I recuperati di CelluloidPortraits - RECENSIONE - Pianeta maternità a 360°: anche Naomi Watts e Annette Bening in quel drammatico trittico tutto al femminile sull'onda di spinosi risvolti in materia di adozione - In DVD: dal 21 Settembre 2011
Karen (Annette Bening): [voice over] "I never saw you. With a new haircut, with new shoes... When was your first period? Was someone there to help? Did anyone explain? Did you hear the rain one night when I heard it? What gave you comfort? I've missed it all, and I've accepted it. But today I met Ella. Her little face is like a bird that flies high over thirty-eight years that have gone on and on and on, like a horrible parade. But now it's passed. Only Ella remains, God bless her. Ella is peace".
Karen (Annette Bening): [voce fuori campo] "Non ti ho mai visto. Con un nuovo taglio di capelli, con nuove scarpe... Quando è stato il tuo primo ciclo? C'era qualcuno lì per aiutare? Qualcuno ha spiegato? Hai sentito la pioggia una notte quando l'ho sentita io? Cosa ti ha dato conforto? Mi è mancato tutto, e l'ho accettato. Ma oggi ho incontrato Ella. Il suo piccolo viso è come un uccello che vola alto nel corso di trentotto anni che sono andati avanti e avanti, come una parata orribile. Ma ora è passato. Ella rimane, Dio la benedica. Ella è pace"
Sono di scena le storie di una donna che ha dato la propria figlia in adozione 35 anni prima e di un’afro-americana che vorrebbe adottare un bambino, per una riflessione su scelte fatte, occasioni mancate ma, soprattutto, sull’inscindibile legame di sangue che unisce una madre ai suoi figli.
Synopsis:
Almost forty years ago, a young girl of fourteen has sex, gets pregnant, and gives her baby up for adoption. Fast-forwarding to the present day, we meet three very different women, each of whom struggles to maintain control of their lives. There's Elizabeth, a smart and successful lawyer who uses her body to her advantage. Any time she feels that she doesn't have the upper hand, and cannot control the situation, she uses her sex appeal - whether that be starting a romance with her boss when she suspects he is trying to start one himself, or finding some way to control her overly friendly neighbor and husband. Karen, meanwhile, is a bitter health care professional who obviously has a lot of heart but never shows it. She gave up a daughter at the age of fourteen (wonderfully shown rather than told, she is the young girl and mother of Elizabeth), and has never gotten over it - her bitterness inspiring her to lash out at everyone around her...
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“E’ il tempo che conta più del sangue, il rimpianto uccideâ€
Due note per la regia sono d’obbligo nel caso di Mother and Child. Un film con la maternità e il modo di affrontarla, gestirla, accettarla o rifiutarla: soggetto normalmente più nelle corde di una donna che di un uomo. Eppure, si dà il caso che il tema qui sia trattato in tutte le sue spigolature, con un tocco peraltro particolarmente sensibile e delicato, oltre che profondo. E non è certamente solo merito di interpreti di grosso calibro come quelle poste in campo: da Annette Bening in primo luogo, a Naomi Watts a ruota, tra gli altri. Quello che colpisce è il dipanarsi della matassa emotiva che stabilisce un legame indissolubile, a prescindere dalla scelta che si faccia, ma che è anche in grado di crearlo comunque, se fortemente voluto. E chissà , magari il destino ci mette del suo!
Dunque chi è
che ha operato questo piccolo miracolo narrativo? Stiamo parlando del regista colombiano Rodrigo GarcÃa, un autore con la scrittura nel suo DNA, in quanto figlio maggiore del celebre scrittore Gabriel Garcìa Mà rquez, influenzato da personalità come Carlos Fuentes, Julio Cortà zar, Pablo Neruda e Luis Buñuel. La scrittura nel suo DNA ma non solo, si direbbe pure con una certa predilezione per soggetti difficili, con problemi identitari: di recente lo abbiamo visto all’opera con Raymond & Ray (con Ewan McGregor ed Ethan Hawke), mentre in passato ha affrontato lo sconcertante profilo di Albert Nobbs (con la strabiliante performance di Glenn Close), appena successivo a questo ripescato Mother and Child (2009). A volte vale la pena di guardarsi indietro e buttare un occhio su quello che ci siamo persi per strada. Evitiamo di ripercorrere qui l’interessante percorso di formazione di Rodrigo GarcÃa (recuperabile nella versione integrale su Wikipedia) ma, tengo a precisare
che del bouquet fa parte anche Alejandro Gonzales Inarritu, qui in veste di produttore.
Insomma, basi solide, anzi, solidissime, per questo spicchio esistenziale che accomuna una cinquantenne come la Karen di Annette Bening, la trentasettenne Elizabeth di Naomi Watts e l’afro americana Lucy (Kerry Washington) che, non potendo averne di suoi, desidera ardentemente adottare un bambino. Il ‘peccato originale’ di una quattordicenne apre il sipario per scivolare subito nel vivo della vicenda: si tratta del background della ormai cinquantenne Karen (Annette Bening sempre al top dell’interpretazione), che non ha mai trovato la quadra nella sua vita dopo aver dato in adozione la sua bambina, mai più rivista, a cui d’altra parte non ha mai smesso di pensare: non sa che è diventata un bravo avvocato e che a sua volta ha vissuto dal canto suo tutto il disagio dell’adottata partendo da una rabbia da metabolizzare mai del tutto sopita, sfociata
in uno spirito spartano e, persino un po' cinico e disinibito, ben incorporato in Elizabeth da Naomi Watts. Ma Karen/Bening vive il suo tormento al quadrato, avendo una madre anziana di cui occuparsi, su cui pendono sensi di colpa da entrambe le parti. Risvolto che va ad arricchirsi con la badante al servizio, a sua volta con una figlia piccola che Karen sembra non sopportare, così come le attenzioni di un uomo, un fisioterapista incontrato sul lavoro, con cui non riesce a relazionarsi, dando avvio ad una fioritura di false partenze, convinta, per autodichiarazione, di non aver niente da dare: il suo monologo confessione in auto è di impatto notevole, per quanto mosso quasi in punta di piedi!
Incredibile come certi nodi, strada facendo, potranno sciogliersi e riannodarsi in una nuova trama, non scritta razionalmente, imprevedibile come la vita e come le scelte individuali di ciascuna in determinate circostanze: magari
a tutto cuore, a pelle, per l’appunto come quel legame speciale e sconvolgente, che, volenti o nolenti, avvinghia una madre al proprio bambino e che, nel film, quasi a rincarare la dose, è di nuovo femmina, sentenziando il cerchio aperto alla vita che continua, in un ciclo inarrestabile.
Perle di sceneggiatura
Ray: Do you always tell the truth?
Lucy: The truth is easier to remember.
Paul: Is it an affair if neither party is married?
Elizabeth: An affair is any sexual or romantic relationship of an informal or temporary nature.
Nora: I don't want to die here.
Karen: You're not going to die. You'll be fine.
Nora: You expect me to live forever?
Karen: Don't start that again.
Nora: Even if I could, I wouldn't want to. It's just one disappointment after another.
Violet: Are you married. You must be, or you wouldn't be hiding out here so often.
Elizabeth: You don't seem like a man who's scared by scary things.
Paul: It's a precaution. Sometimes when you fall, it's hard to get up.
Leticia: To take something that comes from you, made of you, and part with it forever and ever.
Ray: I don't want it.
Leticia: I didn't want you either.
Ray: I'm not you.
Leticia: And yet here you are, 20 and pregnant and single, just like I was. You see, I didn't want you, and now, I can't take a breath without thinking of you, and wanting the best of the best for you.
Violet: A person inside another person - science fiction. She doesn't know a thing.
Elizabeth: Who?
Violet: Your baby. Only her mother's heartbeat.
Elizabeth: [about her mother] She was like you.
Violet: But not a virgin.
Karen: Her birthday's coming up. She'll be 37.
Paul: They seem like nice enough people.
Elizabeth: Oh, come on. It's impossible to know what they are. They're too busy reinventing themselves to everyone's liking.