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    Home Page > Movies & DVD > I Love Shopping

    I LOVE SHOPPING: QUANDO FARE ACQUISTI DIVENTA MANIACALE! ISLA FISHER (BECKY) E' AFFETTA DA SHOPPING COMPULSIVO MENTRE KRISTIN SCOTT THOMAS VESTE IL GLAMOUR DELL'EDITRICE FRANCESE DI UN IMPORTANTE MAGAZINE DI MODA

    (Confessions of a Shopaholic USA 2008; commedia; 89'; Produz.: Touchstone Pictures/Jerry Bruckheimer Films; Distribuz.: Walt Disney Motion Pictures Italia)

    Locandina italiana I Love Shopping

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: I Love Shopping

    Titolo in lingua originale: Confessions of a Shopaholic

    Anno di produzione: 2008

    Anno di uscita: 2009

    Regia: P. H. Hogan

    Sceneggiatura: Tracey Jackson, Tim Firth e Kayla Alpert

    Soggetto: Dal romanzo Confessions of a Shopaholic di Sophia Kinsella.

    CURIOSITA':

    •Il film è stato girato in alcuni dei negozi e delle boutique più esclusivi di New York, tra cui la sede principale di Barneys a Madison Avenue, Henri Bendel sulla Quinta Strada, Scoop e Catherine Malandrino nel Meat Packing District, Alessi (articoli casalinghi di classe) a Soho e Kleinfeld (un negozio con elaborati accessori da sposa) a Chelsea.

    •Il film è anche stato girato in alcuni degli edifici storici della città, tra cui la Hearst Tower (la pellicola è stata la prima che abbia mai ricevuto i permessi necessari) realizzata dal leggendario architetto britannico Lord Norman Foster sulla 57esima strada e sulla 8th Avenue; 45 Rockefeller Center (che ospita all’ingresso la statua di Atlante che regge il mondo); il Gran Salone dell’hotel Jumeirah Essex House fondato nel 1931 a Central Park South; gli esterni e gli interni della Chiesa di St. James (1884) a Madison Avenue tra la 71esima e la 72 esima strada; gli interni dell’Emigrant Industrial Savings Bank Building (1908-12), realizzati in stile Beaux Arts e Art Nouveau, su Chambers Street nel distretto di Wall Street; gli esterni della St. Anthony of Padua a Sullivan Street all’incrocio tra Greenwich Village, Tribeca e Soho, costruita nel 1866.

    •La produzione ha passato due notti ad addobbare il meraviglioso atrio di Henri Bendel con un design ispirato a “Sogno di una notte di mezza estateâ€, così come le immagini alle finestre legate alla figura di un aviatore. Inoltre, hanno anche creato delle vetrine alla Hearst Tower per dei falsi negozi di Valentino, Anna Sui, Catherine Malandrino e Alberto Ferretti. I newyorchesi eccitati pensavano che fossero stati aperti dei veri negozi al piano terra della Tower e sono rimasti molto delusi nello scoprire che erano soltanto per il film.

    •Di fronte alla chiesa di St. James, le finestre sono state decorate e trasformate in negozi di Yves St. Laurent, Asprey e Sonia Rykiel per il climax del film.

    •Nel film, l’ideatrice dei costumi Patricia Field ha selezionato degli abiti e degli accessori per vestire Becky Bloomwood (interpretata da Isla Fisher), tra cui quelli di Balenciaga, Marc Jacobs, Christian Louboutin, Alexander McQueen, Zac Posen, Miu Miu, Salvatore Ferragamo, Prada, Christian Dior, Todd Oldham, Gucci e Matthew Williamson.

    •Per creare una lussuosa vetrina nell’atrio a sei piani di Henri Bendel, così come delle decorazioni per le finestre, la scenografa Kristi Zea e il supervisore art director Paul Kelly hanno dovuto spremere a fondo il loro reparto per creare tutto in una notte con precisione estrema, considerando che avevano tempo soltanto dal momento in cui il negozio chiudeva le porte al pubblico a quando avrebbe riaperto la mattina dopo per riuscire nell’impossibile. Missione compiuta, con moltitudini di abitanti di New York che ammiravano i risultati prima che le cineprese iniziassero a girare quel giorno.

    •Girare a New York ha permesso ai realizzatori di sfruttare un’ampia gamma di attori locali, conosciuti più per il loro lavoro a teatro che al cinema, come Christine Ebersole (vincitrice del Tony Award come miglior attrice protagonista in un Musical per "Grey Gardens"), La Chanze (che si è aggiudicata il Tony Award come miglior attrice protagonista in un Musical per "Il colore viola") e Kaitlin Hopkins (stella dell’imminente rappresentazione di "Dirty Dancing: The Musical").

    •Ed Helms, noto per la sua partecipazione alla serie "The Office", appare in una videocassetta nel film come il guru specializzato in gestione economica Garrett E. Barton.

    •Un addetto ai prestiti bancari è interpretato da Jonathan Tisch, responsabile e amministratore della Loews Hotel; e in una scena di ricevimento editoriale girata a Chicago un altro banchiere è incarnato da Andy Serwer, redattore della rivista Fortune.

    •Robert Stanton, che interpreta lo spietato addetto al recupero crediti Derek Smeath, si è ispirato all’unico altro lavoro che abbia mai svolto oltre quello di attore: un investigatore per una società di prestiti studenteschi, che doveva trovare persone che non pagavano i loro debiti. Stanton ammette di non essere bravo a fare pressione sulle persone, perché di solito scoppiava a ridere.

    •Sophie Kinsella era sul set di "Confessions of a Shopaholic" praticamente ogni giorno, sia come produttrice associata che come consulente, per assicurarsi che la sua amata creazione di Becky Bloomwood venisse rappresentata perfettamente sul grande schermo. Non si può considerare un caso, considerando le massicce vendite internazionali dei suoi romanzi “I Love Shoppingâ€, che la Kinsella venisse spesso avvicinata da fan eccitati nelle location di New York, in Connecticut e a Miami, come se fosse una stella del cinema più che un’autrice letteraria.

    Nota: Si ringrazia Serena Barracane di Way To Blue.

    Cast: Isla Fisher (Rebecca Bloomwood)
    Hugh Dancy (Luke Brandon)
    Krysten Ritter (Suze)
    Joan Cusack (Jane Bloomwood)
    John Goodman (Graham Bloomwood)
    Leslie Bibb (Alicia Billington)
    Kristin Scott Thomas (Alette Naylor)
    John Lithgow (Edgar West)
    Julie Hagerty (Hayley)

    Musica: James Newton Howard

    Costumi: Patricia Field

    Scenografia: Kristi Zea

    Fotografia: Jo Willems

    Montaggio: William Goldenberg

    Makeup: Lori Hicks (direzione); Laurie Cocheio, Souraya Hamdi, Paula Kelly, Cassandra Saulter; Elaine L. Offers e Ronnie Specter (per Isla Fisher)

    Casting: Denise Chamian e Julie Schubert

    Scheda film aggiornata al: 17 Novembre 2020

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Rebecca Bloomwood - 'Becky' - (Isla Fisher) è una ragazza inglese che lavora presso una modesta rivista economica di cui cura una rubrica dedicata a consigli su spese e risparmi sicuri. Dotata di un irrefrenabile (quasi patologica) passione per lo shopping, si trova coinvolta in una serie di disavventure economiche e sentimentali, in gran parte create o alimentate dalla sua ossessione per gli acquisti...

    IN DETTAGLIO:

    I creditori la inseguono, le sue finanze sono nel caos più totale e nonostante ciò non riesce proprio a fare a meno dei negozi. Rebecca Bloomwood (Isla Fisher), personaggio principale di I LOVE SHOPPING è un’eroina piena di difetti che adora fare acquisti e semplicemente non riesce a smettere. È sempre bellissima, ma è alto il prezzo da pagare per il suo fare acquisti compulsivo.

    In questo film pieno di ottimismo e di divertimento, Becky rappresenta un’eroina con la quale tutti noi (per lo meno la maggior parte di noi) possiamo identificarci. È divertente, amichevole e seducente. Ma lo shopping, come arriviamo presto a scoprire, è il suo tallone d’Achille. Niente può fermare questa donna, neanche cifre esorbitanti addebitate nella sua carta di credito. Per via della sua dipendenza allo shopping, si ritrova sempre nei guai. E l’ironia della storia è che questa giovane donna così spendacciona, è una giornalista della finanza, (prima aveva lavorato per un giornale di giardinaggio) che finisce nel ruolo di consulente finanziario per i lettori. Hugh Dancy, il suo direttore, si infatua di lei nonostante i suoi ovvii difetti.

    Nota: Si ringrazia Serena Barracane di Way To Blue.

    Commento critico (a cura di ERMINIO FISCHETTI)

    Sembra che l’era Sex and the City sia destinata a non finire mai. Fiumi di donne che pensano solo allo shopping perché non hanno un uomo (e quando lo trovano smettono di comprare) tradisce, però, la vera essenza del nuovo femminismo proposto dalla serie televisiva americana più amata degli ultimi anni che vuole dimostrare, invece, il potere delle donne e la loro indipendenza. I Love Shopping regredisce al concetto di donna sola, ma bisognosa del maschio, che sostituisce facendo folli e costosi acquisti fino a raggiungere un debito enorme con le sue carte di credito. Questo è il caso della protagonista, Rebecca Bloomwood. Diretto da P.J. Hogan, quello di quei due piccoli gioielli chiamati Le nozze di Muriel e Il matrimonio del mio migliore amico, il film è il mescolamento di tutti gli stereotipi dei “chicken movieâ€. L’opera risulta, inoltre, offensiva nei confronti delle donne perché le fa apparire stupide

    e superficiali, ma per lo meno ha il pregio di non essere pretenzioso. Fondamentale elemento a sua discolpa. La sceneggiatura è, ovviamente, piuttosto banale perché sfrutta tutti i cliché del caso, non trovando quasi nulla di originale.

    Della serie:

    1. Brava ragazza della provincia a New York con l’amore per i vestiti si innamora del suo capo (direttore di una rivista finanziaria letta dai piccoli risparmiatori!), a sua volta ragazzo ricco, ma incompreso, abbastanza affascinante, ma con la faccia da bravo ragazzo.

    2. La rivale è una donna bellissima, ma egoista e priva di sentimenti.

    3. Per la sua compulsione la protagonista và ovviamente alle sedute dei dipendenti anonimi, ebbene si esistono anche gli incontri per coloro che fanno troppo shopping in America!

    4. Ma solo quando la suddetta rischia di perdere tutto, migliore amica compresa e il rispetto del bellimbusto, capisce che i sentimenti sono più importanti di scarpe, gonne e, soprattutto, sciarpe.

    E a questo proposito, i suoi genitori che hanno sempre comprato cose per un quarto di dollaro nei mercatini (da qui anche la giustificazione della ragazza per un complesso infantile a causa degli acquisti “imbarazzanti†della madre) sapranno darle la lezione di vita giusta!

    I Love Shopping è una di quelle classiche commedie definite glamour che si vedono nelle serate di pioggia quando non si hanno libri da leggere e si è molto stanchi. Realizzato sulla scia de Il diavolo veste Prada è, in realtà, di molto inferiore sia come prodotto in sé sia nel punto focale della vicenda, ovvero il settore abbigliamento. Anche questa volta, come per i già citati Sex and the City (serie e film) e Il diavolo veste Prada, la base è un romanzo bestseller, di quelli dalla rapida lettura, scritto da Sophie Kinsella (che visto il successo ne ha scritti una serie intera, quindi c’è da

    aspettarsi una caterva di sequel cinematografici probabilmente) ed è Patricia Field ad occuparsi del guardaroba, ma sembra che pure lei abbia perso il suo tocco proponendo per la protagonista abiti kitsch e ridicoli, totalmente lontani da quello che dovrebbe essere il buon gusto di chi si intende di moda. Viene spontaneo chiedersi: “È una compulsiva, che acquista centinaia di abiti e accessori, e si veste pure male?â€. Insomma, al danno la beffa. Come spesso accade, in questo tipo di produzioni americane, la pellicola si avvale di un cast di supporto molto prestigioso, nel quale compaiono nomi di spicco come Kristin Scott Thomas, John Goodman, Joan Cusack, John Lithgow e Lynn Redgrave (ovviamente sprecati e male utilizzati), mentre la protagonista ha il volto della semisconosciuta Isla Fisher, una sorta di Amy Adams dei poveri (le somiglia fisicamente) che si confronta con la faccia da bravo ragazzo di Hugh Dancy, interessante attore

    inglese, popolare sia in patria che negli Stati Uniti per essere protagonista di produzioni in costume molto importanti come David Copperfield, al fianco di Sally Field, e Elizabeth I, al fianco di Helen Mirren, che meriterebbe di fare cose migliori. In sostanza, il film fa passare, senza un minimo senso critico, per positiva una morale assolutamente discutibile senza, però, non sfruttare ipocritamente, in maniera paradossale, un finale da buoni sentimenti.

    Perle di sceneggiatura




    Links:

    • Kristin Scott Thomas

    • John Goodman

    • Leslie Bibb

    • Isla Fisher

    • John Lithgow

    • I LOVE SHOPPING - INTERVISTA alla scrittrice SOPHIE KINSELLA (Interviste)

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    Galleria Video:

    I Love Shopping.mov

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