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    Home Page > Movies & DVD > The International

    THE INTERNATIONAL: CLIVE OWEN E NAOMI WATTS IN COPPIA PER UN AVVINCENTE E SCONVOLGENTE THRILLER POLITICO-SPIONISTICO

    Dal 59. Festival del Cinema di Berlino

    "The International parla di due persone che tentano di sconfiggere forze molto più grandi di loro. Siamo tutti delle pedine nel mondo delle grandi corporation e i nostri destini dipendono dai loro piani per noi. Ma il film ci mostra che non importa quanto ci sentiamo insignificanti, perché come individui possiamo comunque fare la differenza".
    Il produttore Charles Roven

    "Il casino in cui ci troviamo ora è iniziato quando le banche si sono approfittate delle persone e le hanno incoraggiate a condurre un’esistenza ben al di sopra delle loro possibilità. Le decisioni delle banche hanno effetti a vasto raggio, tanto che sono a rischio non solo le nostre case e i nostri lavori, ma addirittura la qualità delle nostre vite. Gli affari globali si sono sviluppati in un impero formato dai responsabili delle maggiori corporation, che non vengono eletti dal popolo, ma che esercitano un’influenza enorme sulla politica, l’economia e le nostre vite di ogni giorno. Tutto, insomma... Al centro, ci sono degli esseri umani normali, persone come me o lei, che combattono una corporation bestiale dotata di grande sangue freddo e che sembra inarrestabile. Ritengo che tutti possano identificarsi in questa lotta".
    Il regista Tom Tykwer

    "... eravamo sempre consapevoli che questo film dovesse essere come un classico thriller degli anni settanta. Noi cercavamo di trovare un equilibrio tra una pellicola che fosse profonda a sufficienza per sembrare una denuncia, ma con una velocità e una tensione viscerale tipica di un classico thriller paranoico".
    Lo sceneggiatore Eric Singer

    "... quello che ho veramente amato di questo film è che è veramente attuale e riflette bene la nostra epoca".
    L'attrice Naomi Watts

    (The International USA/GERMANIA 2009; Thriller drammatico; 118'; Produz.: Relativity Media/Atlas Entertainment/Mosaic Media Group/Rose Line Productions/Siebte Babelsberg Film/Studio Babelsberg/X-Filme Creative Pool; Distribuz.: Sony Pictures Releasing Italia)

    Locandina italiana The International

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    Titolo in italiano: The International

    Titolo in lingua originale: The International

    Anno di produzione: 2009

    Anno di uscita: 2009

    Regia: Tom Tykwer

    Sceneggiatura: Eric Singer

    Soggetto: Opera di finzione d'altra parte parzialmente ispirata al reale crollo della pakistana 'Bank of Credit and Commercial International'.

    Preliminaria:

    Sebbene sia un’opera di finzione, 'The International' è ispirata al vero dramma legato al crollo della Bank of Credit and Commercial International. Fondata negli anni settanta a Karachi, in Pakistan, da Agha Hasan Abedi, questa banca internazionale è diventata in breve tempo protagonista della maggiore operazione di riciclaggio di soldi sporchi nella storia. Oltre ai servizi finanziari, la banca portava avanti un business nel traffico d’armi, rifornendo gli eserciti mercenari, i servizi segreti e le forze che favorivano il terrorismo. I procuratori inglesi e statunitensi hanno scoperto questi affari nel 1991, quando la banca è fallita.

    Cast: Clive Owen (Louis Salinger)
    Naomi Watts (Eleanor Whitman)
    Armin Mueller-Stahl (Wilhelm Wexler)
    Ulrich Thomsen (Jonas Skarssen)
    Brian F. O'Byrne (The Consultant)
    Michel Voletti (Viktor Haas)
    Patrick Baladi (Martin White)
    Jay Villiers (Francis Ehames)
    Fabrice Scott (Nicolai Yeshinski)
    Haluk Bilginer (Ahmet Sunay)
    Luca Barbareschi (Umberto Calvini)
    Alessandro Fabrizi (Ispettore Alberto Cerutti)
    Felix Solis (Detective Iggy Ornelas)
    Jack McGee (Detective Bernie Ward)
    Nilaja Sun (Detective Gloria Hubbard)
    Cast completo

    Musica: Reinhold Heil, Johnny Klimek e Tom Tykwer

    Costumi: Ngila Dickson

    Scenografia: Uli Hanisch

    Fotografia: Frank Griebe

    Scheda film aggiornata al: 11 Giugno 2017

    Sinossi:

    IN BREVE:

    L’agente dell’Interpol Louis Salinger, insieme al Vice Procuratore Distrettuale Eleanor Whitman, cerca di smascherare un influente banchiere coinvolto nel traffico illegale di armi di una delle più grandi organizzazioni criminali del mondo. Salinger e la Whitman seguiranno il caso da Berlino a Milano, da New York a Istanbul, in una lotta contro l’illegalità che metterà a rischio le loro stesse vite.

    IN DETTAGLIO:

    Preliminaria: L’agente dell’Interpol Louis Salinger (Clive Owen) e l’assistente del procuratore distrettuale di Manhattan Eleanor Whitman (Naomi Watts) sono spinti dalla ricerca di giustizia a tentare di battere il nemico più potente: una banca internazionale con dei tentacoli finanziari e politici che raggiungono i governi mondiali. Sebbene il loro compito sembri impossibile, sono determinati a sconfiggere la banca, che ha dimostrato di non fermarsi davanti a nulla, neanche all’omicidio, per far valere i propri interessi.

    Se la storia sembra tratta dai titoli dei giornali - sostiene il regista Tom Tykwer - è perché i quotidiani hanno mostrato che le banche controllano veramente tutti gli aspetti delle nostre vite.

    Sinossi: 'THE INTERNATIONAL' mostra la determinazione dell’agente dell’Interpol Louis Salinger (Clive Owen) e dell’assistente del procuratore distrettuale di Manhattan Eleanor Whitman (Naomi Watts) nel portare di fronte alla giustizia una delle più potenti banche del mondo. Facendo luce su una serie di attività illegali, Salinger e Whitman seguono le tracce dei soldi da Berlino a Milano, da New York a Istanbul. In questo modo, si ritrovano coinvolti in un inseguimento in giro per il mondo che presenta degli ostacoli impressionanti, mentre la loro incessante tenacia li pone in grave pericolo, considerando che i loro bersagli non si fermeranno di fronte a nulla (arrivando anche a tentare di ucciderli), pur di continuare a finanziare il terrore e le guerre.

    Dal >Press-Book< di The International

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    NUOVO INTRIGO INTERNAZIONALE CON UN COLOSSO BANCARIO AL CENTRO DEL CALEIDOSCOPIO DELLE PIAGHE SOCIALI MONDIALI DI SEMPRE. UN MANIPOLO DI ACCUSE RIASSUMIBILI SOTTO IL COMUN DENOMINATORE DI ‘ASSOCIAZIONE A DELINQUERE’ A SCOPO DI LUCRO, COSTI QUEL CHE COSTI, OMICIDI PLURIMI COMPRESI. ED ECCO UN ALTRO ESEMPIO, TRA I NON POCHI CHE LO HANNO PRECEDUTO, DI CINEMA IMPEGNATO SU TEMATICHE SCOTTANTI ISPIRATE ALLA REALTA’. UNA CORAGGIOSA DENUNCIA DECLAMATA A CHIARE NOTE DA UN CLIVE OWEN RIVELAZIONE - NEL SUO CONTRIBUTO ALLA CELLULOIDE FORSE PIU’ ALTO FINO AD OGGI - E DA NAOMI WATTS CHE MANTIENE I CANONI DELLA GRANDE INTERPRETE DI SEMPRE QUI CON TUTTO L’EQUILIBRIO CONTENUTO CHE RICHIEDE IL SUO RUOLO. L’ALTRO PROTAGONISTA E’ LA MACCHINA DA PRESA DI TOM TYKER (IL REGISTA TEDESCO DI ‘LOLA CORRE’): QUEL TERZO OCCHIO TESTIMONE OCULARE IN PRESA DIRETTA CHE SEMBRA MOLTIPLICARSI IN MILLE E UNA SOGGETTIVA, MEMORE, PER RITMICHE E DINAMICHE STILISTICHE, QUI

    PERALTRO ADRENALINICAMENTE ACCELLERATE, DELLA LEZIONE DI ALAN PAKULA. IL MADE IN ITALY CON IL CAMEO DI LUCA BARBARESCHI RISULTA SEMPLICEMENTE STRUMENTALE A QUESTA STORIA, DEVASTANTE E AGGHIACCIANTE QUANTO PIU’ SPECCHIO DEL NOSTRO TEMPO. E SE LA PARTITA SI E’ APPENA CONCLUSA SUL SET, QUELLA REALE, CUI IL FILM APRE SFUMANDO IN UN FINALE NON CERTO IDILLIACO, E’ ANCORA IN CORSO PIU’ VIVA E VEGETA CHE MAI, OSTINATA MACCHINA INFERNALE A FUNZIONAMENTO CICLICO.

    Dobbiamo confessare che questo The International ci ha sorpreso non poco. In altre mani un soggetto estremamente ispido e complesso come questo non si sa bene dove avrebbe potuto portare. E il rischio di scivolare, magari solo a tratti, sulla soluzione preconfezionata era alto. Da qui nulla di più facile che versare in un altro classico hollywoodiano della serie ‘arrivano i nostri’. Una scelta coraggiosa come ‘film-denuncia’, questa volta non limitata a focalizzare un unico aspetto - un cartello

    della droga o coperture compiacenti di illeciti in qualche settore particolare - ma ben mirata ad allargare il campo su vasta scala . Una denuncia caleidoscopica cui si approda andando alla radice di tutti i problemi: un colosso bancario internazionale qui ritratto nella dimensione sua propria, tentacolare quanto basta a tirarsi dietro il fior fore delle multinazionali mondiali, nessuna esclusa: “tutti sono coinvoltiâ€, rivela uno dei responsabili all’agente dell’Interpool Louis Sallinger, in cui si annida forse il miglior contributo attoriale di tutta la carriera di Clive Owen fino ad oggi, ben supportato da Naomi Watts qui nelle vesti, drammaticamente più contenute rispetto ad altri suoi precedenti cinematografici, di assistente procuratore distrettuale di Manhattan, collaboratrice di Sallinger.

    Ma è soprattutto il modo di illustrare questa cosa, già grande di per sé, di seguirla passo passo nel labirintico puzzle losco-criminale, sul filo del pieno coinvolgimento, pur non pretendendo di gridare all’inedito, a sortire

    in un effetto d’insieme straordinariamente convincente e persino carico di un certo fascino. Il vero spettacolo, e non è una questione legata all’adrenalinico montaggio, è offerto da una grande regia, sostenuta da una sceneggiatura solida quanto la stessa struttura, complicata ma sempre molto lucida, priva di aloni in grado di offuscare la drammaticità degli eventi, anche se non del tutto estranea alle sue ‘concessioni in celluloide’, licenze che occhieggiano da alcune sequenze scenograficamente o concettualmente assestate su misura o solo al limite del plausibile.

    Ma la cifra stilistica e il respiro generale che traspaiono da The International, a metà tra il thriller politico e un altro spaccato di spionaggio internazionale, fanno venire in mente pellicole autoriali del tipo de Il rapporto Pelican (1993) di Alan Pakula, là dove quest’ultimo, come qui Tom Tyker (il regista tedesco di Lola corre), era solito cesellare la sua cornucopia di ansiose soggettive con la generosità

    e la cura lenticolare del goielliere. Ma in generale Pakula era forse più ‘disciplinato’ rispetto alla dinamica qui adottata da Tyker nel far interagire la macchina da presa: quel terzo occhio onnipresente, protagonista in presa diretta sul campo della storia. In molte occasioni dà l’idea di usare la macchina da presa come un cowboy di primordine la sua colt, tanto riesce a cogliere un evento, uno stato emotivo, uno scorcio di ambientazione esterna o interna dalle angolazioni più svariate. Volteggia e rotea, stringe e allarga i campi visivi con la velocità e la leggerezza di una libellula, riuscendo a generare scorci di raffinata bellezza oltre che di strumentale e incisivo servizio a storia e personaggi.
    Le sequenze al Museo Guggenheim di New York sono forse le uniche a concedersi ad un genere di spettacolarità più ‘pirotecnica’ che artistica. Tappa cruciale cui approdano protagonisti e antagonisti dopo aver fatto numerose altre

    soste internazionali, tra cui l’Italia (Milano), ‘polo maledetto’ in seno alla storia che offre l’occasione al nostro Luca Barbareschi per un cameo senza infamia e senza lode.

    Commenti del regista

    Riguardo al personaggio di Clive Owen, Louis Salinger:

    "Salinger non sta soltanto combattendo per svelare i crimini della banca, ma è anche impegnato in una battaglia ideologica. I dirigenti governano il mondo come se fosse un’industria piuttosto che un posto in cui gli esseri umani vivono e hanno dei legami significativi. Sono interessati solo al profitto, mentre Salinger non vuole avere nulla a che fare con la loro visione del mondo... Quando ho visto quel film - (I figli degli uomini) - sapevo che avevamo trovato il nostro protagonista. Lui era di bell’aspetto, ma portava con sé una consapevolezza profonda. Ha inserito nel personaggio una solitudine e una durezza combinata con una sensibilità che io volevo vedere anche in Salinger. Il contrasto tra i valori di Salinger e quelli della rete criminale che lui cerca di contrastare sono ben evidenti. Salinger lotta per rimanere nei limiti della legalità, quando la legge sembra un’arma inutile o un intralcio alla giustizia. Così, i suoi metodi possono talvolta andare oltre la sua autorità, ma in fin dei conti è un membro della legge che opera su una linea sottile tra la sua coscienza e le sue limitazioni professionali. Questa lotta aggiunge un grande realismo e complessità al suo personaggio".

    Sequenza climax al Museo Guggenheim:

    "Quella sequenza mi ha lasciato un’impressione indelebile e mi sembrava un grande momento di cinema. Quando si svolgono gli eventi al museo Guggenheim, ho iniziato a pensare che questo potesse diventare un film interessante. Le ultime 40 pagine della sceneggiatura mi hanno definitivamente convinto".

    La forza riequilibrante è incarnata da Eleanor Whitman (Naomi Watts) che protegge le spalle di Salinger e lo rimette in riga quando necessario:

    "E’ la seconda protagonista del film, necessaria per trovare un equilibrio. Sebbene ci sia della tensione tra loro due, l’energia e il potere emotivo della donna lo calma e lo tranquillizza, oltre a fornirgli una visione più chiara".

    Commenti dei protagonisti:

    CLIVE OWEN (Louis Salinger) sul suo personaggio:

    "Salinger è un protagonista decisamente inconsueto. Non è un poliziotto elegante e affascinante sulle tracce di questa banca. E’ volatile, appassionato e impegnato, anche una testa calda, insomma un agente dell’Interpol ossessionato, che cerca di mostrare agli altri quello che sta facendo la banca".

    NAOMI WATTS (Eleanor Whitman) sul suo personaggio:

    “Lei non è una gelida donna in carriera, ma una vera donna che affronta una vita caotica legata alla famiglia e alla carriera. Il mio personaggio ha il controllo della situazione e una grande integrità. Lei lavora in un mondo maschile, ma gioca secondo le sue regole".

    Altre voci dal set:

    Lo sceneggiatore ERIC WARREN SINGER:

    "... Nel corso degli ultimi anni, arrivati all’apice con l’attuale crisi finanziaria, abbiamo visto un aumento senza precedenti di avidità corporativa, ma quello che mi affascinava della BCCI è che non era semplice avidità. Era la banca di chi operava nelle zone oscure e grigie del mondo: organizzazioni di servizi segreti, trafficanti di droga, crimine organizzato e tiranni del terzo mondo che depredavano le loro nazioni. La BCCI era una banca che prestava tutti i servizi necessari ai propri clienti. Che si trattasse di spostare i propri soldi nel mondo senza lasciare tracce, far uccidere qualcuno o tutto quello che c’è tra questi due estremi, la BCCI era la banca di cui fidarsi. E loro erano in grado di agire impunemente perché, proprio come le organizzazioni terroriste e il crimine organizzato, i governi mondiali, compreso il nostro, avevano bisogno e si avvalevano dei loro servizi. Sebbene la BCCI sia stata chiusa negli anni novanta, ci sono ancora adesso delle banche che sono coinvolte nello stesso tipo di affari, riciclando soldi sporchi, promuovendo e alimentando il conflitto per poter trarre profitto dai debiti che si creano. La banca nel nostro film è una versione del ventunesimo secolo della BCCI e proprio come le sue controparti del mondo reale, è molto più sofisticata e distruttiva della sua antenata. Le BCCI di oggi hanno imparato dagli errori del passato e hanno creato delle organizzazioni con delle strutture così complicate e contorte che è quasi impossibile per le autorità scoprire e indagare con successo le loro attività illegali... Anche se questo film trae origine da eventi passati, era importante per tutti noi che fosse attinente alla nostra epoca, una cosa che purtroppo nessuno può negare. All’epoca, la BCCI è stata la maggiore truffa della storia con il metodo Ponzi, ora superata dallo scandalo Madoff. La BCCI è stata una delle prime banche internazionali a perseguire aggressivamente la pratica dei prestiti facili e ora tutto il sistema finanziario mondiale sta vivendo la peggiore crisi dai tempi della Grande depressione come risultato dei prestiti facili e della manipolazione senza scrupoli dei debiti. Gli stessi principi legati ai prestiti utilizzati dalle società di carte di credito e di mutui per indebitare le persone nel mondo occidentale vengono adottati per ridurre in schiavitù intere nazioni del terzo mondo".

    Il produttore RICHARD SUCKLE Su Jonas Skarssen (Ulrich Thomsen), capo della banca che è al centro delle indagini di Salinger e Whitman:

    "La visione del personaggio è che non è lui a creare il sistema, ma il sistema ad aver creato lui e ad averne bisogno. Per Skarssen, guerra e soldi sono soltanto affari. Ritiene che se non lo farà lui, ci penserà qualcun altro".

    Pressbook:

    Pressbook Completo in Italiano di THE INTERNATIONAL

    Links:

    • Tom Tykwer (Regista)

    • Naomi Watts

    • Clive Owen

    • Armin Mueller-Stahl

    • Brian F. O'Byrne

    • Luca Barbareschi

    • THE INTERNATIONAL - INTERVISTA a CLIVE OWEN (Interviste)

    1

    Galleria Video:

    The International (versione originale) trailer 1.mov

    The International (Versione italiana) Trailer 2.mov


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