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    L'UOMO CHE FISSA LE CAPRE: NUOVA COMMEDIA PER GEORGE CLOONEY, EWAN MCGREGOR, KEVIN SPACEY E JEFF BRIDGES

    Dalla 66. Mostra del Cinema di Venezia

    "Disteso a letto, ascolatavo un conduttore radiofonico, Art Bell, la cui trasmissione parlava del paranormale. In essa si discuteva molto di visione remota, ciò che noi chiamiamo ESP: la capacità di viaggiare solo con l'uso della mente. Ne rimasi affascinato ed evidentemente anche Jon Ronson, che ha scritto un libro intitolato THE MEN WHO STARE AT GOATS. Peter Straughan ha scritto una sceneggiatura ispirata al libro e mi ha portato a esplorare questo mondo davvero straordinario fatto di uomini che credevano totalmente in quello che stavano facendo. Questi erano uomini dotati di superpoteri".
    Il regista Grant Heslov

    (The Men Who Stare at Goats USA 2009; commedia; 90'; Produz.: BBC Films/Smoke House; Distribuz.: Medusa Film)

    Locandina italiana L'uomo che fissa le capre

    Rating by
    Celluloid Portraits:



    BENVENUTI NELLA NUOVA VERSIONE di: "www.celluloidportraits.com". Vi preannunciamo solo ancora qualche giorno di assestamento.

    (See Flash Review by Derek Elley, "www.variety.com", here - Voice: 'Il giudizio della critica' - 'International Press')

    Titolo in italiano: L'uomo che fissa le capre

    Titolo in lingua originale: The Men Who Stare at Goats

    Anno di produzione: 2009

    Anno di uscita: 2009

    Regia: Grant Heslov

    Sceneggiatura: Peter Straughan

    Soggetto: Tratto dal romanzo omonimo di Jon Ronson.

    Cast: George Clooney (Lyn Cassady)
    Ewan McGregor (Bob Wilton)
    Jeff Bridges (Bill Django)
    Kevin Spacey (Larry Hooper)
    Stephen Lang (Generale di Brigata Dean Hopgood)
    Robert Patrick (Todd Nixon)
    Waleed Zuaiter (Mahmud Daash)
    Stephen Root (Gus Lacey)
    Glenn Morshower (Maggiore Holtz)
    Nick Offerman (Scotty Mercer)
    Tim Griffin (Tim Kootz)
    Rebecca Mader (Debora Wilton)
    Jacob Browne (Tenente Boone)
    Todd La Tourrette (Dave)
    Brad Grunberg (Ron)

    Musica: Rolfe Kent

    Costumi: Louise Frogley

    Scenografia: Sharon Seymour

    Fotografia: Robert Elswit

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Il reporter Bob Wilton (Ewan McGregor) si imbatte nello scoop della sua vita quando incontra il soldato Lyn Cassady (George Clooney), che sostiene di essere un reduce con particolari poteri psichici reintegrato nell'esercito americano dopo l'11 settembre. I due uomini intraprendono un viaggio attraverso l'Iraq osservando il lavoro delle unità segrete impegnate a formare soldati con supposti poteri paranormali.

    IN DETTAGLIO:

    In questa eccentrica commedia dark, ispirata ad una storia realmente accaduta alla quale è però difficile credere, delle incredibili rivelazioni su un reparto segretissimo dell’esercito americano vengono alla luce quando un reporter incontra un enigmatico operatore delle Forze Speciali durante una sorprendente missione.
    Il giornalista Bob Wilton (Ewan McGregor) è in cerca di uno scoop quando incontra Lyn Cassady (l’attore vincitore dell’Oscar George Clooney), una figura ambigua che sostiene di appartenere ad un’unità sperimentale dell’esercito americano. Secondo Cassady, il “New Earth Army†sta cambiando la maniera in cui si combattono le guerre: una legione di “Monaci guerrieri†con poteri mentali senza precedenti è in grado di leggere nel pensiero del nemico, attraversare i muri, e addirittura uccidere una capra semplicemente guardandola. Ora, il fondatore del programma, Bill Django (il candidate all’Oscar Jeff Bridges), è scomparso e la missione di Cassady è ritrovarlo.
    Intrigato dalle strampalate storie raccontate dalla sua nuova conoscenza, Bob decide impulsivamente di seguirlo nella ricerca. E quando l’improbabile coppia rintraccia Django in un campo di addestramento clandestino gestito dal fuorilegge psicotico Larry Hooper (l’attore vincitore di due premi Oscar Kevin Spacey), il giornalista resta intrappolato nel mezzo di una battaglia tra le forze del New Earth Army di Django e la milizia personale di Hooper formata da super soldati. Per sopravvivere a questa selvaggia avventura, Bob dovrà superare in astuzia un nemico che non avrebbe mai pensato di dovere affrontare.
    The Men Who Stare at Goats è ispirato al fortunato e omonimo libro non romanzato di Jon Ronson, un’esplorazione illuminante e spesso divertente dei tentativi compiuti dal governo per cercare di sfruttare i poteri paranormali per combattere i nemici.

    Dal >Press-Book< di The Men who Stare at Goats

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    TORNANO I ‘CAVALIERI JEDI’ NELLA FARSESCA ‘COMMEDIA DARK’ DI GRANT HESLOV CHE VEDE PROTAGONISTA L’IRRESISTIBILE COPPIA GEORGE CLOONEY-EWAN MCGREGOR, OLTRE A JEFF BRIDGES QUALE IMPROBABILE GURU ‘NEW AGE’. SUL FILO DI UNO STILE CHE TRADISCE UNA CERTA FAMILIARITA’ CON IL GENERE DI COMICITA’ ALLA ‘CHOEN’, PUNTEGGIATO DA GAG DEGNE DI STAN LAUREL ED OLIVER HARDY, SCORRE IL SOTTERRANEO MESSAGGIO DI UNA RISPOSTA PACIFISTA ALLA GUERRA E SOPRATTUTTO, LA RINASCITA DELLA PERSONA (BOB/MCGREGOR) CHE RITROVA FIDUCIA IN SE STESSA QUANDO DI NUOVO SPINTA DALLA VOLONTA’ DI CREDERE VERAMENTE IN QUALCOSA… O QUALCUNO, PER QUANTO ASSOLUTAMENTE INAFFIDABILE COME LYN/CLOONEY

    La sofisticata e spassosa dark comedy The Men who Stare at Goats di Grant Heslov (già attore, produttore e sceneggiatore di Good Night, and Good Luck diretto da George Clooney) decolla fin dai primissimi fotogrammi aprendosi sempre più, in un fluido crescendo, ai toni della esilarante metafora di risposta pacifista - ovvero ‘psichica’ -

    alla guerra. E questo pur non essendo negli intenti di portare sul grande schermo alcun commento ironico o sarcastico al riguardo. Così, cavalcando l’idea del sogno bruciato dal cosiddetto ‘lato oscuro’ e ancor più dall’affossamento dei media televisivi tramite reportage che dovrebbero informare sulla verità dei fatti, che vuole essere un po’ la conclusione di questa ‘sgangherata avventura’, ne esce un affresco tra i più effervescenti e piacevolmente strampalati che si siano mai visti.

    A maschera dominante di questa metafora si pongono alcuni dei nervi portanti della saga di Guerre stellari. Chi meglio di Ewan McGregor del resto poteva sentire dentro di sé lo spirito e la forza tipici dei cavalieri Jedi? E per giunta con un tempismo invidiabile, giacché in un’epoca come la nostra ce ne sarebbe una necessità assolutamente impellente. E’ difatti al grido di “Siamo Jedi, non combattiamo con le armi ma con la mente†che Lyn/Clooney guida

    il povero Bob/McGregor paradossalmente sulle sponde di una reale rinascita personale.
    Ovvio che, con un simile scenario, non si vorrebbe credere che questo film sia ispirato ad una storia vera. Invece pare proprio che sia così: The Men who Stare at Goats trae difatti le sue fondamenta dal libro non romanzato di John Ronson, da cui si evince che l’unità speciale dell’esercito americano, contraddistinta per l’appunto come ‘Reparto o Progetto Jedi’ con le cosiddette ‘spie psichiche’, è esistita davvero.

    Ma questa non è che la sottile lettura di un messaggio ben truccato con l’irresistibile e inossidabile make-up sapientemente applicato da Heslov a tutto il film e alle performance di un cast - ed è qui doppiamente il caso di dirlo, considerati i riferimenti filmici - ‘stellare’. Make-up assolutamente farsesco ottenuto con il rincorrersi letteralmente di situazioni comiche a grappolo che man mano scaturiscono dai vari drammi personali di ognuno dei

    nostri protagonisti: dal giornalista Bob Wilton (Ewan Mc Gregor) alla ricerca del suo scoop dopo esser stato mollato dalla moglie per un altro, al sergente di un’unità sperimentale dell’esercito americano in missione segreta Lyn Cassady - un irresistibile George Clooney sempre più attirato dall’idea di sorprenderci con gusto e talento dall’alto della sua ormai più che consumata e mai deludente professionalità - con poteri particolari sul controllo della mente, per non dire del guru ‘Hippie-New Age’ Bill Django interpretato da Jeff Bridges. Sarà vostro divertimento scoprire poi i termini di coinvolgimento delle capre in tutta questa storia che sembra quasi uscita dalla serie ‘Ai confini della realtà’, dopo esser stata contaminata qua e là da gag degne di Stan Laurel ed Oliver Hardy: vedi la sequenza con il tandem Clooney-McGregor in auto in pieno deserto, quando si vede il primo dei due intento a dissipare le nubi con il potere

    della mente e il loro successivo incidente per aver beccato l’unico sasso esistente nel raggio di svariati chilometri.

    In materia di stile c’è peraltro da aggiungere che The Men who Stare at Goats, in parte, sembra anche ricalcare le orme dei fratelli Cohen’, stile del resto familiare, in quanto respirato da vicino, sia a Clooney che ad Heslov.La raffinata e sagacemente sottile regia Hesloviana ci regala infatti una confezione di grande eleganza, aprendo nei momenti più impensati vere e proprie finestre spesso auto introspettive sui vari personaggi: quelle ad esempio che in precedenza hanno nutrito e dissetato il nostro Lyn/Clooney alla fonte ‘new age’ dell’’energia psichica’ che trascende la materia. Così può magari succedere che mentre è in atto un poderoso salto per cavarsi d’impiccio da una situazione poco raccomandabile, un fermo immagine stoppi l’azione per aprire una ‘digressione cinematografica’ su certe motivazioni per poi tornare a far proseguire l’azione del

    fotogramma stoppato poco prima. Tocco che dota la pellicola di un certo charme autoriale.

    Il bello sta infine nel fatto che le assurde storie raccontate da Lyn/Clooney al suo accidentale compagno di viaggio, Bob/McGregor, ardentemente desideroso di credere in qualcuno e di dimostrare qualcosa per un recupero di autostima personale, sono il prezzo da pagare per l’ignaro e ingenuo neofita per ritrovare davvero, e non per burla, se stesso, così come rimarcato dal metaforico finale, ma sono anche il prezzo da pagare per lo spettatore – e ne vale la pena, credetemi! – per ridere a crepapelle.

    Links:

    • George Clooney

    • Jeff Bridges

    • Ewan McGregor

    • Kevin Spacey

    • Robert Patrick

    • Stephen Root

    • Nick Offerman

    • 66 Mostra: Lido di Venezia 8 settembre 2009 MINI PRESS CONFERENCE & DINTORNI: L'UOMO CHE FISSA LE CAPRE (THE MEN WHO STARE AT GOATS) di GRANT HESLOV (Interviste)

    1

    Galleria Video:

    L'uomo che fissa le capre.flv

    Il giudizio della critica

    The Best of Review

    International Press

    DEREK ELLEY, "www.variety.com":

    "A serendipitous marriage of talent in which all hearts seem to beat as one, 'The Men Who Stare at Goats' takes Jon Ronson's book about 'the apparent madness at the heart of U.S. military intelligence' and fashions a superbly written loony-tunes satire, played by a tony cast at the top of its game. Recalling many similar pics, from 'Dr. Strangelove' to 'Three Kings', and the screwy so-insane-it-could-be-true illogic of 'Catch-22', this is upscale liberal movie-making with a populist touch, in Coen brothers style. Enthusiastic welcome at Venice, likely to be echoed at Toronto, should translate into friendly biz Stateside in November".

    Italian Press

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