE’ PERSONALE, ACCOLTA CON FIEREZZA ED ORGOGLIO - CELEBRATA DALLA ‘ILLUMINATA’ SEQUENZA FINALE - A DISPETTO DI TUTTI I CODICI MORALI E LEGALI INFRANTI CHE, DOPO ESSERSI VISTI TRAVOLGERE SENZA PIETA’, POTREBBERO INSORGERE. MA MEL GIBSON, AL

    CENTRO DI REGIA E SCENEGGIATURA TRA LE PIU’ SOLIDE, SI GUADAGNA LA RINNOVATA STIMA PER UN TARGET ARTISTICO AUTORIALE DI CUI FORTUNATAMENTE SE NE SONO RITROVARE LE TRACCE E DI CUI SENTIVAMO LA MANCANZA

    Nel caso ci fossimo dimenticati, dopo una lunga assenza sul set in veste attoriale, di che cosa fosse capace Mel Gibson davanti alla macchina da presa, Edge of Darkness (Fuori controllo) giunge a proposito a ricordarcelo e a regalarci una vera e propria perla da legare al filo di un percorso artistico velato, talvolta, soprattutto sul piano della regia (i tanto chiacchierati La Passione di Cristo e Apocalypto) da qualche scossone di troppo di marca esasperatamente ‘espressionista’, colorita e ridondante di sangue, quando forse non ce n’era tutta quella impellente necessità. Ma la sorpresa è binata e avvolge a tutto tondo questo adrenalinico thriller in cui losche tresche inzuppate in luridi scampoli di una politica

    pilota e un giro di affari avvelenati contagiano un veterano preposto alla tutela di legge, disciplina e moralità, con buon merito della regia di Martin Campbell (La maschera di Zorro, The Legend of Zorro, Casino Royale) e di una sceneggiatura tra le più solide che si siano mai sentite, tali da farci dimenticare il fatto che non si tratta certo di una storia originale e neppure perfetta: a volerla cercare, qualche sbavatura possiamo anche trovarla, ma sfuma sui margini e il coinvolgimento è tale che non ci importa. Non conosciamo la mini serie televisiva in sei puntate diretta dallo stesso Campbell su cui si appunta questa risoluzione per il grande schermo, ma forse, come capita spesso anche nel caso di remake quando hanno alle spalle una certa solidità autoriale, è irrilevante. E poi la dinamica del confronto ci suona quasi sempre in qualche modo riduttiva e vanificante la reale

    portata di una trasposizione: certo è che la condensazione nella rilettura di questa storia da 6 puntate a poco meno di due ore deve aver avvantaggiato non poco sul piano dell’incisività, e lo stato di grazia di Mel Gibson con il viatico di sofferenza ‘compresso’ del suo personaggio hanno fatto il resto. Come al solito il titolo originale calza a pennello ben più della semplificazione banalizzante della traduzione italiana Fuori controllo, anche perché risulta francamente fuorviante dalla verità: tutti gli sforzi di Gibson, malgrado qualche scheggia di dolore che vorrebbe in ogni modo tracimare dagli argini del letto di quel fiume in piena che non può contenere un simile dramma, sono concentrati proprio nel trattenersi per non crollare, semplicemente perché è un lusso che non si può permettere se vuol riscattare la verità.

    Viatico che si snoda come una lunga implacabile soggettiva vissuta sul doppio binario compresente della realtà vissuta come

    ricerca della verità e della realtà parallela che non può evitarsi di rigurgitare memorie personali, fatte di momenti indimenticabili perché unici, quelli delle piccole cose che fanno di Thomas Craven, esperto detective della omicidi del Dipartimento della polizia di Boston, un padre mutilato per sempre dell’unico suo affetto più caro: la figlia Emma, freddata sulla porta nell’immediato stretto lasso di tempo di un inaspettato ritorno a casa. Visioni che tornano più vive che mai per essere vissute di nuovo come realtà vera e autentica, unico scampolo palpabile di un qualcosa che oltre all’anima non sembra aver perduto neppure il corpo.

    E le tappe di questo contorto viatico portano continue, graduali scoperte, frequenti colpi di scena e una lunga lista di sacrifici umani a più livelli: quello celebrato dal personaggio di Ray Winstone riscatta almeno qualche scheggia di moralità smarrita. Ma questa volta lo spargimento di sangue non è gratuito e mai

    debordante più dal necessario. E i sacrifici si intrecciano con altri capitoli di micidiali intrighi tessuti agli apici del potere e di quella ‘pazzia del mondo’ - diffusamente e variamente illustrata da altre branche artistiche - paradossalmente tutelati dalla ‘sicurezza nazionale’ (su questo registro nel 2009 The International di Tom Tykwer con Clive Owen e Naomi Watts ci aveva già aperto gli occhi e indottrinati abbastanza). In questo dedalo di vicoli di sporcizia differenziata suona ovvio che non può esserci redenzione senza sacrificio. E non vi è dubbio che i sacrifici ci saranno, multipli, su più fronti e inevitabilmente spietati. La redenzione, se può chiamarsi tale, non sempre può evidentemente limitarsi a camminare sul filo della legalità e della morale: il mitico ‘giustiziere della notte’ Charles Bronson nella pellicola di Michael Winner (Death Wish - Il giustiziere della notte, 1974) aveva fatto strada, seguito decenni più tardi da Jodie Foster

    nel The Brave One (Il buio dell’anima, 2007) di Neil Jordan. Ma il neo ‘giustiziere’ Craven - in questo caso poco importa se è giorno o notte - mentre riapre la ferita mai suturata dei limiti e confini di una difesa della verità e della morale evitandosi di rinnegarla, è un tipo di ‘giustiziere’ che si muove per gradi, agisce con consapevolezza e non cede alla violenza gratuita, magari minaccia duramente ma non uccide fin quando non vi sarà costretto, travalicando a quel punto senza scrupolo alcuno ogni residua barriera, pur di riuscire a far emergere la verità e fermare un scempio nazionale, direttamente e, quando non gli sarà più possibile, indirettamente. Il suo è un percorso lucido, e non solo per le lacrime che continuano a ‘violentarlo’ suo malgrado. Lui sa a quale pace interiore vuole approdare e quando la raggiunge in una sequenza ‘illuminante’, sa che è qualcosa

    per cui ha già chiesto perdono e ora può e vuole esserne fiero, e non da solo.

    Perle di sceneggiatura

    JEDBURGH (Ray Winstone): "Signor Craven, dobbiamo parlare di alcune cose".
    CRAVEN (Mel Gibson): "Come il suo nome e quello che ci fa qui?".
    JEDBURGH (Ray Winstone): "Come chi ha sparato a sua figlia".

    WHITEHOUSE (Jay O. Sanders): "E' una persona armata e pericolosa".
    CRAVEN (Mel Gibson): "E io cosa pensi che sia?".

    (...)

    CRAVEN (Mel Gibson): "Sono una persona che non ha nulla da perdere".

    Links:

    • Martin Campbell (Regista)

    • Mel Gibson

    • Danny Huston

    • Ray Winstone

    • Frank Grillo

    1| 2 | 3 | 4

    Galleria Video:

    Fuori controllo - trailer.flv

    Fuori controllo - trailer (versione originale) - Edge of Darkness.flv

    Fuori controllo - trailer HD (versione originale) - Edge of Darkness.mp4

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