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    'VALENTINO: L'ULTIMO IMPERATORE' - NON SOLO MODA. L'ULTIMO ATTO DI UNA CELEBERRIMA CARRIERA

    Dalla 65. Mostra del Cinema di Venezia e dal Toronto International Film Festival 2008

    "Valentino è l'ultimo dei grandi couturiers ad avere ancora il suo nome sulla sua compagnia, e ad avere il pieno controllo creativo. È anche un genio del design e un esempio di italiano – una sorta di tesoro nazionale, come il Verdi dell'alta moda. Ha vissuto la dolce vita al massimo, ben oltre la fine della stessa, ed ora, finalmente, con la sua uscita di scena, giunge la fine di un'era, la chiusura di un capitolo pieno di colore nella storia di Roma e della moda in generale".
    Il regista e produttore Matt Tyrnauer

    (Valentino: The Last Emperor USA 2009; documentario; 98'; Produz.: Acolyte Films; Distribuz.: Medusa Film)

    Locandina italiana Valentino: l'ultimo imperatore

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Valentino: l'ultimo imperatore

    Titolo in lingua originale: Valentino The Last Emperor

    Anno di produzione: 2009

    Anno di uscita: 2009

    Regia: Matt Tyrnauer

    Sceneggiatura:

    Soggetto: PRELIMINARIA:

    Prodotto e diretto da Matt Tyrnauer, corrispondente speciale per "Vanity Fair", Valentino: The Last Emperor consente di veder per la prima volta il mondo glamour di Valentino, è un‟esplorazione intima e avvincente del mondo di uno degli italiani più famosi di oggi. Lavorando dal giugno 2005 al luglio 2007 la troupe ha girato oltre 250 ore di metraggio, con la possibilità di accedere per la prima volta a Valentino e al suo entourage. Il film che ne è risultato è il ritratto di una straordinaria unione, la più lunga che ci sia mai stata nel mondo della moda, è la storia sensazionale di un Maestro che si trova all‟ultimo atto della sua celebratissima carriera.

    Cast: Valentino Garavani
    Giancarlo Giammetti
    Giorgio Armani
    Jeannie Becker
    Alessandra Facchinetti
    Tom Ford
    Karl Lagerfeld
    Matteo Marzotto
    Gwyneth Paltrow
    Claudia Schiffer
    André Leon Talley
    Donatella Versace
    Diane von Fürstenberg
    Alek Wek
    Anna Wintour

    Musica: Nino Rota

    Fotografia: Tom Hurwitz

    Montaggio: Bob Eisenhardt A. C. E.

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    Il film documenta l‟ultimo atto, colorito e sensazionale, della celeberrima carriera di Valentino (Garavani), portando lo spettatore nel mondo singolare di uno degli uomini più famosi d‟Italia: racconta la storia della sua vita straordinaria dando la possibilità di accedere esclusivamente e per la prima volta al vero Valentino e al suo entourage.

    Il film è stato in produzione dal giugno 2005 al luglio 2007, ed è stato girato con oltre 250 ore di metraggio.

    L'entità della richezza e la sofisticatezza del suo stile di vita in generale lo mettono sullo stesso piano di un imperatore, un re, una regina. È un mondo fatto di ville, castelli, yacht, arte, e tesori di porcellana Meissen. Valentino: The Last Emperor osserva una vita regale dall'interno, ma il film non è semplicemente una storia superficiale di glamour. È la saga di una famiglia – anche se non tradizionale – e una meditazione sul processo creativo. È anche la storia di uno stile di vita che sarà presto dimenticato col tramonto dell'alta moda. È anche, nelle parole del compagno e socio di sempre di Valentino, Giancarlo Giammetti: "non una storia di moda o soldi: è una storia d'amore".

    Conoscere Valentino è anche conoscere Giancarlo Giammetti, considerato ampiamente uno dei businessmen pù brillanti della sua generazione in Italia, e certamente una delle icone del mondo nella storia della moda. Lui e Valentino sono stati amanti all‟inizio degli anni '60, e hanno finito per essere soci in affari e, con grande ambizione e talento, hanno costruito un fashion business miliardario dal nulla. La trama del film segue gli ultimi due anni di Valentino alla guida della casa di moda da lui creata. Ancora all'apice dopo 45 anni, lo stilista ha cominciato con solo un sogno. Bambino della classe media in una piccola città alle porte di Milano, Valentino ha riconosciuto presto la sua vocazione: vestire le star di Hollywood che vedeva nel cinema di paese dove andava accompagnato dalla sorella. Il suo talento per la moda si è rivelato all'inizio – come la sua volontà di ferro. Dopo la scuola esigeva che la madre lo portasse dalle donne che lavoravano a maglia, per avere i maglioni fatti per lui su suoi modelli. A 17 anni è partito alla volta di Parigi ed ha lavorato come apprendista come altri ambiziosi futuri couturier (tra cui Yves Saint Laurent e Karl Lagerfeld). Viveva in una soffitta di Parigi, ma disegnava vestiti fantasiosi ed elaborati (Lana Turner fu la sua maggiore ispiratrice), e poi un giorno decise di provare da solo. All'istante fu riconosciuto dalle signore dall'alta società come un prodigio nel campo dell'haute couture. Dopo un certo periodo a Parigi, portò il suo talento Roma (che allora era una capitale della moda tanto quanto Parigi) e cominciò un'avventura senza uguali. Al tempo c'erano centinaia di nomi a Roma nell‟alta moda. Oggi c'è solo Valentino. La telecamera, mentre segue il processo creativo che vede Valentino portare alle sfilate di Parigi un'intera collezione di alta moda, cattura la relazione straordinaria tra Valentino e Giammetti. Avendo accesso al mondo privato dei nostri due protagonisti, vediamo come si amano profondamente, ma anche come litigano con ugual passione – in tre lingue: italiano, francese, inglese. I due uomini, non solo hanno cambiato il mondo della moda, hanno anche ridefinito l'idea di famiglia, costruendo un'elaborata corte di molti amici e impiegati leali, che li aiutano a portare avanti la loro operazione complessiva, prevedendo con attenzione quale attrice porterà quale vestito sul tappeto rosso la notte degli Oscar. La telecamera guarda i movimenti interni di questa mirabile famiglia nomade, che si muove, tutti insieme, tra i posti in cui Valentino e Giammetti hanno le loro case: Roma, Parigi, Londra, Gstaad, la Toscana, e New York. D'estate attraversano il Mediterraneo a bordo dello yacht di 46 metri, il TM Blue One. Il film comincia nel backstage delle sfilate di prêt-à-porter a Parigi nel febbraio 2007, nella collezione primavera, nel momento in cui le speculazioni dei media sul ritiro di Valentino e sui suoi possibili successori cominciano a crescere e a farsi sentire. Le voci si diffondono tra i suoi dipendenti e una valanga di emozioni prende gli impiegati di sempre – il loro futuro diventa incerto quanto quello di Valentino stesso.

    Un flash-back ci riporta indietro di un anno e raggiungiamo Valentino nel suo studio, mentre disegna gli elaborati vestiti che l'hanno reso famoso assieme alle decine di sarte – molte delle quali hanno lavorato per lui 35 anni o più – che portano materialmente in vita le sue visioni nei tre atelier del suo quartier generale romano. Ci sono molti momenti drammatici perchè tutti si affrettano e si adoprano a finire la collezione in tempo per lo show di Parigi. In questo primo atto incontriamo Giancarlo Giammetti, compagno di Valentino e suo socio in affari da 50 anni. La relazione Valentino-Giammetti è ricca e straordinaria, e la telecamera ne cattura gli alti e bassi, i momenti di tenerezza e i litigi. I due sono il complemento perfetto l'uno dell'altro. Valentino porta la sua visione creativa ma, e le parole sono le sue, è "un disastro in tutto il resto". Giammetti porta la sua acutezza nel business e gli si riconosce di aver costruito il nome e l‟impero Valentino. Mentre Valentino era concentrato sulla sua arte, Giammetti era occupato a inventare il moderno business della moda, spianando la strada alle campagne pubblicitarie globali, all‟idea di marca e di licenza che hanno per sempre cambiato l‟industria. Quarantacinque anni, e molti milioni di dollari dopo, Valentino non ha dimenticato il ruolo di Giammetti nella sua vita e carriera. Nell'accettare la Legion d‟Onore francese per il suo contributo all'arte e alla cultura, Valentino offre un raro e commosso tributo al suo compagno di una vita "che mi è stato vicino in tutti questi anni".

    Matteo Marzotto, presidente del Valentino Fashion Group, e la cui famiglia compra la maggioranza delle azioni del gruppo nel 2002, ammette: "Non credo he Valentino sarebbe stato lo stesso senza Giancarlo. Neanche mezzo, neanche un terzo. … da quanto dura la loro relazione? 365 giorni all'anno, 24 ore al giorno, per 50 anni. Insomma, una cosa unica. E non si può neanche dire che sia per soldi, per il potere, per cosa?" Membri dall'alta società e dei salotti che orbitano intorno a Valentino entrano ed escono dalla narrativa del film. Personaggi celebri, membri di famiglie reali, esponenti del bel mondo convengono a una festa elaboratissima che Valentino fa nel suo castello del 1600, il Château Wideville, fuori Parigi. Alla maniera di, assistiamo all'evento da due prospettive parallele. “Di sottoâ€, le preparazioni elaborate di una moltitudine di chef, maggiordomi, camerieri, servitori. “Di sopra†la folla si mescola in saloni opulenti, nobili gomito a gomito con star hollywoodiane e della moda, camerieri che devono farsi strada tra la gente. È un circo fantastico e una collisione tra mondi – Hollywood, l'aristocrazia europea, potenti dell'est, mogli di capi di stato, nuovi ricchi. La musica di Nino Rota si snoda con eleganza, e talvolta ironia, facendo da colonna sonora al film.

    Fin dall‟inizio del film, il futuro di Valentino è in bilico. "Il mio futuro – veramente non so che succederà. Sono confuso. Vivo giorno per giorno" dice a un certo punto. Giancarlo ammette che non è un momento facile: "Devi scegliere tra continuare fino alla fine, o fino a che qualcuno ti dice, 'Adesso ci serve qualcun altro'. O tu decidi di andartene – è un passo difficile".
    In agguato all'orizzonte c'è una scomoda necessità: rimane pochissimo spazio prezioso per Valentino – che ha mostrato ai suoi clienti come vivere secondo il suo esempio – nell'industria della moda odierna, governata dal profitto, e in cui corporation e branding dettano legge. "Il mercato ci domanda di fare cose diverse" - dice Matteo Marzotto - "Così dobbiamo evolvere. In questo consiste il lavoro, cambiare, avere nuove idee". Nel maggio 2007, la famiglia Marzotto ha cominciato a vendere le sue azioni di maggioranza alla compagnia di private equity Permira, ma Matteo è rimasto presidente della compagnia. Matteo dice, "Non sono certo che Valentino sia disposto a cambiare il suo stile, dopo tanti anni". Ma Valentino ribatte: "Dopo tutti questi decenni, dopo tanto lavoro, dopo tanta libertà, ti immagini io che accetto che qualcuna mi dica, questo non puoi farlo, quello non puoi farlo? Me li mangerei in un boccone! Anche se il loro futuro è incerto, Giammetti ha avuto l'idea grandiosa: perchè non lanciare il più grande evento di moda mai realizzato per rimarcare tutti i successi di Valentino e assicuragli un posto nel firmamento della moda? Nel giugno 2007 Valentino e Giammetti hanno annunciato una possibile festa-avvenimento di tre giorni per celebrare il loro 45esimo anniversario nella moda.

    Il terzo atto del film li segue mentre ideano e progettano l'evento che include la presentazione della collezione estate di Valentino (a Roma per la prima volta dopo 30 anni), una retrospettiva del lavoro dello stilista all'Ara Pacis, una serata black tie con ballo a Villa Borghese, e uno spettacolare gala al Tempio di Venere con vista sul Colosseo e con tanto di fuochi d'artificio e modelle volanti. (Alcuni hanno stimato che le celebrazioni siano costate più di 20 milioni di dollari.) Più di qualcuno insinuava che il 45esimo anniversario fosse il canto del cigno per Valentino e Giancarlo, e la telecamera cattura molte di quelle emozioni, e anche qualche sorpresa. Nel frattempo, sullo sfondo, Permira continua l'acquisizione della compagnia. "Il mondo della moda oggi è molto molto diverso" dice Giancarlo. "Se c'è un motivo per cui un giorno Valentino dovrà smettere, è questo… Questo non è un mondo fatto per lui". All‟inizio di settembre 2007, due mesi dopo le feste del 45esimo anniversario, Valentino ha annunciato il suo ritiro.

    Valentino: The Last Emperor è molto più di un film di moda. È il ritratto di una straordinaria unione, la più lunga che ci sia mai stata nel mondo della moda, e la storia sensazionale di un Maestro che si trova all‟ultimo atto della sua celebratissima carriera.

    Dal >Press-Book< di Valentino The Last Emperor

    Commento critico (a cura di ERMINIO FISCHETTI)

    Quel che viene fuori dal documentario di Matt Tyrnauer sugli ultimi momenti di carriera di uno degli stilisti italiani più apprezzati ed amati in tutto il mondo, Valentino Garavani, è soprattutto il complesso rapporto con Giancarlo Giammetti, compagno, socio e soprattutto guida fondamentale dello stilista. Binomio inscindibile fra un grande artista e la persona a lui più vicina è in genere la praticità di quest’ultimo e il modo totale con il quale si occupa di proteggere il genio dagli ostacoli della vita quotidiana. Valentino è davvero l’ultimo imperatore; l’ultimo imperatore di un mondo come quello della moda, che non esiste più, così trascinato nella industrializzazione e commercializzazione, e che ha perso la sua antica magia. Valentino è creatore di abiti di alta moda, colui che ha vestito le donne più belle, popolari e potenti della storia del cinema, della politica, dello spettacolo, a cominciare dalla First Lady americana Jacqueline Bouvier

    Kennedy Onassis, entrata nel mito anche per merito della straordinaria eleganza con la quale si mostrava in pubblico. Muse ed ispiratrici furono i lamé indossati al cinema da Lana Turner ed Hedy Lamarr. Matt Tyrnauer, giornalista di Vanity Fair, lo ha seguito per due anni con la sua macchina da presa, fra le sue case di Roma, Parigi, New York, Londra, la Svizzera, il suo yacht lungo 46 metri, sfilate di moda, l’incontro con personaggi di alto spicco e lignaggio, feste opulente, la casa di moda a Palazzo Mignanelli a Roma e momenti fondamentali della sua vita come l’assegnazione della Legion D’Onore (nel discorso ricorda il grande aiuto di Giammetti nello scorrere degli anni), i festeggiamenti del quarantacinquesimo anno della sua carriera, nel luglio 2007 a Roma, fino all’annuncio, immediatamente dopo, del ritiro definitivo. Alla ricerca di quel riposo a lungo sognato e perché no di avventure verso nuovi orizzonti.

    Il regista non dimentica di inquadrare neppure i sei cani pug e il rapporto morboso che lo stilista ha con loro, portandoseli ovunque, persino al lavoro. Quello che fa Matt Tyrnauer è, inoltre, un’analisi dettagliata della Valentino fashion Group da un punto di vista amministrativo e tecnico raccontando dell’acquisizione e della successiva vendita delle azioni da parte della famiglia Marzotto. Dello stilista esce, invece, un ritratto pubblico e privato di un uomo impenetrabile che ha definito e cambiato la moda non solo nel nostro Paese, ma soprattutto all’estero. Per questo e per molto altro è diventato un’icona ancora più delle donne che ha vestito, più celebre di quelle attrici che da ragazzino ammirava e da cui ha tratto ispirazione.

    Cinematograficamente parlando però, il documentario possiede povertà linguistica, non ha particolari idee di regia o altro se non quella di filmare qualsiasi momento possibile della giornata del suo protagonista. I suoi

    meriti sono da trovare solamente nella fortuna delle situazioni colte lungo quei due anni, o nelle profonde sfumature del ritratto fatto a Garavani e Giammetti, che sembrano come una vecchia coppia sposata, in fondo il loro è un rapporto lungo e duraturo portato avanti da cinquant’anni, e nella prospettiva della loro lunga e anticonvenzionale amicizia. Inoltre, sono da ammirare per gli straordinari tempi comici delle loro schermaglie: sono loro con le loro battute e situazioni, a volte divertenti, a volte malinconiche, a dare i tempi narrativi della commedia e del cinema. Certo non è Matt Tyrnauer a crearli e nel vedere il film si può cercare di comprendere il perché dello straordinario successo commerciale e di critica ricevuto negli Stati Uniti quando è uscito la scorsa primavera.

    Commenti del regista

    "Siamo stati ammessi nel circolo più interno, ma abbiamo dovuto pazientare molto, praticamente trasferirci lì, per riuscire veramente a catturare i momenti veramente speciali. Valentino è circondato da una famiglia strettissima di amici e impiegati, ma alla fine hanno abbassato la guardia, dimenticando che c'era una troupe cinematografica nella stanza".

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