|
IL SEME DELLA DISCORDIA: PAPPI CORSICATO CAVALCA LA COMMEDIA ALL'ITALIANA GIOCANDO SU SCHIOPPETTANTI EQUIVOCI MATRIMONIALI, TRA GELOSIA E PROBLEMI DI FERTILITA'
Dalla 65. Mostra del Cinema di Venezia
"Mi sono liberamente ispirato a un racconto che ho amato molto: 'La marchesa von O' di Heinrich Von Kleist e al film che circa 30 anni fa ne ricavò Eric Rohmer. Nonostante risalga all'inizio dell'800 la storia contiene diversi temi attuali e facilmente trasportabili all'epoca contemporanea: un'acuta esplorazione del femminile ed un'attenta analisi dell'istituzione familiare".
Il regista Pappi Corsicato
(Il seme della discordia ITALIA 2008; commedia; 85'; Produz.: Rodeo Drive S.r.l.; Distribuz.: Medusa Film)
|
Titolo in italiano: Il seme della discordia
Titolo in lingua originale:
Il seme della discordia
Anno di produzione:
2008
Anno di uscita:
2008
Regia: Pappi Corsicato
Sceneggiatura:
Pappi Corsicato con la collaborazione di Massimo Gaudioso
Soggetto: Liberamente tratto da un romanzo di Heinrich von Kleist
Cast: Alessandro Gassman (Mario) Isabella Ferrari (Monica) Caterina Murino (Veronica) Angelo Infanti (Padre di Veronica) Valeria Fabrizi (Madre di Veronica) Michele Venitucci (Gabriele) Martina Stella (Nike) Lucilla Agosti (Ballerina) Isaia Forte (Amante) Monica Guerritore (Androloga) Eleonora Pedron (Ragazza di Gabriele) Rosalia Porcaro (Amante 2)
Costumi: Maria Grazia Colombini
Scenografia: Antonio Farina
Fotografia: Ennio Guarnieri
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
|
Sinossi:
IN BREVE:
L'occhio è puntato su una giovane coppia sposata da anni. Lui è un rappresentante di fertlizzanti. Lei una commerciante, ereditiera da parte di madre di una boutique, e dunque in procinto di aprire un negozio suo proprio. Quel che si dice un bel matrimonio e due carriere nel fior fiore finchè un piccolo dramma non incrina uquella stabilità solo apparente: lei rimane incinta proprio quando lui ha appena scoperto di essere sterile. Un bel dilemma: di chi è allora il bambino? Lei assicura di non averlo tradito e lui, ovviamente, non le crede...
Commento critico (a cura di ENRICA MANES)
Del tutto inaspettato si propone l’incipit con musica martellante anni sessanta mentre tacchi colorati accompagnati da bellissime gambe sicure che incedono veloci sul marciapiede, e già par di presagire qualcosa di nuovo ed inatteso, una chicca del cinema italiano.
Corsicato cita Tarantino?
Un sussulto sulla poltrona mentre sullo schermo scorrono le inquadrature vagamente oblique, scentrate, accentuate dai colori vivissimi che vanno dal viola al giallo al verde acido del camioncino e la bionda Nike (Martina Stella) appare in vetrina a fare smorfie con i manichini, saltellante e scattosa come una Barbie, in una delle molte iconcine che Corsicato inserisce nel suo film.
Purtroppo però non bastano i particolari trash delle mutande appese, di gambe e scarpe fetish, o la “Veronik vendicatrice†di rosso vestita e armata di vanga per farsi giustizia da sé, né le scene (molto ben riuscite) alla “Ken e Barbie†fra i vigilanti e le commesse, o i nomignoli |
che le protagoniste si danno fra di loro, per creare un ritmo trascinante che in partenza sembrava promettere molto bene e poter stupire.
Si avverte una sorta di distacco fra la scelta martellante dei bellissimi brani musicali e l’incedere ritmato di diverse scene e la non presenza di un montaggio veramente incisivo che sottolinei a dovere l’intreccio della storia e che possa con essa divenire un tutt’uno pienamente convincente.
Lascia perplessi il fatto di non trovarsi davanti ad un preciso genere, ma ad un passaggio che contemporaneamente unisca la commedia molto leggera e tocchi il ‘trash’ per poi trasformasi in ‘kitsch’ spesso e volentieri e poi soffermarsi su tematiche nel tentativo di introspezione.
Nonostante la recitazione convincente e genuina dei protagonisti, il loro atteggiarsi ed attagliarsi perfettamente nei ruoli, e nonostante alcune perle degne dell’etichetta ’cult’ (eccezionale il balletto di Martina Stella sulla musica ‘main theme’ del film. Ma perché |
la scena viene tagliata così di botto?!), il film non prende il ritmo sperato di battute per via di una sceneggiatura a tratti traballante ed affettata che finisce per sminuire anche le chicche disseminate qua e là .
A tratti raccapricciante e dissacrante (scena nel negozio di oggetti sacri), a tratti ridicola (scena della violenza su Veronica), la ‘chermesse trash’ prosegue fino ad entrare in un indefinito ‘kitsch’ che non sempre risulta convincente e che trascina anche gli attori in un vortice che rischia di diventare macchiettistico (scene in cui Mario vende il nuovo concime e in cui si incontra con le fioriste).
Quel che non riesce è il tentativo di far scaturire introspezione dal tragicomico contrasto fra immagini e sentimenti, mentre vivace e ben visibile è il senso di assoggettamento del “sesso forte†da parte di una schiera di eccentriche arpie alla “Disperate Housewives†trincerate dietro ad un edonismo spiccato ed esteriorità |
ostentata in un mondo in plastica dove il corpo è puro oggetto e le donne sono truccate da mattina a sera (anche quando sono a letto).
Nemmeno il particolare di colline hollywoodiane e palme ricreato alle pendici del Vesuvio serve a migliorare il ritmo che si avverte spezzato di continuo e non riesce a dare un senso deciso ad immagini e colori, alla tematica che si vuole sottendere e tutto rimane come sospeso, rimandato ad un momento che tuttavia nel film non viene e il risultato finale diviene un passaggio fra il vagamente serio e l’ostentatamente confusionario.
E nel focalizzare l’attenzione (e notare ed annotare con piacere!) su quanti spunti belli e interessanti ci sono (e sono molti!), rende purtroppo ancora più evidente quel filo rosso che manca a legare il tutto e a dare al complesso un tocco deciso che, mancando, crea un pasticcio molto carino. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Links:
Galleria Fotografica:
1
Il seme della discordia.mov
<- torna alla pagina Movies & DVD
|
|
|